Forum della Rete G2 – Seconde Generazioni

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MessaggioInviato: 16 apr 2007, 15:32 
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Ciao ragazzi questo è uscito ieri su Metropoli di Repubblica. C'è il rischio del blocco della riforma già in commissione Aff. Cost. visto che alcuni punti non piacciono già ad alcuni in maggioranza. Nell'articolo a seguire trovate una sintesi dei punti principali della proposta di riforma della maggioranza.
Per far passare la parte relativa ai minori sembra esserci almeno accordo della maggioranza con l'Udc.

A seguire trovate anche il nuovo testo della rifoma in originale: come avevamo richiesto (il Sant'Egidio e la Rete G2) c'è anche una norma transitoria per le seconde generazioni maggiorenni.

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Nuova cittadinanza
la riforma è bloccata


Gli immigrati interessati a diventare cittadini a pieno titolo sono preoccupati dalle difficoltà che la riforma della legge sulla cittadinanza italiana (legge n. 91 del 1992) sta incontrando lungo il suo percorso parlamentare. Infatti nella stessa maggioranza non c’è ancora accordo rispetto ad alcuni punti della proposta di legge: è a rischio già il voto in commissione Affari costituzionali della Camera visto il parere contrario già espresso dai rappresentanti del partito l’Italia dei Valori (Idv). Il relatore del testo, Gianclaudio Bressa dell’Ulivo, è pronto a difendere la proposta di riforma punto per punto ma è consapevole delle critiche “che riguardano innanzitutto il colloquio di lingua e cultura italiana che l’Italia dei valori e l’opposizione preferirebbero trasformare in un test rigido”.
Ma quali sono i principali cambiamenti proposti dalla riforma?
Seconde generazioni. Potranno avere la cittadinanza i bambini nati in Italia da genitori stranieri di cui almeno uno residente legalmente in Italia da almeno cinque anni; lo straniero nato o entrato in Italia prima dei 5 anni di età, che vi abbia risieduto legalmente fino al raggiungimento della maggiore età; il minore figlio di genitori stranieri, se ha frequentato un determinato percorso di studi o un percorso di istruzione e formazione professionale idoneo. Per i figli degli immigrati ormai maggiorenni viene inoltre prevista una “disposizione transitoria di accesso”.
Matrimonio. Diventerà cittadino lo straniero sposato con cittadino/a italiano/a che, dopo il matrimonio, avrà risieduto legalmente almeno due anni in Italia; gli anni necessari diventano tre se la coppia risiede all’estero.
Residenza. Potrà avere la cittadinanza lo straniero che risiede legalmente da almeno cinque anni in Italia e che percepisce un determinato reddito, una volta verificata la sua integrazione linguistica e sociale attraverso un colloquio (sarà valutato anche il livello di conoscenza di storia, cultura, educazione civica e della Costituzione italiana). Per i cittadini Ue e i rifugiati gli anni di residenza diventeranno tre, senza obbligo di dimostrazione del reddito né verifica linguistica e sociale.
Se il testo passerà lo scoglio della commissione Affari costituzionali arriverà nell’aula della Camera a maggio per la discussione e il voto. E poi sarà la volta del Senato dove le cose potrebbero complicarsi ancora.
Nei prossimi giorni si attendono novità anche sulla legge delega messa a punto dai ministri dell’Interno e della Solidarietà sociale, che andrà a modificare l’attuale normativa sull’immigrazione.
(paula baudet vivanco)

Fonte: Metropoli di Repubblica del 15 aprile 2007


Ultima modifica di G2 il 03 ott 2007, 12:48, modificato 2 volte in totale.

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MessaggioInviato: 16 apr 2007, 15:38 
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Ecco le parti della proposta di riforma che riguardano direttamente i figli degli immigrati nati o cresciuti in Italia. Il nuovo testo è successivo all'audizione in commissione Affari costituzionali dove è stata ricevuta anche la Rete G2 e infatti sono state introdotte modifiche anche richieste dalla nostra Rete (come ad esempio le Disposizioni transitorie per gli ormai maggiorenni)

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TESTO UNIFICATO COME RISULTANTE DALL’ESAME DEGLI EMENDAMENTI

MODIFICHE ALLA LEGGE 5 FEBBRAIO 1992, N. 91, RECANTE NUOVE NORME SULLA CITTADINANZA


Art. 1.
(Nascita).


1. Al comma 1 dell'articolo 1 della legge 5 febbraio 1992, n. 91, sono aggiunte, in fine, le seguenti lettere:
«b-bis) chi è nato nel territorio della Repubblica da genitori stranieri di cui almeno uno sia residente legalmente in Italia, senza interruzioni, da almeno cinque anni;
b-ter) chi è nato nel territorio della Repubblica da genitori stranieri di cui almeno uno sia nato in Italia ed ivi legalmente risieda, senza interruzioni, da almeno un anno».
2. All'articolo 1 della legge 5 febbraio 1992, n. 91, sono aggiunti, in fine, i seguenti commi:
«2-bis. Nei casi di cui alle lettere b-bis) e b-ter) del comma 1, la cittadinanza si acquista a seguito di una dichiarazione di volontà in tal senso di un genitore risultante nell’atto di nascita. Entro un anno dal raggiungimento della maggiore età il soggetto può rinunciare, se in possesso di altra cittadinanza, alla cittadinanza italiana.
2-ter. Qualora non sia stata resa la dichiarazione di volontà di cui al comma 2-bis, i soggetti di cui alle lettere b-bis) e b-ter) del comma 1 acquistano la cittadinanza, senza ulteriori condizioni, se ne fanno richiesta entro due anni dal raggiungimento della maggiore età ».


Art. 2.
(Minori).


1. Il comma 2 dell'articolo 4 della legge 5 febbraio 1992, n. 91, è sostituito dai seguenti:
“2. Lo straniero nato o entrato in Italia entro il quinto anno di età, che vi abbia risieduto legalmente fino al raggiungimento della maggiore età, diviene cittadino se dichiara di voler acquistare la cittadinanza italiana entro un anno dalla suddetta data.
2-bis. Il minore figlio di genitori stranieri acquista la cittadinanza italiana su istanza dei genitori o del soggetto esercente la potestà genitoriale secondo l’ordinamento del Paese di origine se ha frequentato un corso di istruzione primaria o secondaria di primo grado ovvero secondaria superiore presso istituti scolastici appartenenti al sistema nazionale di istruzione di cui all’articolo 1, comma 1, della legge 10 marzo 2000, n. 62, ovvero un percorso di istruzione e formazione professionale idoneo al conseguimento di una qualifica professionale. Entro un anno dal raggiungimento della maggiore età, il soggetto può rinunciare, se in possesso di altra cittadinanza, alla cittadinanza italiana.
2-ter. Il minore di cui al comma 2-bis, alle medesime condizioni ivi indicate, diviene cittadino italiano ove dichiari, entro due anni dal raggiungimento della maggiore età, di voler acquistare la cittadinanza italiana ».


Art. 10.
(Concessione della cittadinanza).

1. All'articolo 9, comma 1, della legge 5 febbraio 1992, n. 91, sono apportate le seguenti modifiche:
a) la lettera b) è sostituita dalla seguente: «b) al minore straniero o apolide che abbia frequentato integralmente un ciclo scolastico in Italia, al raggiungimento della maggiore età»;
b) la lettera d) è abrogata;
c) alla lettera e) la parola «cinque» è sostituita dalla seguente: «tre».
2. All’articolo 9 della legge 5 febbraio 1992, n. 91 è aggiunto, in fine, il seguente comma:
«2-bis. Ai fini della concessione della cittadinanza ai sensi dei commi 1 e 2, l'interessato non è tenuto a dimostrare alcun requisito di reddito».


Art. 12.
(Doppia cittadinanza).

1. Dopo l'articolo 11 della legge 5 febbraio 1992, n. 91, è inserito il seguente:
«Art. 11-bis. - 1. Ai fini dell'acquisizione della cittadinanza non è richiesta la rinuncia alla cittadinanza straniera».


Art.18
(Disposizioni transitorie).

1. Chi alla data di entrata in vigore della presente legge abbia già maturato i requisiti di cui all’articolo 1, comma 1, lettere b-bis) e b-ter), ed all’articolo 4, comma 2-bis, della legge 5 febbraio 1992, n. 91, come inseriti rispettivamente dagli articoli 1 e 2 dalla presente legge, acquista la cittadinanza italiana se effettua una dichiarazione in tal senso entro 3 anni dalla data di entrata in vigore del regolamento di cui all’articolo 17.


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MessaggioInviato: 16 apr 2007, 18:24 
Clandestino

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scusate la mia ignoranza ma sarà possibbile per noi nati in italia da genitori stranieri ormai maggiorenni acquisire la cittadinanza italiana automaticamente ? vi ringrazio per eventuali risposte e complimenti per il lavoro svolto

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MessaggioInviato: 16 apr 2007, 19:00 
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ciao Ilir
secondo l'articolo 18 della proposta di riforma possono diventare cittadini italiani anche i figli di immigrati (ma anche immagino figli di rifugiati) maggiorenni che, quando erano minorenni, avevano rispettato i requisiti dell'aticolo 1 (articolo 1 della legge 91 del 1992)o dell'articolo 2 (articolo 4 della legge 91 del 1992).

ma il percorso non è automatico: va fatta una richiesta (nelle proposta di riforma si parla di "dichiarazione") e avrai tre anni dall'entrata in vigore della legge per poterlo fare.

Tutto questo solo e soltanto se la legge cambierà secondo quanto proposto con questa riforma.


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MessaggioInviato: 17 apr 2007, 18:11 
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ti ringrazio per la risposta paula.pero devo dirti che al momento io non possiedo alcun tipo di documento (pds carta d identità passaporto scaduto e che nn mi hanno piu rinnovato ex yugoslavia)sicuramente sarà un problema per me ottenere cittadinanza anche se nato e cresciuto in italia frequentato scuola e tutto il resto. spero che nn dovrei essere prima riconosciuto come apolide e sorbirmi la burocrazia infinita che ne consegue. ormai la mia situazione è una barzelletta

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MessaggioInviato: 17 apr 2007, 18:33 
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ahi. quello di non avere un documento di identificazione è un gran casino. in teoria sul testo di modifica della l. cittadinanza non c'è scritto quali documenti deve avere il figlio di immigrati che fa la richiesta (anche da maggiorenne).
ma potrebbe poi essere che ti chiedano un documento di identificazione quando porti i certificati di scuola o formazione professionale.

alla fine per avere un documento devi avere già un documento: è il gatto che si morde la coda. e il percorso per essere riconosciuti apolidi mi dicono essere molto complicato soprattutto se nn ci sono iscrizioni anagrafiche da nessuna parte...

che si potrebbe fare Ilir? hai in mente qualcosa?


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MessaggioInviato: 18 apr 2007, 18:16 
Clandestino

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ciao paula.sinceramente non so davvero cosa fare.sono incastrato in una trappola non ho alcun diritto anni fa ricevetti persino decreto d espulsione con tutto che dimostrai di essere nato in italia e cresciuto. l unica soluzione sarebbe un decreto speciale del presidente della repubblica ma ci conto poco.

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MessaggioInviato: 20 apr 2007, 14:10 
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anche un'altra sec. gener. con cui siamo in contatto ha ricevuto un foglio di via. anche lui nato qui. ha messo in mezzo un avvocato ma per ora non so novità. ricordavo che dal ministero dell'interno qualcuno aveva detto qualcosa rispetto ai ragazzi che vivevano in alcuni campi rom della capitale dove si era recato nel 2006 l'attuale ministro...
ma nn so se poi sono andati avanti...


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MessaggioInviato: 22 apr 2007, 19:43 
In attesa del pds

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Salve potreste dirmi la prossima data in cui si riuniscono?? Ho sentito il 30 di questo mese, e`esatto?

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MessaggioInviato: 23 apr 2007, 13:52 
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ciao Jojo, ma tu intendi quando si riunirà la commissione affari costituzionali per il voto sul testo di riforma?


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MessaggioInviato: 24 apr 2007, 20:57 
In attesa del pds

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paula ha scritto:
ciao Jojo, ma tu intendi quando si riunirà la commissione affari costituzionali per il voto sul testo di riforma?



Si esatto :oops: non trovo date. Ditemelo please.

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MessaggioInviato: 26 apr 2007, 12:53 
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visti i congressi dei vari partiti italiani può essere che il voto in comm. aff. cost. slitti ancora e così discussione e voto alla Camera.
G2 chiederà che l'interesse e i tempi più veloci che sono stati dedicati alla modifica della leega sull'immigrazione vengano assicurati anche alla legge sulla cittadinanza. è vero che la modifica della legge sull'immigrazioneè una legge delega mentre quella di modifica della cittadinanza nasce all'interno della comm. aff. cost., però cavolo: è molto importante! soprattutto perché riguarda giovani e meno giovani che in italia sono nati o che ci sono cresciuti per anni e anni. Nn siamo più all'mergenza da un sacco di anni. ormai alcuni di noi stanno avendo pure figli: la terza generazione di origini straniere.


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MessaggioInviato: 03 mag 2007, 18:35 
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Ecco un aggiornamento sui tempi della discussione della riforma cittadinanza.

---------Cittadinanza
Riforma in aula a fine maggio
Sul testo unificato si attendono ancora i pareri di alcune commissioni. La provocazione di Cossiga: "Residenza permanente a chiunque entra in Italia, anche illegalmente"

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ROMA - Bisognerà aspettare la fine di questo mese perché la riforma della cittadinanza approdi finalmente in aula a Montecitorio.

La conferenza dei capigruppo ha fissato per il 28 maggio l'inizio della discussione del disegno di legge in cui sono confluite la proposta presentata quest'estate dal governo e le altre di iniziativa parlamentare, che prevede tra l'altro il riconoscimento della cittadinanza dopo 5 anni di permanenza regolare e l'acquisizione automatica per i minori nati in Italia.

Fino a quel giorno, il testo unificato avrà tutto il tempo per incassare anche i pareri delle commissioni Esteri, Bilancio e Lavoro, per tornare (probabilmente entro la settimana prossima) alla commissione Affari Costituzionali, che darà mandato al relatore Gianclaudio Bressa di portarlo in aula. Questo voto sarà anche l'occasione per verificare se è rientrato lo strappo creatosi all'interno della maggioranza con l'Italia dei Valori, secondo la quale il ddl non garantirebbe la reale integrazione di chi prende la cittadinanza italiana.

Il tema torna attualissimo in questo giorni, dopo la presentazione al Viminale della Carta dei Valori della cittadinanza e dell'integrazione. Un documento che però, secondo Bressa, poco ha a che fare con la riforma: "La Carta rientra nel quadro di attività importanti per promuovere l'integrazione, ma noi stiamo parlando dei meccanismi che consentono di ottenere la cittadinanza in maniera meno avventurosa e meno complicata di quanto non sia adesso" spiega a Stranieriinitalia.it.

Intanto ieri al Senato l'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga ha presentato polemicamente un disegno di legge (del quale ha premesso di "non condividere nulla o quasi nulla"), secondo il quale "chiunque, di cittadinanza non italiana o apolide, entri anche illegalmente e illecitamente nel territorio dello Stato, acquista per questo solo fatto il diritto illimitato di residenza". Una provocazione che secondo Jole Santelli, responsabile immigrazione e sicurezza di Forza Italia, "coglie nel segno e non è lontana dal profilo che Governo e maggioranza stanno tenendo in tema di immigrazione e cittadinanza".

Fonte: Stranieri in Italia


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MessaggioInviato: 18 mag 2007, 17:58 
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Riforma cittadinanza
Rebus per la copertura finanziaria
Per la Ragioneria dello Stato il Viminale ha sottostimato l'impatto delle nuove norme. Il testo rimane ancora in commissione

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ROMA - Si dilatano ancora i tempi per la riforma della cittadinanza.

Secondo il calendario dei lavori della Camera, il testo unificato in cui è confluita la proposta di legge presentata dal governo doveva arrivare in aula il 28 maggio, ma quel termine non potrà essere rispettato. Ieri la commissione affari costituzioni ha chiesto infatti una dilazione per la conclusione dell'esame del provvedimento e, visto che la prossima settimana a Montecitorio non si lavora, è difficile che i deputati inizino a discuterlo prima di giugno.

A rallentare il cammino della riforma questa volta sono le obiezioni sulla sua copertura finanziaria, nate dopo che un resoconto della ragioneria dello Stato ha sottolineato come le previsioni di spesa contenute in una nota del ministero dell'Interno sono sottostimate e non abbastanza dettagliate. Prima di esprimere il suo parere (che alla luce di queste incongruenze non potrebbe che essere negativo) la commissione bilancio ha quindi chiesto che il testo venga modificato.

La palla è tornata così alla commissione affari costituzionali dove ieri, in rappresentanza del governo, è intervenuto il sottosegretario all'Interno Marcella Lucidi spiegando come Viminale e ministero dell'Economia stiano già lavorando per raggiungere i chiarimenti necessari ad assicurare la precisa quantificazione degli oneri della riforma. Ma questa messa a punto richiede tempo, di qui lo slittamento.

Intanto sono arrivati anche i pareri delle altre commissioni, tutti favorevoli, ma accompagnati da osservazioni che peseranno sul testo finale della riforma.

In particolare, la commissione Esteri ha evidenziato il carico di lavoro che si riverserà sui consolati allargando il diritto per l'acquisto o il riacquisto della cittadinanza per gli oriundi italiani e i loro discendenti. Oggi sono già 800mila le domande presentate da discendenti di italiani all'estero (sopratutto in Brasile, Argentina e Uruguay) in attesa di una risposta. Con la riforma sarà quindi indispensabile, come si legge nel parere, un "contestuale adeguamento delle risorse umane e finanziarie della rete consolare" e andrebbe inoltre valutata "l'opportunità di introdurre un termine cronologico nel riconoscimento della cittadinanza secondo lo jus sanguinis".

Fonte: Stranieri in Italia, 18 maggio


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MessaggioInviato: 28 mag 2007, 17:47 
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Stiamo cercando di avere il nuovo testo licenziato oggi dalla Comissione Aff. Cost. e che quindi andrà in Aula per discussione. Speriamo che il testo sia molto simile a quello che avevamo già postato nelle settimane scorse sul nostro forum, qua sopra. E che quindi abbia più elementi rispetto a quanto scritto dal Redattore sociale qua sotto. Come ad esempio il caso dei non nati e gli ormai maggiorenni, figli di immigrati.

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Fonte: Redattore sociale
IMMIGRAZIONE 28/05/2007
Da oggi in Aula la proposta di legge di modifica delle norme sulla cittadinanza
La Commissione Affari costituzionali ha licenziato un testo unificato. Attenuato lo ''jus soli''; necessaria la residenza da 5 anni (3 per comunitari, rifugiati e apolidi). Restrizioni all'acquisizione della cittadinanza per matrimonio
ROMA - Dopo un anno di lavoro, la Commissione Affari costituzionali ha licenziato un testo unificato tratto dalle diciannove diverse proposte di legge (compresa quella del Governo) presentate per riformare l'attuale legge sulla cittadinanza. La discussone in Aula sembra dunque imminente e si prevede un calendario dei lavori accelerato già nel mese di giugno, prima alla Camera e poi al Senato. Ma cosa prevede il progetto di legge in discussione? Vediamo i tratti salienti della proposta.
Innanzitutto vi è l"introduzione del principio dello "jus soli” attenuato. Non basterà, dunque, il solo evento della nascita sul territorio nazionale, ma dovrà concorrere almeno uno dei seguenti requisiti di eleggibilità del nuovo cittadino: almeno uno dei genitori dovrà essere regolarmente residente in Italia da non meno di cinque anni; almeno uno dei genitori è nato in Italia e vi risieda regolarmente alla nascita del figlio da almeno un anno. L’acquisizione della cittadinanza non sarà automatica, ma dovrà essere richiesta dal genitore al momento della formazione dell’atto di nascita. Oppure, in mancanza della dichiarazione del genitore, la persona interessata potrà farne domanda, senza ulteriori condizioni, entro due anni dal raggiungimento della maggiore età. Sarà inoltre possibile rinunciare alla cittadinanza entro un anno dal raggiungimento della maggiore età.
In secondo luogo, la proposta di legge prevede l’introduzione del principio dello “jus Domicilii”. L’acquisto della cittadinanza sarà conseguente, dunque, al prolungato e positivo inserimento del nuovo cittadino nella società italiana sin dalla minore età. Ciò avverrà nei seguenti casi: su richiesta, entro un anno dal compimento della maggiore età, dello straniero nato in Italia, oppure entrato in Italia entro il quinto anno di età, che vi risieda legalmente; su richiesta dei genitori stranieri del figlio minorenne che abbia frequentato un corso di istruzione primaria o secondaria di primo grado o secondaria superiore; o abbia terminato un corso di formazione professionale. Salva la possibilità del nuovo cittadino di rinunziarvi entro un anno dalla maggiore età.
Altri casi. Vi sono poi delle modifiche sia “ampliative” che “restrittive” negli altri casi di attribuzione della cittadinanza per naturalizzazione. La cittadinanza potrà essere infatti attribuita: allo straniero che sia residente legalmente da almeno cinque anni (anziché i dieci anni della attuale normativa) e che disponga di un reddito annuo non inferiore a quello richiesto per ottenere il permesso di soggiorno per lungoresidenti (pari, ad oggi, a 5500 euro); al cittadino comunitario residente legalmente da almeno tre anni; al rifugiato politico e all’apolide, il cui particolare status sia stato riconosciuto, se regolarmente soggiornanti da almeno tre anni; all’adottato da maggiorenne da cittadino italiano, dopo un periodo di residenza legale di almeno cinque anni. Viene però prevista come condizione comune a tutti i casi di naturalizzazione per residenza la dimostrazione di un buon livello di conoscenza della lingua italiana (equivalente al livello A2 del quadro europeo di riferimento), della cultura e della storia italiana, nonché dei principi fondamentali della legalità costituzionale. E’ previsto infine un irrigidimento della pregiudiziale penale, con l’impedimento all’acquisto della cittadinanza in caso di condanne penali e la sospensione del procedimento in attesa del giudizio.
Acquisizione della cittadinanza per matrimonio. Modifiche fortemente restrittive sono previste nella proposta di legge nei casi di attribuzione della cittadinanza per matrimonio con un cittadino italiano. La cittadinanza potrà essere attribuita: dopo due anni di convivenza matrimoniale in Italia (anziché dopo i sei mesi dell’attuale disciplina); dopo tre anni di convivenza matrimoniale all’estero. La cittadinanza per matrimonio, inoltre, verrà attribuita a condizione che la convivenza legale tra i coniugi permanga sino al momento del decreto di attribuzione della cittadinanza (anziché sino al momento della domanda, come previsto dalle comuni regole del diritto amministrativo). In via generale, infine, va detto che sarà possibile mantenere la doppia cittadinanza (richiesta fortemente avanzata dalle comunità degli italiani all’estero ma condivisa anche dagli stranieri lungoresidenti in Italia). E sarà possibile rinunziare alla cittadinanza italiana, a condizione che ciò non provochi una condizione di apolidia.


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