Forum della Rete G2 – Seconde Generazioni

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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 01 giu 2008, 16:20 
Clandestino

Iscritto il: 05 mag 2008, 16:37
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Jean, il tuo contributo è sempre prezioso e sarà presente in diverse pagine della mia tesi :) grazie
Invece pare che Ahimsa, Marcowong e Maganò mi abbiano abbandonato :(
Vi prometto che dopo quest'ultimo "gruppone" di domande vi disturberò una sola volta ancora :oops:
Grazie, buon ponte a tutti!


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MessaggioInviato: 01 giu 2008, 22:18 
Pds in rinnovo

Iscritto il: 26 mar 2008, 19:52
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Località: cernusco sul naviglio
vai tranquilla ;)

io se posso ti aiuto inquel che posso, coni tempi che mi si da.


saluti e buon lavoro ;)

vediamo se la collaborazione possa essereinqualche modo "reciproca"


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MessaggioInviato: 01 giu 2008, 22:28 
Pds in rinnovo

Iscritto il: 26 mar 2008, 19:52
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Località: cernusco sul naviglio
proviamoacontinuarea rispondere alla parte da me "elusa" lavoltascorsa.


parliamo ancora della "scuola".

ho preso la decisione pochi giorni fa di cambiare corso di laurea.
ho chiarito il mio "volere" studiare psicologia, ma non voglio buttare via 2 anni di studi,cosi, da "strategie di mercato" hodecisodi passare a marketing e-business


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MessaggioInviato: 02 giu 2008, 12:54 
Clandestino

Iscritto il: 05 mag 2008, 16:37
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Mi stai chiedendo un parere personale oppure vuoi che io legga tra le righe i fattori che possono aver inciso sulle tue scelte accademiche (riallacciandomi alle mie precedenti domande) :?:


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MessaggioInviato: 02 giu 2008, 18:37 
Pds in rinnovo

Iscritto il: 26 mar 2008, 19:52
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Località: cernusco sul naviglio
no scusa, ho provato a "rispondere", ma i problemi al pc non mi hanno permesso di capire cosa fosse successo...

era solo l'inizio quello,manon pnsavo fose stato pubblicato, provvederò al più presto asistemarlo.

giurin giuretto.


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MessaggioInviato: 03 giu 2008, 15:37 
Clandestino

Iscritto il: 05 mag 2008, 16:37
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Ok, non c'è problema :) allora attendo che tu mantenga la promessa :D
Ciao, a presto :!:


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MessaggioInviato: 03 giu 2008, 23:56 
G2 con doppia cittadinanza
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Iscritto il: 10 giu 2007, 10:11
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Località: Roma
hey Irene, sei fortunata ad aver trovato fratello Jean a risponderti! :)

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MessaggioInviato: 04 giu 2008, 14:21 
Clandestino

Iscritto il: 05 mag 2008, 16:37
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Ciao El Persiano, molto piacere! Ma sei sarcastico o dici sul serio? :)
Comunque penso di essere stata veramente fortunata nell'aver interagito finora con Jean, si è dimostrato costante nel rispondermi ed è rimasto l'unico "fedele" :D
Se sei disponibile anche tu non può che farmi piacere, anche perchè il mio tempo a disposizione per la tesi purtroppo sta per scadere :(
Ciao e buon proseguimento :!:


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MessaggioInviato: 04 giu 2008, 19:46 
G2 con doppia cittadinanza
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Iscritto il: 28 giu 2007, 22:16
Messaggi: 1848
Località: provincia di Perugia
Irene ha scritto:
*Secondo voi, quali sono i fattori che influiscono/hanno influito sui vostri esiti e percorsi scolastici? Il capitale umano dei vostri genitori (come il loro livello di istruzione o le loro abilità e competenze professionali)? Il capitale sociale (ovvero l’insieme di quelle risorse relazionali, fiduciarie o materiali a cui si può attingere nell’ambito delle reti sociali a cui si appartiene)? Il bilinguismo? La qualità della scuola? La composizione della classe di inserimento? Il rapporto con compagni e insegnanti?


Capitale umano dei miei genitori? No.
Erano mediamente istruiti ma in un contesto molto diverso, e non erano in grado in alcun modo (o non ci hanno mai provato) di aiutarmi nel mio percorso di studi (comunque non ne ho avuto neanche bisogno!).

Capitale sociale?
Se ciò può significare amici, certamente si, ma non saprei cos'altro metterci.

Bilinguismo?
Certamente sì. E' universalmente risaputo che parlare e pensare in più lingue dà una marcia in più rispetto agli altri. Poi nei miei tre anni di scuola in India, avevo frequentato una scuola primaria cristiana, in cui tutte le lezioni avvenivano in inglese. Pertanto oltre al "punjabi" e una comprensione minima di "hindi", avuta dai film di bollywood, parlavo anche inglese. A ciò si è aggiunto l'italiano, che ho imparato in pochi mesi (avevo 7 anni quando "sbarcai" in Italia).
Comunque, dopo tanti anni di scuola italiana ho avuto la "possibilità" di dimenticare buona parte dell'inglese che sapevo :D .

La qualità della scuola?
E' peggiorata man mano che crescevo.
Ho avuto ottimi insegnanti alle scuole elementari (nei primi 4 anni a Bologna; poi al 5° anno, in Umbria, erano molto scadenti).
Alle scuole medie avevo un bravissimo insegnante di Italiano e storia, che mi ha iniziato alla lettura (le ore di religione - che non facevo - le passavo con questo insegnante in biblioteca), al gusto per la scrittura e le "parole".
Scuole superiori..."liceo scientifico tecnologico"...un disastro!
Primi quattro anni con 5 diverse prof di italiano...una peggio dell'altra.
Bastava fare il minimo indispensabile, e tutta la classe - io compreso - ha fatto il minimo indispensabile.
Nel complesso sono stati 5 anni in cui culturalmente sono cresciuto pochissimo, e quel poco è stato "fuori" dal contesto scolastico.
Comunque è da notare che ho sempre avuto un ottimo rapporto (e ottimi voti, ad esclusione del 5° anno delle superiori) con gli insegnanti di italiano (anche con tutti gli altri ma quelli di italiano in particolare).

Composizione della classe?
Si, sicuramente.
Per mia fortuna sono riuscito sempre ad inserirmi bene in tutte le classi che ho frequentato, e a legare anche gli elementi più "incompatibili". Da "giovane" ero molto più malleabile....adesso faccio un po' troppo quello con la puzza sotto al naso...che si sente anche un po' superiore.... :roll:

Rapporto compagni/insegnanti?
Credo di avere già risposto in parte, per gli insegnanti. Per quanto riguarda i compagni, quando ho avuto accanto persone curiose, interessante, che non venivano a scuola soltanto per scaldare la sedia, sono stato invogliato ad impegnarmi di più; alle scuole medie c'era un sorta di competizione (per gioco, null'altro) sui voti tra me ed un paio di amici.
Alle scuole superiori la mia classe si è "seduta" (un nostro professore pronunciò la massima "i vostri cervelli sono seduti come i vostri culi" :mrgreen: ed aveva perfettamente ragione!!!). Ed è stato un contesto molto poco produttivo, da addebitarsi soprattutto alla pessima qualità degli insegnanti ed alla loro incapacità/non volontà di renderci partecipi ed interessati a ciò che studiavamo.

Irene ha scritto:
*Attraverso diverse indagini, è emerso che la maggior parte degli studenti (di origine immigrata e non) condivide l’idea di una scuola “meticcia”, ovvero aperta alle molteplici tradizioni culturali, etnico-nazionali e religiose. Condividete questa posizione? Se sì, quali sono secondo voi i maggiori ostacoli (dal punto di vista legislativo, formativo e metodologico) posti alla realizzazione di una scuola di tutti e aperta a tutti? E le principali opportunità da cogliere? A questo proposito, esistono degli errori da evitare o dei principi da seguire da parte degli insegnanti e di coloro che producono programmi e politiche scolastiche?


E' emblematico il caso della "ora di religione".
Questa ora (credo che fu prevista dal Concordato tra lo Stato e la Chiesa vaticana) è soltanto di religione cattolica. Ormai quasi tutte le classi hanno studenti di origini straniere, spesso di religione non-cattolica; a volte sono gli insegnanti stessi a "consigliare" ai genitori di non far partecipare lo studente all'ora di religione (come accadde nel mio caso, alle scuole medie). Questa ora potrebbe essere molto profiquamente utilizzata per parlare di "religioni", di dialogo con le altre religioni, di affinità e similitudini di valori nelle varie fedi; potrebbe sfatare tanti pregiudizi e creare ponti tra culture diverse.
Oltre a ciò la Storia: io penso che la storia "nazionale" dovrebbe essere abolita, in quanto il superamento dei nazionalismi è ciò che tutti gli stati occidentali avevano auspicato all'indomani della seconda guerra mondiale; eppure i libri hanno continuato a guardare e raccontare la storia da un contesto localistico e molto ristretto. Non dico che non si debba più studiare la storia italiana: si deve studiare la storia italiana assieme alla storia del mondo, e con punti di vista diversi e molteplici. La resistenza dovrebbe essere raccontata dalle parole di un partigiano come di un repubblichino; il colonialismo dovrebbe essere raccontato per bocca di un colonizzatore come di un colonizzato; la guerra dovrebbe essere raccontata per bocca del soldato, della moglie del soldato, del cittadino comune, oltre che dell'intellettuale esiliato, del ministro e del generale di brigata; e così via.
Secondo me, la scuola dovrebbe formare uomini, prima che cittadini di questo o quello stato; con ciò intendo dire che, con il contesto globalizzato nel quale ci troviamo a pensare ed agire, è davvero miope andare avanti con una lente piccola piccola.
Gli insegnanti sono i primi a dover essere formati per pensare in modo globale (mentre oggi, la maggior parte di loro ha una cultura informatica e di internet da far rabbrividire).
Lo studio delle lingue straniere è importantissimo ed ancora troppo sottovalutato, sia dagli insegnanti che dagli studenti e dai loro genitori; gli strumenti per l'apprendimento delle lingue sono ancora obsoleti, questo nel tempo dei dvd multilingue, della tv satellitare, di internet, del peer to peer, dell'mp3 e del podcast, della play station, ecc.
Per scuola meticcia io vorrei ciò che ho detto sopra: che si guardasse oltre il proprio campanile, e che venga esplorato tutto l'universo della cultura umana, in letteratura, nell'arte, nella musica; è conoscendo ed apprezzando la cultura ed il sapere nel suo insieme che potremo apprezzare di più ciò che abbiamo sotto il nostro naso.

Irene ha scritto:
*Molti studiosi hanno trattato la questione della difficoltà di inserimento scolastico dei ragazzi di origine immigrata e hanno individuato tre tipi di risposta a questa necessità:
- assimilazione (secondo cui la scolarizzazione si limita alla lingua e alla cultura maggioritaria, invitando i ragazzi ad abbandonare la propria cultura d’origine, vista come un ostacolo da superare attraverso appositi interventi formativi);
- ghettizzazione (che presuppone una presunta incompatibilità tra le diverse culture, pertanto sostiene una loro separazione e un pluralismo culturale);
- interculturalismo (che ha l’obiettivo di creare una scuola capace di garantire la più ampia pluralità, attraverso il reciproco arricchimento prodotto dall’incontro tra culture diverse.
Secondo voi, quali di queste tre opzioni riflette maggiormente la realtà scolastica italiana da voi vissuta?


Ovviamente l'interculturalismo è l'opzione auspicabile.
E' assurdo pensare di poter vivere in questo mondo senza subire contaminazioni e senza contaminare.
Abbiamo visto cosa può significare la "purezza della razza" e l'esistenza di una "cultura dominante".
Ragionare in questi termini è deleterio, controproducente e non guarda lontano.
Ciò che ho vissuto io è l'assimilazione, in toto, a parte sporadici casi di interculturalismo ad opera di rari insegnanti più sensibili e lungimiranti di altri.
E per converso, io ho avuto ben pochi problemi a vivere la mia vita perchè mi sono lasciato assimilare, forzando anche un po' la mano su quello che avrei potuto essere se avessi mantenuto qualcosa del mio bagaglio culturale originario.

Irene ha scritto:
*Quali fattori hanno influito sulle vostre scelte relative ai diversi percorsi della scuola secondaria superiore? La classe sociale di appartenenza? Il capitale culturale dei vostri genitori? Il genere? La vostra storia individuale (che considera la lunghezza della permanenza nel caso in cui non siate nati in Italia o la vicinanza alle aspettative e alle prospettive dei ragazzi italiani da generazioni, se invece siete nati in questo paese)?


Scuola superiore....i professori delle scuole medie hanno cercato di indirizzarmi ad un liceo classico o scientifico (tenendo conto delle mie attitudini, e dei miei voti).
Originariamente optai per il primo (seguendo un amico), poi però mi lasciai convincere da un assistente tecnico, (i famosi inutili "atp") - amico di famiglia - che operava nell'istituto tecnico dove c'era questo diploma in "liceo scientifico tecnologico"; una gran bufala, di cui a posteriori mi pento molto.
Comunque, in entrambi i casi, la scelta era motivata dall'intenzione di continuare gli studi anche dopo le scuole superiori, scelta condivisa e incoraggiata dai miei genitori, perchè dicevano "dovete studiare, per non fare i lavori di merda che siamo costretti a fare noi" :D .


ps: la prossima volta puoi fare una domanda per volta?
Altrimenti mi passa la voglia di rispondere...dehihò :!:

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MessaggioInviato: 05 giu 2008, 18:32 
Clandestino

Iscritto il: 05 mag 2008, 16:37
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Hai ragione Ahimsa :oops:
Il motivo per cui ho compresso le domande è di natura puramente temporale, infatti a breve (brevissimo in realtà :!: ) dovrò consegnare la tesi. Me la concedete un'ultima domanda? Che cosa rappresenta per voi la rete G2? (sempre dal vostro punto di vista personale).
Grazie ancora di tutto, soprattutto della vostra pazienza :)


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MessaggioInviato: 05 giu 2008, 19:49 
Pds in rinnovo

Iscritto il: 26 mar 2008, 19:52
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Località: cernusco sul naviglio
quando devi consegnare la tesi? io dopomani potrò rispondere pienamente... èun problema?


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MessaggioInviato: 06 giu 2008, 11:33 
non ti ho abbandonato.. sto fuori per lavoro..per cui anche il periodo pre partenza era pieno di stress e lavoro dell'ultimo minuto..
cmq, visto che devi consegnare la tesi presto, ti rispondo da qui.

"p.s. Maganò, quanti anni hai e a quale età sei giunta in Italia? Quali sono le tue origini? Non mi sembra che ciò compaia nella sezione dedicata alle presentazioni. Grazie."

Ne ho quasi 32 e sono arrivata il giorno del mio 13-esimo compleanno. Vengo dalla ex Jugoslavia, che non c'è piu. Oggi ho la cittadinanza croata.


"Secondo voi, quali sono i fattori che influiscono/hanno influito sui vostri esiti e percorsi scolastici? Il capitale umano dei vostri genitori (come il loro livello di istruzione o le loro abilità e competenze professionali)? Il capitale sociale (ovvero l’insieme di quelle risorse relazionali, fiduciarie o materiali a cui si può attingere nell’ambito delle reti sociali a cui si appartiene)? Il bilinguismo? La qualità della scuola? La composizione della classe di inserimento? Il rapporto con compagni e insegnanti?"

A parte tante ora trascorse sulla sedia a studiare ovviamente... ;)
Certamente tornare a casa da scuola e a pranzo sostenere delle conversazioni con le frai in latino e greco antico, essere bombardati dalle date storiche e concetti di filosofia mi ha aiutato a sviluppare un pensiero mio e avere voglia di imparare.
Diciamo che hanno cercato di stimolarmi invece di darmi un aiuto vero e proprio.

Sicuramente ci sono stati insegnanti validi, che fra l'altro mi hanno aiutato moltissimo tenendo conto delle difficolta linguistiche (i miei compiti avevano tantisiimi errori di grammatica come le doppie, gli articoli, ecc).

Non va scordato l'aiuto degli amici (pochissimi, una nella terza media e circa 5 nelle superiori) che mi hanno aiutato con l'italiano (ovviamente io li aiutavo in matematica, fisica, chimica) e mi hanno facilitato un po' l'adolescenza.

"Attraverso diverse indagini, è emerso che la maggior parte degli studenti (di origine immigrata e non) condivide l’idea di una scuola “meticcia”, ovvero aperta alle molteplici tradizioni culturali, etnico-nazionali e religiose. Condividete questa posizione? Se sì, quali sono secondo voi i maggiori ostacoli (dal punto di vista legislativo, formativo e metodologico) posti alla realizzazione di una scuola di tutti e aperta a tutti? E le principali opportunità da cogliere? A questo proposito, esistono degli errori da evitare o dei principi da seguire da parte degli insegnanti e di coloro che producono programmi e politiche scolastiche?"

Assolutamente condivido.
Anche per me l'errore è l'ora della religione. Vengo da un paese cristiano, ma sono convinta che la scuola deve essere laica e tanto piu che la nostra società si sta arrichendo delle diverse culture e religioni. Alle superiori ho cominciato a fare la ora di religione ma dopo circa un mese di discorsi superficilai, preghiere e appoggio ai saluti romani in classe ho chiesto al preside di avere per tutti i 5 anni l'ora alternativa di storie delle religioni. Il che dopo molta molta insistenza mi è stato dato. Il preside non riusciva acapire perchè invece di avere l'ora libera volevo fare la stessa materia affrontata in maniera diversa. Per me, invece, era strano che ero l'unica a voler seguire questo corso. Alla fine l'insegnante veniva solo per me. Ovviamente nei primi anni abbiamo affrontato il cristianesimo, anche con uno studio approffondito del nuovo testamento, poi abbiamo studiato la religione musulmana e poi l'induismo e non mi ricordo che altro. L'ultimo anno ho mollato, anch'io mi sono presa l'ora d'aria durante la religione che nella mia classe oramai seguiva solo un terzo.
Ho sempre pensato che nella scuola superiore soprattutto si da poco spazio alla letteratura straniera (la mia personale esperienza) e che non si fa abbastanza storia, o meglio si arriva a stento alla prima guerra mondiale e non si arriva alla costituzione italiana (bellissima) per mancanza di tempo. Sarebbe bello poter fare anche un confronto fra diverse costituzioni o almeno arrivare a studiare bene la storia del secolo scorso.


"Molti studiosi hanno trattato la questione della difficoltà di inserimento scolastico dei ragazzi di origine immigrata e hanno individuato tre tipi di risposta a questa necessità:
- assimilazione (secondo cui la scolarizzazione si limita alla lingua e alla cultura maggioritaria, invitando i ragazzi ad abbandonare la propria cultura d’origine, vista come un ostacolo da superare attraverso appositi interventi formativi);
- ghettizzazione (che presuppone una presunta incompatibilità tra le diverse culture, pertanto sostiene una loro separazione e un pluralismo culturale);
- interculturalismo (che ha l’obiettivo di creare una scuola capace di garantire la più ampia pluralità, attraverso il reciproco arricchimento prodotto dall’incontro tra culture diverse.
Secondo voi, quali di queste tre opzioni riflette maggiormente la realtà scolastica italiana da voi vissuta?"

Assolutamente Interculturismo, ovviamente dando piu peso alla cultura del paese in cui si sta. Sono sicura che attraverso la maggiore conoscenza delle diversità si superano le diffidenze e le paure.

"Quali fattori hanno influito sulle vostre scelte relative ai diversi percorsi della scuola secondaria superiore? La classe sociale di appartenenza? Il capitale culturale dei vostri genitori? Il genere? La vostra storia individuale (che considera la lunghezza della permanenza nel caso in cui non siate nati in Italia o la vicinanza alle aspettative e alle prospettive dei ragazzi italiani da generazioni, se invece siete nati in questo paese)?"

Avevo scelto il liceo classico per il solo motivo che era piu simile alla corrispondente scuola superiore nel paese d'origine (pensavamo di rimanere in Italia solo quattro anni) per fare meno fatica a recuperare al nostro ritorno che poi non è mai avvenuto.

la scelta dell'Università è stata fatta seguendo le mie attitudini e curiosità (chimica, indirizzo chimico-fisico). Fare il dottorato è stata una scelta di continuare a fare cio che mi piace per qualche altro anno. Ora sono un post dottorato all'ennesimo bivio... continuare a fare ricerca andandomene per sempre all'estero (fuga dei cervelli tocca anche a me) oppure mettermi a lavorare in un campo che non ha niente a che vedere con gli studi fatti. Questo problema come tocca a me tocca tutti i miei amici (italiani) che hanno fatto l'Università con me, con la differenza che se io me ne vado chissa se potrò mai più tornare o rimarò una scienziata vagabonda. ;)

"Che cosa rappresenta per voi la rete G2? (sempre dal vostro punto di vista personale)."

dal punto di vista personale:

rappresenta tante persone uguali e nello stesso tempo diverse da me che hanno avuto lo stesso desiderio di provare a cambiare una legge che non ci da i diritti fondamentali e non ci riconosce come cittadini pari agli altri.
Quasi tre anni fa ha rappresentato la sensazione di non essere l'unica a sentire l'ingiustizia e di non essere l'unica che combatte con le paure del non rinnovo del pds, con le scelte limitate in un età in cui si ha molta voglia di fare e in cui dovrebbe sembrare tutto possibile.
Rappresenta anche un modo (il più possibile) sereno di raccontare le differenze e gli ostacoli. Rappresenta il sostegno a chi in questo momento sta facendo le battaglie per se stesso e per i nostri diritti.
inoltre rappresenta un confronto e un arrichimento.

Spero di esserti stata utile
In bocca al lupo per la tesi


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MessaggioInviato: 06 giu 2008, 18:01 
Clandestino

Iscritto il: 05 mag 2008, 16:37
Messaggi: 12
Per Maganò: grazie mille del tempo dedicatomi nonostante i tuoi impegni :)
Per Jean: dovrò consegnare la tesi tra una decina di giorni :shock: e ho ancora parecchie cose da rivedere...non preoccuparti se non completerai il "quiz" :wink: direi che hai già ottenuto un ottimo punteggio, grazie davvero :) . Al massimo se ti va rispondi all'ultima domandina, quella è decisamente più soft :!:
A presto


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MessaggioInviato: 20 giu 2008, 19:03 
Pds in rinnovo

Iscritto il: 26 mar 2008, 19:52
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Località: cernusco sul naviglio
irene, alla fine la tesi?


ascolta, quando avrò tempo volevo io farti delle domande, per "sondare" invece il "vostro" mondo, per capire da dove nascono le tue domande.

devo ancora formulare bene i miei pensieri per cercare di capire realmente cosa voglio "cogliere". nel caso saresti disponibile?


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MessaggioInviato: 26 giu 2008, 11:26 
Clandestino

Iscritto il: 05 mag 2008, 16:37
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Ciao ragazzi! Scusate il mio silenzio, non mi sono affatto scordata di voi, ho solo passato 20 ore su 24 sulla tesi che ho finalmente consegnato ieri!!! Ci tenevo a dire a tutti "GRAZIE DI CUORE" per la vostra disponibilità, il vostro tempo e la vostra pazienza...siete stati di grande aiuto a me e preziosi per il mio lavoro. Complimenti ancora per il sito che avete creato e per il vostro essere attivi nei vari settori della società, continuate a farvi sentire e a combattere, vi auguro davvero che possiate ottenere tutto ciò che vi spetta di diritto. Io, nel mio piccolo, ho diffuso informazioni riguardanti la rete G2 con l'intento di renderla nota a seconde generazioni, "studiosi del settore" e non in Torino e dintorni. Per Jean: quando vuoi, a tua disposizione :)
Irene


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