Forum della Rete G2 – Seconde Generazioni

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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 10 gen 2009, 21:50 
G2 Integrato

Iscritto il: 27 mag 2008, 17:36
Messaggi: 544
Località: Roma
A: Mi raccomando sistemati con i documenti...
Prima di natale sono passata al liceo a salutare alcuni professori, ero felice, spensierata, tutto sembrava tranquillo. La professoressa di matematica che mi vuole particolarmente bene mi ha raccomandata di sistemarmi con i documenti, e io sorridendo amara le ho risposto: se dipendesse da me...
Già se dipendesse da me ...
Non dipende da me, purtroppo.
Quest’estate sono andata alla questura 4 volte per riuscire a ottenere un pezzo di carta. Sono andata alla questura per spiegare i problemi di noi "seconde generazioni", ho consegnato tutta la mia tesina al "dottore" dedicandoglielo e sperando nel profondo del cuore che lui la leggesse e comprendesse le mie parole, che per un attimo s'immedesimasse nelle nostre situazioni, che per un solo istante abbandonasse le sue vesti per entrare in quella dei figli d'immigrati. Sembrava che avesse capito, sembrava disponibile.
Già sembrava.
Dottore: "porta la dichiarazione dei tuoi genitori, così ti facciamo la carta di soggiorno per andare all’estero per gli studi"
Colonnello :" ma lei non può richiederlo, non lavora ma studia, quindi al massimo le possiamo fare il soggiorno per 2 anni.
Ho imparato ad accontentarmi sempre di meno negli ultimi tempi, 2 anni significava che avrei potuto viaggiare e mi bastava per il momento. Sapevo che sarebbe stato una lotta inutile pretendere di più. Infatti constatati i recenti eventi, ho ragione.
Il soggiorno che ho spedito a maggio 2008 e che è ritornato nelle mie mani a dicembre scade a maggio 2009. Non so se le persone si rendono conto di ciò che significa. 5 mesi, esattamente 5 mesi e devo rifare tutta la trafila di nuovo. Sono andata a parlare con il colonnello, ma niente. Non avevano nessuna risoluzione per cambiare la data di scadenza dato che avevo già ritirato il permesso. Ho chiesto spiegazioni e mi è stato detto che passano tante pratiche e quindi hanno dimenticato della mia questione, poi che non avevo i requisiti, poi… la soluzione finale che mi è stata suggerita è quella di richiedere subito il soggiorno, di nuovo.
Non so se ci prendono tutti in giro, non so se si divertano a umiliarci, a torturarci psicologicamente. Chissà per quanto dovrò subire ancora, chissà. Sono tornata a casa e le parole di mamma mi hanno risvegliata dai miei sogni.
Mamma: “ fanno sempre così, non credere alle loro parole. Io pago tutte le tasse, sono regolare, sono in Italia da 15 anni, lavoro dalla mattina alla sera, non sono una criminale eppure non sarò mai “uguale” agli italiani. E non lo sarai nemmeno tu, perché tu sei cinese e lo rimarrai sempre, verrai discriminata in questa società, quindi smettila e apri gli occhi”
Sì, mamma forse ha ragione. Mi sono ricordata che al liceo per andare in gita fuori dall’Italia dovevo avere il soggiorno valido, che non ho potuto partecipare al concorso per andare in Germania perché non ero cittadina italiana, che non ho potuto rateizzare all’università perché sono cittadina straniera. Già, sono straniera a quanto pare. Un dettaglio che avevo dimenticato visto che sono cresciuta e formata qui. Io non rinnego niente delle mie origini, anzi ne sono orgogliosa. Tuttavia mi sembra che sia tanto difficile in quest’Italia capire che in una persona possano coesistere 2 culture, che possa aver preso sia da una che dall’altra, che possa aver trovato l’armonia superando i conflitti derivanti dal trasferimento. Da qui le domande spesso senza senso che mi rivolgono: preferisci l’Italia o la Cina? Ma come mai parli così bene l’italiano?
“Ma tu sei una finta cinese, sei molto più italiana”. No, non lo sono perché la legge non me lo permette. Io non sono italiana e lo puntualizzo non per mia volontà, ma per volontà altrui. Non lo sono e forse mai lo sarò se la legge non cambia. Questa è la verità. Chi meglio dei ragazzi nati e/o cresciuti qua può sentirsi italiano, chi meglio di noi? Se nemmeno essere nati qui è sufficiente, allora mi chiedo cosa fa dell’italiano un italiano?
Guardo i telegiornali e mi accorgo che l’Italia sta diventando xenofoba, che criminale significa avere certe origini e frasi come “io non sono razzista però” sono ormai troppo ordinari da sentire. Non mi meraviglio più di tanto perché in un paese dove la legge stessa è discriminatoria, dove l’integrazione significa solo speculazione verbale, la gente rimarrà sempre impermeabile al cambiamento. C’è ancora troppo timore per rinnovarsi e per migliorarsi.
Integrazione? Utopia alla luce delle leggi vigenti.

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L'indifferenza è la peggior malattia dell'UOMO.


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MessaggioInviato: 10 gen 2009, 22:35 
G2 con doppia cittadinanza
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Iscritto il: 28 giu 2007, 22:16
Messaggi: 1848
Località: provincia di Perugia
Vuoi vederla dal lato positivo?

Se ci mettono dentro....avremo tanti amici in polizia cui rivolgerci.... :shock:

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Essere umano in divenire


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MessaggioInviato: 11 gen 2009, 16:28 
Sanatoria
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Iscritto il: 24 mag 2008, 20:41
Messaggi: 63
Località: Milano
ciao Stella, a volte mi sento così stanca e frustrata che cerco di andare avanti giorno per giorno... brutto non poter fare progetti neanche per i prossimi tre mesi, non poter andare fuori dal paese perché non ho manco i documenti, solo una ricevuta delle poste che non vale un emerito niente... come dice Ahimsa, trovando l'aspetto positivo, c'è che almeno non spendo e non mi affannerò per risparmiare :)

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MessaggioInviato: 30 gen 2012, 21:03 
Clandestino

Iscritto il: 30 gen 2012, 19:42
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Non capisco perche gli stranieri ed alcuni italiani non capiscono che non vogliamo una multicultura imposta,vogliamo la nostra cultura e poi se vogliamo conoscere le altre culture decideremo noi se e quando .


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MessaggioInviato: 31 gen 2012, 02:05 
G2 Integrato
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Iscritto il: 30 nov 2009, 01:18
Messaggi: 746
Località: oscillo tra la provincia di Perugia e l'Universo
Noi chi? Chi c'è in questo noi? Cos'è per te il noi? Con quale criterio si entra a far parte di questo "noi"?

Che ti piaccia o no, nel "noi" ci siamo anche noi, perché l'Italia siamo anche noi!


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MessaggioInviato: 31 gen 2012, 07:57 
Clandestino

Iscritto il: 30 gen 2012, 19:42
Messaggi: 6
Quelli come te saranno i grandi problemi di domani,non hai una spina dorsale e un orgoglio di appartenenza per il tuo sangue e la cultura dei tuoi genitori.
Negli stati uniti dopo 300 anni (di immigrazione forzata dei neri) esistono ancora oggi gravi problemi perche dentro di noi siamo il nostro sangue e apparteniamo dove sono le nostre lontane radici,quindi anche se tu otterrai con leggi "stravaganti" la cittadinanza sarai sempre appartenente all'altro sangue,queste sono realtà non opinioni.
Stai dritta con la schiena non cercare compromessi di comodo.


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MessaggioInviato: 31 gen 2012, 10:46 
G2 Integrato

Iscritto il: 30 nov 2009, 15:43
Messaggi: 648
@Neuealt: stai confondendo tra cittadinanza e nazionalità. La cittadinanza è l’appartenenza giuridica ad uno stato, la nazionalità riguarda anche la cultura. I figli di cittadini stranieri nati in Italia o arrivati da piccoli, sono italiani per nazionalità (ne assorbono la cultura, nascendo/crescendo/vivendo in Italia), non lo sono per cittadinanza, perchè la legge 91/1992 (confondendo anch’essa nazionalità con cittadinanza) escluda il riconoscimento della cittadinanza a chi non abbia “avi” italiani.


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MessaggioInviato: 31 gen 2012, 20:27 
Clandestino

Iscritto il: 30 gen 2012, 19:42
Messaggi: 6
CITTADINANZA!?


Non capisco questa ansia da nazionalità.
Non capisco gli italiani che ne parlano e capisco ancora meno gli stranieri che la pretendono.
La nazionalità è qualcosa che si ha dentro, non è una questione di comodo.
Non si è italiani perché si nasce in Italia, quello che conta sono i genitori.
I figli di stranieri nati in Italia,hanno la nazionalità dei loro genitori,poi realmente non capisco,ognuno deve avere un certo orgoglio interiore di appartenenza,io fossi nato in Australia, o non so dove, avrei sempre voluto è amato la cittadinanza dei miei genitori e dei miei avi,perché poi alla fine sono la somma dei miei genitori e dei miei avi.
Credo che gli stranieri vogliano la cittadinanza solo per una questione di comodo, probabilmente perché in genere provengono da paesi poveri e quindi fa comodo essere italiani o europei.
Una coppia americana che viene in Italia per lavoro e mette al mondo un figlio in Italia non si sogna di dargli la cittadinanza italiana, invece qualcuno dall'Africa o dall’Asia ha questo interesse.
Stranieri abbiate l’orgoglio del vostro sangue. Non siete italiani.

[b]Qualcuno si inventa anche la differenza tra cittadinanza e nazionalità.[/b]
Non dobbiamo cercare le quisquiglie legali,il punto è che chi appartiene a un paese ha cultura tradizioni e se vogliamo anche il sangue da secoli e secoli di quella parte del mondo e queste persone si rispecchiano in certe caratteristiche di comportamento,di cibi,di tradizioni ecc.
Chi arriva dall’altra parte del mondo e nasce in Italia di tutto quell’elenco fatto prima non ha niente e poi iniziano i problemi perché ognuno vuole portare avanti la propria cultura ed avendo la cittadinanza si sente ancora più garantito ad avere pretese di ogni genere.
Con la cittadinanza vai a votare e porti avanti la tua cultura e le tue tradizioni non certo quella degli italiani.
Ci vuole serietà,ognuno e cittadino della sua provenineza.non si è cittadini italiani perché si nasce in Italia.
Gli stranieri vogliono solo i benefici dalla cittadinanza,ma ripeto abbiate almeno la spina dorsale state dritti e difendete la vostra appartenenza da stranieri non da finti italiani.la cittadinanza o la nazionalità si ha nel sangue e nel cuore non per legge.


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MessaggioInviato: 31 gen 2012, 21:49 
Clandestino

Iscritto il: 28 gen 2012, 13:32
Messaggi: 8
neuealt ha scritto:
Non si è italiani perché si nasce in Italia, quello che conta sono i genitori.
I figli di stranieri nati in Italia,hanno la nazionalità dei loro genitori,poi realmente non capisco,ognuno deve avere un certo orgoglio interiore di appartenenza,io fossi nato in Australia, o non so dove, avrei sempre voluto è amato la cittadinanza dei miei genitori e dei miei avi,perché poi alla fine sono la somma dei miei genitori e dei miei avi.

A questo punto la domanda più logica sarebbe: qual è il punto 0 dal quale si stabilisce la nazionalità delle persone? Da che data comincia la distinzione tra italiani/bugari/armeni? Nel caso esista questa data 0, perché proprio questa data e non la settimana prima? Od il mese prima? Od un paio di ere geologiche prima?

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MessaggioInviato: 20 gen 2013, 20:27 
Clandestino

Iscritto il: 20 gen 2013, 20:22
Messaggi: 1
Salve a tutti!! Scusate se intervengo così nel mezzo della discussione, ma in realtà non so bene come funzioni il forum e così mi sono inserita nel primo discorso che mi sembrava attinente al mio. :D

Sono una ragazza italiana all'ultimo anno di liceo, mi chiamo Costanza e sono di Cuneo.
Sto facendo un approfondimento riguardo alla cittadinanza alle seconde generazioni e mi piacerebbe che rispondeste a qualche domanda! Mettete anche la vostra età, che scuola frequentate e le vostre iniziali.
Grazie mille :wink:

1. Il fatto di non essere cittadino italiano ha influito in qualche modo sulla tua vita in Italia?
2. Ti senti più italiano o più cittadino del tuo paese d'origine? Il fatto di sentirti italiano e la tua condizione o meno di cittadino sono collegate?
3. Che opinione hai riguardo alla presa di posizione del presidente Napolitano riguardo alla cittadinanza agli immigrati di seconda generazione?

Grazie ancora :D


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