Ciao! Sono vissuta in borgata, da seconda generazione. Vale a dire che sono stati i miei genitori con passaporto italiano, nati in italia, residenti in Italia, a scegliere di fare il balzo, decidendo - quando non avevamo nè io nè i miei fratelli età per intendere e volere -, decidendo loro adulti di trasferirsi in una borgata romana agli inizi degli anni '70. Con i miei fratelli, oggi, a distanza di tempo ormai, quando pensiamo a quei 14 anni che hanno segnato profondamente il nostro modo di essere "romani" a Roma e "cittadini italiani" in Italia, usiamo il termine "seconde generazioni": così, per intendere che, non essendo una scelta la nostra, non essendo una scelta scelta, una scelta ideologica, di battaglia, esistenziale o altro come lo è stata per i nostri genitori, il vivere in borgata ha rappresnetato per noi qualcosa di molto più prosaico e reale, di scontato e al tempo stesso sofferto, di quanto i nostri papà e mamma possono immaginare. Mi sono capitate varie cose nella vita: - di sentirmi una seonda generazione, anche se sui generis - di studiare le seconde generazioni della migrazione in Italia, anche questo secondo modaltà un po' sui generis - di vivere nel centr'Italia, in borgata, e poi di trasferirmi nel Profondo Nord (a Bergamo) e da qui spostarmi nell'estremo Sud, in Sicilia, per crescere la mia famiglia - di passare due anni in Libano, a Tiro, dove ho allevato i miei bambini in un contesto dove mi sono sentita Mamma con la M maiuscola come mai poi mi è successo in Italia e dove spero di tornare, prima o poi. - di lavorare in Sri Lanka con un visto turistico nel terrore di essere sputata fuori da un momento a l'altro o peggio arrestata assieme ai miei cari...
Ora mi sento confusa mentre mi aggiro in questo forum. Ho sempre goduto di diritti speciali per potermi concedere tutto questo? Cosa significa per me l'Italianità? Sono domande che mi ronzano nella testa mentre leggo gli scambi lasciati in questo spazio online da molti di voi. E' il sapere che mi torvo "a casa", a fare la mia Italianità quando sono qui? Anche se non mi riconosco poi molto nelle dinamiche tutte all'Italiana che regolano la vita sociale qui da noi, seppure le capisco fin troppo bene? Oppure sono rimasta sempre e solo una seconda generazione di borgata, con questo senso di estraneità misto a calore e rabbia che provavo allora nelle strade del quartiere, quando per difendirmi - visto che da brava figlia di genitori colti e impegnati non potevo dire "stronzo" o "vaffanculo" perchè non mi uscivano manco a forza dalla bocca -, l'unica cosa che restava era cambiare strada, o cercare di rimanere in sella, in un modo o in un altro? Che significa seconde generazioni? Perchè è meno infamante di straniero?
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