Lavoratore a nero |
|
Iscritto il: 09 set 2008, 21:04 Messaggi: 122 Località: milano
|
Vorrei riprendere delle righe scritte da alcuni genitori adottivi. Il breve testo non è firmato. Poiché è riportato su un documento pdf scaricabile da internet ( http://www.nova-adozioni.org/sites/defa ... denti_0910. ) mi prendo la libertà di copiarlo sul forum e di postare anche il link del sito. Il sito è di NOVA nuovi orizzonti per vivere l’adozione, un ente morale che si occupa di accompagnare i genitori adottivi nel loro iter burocratico e di seguirli nella crescita della nuova famiglia. E altro che trovate sul sito... ( http://www.nova-adozioni.org/ )
SPIGOLATURE ESTIVE E voi direte “ E che gli è preso ora a questa, col razzismo?” Mi è preso che una domenica di luglio, un pezzo della nostra famiglia allargata (noi e un’altra delle famiglie che hanno i fratelli di Diones) ce ne stavamo a giocare a frisbee su un prato in Emilia Romagna, in cima a un monte. Accanto a noi si piazza una famigliola con un bimbo piccolissimo e per un impeto esagerato da parte di uno dei nostri ragazzi, il maledetto aggeggio rotante, anziché cadere nell’erba, finisce dritto sulla tovaglia della famigliola. Il padre si è (giustamente ) imbufalito ed ha fatto notare in modo non proprio tranquillo che se un frisbee cade su un bimbo di tre mesi gli fa male. Appurato ciò, gli è stato chiesto scusa, prima di ragazzi e poi, visto che l’attacco d’ira non si calmava, da noi genitori. L’episodio era destinato a concludersi lì, quando è stata detta la frase “..ma tornatene a casa tua” che non ci è piaciuta per niente. Vittorio ed io ci siamo affrettati a precisare (leggi: ci siamo rivoltati come furie) dicendo che quella era casa sua, e che se a loro non piaceva stare vicino a noi potevano benissimo spostarsi… salvo che poi il tipo, in dialetto, pensando che noi non capissimo, ha aggiunto “non bastano quelli che ci sono, li vanno anche a prendere…” Sfortuna sua mio marito è “indigeno” ed è nato a Pavia, quindi abbiamo capito benissimo quello che ha detto. Però siamo stati bravi. Abbiamo preferito dare una lezione di civiltà ai nostri ragazzi, che peraltro avevano capito benissimo tutto, e dire loro che “il raglio di un asino non arriva in paradiso”. Ma col razzismo, se vogliamo essere realisti, dobbiamo farci molto i conti . http://www.nova-adozioni.org/sites/defa ... denti_0910.Ho voluto trascrivere questo racconto perché credo che sia significativo per chiarire alcune questioni: dapprima la situazione italiana e quindi la crisi identitaria che sta vivendo il bel paese. È abbastanza noto che l’Italia sta cambiando ormai da qualche decennio e solo ora se ne sta accorgendo. Da questo risveglio tardivo ne deriva l’aggressività che si sta vivendo in questi anni. Quando penso a questa situazione penso ad un’Italia antropomorfa che si identifica con le parole di “il mio corpo che cambia” dei Litfiba. Inoltre, penso a quanto la situazione dei bambini adottati internazionalmente si avvicini - quasi in maniera sovrapponibile - alla situazione dei bambini figli di immigrati. E in questo caso non penso solo all’aggressività a cui spesso devono assistere, ma anche alla personale identità sospesa tra due ‘mondi’ .
|
|