Da un articolo di Metropoli del 21 gennaio (pagina 4).
Cita:
Anche le casalinghe che vivono in Italia con la famiglia, ma che non hanno un reddito proprio, possono diventare italiane. E' la principale novità introdotta con una circolare del ministero dell'Interno, in attesa della riforma complessiva della legge sulla cittadinanza. Perché sia concessa la cittadinanza per residenza, deve essere verificato quanto lo straniero sia integrato nella società italiana, quindi da quanto tempo è residente, se ha un reddito tale da poter mantenere se stesso e la propria famiglia, e se aspira realmente a diventare cittadino. Chi non ha un reddito proprio non aveva finora la possibilità di acquisire la cittadinanza per residenza, anche se l'intera famiglia era in grado di garantirgli condizioni di vita dignitose. [...] In passato, l'interruzione della residenza in Italia, anche per poco tempo, è stata motivo di rifiuto della cittadinanza. Ora però la circolare stabilisce che interruzioni per motivi documentati (studio, lavoro o famiglia) non pregiudicano più la possibilità di diventare cittadini italiani. Il caso più frequente è quello dei ragazzi nati in Italia da genitori stranieri, che spesso durante l'infanzia trascorrono brevi periodi nel paese d'origine: ora non rischiano più, quando presentano la domanda di cittadinanza a 18 anni, di vedersela respinta.
Secondo questa
circolaredel Ministero dell’Interno, emanata in attesa della riforma sulla cittadinanza, anche le casalinghe senza un reddito proprio possono richiedere (e ottenere!) la cittadinanza italiana perchè verrà considerato il reddito dell’intera famiglia.
Bene, mi sembra giusto.
Chissà poi se vale anche per i mariti a carico (
) ...ma soprattutto
vale anche per noi figli?