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Per il 2010…noi abbiamo un sogno

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Sognamo un’Italia che realizza per tutti le promesse di liberta’ ed uguaglianza contenute nell’articolo tre della sua Costituzione, riaffermate anche nel messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Sognamo un’Italia il cui Parlamento e’ di tutti i suoi cittadini, che e’ in grado di fare leggi giuste, per tutti, che guardano al domani con fiducia invece di cristallizzare la paura del presente.

Sognamo un’Italia che prende atto della realta’, apre i suoi orizzonti e guarda ai propri cittadini senza stupirsi per il colore della loro pelle.

Noi sognamo, ma non accetteremo di continuare a sognare perche’, come disse Martin Luther King: “…questo non è il momento in cui ci si possa permettere che le cose si raffreddino o che si trangugi il tranquillante del gradualismo. Questo è il momento di realizzare le promesse della democrazia”.

BUON 2010 A TUTTI!!!!

Adottiva-on-line

Anna Juana scrive sul Forum G2:

Adottiva-on-line

Come mi capita di dire spesso ad interni ed esterni della rete G2, le emozioni che mi hanno portato alla realtà di G2, sono state sensazioni fondamentali per una fase cognitiva di me stessa, fase che ormai stavo rimandando da troppo tempo.

L’inizio
Tutto è partito dai classici ‘buoni propositi’ di inizio anno, quando a tavolino tra me e me, decisi che era tempo di mettere ordine nella mia testa e di capire chi ero. In realtà non sapevo bene da dove partire, quello che sapevo è che avevo un buchetto, da qualche parte nel mio ordine mentale c’era qualcosa che non mi tornava.
Non mi sono mai mancati gli amici ma spesso avevo avuto la sensazione che non mi capissero, eppure con le mie amichette ho sempre fatto un sacco di discorsi profondi e scemi. Quindi in cosa non mi capivano?
L’unica cosa che mi venne in mente fu il mio status di adottiva. Nonostante conosca altre realtà di ragazzi adottati da vari paesi, non ebbi mai un confronto soddisfacente che potesse rispondere alle mie vere curiosità.

Percezione
Mi sentivo di percepire il mondo intorno a me in una maniera particolare, anche in modo ostile. Sentivo che nessuno dei miei amici, per quanto vicini, percepisse tali sensazioni e vedesse con il mio sguardo.
L’entusiasmo e la protezione della famiglia e degli amici, il clima di una città vecchia che non si accorge di diventare multietnica, il periodo di forte migrazione del paese, le politiche di partiti implicitamente razzisti, la gente di città, la gente di montagna, la gente … crearono e continuano a creare delle strane situazioni e paradossi.
Ho capito che in realtà, non sono io ad avere uno sguardo particolare del mondo ma è il mondo che mi vede in diversi modi, dipendentemente dagli ambienti e ambiti.
È buffo percepire la ‘percezione’ di me stessa da parte dell’edicolante razzista della metro piuttosto che di mio nonno che non riesce a capacitarsi del mio interesse a imparare lo spagnolo, piuttosto che della signora sudamericana che mi ferma per strada e incomincia a chiedermi delle cose in castigliano … Insomma, tanti scenari che chiariscono come io sia percepita da italiana o da straniera in Italia.
È questa esperienza con annesso ragionamento, che mi porta al desiderio di approfondire il mio essere nata all’estero e cresciuta in Italia. Chi, se non altri adottivi, avrebbe potuto capire il mio vissuto e maturato la stessa riflessione?
Così con la mia incapacità tecnologica, mi misi a smanettare sul web per cerare ‘adottivi-on-line’, siti, indirizzi e forum completamente insoddisfacenti se non inesistenti !

Evento inatteso
Del tutto inaspettato. Mi ritrovai a leggere dialoghi di un forum dai colori azzurrini e leggermente freddi … ma le parole che leggevo mi trasmettevano un forte calore per non dire che, più frasi, sembravano essere uscite dalla mia testa e passate direttamente sullo schermo del computer. Intanto continuavo a leggere pensieri, racconti, esperienze , domande e risposte di perfetti sconosciuti che magari avevano partecipato a quel forum anni prima e con i quali, forse, non avrei più potuto avere un confronto.
Erano perfetti estranei, che non mi avevano mai visto che non mi avevano mai parlato che non sapevano che io stessi leggendo le loro parole, eppure mi conoscevano nella mia intimità più dei miei migliori amici e più della mia famiglia. Vedevano il mondo come lo vedo io ed erano percepiti dal mondo come lo sono io. Estranei con nomignoli e nomi assurdi, dall’altra parte dello schermo chissà se qualcuno di quegli strani nick avrebbe risposto alla mia timida presentazione che comincia con “Sono Anna Juana ….”

La Rete G2
Il forum che stavo leggendo era quello della Rete G2 seconde generazioni , formato soprattutto da ragazzi originari di vari paesi, ma nati e cresciuti in Italia con genitori immigrati. Incredibili le analogie delle nostre storie e delle nostre esperienze. Estraneità, appartenenza, identità, leggere quel forum mi sembrava come parlare un po’ con il mio grillo parlante un po’ con la sfera di Gandalf (signore degli anelli) nei post mi riconoscevo e riscoprivo me stessa.
Leggere quel forum era come leggere nei pensieri che non avevo mai avuto il coraggio e la voglia di affrontare, erano tutte cose che in realtà sapevo ma su cui non avevo ragionato forse perché non avevo mai avuto qualcuno con cui confrontarmi.
Prima di approdare sul sito della Rete G2 vivevo nel mondo dei balocchi … un mondo a me caro ma che iniziava a puzzare di bruciato e non avevo mai avuto la prontezza di cercarne il fuoco.
Il mio coinvolgimento emotivo fu grandissimo, a quelle parole e alla presentazione della rete. Smanettando sul web avevo trovato quello che stavo cercando.
Questa scoperta ha decisamente aperto una fase della mia vita che probabilmente non si richiuderà, in quanto non smetterò mai di essere me stessa- cioè non smetterò mai di essere nata in Perù come non smetterò mai di essere cresciuta in Italia. I G2 mi hanno aiutato a capire me stessa e anche tutto il resto.
Ho capito che tutti quei contesti che mi ero disegnata mentalmente non sono che scenari attuali dell’Italia di oggi. Che stanno andando in una direzione che non porta a niente di buono. Si accentuano le superficialità della società in particolare quella italiana in cui viene messo in evidenza, in maniera malsana, il valore di un pedigree italico che determini l’italianità prima di qualsiasi altro modo.
Le riflessioni sulla madre-terra-natale e la madre-terra-adottiva, sulla madre-terra che mi ha partorito e la madre-terra che mi ha cresciuto, fanno dell’Italia, la terra che dopo vent’anni fatica a percepirmi come figlia. Mi sembra assurdo. È questa incredulità che condivido con i ragazzi G2, questo e molto altro.
Certo con l’adozione non persiste il problema della cittadinanza ma questo è solo metà dell’opera, oltre burocrazia rimane la società e anche questa è una bella impresa! … ora con la rete G2 mi rimbocco le maniche perché qualcosa, anche se poco, posso farlo per dare una scrollatina a quest’Italia che nasconde la testa sotto le acque del fiume Po e annega nei suoi vaneggiamenti celti e pagani.
È l’ora per l’Italia di aprire gli occhi e riconoscere i suoi figli come tali nonostante non abbiano origini di etruschi, celti, latini, greci e fenici. come si dice … Italiani si nasce e ci si diventa !

Il dibattito continua sul Forum G2!

COMUNICATO G2 SU RIFORMA CITTADINANZA: “NON PEGGIORATE LA NOSTRA CONDIZIONE”

G2 – SEC. GENERAZIONI SU RIFORMA CITTADINANZA: “NON PEGGIORATE LA NOSTRA CONDIZIONE”

Roma, 22 dicembre – “Oggi a oltre 800 mila figli d’immigrati non solo non viene riconosciuto un diritto, ma viene, nonostante le aperture promesse nei precedenti dibattiti politici, “chiusa una porta con il lucchetto”. La Rete G2 – Seconde generazioni, da anni impegnata per una riforma sulla cittadinanza, più aperta nei confronti dei figli d’immigrati, non comprende gli inasprimenti contenuti nel testo dell’on Bertolini, che di fatto peggiora la situazione delle seconde generazioni. Nel testo, in discussione oggi alla Camera, è previsto che i figli d’immigrati ottengano la cittadinanza italiana a compimento dei 18 anni e dopo aver conseguito le scuole dell’obbligo con profitto. Si tratta di una formula che peggiore persino la legge 91 del 92, già considerata da molti superata e inappropriata ai tempi. La cittadinanza, in base a questo testo, pare più un premio che un diritto per chi è nato nel territorio italiano ed è figlio di stranieri. Non si considerano poi le seconde generazioni non nate ma cresciute in Italia, per le quali erano previsti percorsi agevolati, contenuti in diversi disegni di legge presentati fino ad oggi. A fronte di tutto ciò la Rete G2 auspica che l’iter del testo preveda un’apertura agli emendamenti relativi alla nostra condizione. Dopo lo scorso 18 novembre, in cui la Rete G2 è stata protagonista dell’iniziativa sulla cittadinanza alla Camera, si ribadisce l’appello ai Parlamentari affinché le seconde generazioni abbiano pieno diritto di cittadinanza. Oggi ancora di più, di fronte a un testo che non ci dimentica ma addirittura ci vuole “premiare con la discriminazione più totale”.

FORTE E CHIARO, CITTADINANZA ORA! Conferenza Stampa G2 alla Camera dei Deputati 18/11/09

G2 Conferenza stampa Camera dei Deputati

L’APPELLO della Rete G2 alla Conferenza Stampa

Oggi, la Rete nazionale di figli di immigrati, G2-Seconde generazioni, si presenta in questa sede, la Camera dei Deputati, per sollecitare l’approvazione di un testo di legge che modifichi la normativa vigente per la concessione della cittadinanza, determinata da una legge del 1992, la legge numbero 91, dove l’eventualità di figli di immigrati cresciuti in Italia è a malapena presa in considerazione.

La Rete G2 chiede un testo di legge che includa le cosiddette seconde generazioni, che siano esse nate in Italia o all’estero ma cresciute in italia.

Già in passato le scorse legislature si sono aperte ad una necessaria modifica di questa legge, ma fin’ora non c’è stato un impegno concreto da parte del legislatore nell’approvare una legge che finalmente regoli adeguatamente la questione della concessione della cittadinanza in generale, e in particolare crei le condizioni per cui le seconde generazioni cresciute in italia abbiano gli stessi diritti e opportunità dei loro coetanei figli di italiani, e non debbano sentirsi straniere in patria.

Nei prossimi giorni, presso la Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati, saranno in discussione le proposte di modifica della legge n.91 del ‘92.

Si discuterà insomma, del nostro futuro, del futuro di molti figli di questo Paese – molti dei quali già adulti.
Vorremmo, Onorevoli Parlamentari, che ci venga riconosciuta la cittadinanza italiana secondo un principio di ius soli, e non più solo in virtù dello ius saguinis. E per quelli che arrivano in Italia da piccoli, vorremmo che prima del compimento della maggiore età anche loro possano diventare cittadini.
Infatti, è da bambini, tra i banchi di scuola e giocando nei cortili, che avviene quella che in molti chiamano integrazione e che noi intendiamo socializzazione, tanto più se ci si riferisce a soggetti che sono in Italia da sempre o quasi. E’ da bambini che nasce l’istinto della consapevolezza di essere cittadino di un certo Paese; è da bambini che si iniziano a mettere radici in quella che si dovrebbe percepire come casa. E non è questo, On. Parlamentari, che fa di un Paese il proprio? Oggi siamo come alberi che crescono radici in un terreno che poi ci viene negato e noi non ci rassegnamo ad essere alberi senza radici.

La Rete G2 auspica che il nuovo testo di legge, oltre ad essere approvato in tempi brevissimi, non si dimentichi di chi è già maggiorenne e non ha ancora potuto ottenere la cittadinanza italiana a causa delle storture e delle lacune dell’attuale normativa.
Oggi, la Rete G2 chiede, a nome dei quasi 900.000 minorenni e delle altre migliaia di maggiorenni, tutti figli d’immigrati già presenti in Italia, che ci venga data la possibilità di partecipare e contare in questo Paese come
cittadini a pieno diritto.

Infine, chiediamo accoratamente che questo Parlamento non ci illuda e soprattutto non ci deluda, chiedendoci di aspettare ancora.

I tempi sono già maturi per permettere a tutti noi di essere italiani e fieri di esserlo, non solo nello spirito, ma finalmente anche sulla carta.

– – –

A questo link potete visionare una galleria immagini della Conferenza stampa.

I video del TG3 dedicati alla Conferenza stampa:

Tg3 – Rete G2 @ Camera dei Deputati – Legge Cittadinanza “Sarubbi-Granata”
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=OcZlPn2QSFU[/youtube]

Figli di immigrati vogliono essere riconosciuti come italiani
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-46f03e7f-ec18-422f-b38a-66333815ce4b-tg3.html?p=0

lo sfogo

di maganò

sono arrabbiata, sono inca**ata e scusatemi se scrivo di getto, senza rileggere. Il sogno si allontana. Il sogno di essere uguale agli altri nei doveri e nei diritti si allontana dall’orizzonte. La prospettiva, no, non credo di averla più.
Dopo vent’anni, dico venti in questo paese (e non trovo aggettivi per definirlo), avendo fatto le medie, il liceo, l’universitá, il dottorato, l’assegno di ricerca, dopo aver lavorato per l’Universitá Italiana, dopo aver sostituito il professore alle lezioni all’Universitá, dopo anni a non poter partire per i congressi a presentare il lavoro del gruppo di ricerca, dopo essere andata tante volte al Ministero degli Interni a cercare di capire se c’era un modo per avere un permesso di soggiorno piu duraturo di una anno, dopo che al Ministero degli Interni mi hanno riso in faccia e mi dicevano che l’unico modo per avere la possibilitá di rimanere in questo paese era sposarmi (mentalitá maschilista italiana!), dopo che ho incontrato una persona che mi è sempre stata accanto, dopo che siamo stati insieme sette anni, dopo che ci siamo sposati, dopo che le nostre scelte sono state e sono tutt’ora limitate per poter soddisfare i criteri per avere la cittadinanza, dopo che è passato un anno e mezzo dal matrimonio, dopo che è passato un anno dalla presentazione della domanda, mi chiama mia sorella (si è sposata 6 mesi prima) e mi dice che gli è arrivata la lettera nella quale gli dicono che la domanda per la cittadinanza non è valida in base alla legge del 15 luglio 2009 (!!!!!!) devono trascorrere due anni legali di residenza dal matrimonio per presentare la domanda.
Dunque la lettera arriverá anche a me.
Dunque quello che avevo letto un po’ di tempo fa su metropolis era vero, anche se non si sapeva ancora se lasciavano le domande presentate in attesa del compimiento dei requisiti oppure no (visto che comunque ci mettono 4 anni di media a darti la cittadinanza, a posto dei due anni legali, ma si sa in Italia legale è un concetto soggettivo).
Ciò che rifiuto di più è che sulla domanda presentata c’è il certificato storico di residenza e si legge nero su bianco quanti anni la persona sta in Italia, si legge (su altri documenti) il titolo di studio (2+2=4) e si discrimina consapevolmente chi si è chiaramente integrato.
Ma anche questo si sa, la soggettivitá delle leggi si applica solo quando fa comodo.
Fra l’altro facendo il lavoro ceh faccio (che in Italia non è considerato un lavoro) se non fossi sposata starei ancora con il pds per studio, dove l’assegno di ricerca è borsa di studio e non viene riconosciuto per chiedere la cittadinanza italiana.
Non ho altro da aggiungere. Sono profondamente delusa e non so se voglio far parte di questo paese.

Topic sul Forum

NDR: Altri frammenti della nostra maganò, cervello in fuga, o sarebbe meglio dire prestata al mondo finchè l’Italia non ne sarà degna: “Ho la laurea in chimica, me ne vado in Spagna”

Black Padanians

di Sherif

Ciao a tutti! Vorrei condividere con chi ne ha voglia un fatto recentemente accaduto…sono venuto a sapere del super successo della nazionale italiana “under 15” di cricket, ovvero ragazzini nord-italiani che indossano la “maglia azzura”… e dico maglia azzurra solo perche’ non e’ ancora avvenuta l’imminente secessione d’italia, altrimenti sarebbe “maglia verde”, esattamente verde padania, hanno vinto il campionato europeo di cricket battendo Belgio, Francia, Germania, Gibilterra, Isola di Man, Israele e Svizzera…so che potreste chiedervi il “come mai” di questa mia annotazione tipicamente sportiva, ok…sputo il rospo, il mio intento e’ evidenziare come spesso e volentieri si dimentica e sottovaluta per non dire si ignora il paradosso che cresce giorno dopo giorno nella nostra societa’, proprio cosi!, perche’ questi ragazzini crickettari, sono si del piemonte, lombardia, emilia romagna, trentino e veneto, ma hanno origini pakistane, indiane, bengalesi, singalesi e tamil (piu’ due anglo-italiani e un SARDO “d.o.c.”).
Eh gia’, mi dispiace deludere o rovinare la notizia agli xenopattriottici (sembrava bella fino a un paio di righe fa, vero?), ma da seconda generazione padana quale sono, sono molto felice della notiziona, anche se preferisco dire che secondo me e’ un fatto normale e che nessuno ormai dovrebbe piu’ stupirsi… questo e’ gia’ il futuro di cui si parlava qualche anno fa…ormai e’ il presente, semplicemente da vedere, e manco ce ne accorgiamo!

Mi fa sorridere che pure il presidente della federcricket Simone Gambino annuncia la vittoria dell’italia dedicandola ironicamente al leader leghista Umberto Bossi, metafora del tipo: “la sveglia e’ da un po’ che sta suonando!!!”.

Link alla notizia: I figli degli immigrati regalano l’oro all’Italia nel cricket: «Per Bossi»

Topic
sul Forum

…come rispondete?

di  maganò 

Quando mi chiedono di dove sei, non ho dubbi, nè problemi. Rispondo: “di Roma”. Anche se a Roma non sono nata, su questo i dubbi non ci sono. Sono di Roma.
Il problema nasce quando mi chiedono: “Sei italiana?”
Rimango lì imbabolata, sembro una deficiente di fronte alla domanda semplice, semplice e generalmente borbotto qualcosa come “è complicato”.
Ovviamente bisogna vedere il contesto. Di solito me lo chiedono qui a Barcellona o gli italiani, che preferiscono parlare in italiano o altri (spagnoli e piu generalmente stranieri) perchè sentono un accento italiano sia in inglese che in spagnolo. Hahaha! Eh si, l’accento.
Ma dire si, sono italiana non è un problema perchè non mi sento tale o perchè sono anche croata e tutta la storia dell’identitá. Dire si, sono italiana vuol dire trascurare ció che maggiormente mi influenza nel quotidiano, tutti i problemi del permesso di soggiorno, della mobilitá, delle scelte pesantemente condizionate, le restrizioni.
Ma poi, neanche potrei dire si, lo sono, se poi effettivamente non ho la cittadinanza, non voto e non ho responsabilitá nella scelta dell’attuale governo.
Mi avete capito? E voi come rispondete?

Topic sul Forum

Immigrazione, inclusione e cittadinanza

di Graziella Bertocchi e Chiara Strozzi 03.08.2009

Approvato definitivamente dal Senato, il pacchetto sulla sicurezza inasprisce le condizioni per l’acquisizione della cittadinanza italiana. Si tratta di misure ostili all’inclusione degli immigrati che potrebbero istigare un’ulteriore radicalizzazione verso l’esclusione. In altri paesi d’Europa, invece, il tradizionale criterio dello “jus sanguinis” (chi discende da cittadini di un certo paese è cittadino) è stato contemperato con quello (vigente negli Stati Uniti) dello “jus soli”, secondo cui chi nasce sul territorio nazionale di un certo paese è cittadino.

Leggi l’articolo completo su LaVoce.info

Le seconde generazioni in Grecia

Per molti aspetti vivono le stesse difficoltà dei figli di immigrati qui in Italia, per altri aspetti la loro condizione è perfino peggiore…

Greece: the price of integration
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=YpllWegLd-4[/youtube]
“EUROPE: The EU’s new immigration pact is supposed to promote integration. But there is little sign of progress. Each country follows its own rules. In Greece, second-generation immigrants don’t have any more rights than those born elsewhere.”
Fonte: YouTube
User: france24english

Greece’s immigrant children fight for citizenship
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=iXIqpc4B6GQ&NR=1[/youtube]
Europe has long been a destination for immigrants searching for a better life. For the children of those who moved to Greece, a European lifestyle is all they’ve ever known. But it’s not enough to grant them citizenship, as Nicole Itano reports.”
Fonte: YouTube
User: AlJazeeraEnglish

Second Generation trailer
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=FGsvr0dCsfc[/youtube]
“This film is about the second-generation immigrants in Greece. Though born in Greece or having immigrated with their family at an early age, attended the Greek school and have been raised like every other Greek child, this social group is severely discriminated by the law. They are actually ghost Greek citizens not legally registered, and without the right to vote. After reaching the age of eighteen years old, the state asks obliges them to apply for a residence permit. By not submitting the required papers they are automatically considered illegal and logically are expected to move in their country of origin, a country that in most of the cases, they have never visited.
The given situation is almost unknown to the largest part of the Greek society while the second generation immigrants are daily struggling for their right to belong somewhere and live normally lead a normal life in the country.”

Fonte: YouTube
User: GUERRILLACP

Lettera della Rete G2 al Presidente della Repubblica in occasione della celebrazione Dichiarazione universale Diritti umani

Lettera della Rete G2 al Presidente della Repubblica

“Per noi è importante una riforma della legge sulla cittadinanza e vogliamo incontrarLa, Presidente, per parlarne con Lei

L’occasione è la celebrazione della Dichiarazione dei Diritti umani

10 Dicembre 2008 – Oggi, in occasione della Giornata di celebrazione della Dichiarazione universale dei Diritti umani, la Rete G2 – Secondege Generazioni ha inviato una lettera al Presidente dell aRepubblcia Giorgio Napolitano. “Caro Preseidente noi figli di immigrati siamo cresiuti, molti di noi è anche nati in Italia, eppure veniamo percepiti come stranieri e incontriamo molti ostacoli perchè ci vengano riconosciuti gli stessi diritti dei nostri coetani, amici e fratelli di origine italiana, compagni di una vita. Vale anche quando si cerca di dividerci in classi integralmente separate dai nostri coetani per garantirci il banco degli stranieri per sempre o quando costruiscono su di noi scenari di malesseri sociali riconducibili ad altri Paesi”.
La Rete G2 si concentra in particolare sulla legge riguardante la cittadinanza italiana (l.91/92) e chiede che “venga modificata e resa più aperta nei confronti dei figli di immigrati cresciuti in Italia, che sono parte di questo paese” dice Mohamed Tailmoun, portavoce della Rete G2. “Cerchiamo di ribadire ogni giorno, in ogni attimo della nostra vita il diritto ad essere riconosciuti cittadini e non degli italiani col permesso di soggiorno” si legge ancora nella  lettera della Rete G2. Le chiediamo inoltre di poterLa incontrare nuovamente per presentarLe il lavoro realizzato fin qui, a cominciare dai casi più significativi di ostacoli incontrati da figli di immigrati segnalati nel nostro Osservatorio G2. E’ il nostro modo di chiedere e pretendere quella libertà di essere italiani a tutti gli effetti, nei diritti e nei doveri, anche se abbiamo volti e origini diversi dagli altri. Con stima e affetto,  le ragazze e i ragazzi della Rete G2 – Seconde Generazioni” conclude la lettera.

Per leggere integralmente la lettera inviata al Presidente Napolitano