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Lettera della Rete G2 al Presidente della Repubblica in occasione della celebrazione Dichiarazione universale Diritti umani

Lettera della Rete G2 al Presidente della Repubblica

“Per noi è importante una riforma della legge sulla cittadinanza e vogliamo incontrarLa, Presidente, per parlarne con Lei

L’occasione è la celebrazione della Dichiarazione dei Diritti umani

10 Dicembre 2008 – Oggi, in occasione della Giornata di celebrazione della Dichiarazione universale dei Diritti umani, la Rete G2 – Secondege Generazioni ha inviato una lettera al Presidente dell aRepubblcia Giorgio Napolitano. “Caro Preseidente noi figli di immigrati siamo cresiuti, molti di noi è anche nati in Italia, eppure veniamo percepiti come stranieri e incontriamo molti ostacoli perchè ci vengano riconosciuti gli stessi diritti dei nostri coetani, amici e fratelli di origine italiana, compagni di una vita. Vale anche quando si cerca di dividerci in classi integralmente separate dai nostri coetani per garantirci il banco degli stranieri per sempre o quando costruiscono su di noi scenari di malesseri sociali riconducibili ad altri Paesi”.
La Rete G2 si concentra in particolare sulla legge riguardante la cittadinanza italiana (l.91/92) e chiede che “venga modificata e resa più aperta nei confronti dei figli di immigrati cresciuti in Italia, che sono parte di questo paese” dice Mohamed Tailmoun, portavoce della Rete G2. “Cerchiamo di ribadire ogni giorno, in ogni attimo della nostra vita il diritto ad essere riconosciuti cittadini e non degli italiani col permesso di soggiorno” si legge ancora nella  lettera della Rete G2. Le chiediamo inoltre di poterLa incontrare nuovamente per presentarLe il lavoro realizzato fin qui, a cominciare dai casi più significativi di ostacoli incontrati da figli di immigrati segnalati nel nostro Osservatorio G2. E’ il nostro modo di chiedere e pretendere quella libertà di essere italiani a tutti gli effetti, nei diritti e nei doveri, anche se abbiamo volti e origini diversi dagli altri. Con stima e affetto,  le ragazze e i ragazzi della Rete G2 – Seconde Generazioni” conclude la lettera.

Per leggere integralmente la lettera inviata al Presidente Napolitano

Testo lettera da elaborare per inviare al Presidente della Repubblica

La lettera a seguire è stata pensata dopo l’invito da parte del Quirinale alla Rete G2 per l’evento del 13 novembre 2008 “Nuovi cittadini”. La Rete G2 ha preso parte all’iniziativa, onorata dell’invito, ed ha elaborato una lettera rivolta al Presidente Giorgio Napolitano che riguarda un problema centrale per i figli dell’immigrazione cresciuti in Italia: la riforma della legge sulla cittadinaza italiana perché sia più aperta nei confronti delle seconde generazioni. Si tratta di una prima stesura sulla quale la Rete G2 si impegna a lavorare attingendo ai diversi territori dove è presente, per questo ne da informazione tramite il proprio blog, con l’obiettivo finale di consegnarla direttamente nelle mani del Presidente, fondamentale garante dei valori della Costituzione italiana. Anche per dare seguito ad un’analoga iniziativa della Rete G2 realizzata un anno fa, durante la Giornata nazionale per i diritti dell’infanzia.

<<Caro Presidente, La ringraziamo dell’invito per l’evento “Nuovi cittadini” al quale abbiamo partecipato la mattina del 13 novembre e che ci ha ricordato un altro evento al quale eravamo stati invitati e che per noi aveva rappresentato un’occasione di grande importanza. Era il 20 novembre dell’anno scorso quando,  in occasione della Giornata Nazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza,  ci siamo incontrati per la prima volta.  In quel giorno Lei ha colto quel messaggio che ad alta voce cercavamo e cerchiamo di ribadire ogni giorno, in ogni attimo della nostra vita: il diritto ad essere riconosciuti cittadini del nostro Paese. Da quel dì poco e niente è cambiato, anzi, o il silenzio ricomincia a calare o altre questioni ne strumentalizzano l’attenzione.
Molti dei nostri fratelli di origine straniera sarebbero italiani se la legge per l’acquisizione della cittadinanza italiana li riconoscesse, e non  lo sarebbero per concessione Presidente, ma per diritto, perchè nati o cresciuti in Italia sin da bambini. Perchè noi siamo qui da sempre Presidente, e non può essere la regola del sangue come vuole la legge che qualcuno nel 1992 scelse per noi (legge n. 91/92) a definirci.  Ci chiediamo continuamente: chi meglio del suolo, del vissuto, può essere criterio per fare di un uomo o di una donna un cittadino? Eppure certe domande non trovano ancora risposta.
Siamo nati qui e vissuti qui eppure veniamo percepiti come stranieri. Vale per oggi ma la per il domani, quando ci dimostrano che la nostra condizione vuole essere perpetuata e rafforzata anche domani, cercando di dividerci in classi separate dai nostri coetanei per garantirci il banco degli stranieri per sempre o quando costruiscono su di noi scenari di malesseri sociali riconducibili  ad altri Paesi.
Con questo ennesimo appello, in occasione della celebrazione della Giornata dedicata ai nuovi cittadini italiani, auspichiamo una maggiore attenzione alla questione dei figli d’immigrati; oggi ancor più a quelli che si ritrovano senza cittadinanza dopo i 18 anni perchè non nati in Italia, seppur cresciuti,  perchè per loro non c’è alcun percorso ad hoc. Come Lei sa, la nostra Rete tenta di unire e organizzare figli d’immigrati nati in italia ma anche cresciuti sin da minorenni. Oggi siamo tornati al suo cospetto per chiedere e pretendere quella libertà  di  essere italiani a tutti gli effetti anche se abbiamo volti diversi dagli altri.>>

Prima vittoria G2 per la riforma accesso cittadinanza

vittoriaLa "Rete G2" ha ottenuto una prima vittoria per la campagna di accesso alla cittadinanza italiana da parte delle seconde generazioni.
Come ci era stato anticipato informalmente lo scorso 30 gennaio alla fine di un’assemblea pubblica le principali note di G2 rispetto alla proposta governativa di riforma della legge sulla cittadinanza sono state accolte! Il testo unificato che arriverà alla Camera presenta i punti sui quali come G2 abbiamo rotto di più le scatole pubblicamente e negli incontri con i Ministri e Sottosegretari:
il criterio del reddito dei genitori della seconda generazione nata in Italia è stato tolto
il criterio del reddito dei genitori della seconda generazione minorenne (anche non nato in Italia) è stato tolto
 – almeno gli anni in Italia di residenza necessaria dei genitori della seconda generazione nata in Italia sono diminuiti

Si tratta di una prima vittoria significativa ma ora dovremo rompere molto perché questa parte di testo sulle seconde generazioni così modificato venga approvato e diventi la NUOVA LEGGE SULLA CITTADINANZA.

Per quanto riguarda le seconde generazioni maggiorenni non abbiamo avuto modo di parlarne direttamente con la Commissione Affari Costituzionali perché si sono affrettati, le audizioni non ci saranno e il testo arriverà alla Camera i primi di marzo. Abbiamo comunque chiesto un incontro, con quello che sarà il relatore di questo testo alla Camera, che potrebbe tenersi martedì pomeriggio prossimo. Dovremo cercare di capire se si può fare ancora qualcosa per le seconde generazioni che sono ormai maggiorenni perché non debbano presentare un reddito quando richiedono la cittadinanza – visto che non hanno potuto usufruire della riforma della legge da minorenni. Che dite, un primo brindisi ce lo siamo meritato? 🙂

Guarda anche il Forum G2 

Inspiegabili differenze

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Ho un amico che ha le mie stesse origini, come me è nato e cresciuto in Italia. La differenza più evidente fra noi due è che lui in genere va in giro con la sciarpetta della Roma e in questo periodo di mondiali, ha addirittura appeso la bandiera dell’Italia alla finestra. Io, non ci penso neanche. Non che non tifi per l’Italia, ma diciamo che non mi sento così partecipe.

Fra noi c’è anche un’altra differenza meno evidente: io ho la cittadinanza italiana e lui no, e questo solo perché sua madre non sapeva che doveva chiedere la residenza prima di partorirlo. Quello che non capisco è perché questa differenza sembra dare più fastidio a me che a lui. Lui non se ne lamenta mai, non la menziona mai. Non parla delle lunghe file alla Questura. Del rifiuto della carta di soggiorno. Del fatto che non può votare neanche per il Sindaco. Da qualche anno si è sposato con una italiana (di origini straniere anche lei), dice che prima o poi la chiederà ‘sta cittadinanza. Ma evidentemente, per lui, non è una priorità .