Miss Italia apre allo Ius Soli, ma lo spot se ne dimentica: “Informeremo meglio il prossimo anno”
Da quest’anno possono partecipare a Miss Italia le ragazze nate nel nostro paese e che vi risiedono da 18 anni, anche se ancora prive di cittadinanza. Peccato che nello spot in onda su La7 Simona Ventura parli di “concorso aperto alle ragazze di tutto il mondo, ma con cittadinanza italiana”. L’Asgi chiede la rettifica, ma “ormai e troppo tardi” spiega a G2 Parlamenta il responsabile comunicazione di Miss Italia, Marcello Cambi, che assicura: “La strada ormai è tracciata e non si torna indietro, abbiamo introdotto una novità storica che comunicheremo meglio a partire dalla prossima edizione”
ROMA – 23 agosto 2014 – Aprire il concorso alle ragazze nate in Italia da genitori stranieri, anche se ancora prive di cittadinanza. Una Miss Italia, quest’anno, più avanti anche di un Parlamento che non riesce a dare al paese una nuova legge sulla cittadinanza. Forse troppo avanti. Almeno per chi ha curato lo spot in onda su La7 per lanciare le ultime selezioni in vista della finale di Jesolo del 14 settembre. Protagonista Simona Ventura, volto nuovo scelto per rilanciare la kermesse di Patrizia Mirigliani. “Quest’anno abbiamo tante novità – spiega nello spot la Ventura – innanzitutto abbiamo esteso il limite di età ai 30 anni e lo abbiamo allargato a quelle ragazze nate in tutte le parti del mondo, ma con cittadinanza italiana”. Un’affermazione, a voler essere buoni, fortemente incompleta. Non si cita, infatti, la grande novità annunciata in sede di presentazione dalla stessa Mirigliani e contenuta nell’articolo 8 del regolamento del concorso che, tra i requisiti per l’ammissione, indica “la nazionalità o la cittadinanza italiana”, oppure “essere nate in Italia anche se da genitori stranieri e risiedere in Italia da almeno 18 anni consecutivi alla data di iscrizione”. Dunque si può partecipare e vincere Miss Italia anche senza cittadinanza italiana, “una novità storica, a cui abbiamo lavorato molto e a cui teniamo tantissimo”, racconta il responsabile comunicazione di Miss Italia, Marcello Cambi, parlando con G2 Parlamenta, l’iniziativa di Rete G2 nata per raccontare il dibattito sulla cittadinanza e dare voce alle seconde generazioni italiane. E’ dispiaciuto Cambi per il caso che si è creato e che ha portato l’Asgi, l’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione, a chiedere all’emittente di Urbano Cairo di modificare il messaggio comunicato da Simona Ventura: “Lo spot televisivo (che è senz’altro il principale canale di diffusione delle informazioni presso le aspiranti) diffonde un messaggio palesemente non conforme al regolamento del concorso stesso e avente contenuto discriminatorio”, si legge nella lettera inviata dall’Asgi a La7, “il messaggio – sottolinea l’associazione – veicola un’informazione falsa, che non solo è in contrasto con i principi generali di correttezza e buona fede, ma è idonea a scoraggiare dalla partecipazione le cittadine straniere che pure avrebbero diritto”. Il tempo per modificare il messaggio purtroppo non c’è: “Ormai è troppo tardi, le selezioni si stanno praticamente chiudendo – spiega Cambi a G2 Parlamenta – abbiamo lanciato una grande innovazione, ma il messaggio non è stato recepito come avremmo voluto”. Così, al momento, si segnala un solo caso di finalista senza cittadinanza ed è quello di Miss Roma, Aleksandra Banach, 24enne di Ostia, nata in Italia da genitori polacchi. Proprio la ragazza, commentando il nuovo regolamento, aveva parlato di “un grande passo in avanti” e di una “Miss Italia che rispecchia la situazione in cui versa il Paese, cioè di integrazione e di apertura verso il multiculturalismo”. Alle finali parteciperà anche Patricia Davalos Delgado, 22enne salernitana con papà italiano e mamma cubana. Segnali importanti, forse al di sotto delle aspettative degli organizzatori, ma Marcello Cambi assicura che “da questo punto di vista la strada è tracciata e non si torna indietro. La novità introdotta sarà valida anche in futuro e sarà comunicata meglio già a partire dalla prossima edizione”.
Isaac Tesfaye – G2 Parlamenta