da la Repubblica
http://www.repubblica.it/2008/04/sezion ... zismo.htmlManifestazione per ricordare il 19enne ucciso da padre e figlio proprietari del bar Shining
Al Duomo, cartelli divelti, bidoni rovesciati, tram imbrattati. La sorella: "In città ancora troppo razzismo"
Milano, migliaia in corteo per Abba
Disordini e scontri con la polizia
Davanti alle saracinesche depositati dei biscotti: "Non vogliamo violenza ma solo giustizia"
Milano, migliaia in corteo per Abba Disordini e scontri con la polizia
MILANO - In migliaia hanno percorso le strade del centro di Milano per gridare "no" al razzismo. Da Porta Venezia a Piazza del Duomo insieme alla sorella di Abdul Guibre, il 19enne originario del Burkina Faso ucciso domenica scorsa da padre e figlio, proprietari del bar Shining, che lo accusavano di aver rubato due confezioni di snack dal locale. La manifestazione si è conclusa dopo un gesto simbolico da parte di due amici del ragazzo che hanno lasciato dei biscotti davanti al locale. "Ecco per cosa lo hanno ucciso. Per un biscotto".
All'inizio sembrava un corteo pacifico, ma poi sono volati schiaffi e spintoni, e in piazza della Scala l'atmosfera di protesta si è trasformata in una scorribanda teppistica. Sfondato il cordone della polizia, i giovani hanno divelto la segnaletica e tentato di infrangere i finestrini delle auto.
Una parte del corteo ha puntato verso il luogo in cui è stato ucciso il ragazzo nei pressi della stazione Centrale, fermato solo da decine di poliziotti in assetto antisommossa. Lungo il percorso alcuni giovani hanno rovesciato i bidoni della spazzatura al grido di: "Abba vive" e, "Vogliamo giustizia". In piazza della Scala altri manifestanti hanno scritto "Abba vive" su un tram fermo mentre lo zio di Abdul cercava di placare gli animi implorando di fermarsi. "Così rovinate tutto", gridava ma nessuno l'ha ascoltato.
LE IMMAGINI DELLA MANIFESTAZIONE
Tanti i motorini che sono stati buttati a terra dai manifestanti. Molti ragazzi indossavano la maglietta stampata in ricordo di Abdul con la foto e la scritta "riposati fratello". Presenti numerosi esponenti dei centri sociali che ripetevano a gran voce lo slogan "Giustizia per Abba" sollevando cartelli con sopra scritto "Siamo africani, non siamo animali".
Lungo il corteo, in prima fila, a reggere lo striscione che recitava "Perché non succeda più. No al razzismo", c'era la sorella del ragazzo ucciso, Adia Guibre, accanto a decine di giovani di colore. "Oggi è il giorno del silenzio", ha detto prima che scoppiassero i disordini. "Abbiamo nel cuore un grande dolore e vogliamo dire che in questa città e in questo paese c'è ancora troppo razzismo".
Dopo alcuni momenti di tensione tra manifestanti e forze dell'ordine, una delegazione composta di tre persone è stata autorizzata a superare il cordone di polizia per lasciare dei biscotti simbolici di fronte al bar. Uno di loro si è inginocchiato per pregare. "Ecco per cosa lo hanno ucciso. Per un biscotto", hanno detto gli amici.
Pochi minuti prima vi sono stati alcuni attimi di tensione, quando un gruppo di manifestanti ha provato a sfondare il cordone di polizia e carabinieri che presidiano ancora via Zuretti, e alcune bottiglie di vetro sono state lanciate contro le forze dell'ordine. Una di queste ha colpito al ventre un cameramen, che non ha riportato conseguenze.
Dopo aver parlato con i funzionari delle forze dell'ordine, i due amici di Abdoul, accompagnati dallo zio di John, uno dei ragazzi che era con Abdoul quella mattina, hanno potuto lasciare i biscotti davanti al bar. "Noi non cerchiamo la violenza - hanno spiegato, inginocchiandosi e pregando davanti alle saracinesche - ma vogliamo solo giustizia, perché il nostro sangue è uguale a quello dei bianchi. Abba era un ragazzo gentile, che è cresciuto con noi. Pensate cosa sarebbe successo se un nero avesse ucciso un bianco di 19 anni".
Disordini erano scoppiati anche pochi giorni fa, sempre a Milano, durante il corteo di 200 studenti "per esprimere affetto ad Abba". Della vernice bianca e una bottiglia di vetro erano stati gettati contro le saracinesche del bar Shining i cui titolari sono in prigione imputati dell'omicidio.
(20 settembre 2008)