Forum della Rete G2 – Seconde Generazioni

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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 03 ago 2006, 09:05 
Sergente di ferro
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Iscritto il: 03 lug 2006, 11:07
Messaggi: 2177
Località: Roma
Mia madre non capisce perchè sento tanto il bisogno di discutere le cose. Per lei non esiste serdersi davanti ad un tavolo e discutere, sviscerare un problema, parlarne e riparlarne finchè non si arriva ad una soluzione. Culturalmente non ce l'ha questa cosa del "discutiamone", neanche dopo tanti anni (e chiacchiere) in Italia, non ce l'ha e basta. Io parlo (blablablabla) e alla fine lei dice appena una frase (sempre giusta peraltro) e chiude la discussione. Zero a uno. In questo io mi sento terribilmente italiana e lei impassibilmente "asiatica".

Qualcuno dice che noi siamo il ponte naturale tra "gli immigrati" e gli italiani.
Ancora una volta sembra che il nostro destino sia rimanere sospesi tra due sponde.

Com'è il nostro rapporto con la "prima generazione"?
Quanto ha influito il fatto che loro non fossero italiani nella nostra educazione, nel nostro modo di pensare?
In cosa è diverso il rapporto genitore/figlio rispetto a chi ha genitori italiani? Ci capiscono di meno o paradossalmente sono più liberali?


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MessaggioInviato: 03 ago 2006, 15:29 
G2 Integrato

Iscritto il: 06 lug 2006, 16:57
Messaggi: 529
Località: ROMA
per quanto mi riguarda credo che ci sia molta differenza rispetto ai genitori italiani, pure io parlo da sola con mia madre e le non capisce il mio bisogno di discutere e credo si tratti di diversità culturale, ma anche caratteriale a volte, dipende..sicuramente pesa il fattore cultura e sicuramente noi seconde gen. lo sentiamo molto . Una volta inteso che c'è una diversità molto forte di base, poi si arriva ad una mediazione tra il bisogno di discutere e quello di non voler ascoltare ;-)

_________________
Luci
nè italo/straniera nè italo/estranea


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MessaggioInviato: 03 ago 2006, 21:11 
Clandestino

Iscritto il: 03 ago 2006, 20:37
Messaggi: 14
Località: mantova
certe volte la prima genegazione non accetta certi cambiamenti che vedono in noi seconde gen. questi cambiamenti sono inevitabili in quanto siamo quasi costretti a farli per adeguarci nel pese in qui viviamo attualmente,comunque questo comporta anche un cambiamento del nostro modo di concepire le cose. per quanto ci sentiamo sospesi tra due realtà, diciamo che siamo più simili alle persone che ci circondano che quelle da cui proveniamo. quindi le divergenze con i genitori sono inevitabili... la colpa non è di nessuno(almeno secondo me). la cultura, molte volte, rappresenta l'identità di una persona :? :? , quindi loro non possono tolerare certe situazioni o avvenimenti che per noi sono più ke normali, visto ke la loro cultura o l'educazione che hanno ricevuto nn lo tollera. però sono convinto che la discussione sia il metodo più applausibile per risolvere questi problemi.


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MessaggioInviato: 07 ago 2006, 14:05 
Extra terrona
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Iscritto il: 03 lug 2006, 13:44
Messaggi: 3014
Località: roma
c'è stato un lungo periodo in cui io mi sono dortemente immedesimata nel modo di vedere e sentire dei miei genitori, da quando siamo arrivati in italia fino a una buona fase dell'adolescenza.
poi mi sono resa conto che non era giusto vedere troppo con i loro occhi, che farlo troppo faceva veramente male a una bambina e poi adolescente.

così ho preso un po' di distanza, per salvare la capoccia.

facevo così anche perché mi sentivo (e lo sento tuttora, ma in forma diversa) molto protettiva nei confornti soprattutto di mia madre. tutti i problemi che lei viveva qui in italia diventavano i miei problemi, ma il fatto che io non ero abbastanza forte o in gamba per poterli risolvere tutti e vivevo una grande frustrazione. allo stesso tempo lei voleva che vivessi più serena e si dispiaceva che dovessimo, io e mio fratello, essere così tanto responsabili.

alla fine tutti ci dispiacevamo troppo ed era un casino.

il mio sguardo di oggi è meno ipersensibile e più disincantato, un po' alla romana :) , me la prendo di meno. riesco a capire quando qualcuno ti tratta male perché è fatto così e non perché è razzista e soprattutto: so rispondere a tono. anche mia madre ha imparato ma a volte ancora non è facile per lei...


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MessaggioInviato: 07 ago 2006, 14:54 
Sergente di ferro
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Iscritto il: 03 lug 2006, 11:07
Messaggi: 2177
Località: Roma
mia madre non ha ancora imparato.. mi tocca rispondere sempre a me agli insulti che fanno a lei! ...e quanto mi fanno INCAZZARE!!! :evil:

quando mi toccano la mamma non mi tengo proprio... SBRANO!

però ultimamente, mi sono ritrovata a mezzo litigare con lei perchè aveva detto uno dei soliti luoghi comuni sugli italiani "poco credibili"...mha.


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MessaggioInviato: 09 ago 2006, 21:49 
Pds in rinnovo
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Iscritto il: 02 lug 2006, 21:43
Messaggi: 174
Località: Milano
Con i miei genitori, ho un rapporto tipicamente "filippino".
Quando mi rimproverano (e succede tuttora, alla mia età dico io :cry: ) mi tocca per lo più rimanere impassibile, guai ad abbozzare un inizio di un discorso. Già il semplice rispondere significa necessariamente rispondere loro male. Una volta una mia amica filippina arrivata da poco in Italia si meravigliava della "mancanza di rispetto nel modo di rivolgersi dei figli (italiani) nei confronti dei loro genitori"... questo perché usavano intercalari nei discorsi come "che sciocca", "che scema"
Da bambina e da adolescente, mi sono sempre chiesta come erano i rapporti dei miei coetanei con i loro genitori, ho sempre invidiato le mie amiche con un rapporto strettissimo con la loro famiglia, confidenze di ogni tipo, dialoghi su qualsiasi argomento. Mi sono sempre chiesta se dipendesse dal fatto che avevo vissuto una parte della mia infanzia senza loro, oppure per la "nostra" cultura che non abbiamo momenti "discutiamone"


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MessaggioInviato: 21 ago 2006, 13:01 
Extra terrona
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Iscritto il: 03 lug 2006, 13:44
Messaggi: 3014
Località: roma
qui, a parte bigbang, hanno detto la loro solo alcune ragazze (o meglio: donne :) ). e gli altri tipi? tutti tali e quali ai genitori?


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