c'è stato un lungo periodo in cui io mi sono dortemente immedesimata nel modo di vedere e sentire dei miei genitori, da quando siamo arrivati in italia fino a una buona fase dell'adolescenza.
poi mi sono resa conto che non era giusto vedere troppo con i loro occhi, che farlo troppo faceva veramente male a una bambina e poi adolescente.
così ho preso un po' di distanza, per salvare la capoccia.
facevo così anche perché mi sentivo (e lo sento tuttora, ma in forma diversa) molto protettiva nei confornti soprattutto di mia madre. tutti i problemi che lei viveva qui in italia diventavano i miei problemi, ma il fatto che io non ero abbastanza forte o in gamba per poterli risolvere tutti e vivevo una grande frustrazione. allo stesso tempo lei voleva che vivessi più serena e si dispiaceva che dovessimo, io e mio fratello, essere così tanto responsabili.
alla fine tutti ci dispiacevamo troppo ed era un casino.
il mio sguardo di oggi è meno ipersensibile e più disincantato, un po' alla romana
, me la prendo di meno. riesco a capire quando qualcuno ti tratta male perché è fatto così e non perché è razzista e soprattutto: so rispondere a tono. anche mia madre ha imparato ma a volte ancora non è facile per lei...