credo sia ora di smetterla di porsi psicologicamente, emotivamente, culturalmente sulla difensiva di fronte ai lucidi deliri razisti.
Ritengo indispensabile iniziare una serie di azioni capillari (di G2, di Associna, di GMI, assieme ad associazioni come l'ARCI, a ruppi localim, ecc.) ma non episodiche, bensì "a rete", per ATTACCARE i capisaldi concettuali del nuovo razzismo, in particolare quello "padanista" e "neoceltico" leghista, che ispura una sistematica campagna di costruzione di nuovi apartheid in Italia, specie (ma non solo) del Nord.
I terreni su cui agire sono a mio parere 5:
1) smontare la falsificazione sulle "identità" care ai razzisti: la "padania", il "celtismo", l'"identità bianca e cristiana d'Europa", sul piano stoico, culturale, scientifico, anche in forme capaci di deridere quei deliri e spezzare così il mito della "superiorità" di chi li diffonde;
2) favorire la presa di coscienza sull'inesistenza di "identità pure" e sul fatto che quel che crediamo sia "nostro" culturalmene ed identitariamente in realtà deriva lagamente da apporti "stranieri" (perfino in simboli aotati dai razzisti!), per arrivare a superare i muri fra "noi" e gli "altri";
3) favorire la conoscenza storica degli orrori coloniali italiani e dei sistemi di genocidio e rapina praticatio dal'Occidente dal tempo di Giulio Cesare a quelli di Hitler, per riflettere sulle cause e sulle strategie di censura che hanno mitizzato il ruolo occidentale (e gli "Italiani brava gente");
4) valorizzare le culture locali vere (non quelle "contenitore" come la falsa "padanicità") in termini gastronomici, musicali, artistici, linguistici, ecc., non come "microculture chiuse", ma al contrario sottolineando i loro legami con culture di altre aree geografiche (mediterranee, balcaniche, iberiche, franco-germaniche, slave, ecc.) a riprova del punto 2;
5) valorizzare le similitudini non solo fra le esperienze attuali di immigrazione (e seconde generazioni) dall'estero in Italia e quelle di emigrazione italiana all'estero, ma anche fra le prime e quelle di migrazione interna in Italia.
Le forme con cui agire sono tante, ma vanno raccordate a rete, con una circuitazione di progetti, documenti, proposte, valutazioni, ecc.:
- mostre, produzione di video, produzione di testi scritti (schede, depliants, articoli, opuscoli, ecc.) e scritto-grafici (fumetti, vinette satiriche, posters), spetacoli, performances, ec.;
- ricerche-azione nella scuola e nel territorio, con il coinvolgimento anche di categorie economiche (ristoratori, pasticceri, artigiani, commercianti, operatori della moda, ecc.);
- dibattiti, seminari corsi, conferenze;
- carnevali, feste, rassegne, concorsi, tornei di gioco, ecc..
Ripeto, l'importante é passare dalla DIFESA all'ATTACCO.
_________________ "nostra patria é il mondo intero, nostra legge la librtà" (Malatesta)
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