Nel particolare:
Codice:
Amato: adesso riforma della cittadinanza Dopo le nuove regole per la carta di soggiorno e il ricongiungimento familiare, il prossimo passo del governo sarà la riforma della legge sulla cittadinanza. Lo ha ribadito il ministro dell'Interno Giuliano Amato. E' polemica tra le forze politiche sui provvedimenti approvati venerdì che consentono di chiedere la carta di soggiorno dopo 5 anni, anziché 6, e rendono più semplice portare la famiglia in Italia. Potrà far venire i genitori anche chi ha altri fratelli in patria, e l'espulsione non sarà motivo sufficiente per negare il ricongiungimento
ROMA - Dopo i due provvedimenti approvati venerdì sul ricongiungimento familiare e la carta di soggiorno, il prossimo passo del governo sarà la riforma della cittadinanza. Lo ha detto il ministro dell'Interno Giuliano Amato. Il testo del disegno di legge allo studio del governo dovrebbe arrivare presto in Consiglio dei ministri. Dovrebbe prevedere che i bambini nati in Italia da genitori extra-comunitari saranno cittadini italiani fin dalla nascita. A quanto si apprende, il disegno di legge porrà come unica condizione che la mamma e il papà siano regolarmente residenti in Italia da almeno cinque anni.
Si passerà dunque dallo "ius sanguinis" attualmente in vigore (ovvero il diritto alla cittadinanza per chi ha sangue italiano), ad uno "ius soli" (cittadinanza in base al luogo di nascita) in qualche modo attenuato dal requisito dei cinque anni di residenza richiesto per i genitori.
Un'altra novità prevista dalla proposta è che agli immigrati extra-comunitari basteranno cinque anni di residenza legale in Italia per poter richiedere la cittadinanza contro i dieci anni richiesti dalla normativa attuale.
I provvedimenti approvati venerdì hanno suscitato reazioni molto diverse. Critiche dall'opposizione. "Il governo delira" ha affermato Isabella Bertolini di Forza Italia, per la quale "Prodi crea le condizioni per far arrivare nel nostro Paese milioni di immigrati, senza valutarne le gravi conseguenze. Il professore ha calcolato quanti asili, scuole, ospedali, case di riposo, case popolari serviranno in tutta Italia per fronteggiare le richieste che arriveranno da questi nuovi immigrati?". Per Alfredo Mantovano (Alleanza nazionale), "Amato è come Alice nel paese delle meraviglie" e " distrugge la politica di efficace contenimento della clandestinità realizzata nei cinque anni precedenti".
I ministri Rosy Bindi e Paolo Ferrero sottolineano invece, in positivo, la strada intrapresa verso una nuova politica sull' immigrazione e l'obiettivo di modificare la Bossi-Fini. Mentre l'associazione Nessun luogo è lontano "accoglie con favore questo impegno del nuovo governo". sottolineando però che si tratta "solo di un primo passo". Ora la necessità, secondo l'associazione che si batte per il riconoscimento del diritto di voto, è proprio quella "di slegare la cittadinanza dallo jus sanguinis e concederla in base al principio dello jus soli".
Ecco, nel dettaglio, le novità del provvedimento sui ricongiungimenti approvato venerdì. E' stato eliminato l'automatismo del divieto di reingresso nel territorio italiano per gli stranieri espulsi. Il ricongiungimento del familiare, già destinatario di un decreto di espulsione, non potrà essere negato unicamente per questo motivo, ma dovranno essere valutate le motivazioni che hanno portato all'espulsione. Per i figli minori è eliminata la dicitura di minori 'a carico', e si considera questo requisito implicito.
Per ottenere il ricongiungimento con i figli maggiorenni non è più richiesta "l'invalidità totale" bensì "l'impossibilità di provvedere, in maniera permanente alle proprie indispensabili esigenze di vita in ragione del loro stato di salute". Quanto al ricongiungimento con i genitori non è più necessario dimostrare che questi non hanno altri figli in patria. Basta dimostrare che non hanno un "adeguato sostegno familiare nel Paese di origine". Il provvedimento precisa che l'età del minore che si vuole ricongiungere va considerata al momento della presentazione della domanda, in modo da non addossare agli interessati le conseguenze di eventuali ritardi nella pratica.
Per quanto riguarda l'idoneità dell'alloggio, oltre ai parametri minimi previsti dalle leggi regionali per l'edilizia residenziale pubblica, si introduce in alternativa il requisito della idoneità igienico-sanitaria accertata dall'Azienda sanitaria locale. Il reddito minimo necessario per ottenere il ricongiungimento dei figli fino a 14 anni, qualsiasi sia il loro numero, non può essere superiore al doppio dell'assegno sociale. Il genitore che ottiene un opermesso di soggiorno per assistere il figlio minore potrà lavorare.
(31 July 2006)