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“Le prese di posizione odierne sul tema della cittadinanza da parte di autorevoli esponenti del centrodestra significano due cose molto importanti: innanzitutto, che il tema evidentemente esiste e non era la farneticazione estiva di due peones esibizionisti, come invece autorevoli ministri hanno affermato. In secondo luogo, che la discussione avviata dal Pdl sul tema, dopo le prime nette chiusure, rende onore alla strategia del dialogo da noi perseguita con ostinazione, nonostante le scomuniche preventive”. È quanto dichiarano in una nota Andrea Sarubbi (Pd) e Fabio Granata (Pdl), primi firmatari di una proposta di legge trasversale sulla cittadinanza, commentando i lavori del convegno della Fondazione Magna Carta.
“Dal lavoro della fondazione Magna Carta – aggiungono Sarubbi e Granata – emergono passi in avanti verso alcune delle richieste avanzate nella nostra proposta di legge: passare da criteri quantitativi a criteri qualitativi per la naturalizzazione; alleggerire la burocrazia nell’iter di concessione; prestare particolare attenzione ai minori nel percorso di acquisizione della cittadinanza”.
“Sappiamo – concludono i due deputati – che una proposta quadripartisan come la nostra (l’hanno firmata, infatti, parlamentari di Pdl, Pd, Udc e Idv) scombina qualche carta nelle logiche tradizionali di partito, dall’una e dall’altra parte, ma la sfida del dialogo non può essere liquidata senza un confronto sereno e costruttivo. Ci auguriamo dunque che, già alla ripresa dei lavori, si torni a discutere del tema con la volontà di trovare un accordo: partire dal nostro testo sarebbe una prova di maturità della politica, tanto più nell’imminenza di un momento delicato come può essere la campagna elettorale per le Regionali”.