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MessaggioInviato: 25 set 2009, 20:29 
Clandestino

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Alla materna una 'sezione indiana', sindacati e genitori sul piede di guerra

Nella scuola dell'infanzia di Luzzara è stata creata una classe etnica dove i bimbi sono stati riuniti per la comunanza di origini. Secondo la CGIL si tratta di una decisione discriminatoria

Reggio Emilia, 25 settembre 2009 - Una classe di 24 bambini tutti indiani. Ma i loro genitori, ora, non li vogliono mandare a scuola. Dopo la prima elementare 100% straniera di Piacenza, a Reggio Emilia e' stata istituita una 'sezione indiana' nella scuola materna statale del centro di Luzzara. Scelta che, anche a Reggio, come gia' capitato a Piacenza, ha suscitato la reazione dei genitori, quelli immigrati, che non vogliono mandare a scuola i loro figli in una classe che li isola dagli italiani e dagli altri bambini.


"Si tratta di una decisione discriminatoria. Si e' scelto di sottostare alla spinta separazionista e xenofoba che si aggira nel territorio" dicono in coro Cgil, genitori e associazioni di migranti. Lunedi' nel corso di un presidio davanti alla scuola si terra' un incontro con i genitori italiani e martedi' il caso sara' portato all'attenzione del provveditore provinciale agli studi Vincenzo Aiello. Cgil e coordinamento immigrati contano infine di coinvolgere anche i parlamentari reggiani.

il Resto Del Carlino

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MessaggioInviato: 29 set 2009, 00:03 
Clandestino

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"Non vogliamo la sezione indiana" E gli immigrati vanno in corteo

Un gruppo di stranieri ha manifestato contro la decisione di istituire una classe di soli bimbi extracomunitari. Alcuni genitori hanno portato una proposta in municipio ma il direttore dell'istituto è irremovibile

Reggio Emilia, 28 settembre 2009 - Continua a far discutere la decisione della scuola materna statale di Luzzara di dare vita a una sezione costituita interamente da bimbi indiani. Questa mattina un piccolo corteo di immigrati è sceso in piazza per protestare. Durante la manifestazione, organizzata da Cgil, Rifondazione comunista e da associazioni di immigrati, alcuni partecipanti hanno inalberato cartelli per pubblicizzano slogan contro l'utilizzo del lavoro extracomunitario cui non fa riscontro un'adeguata accoglienza dei rispettivi figli.

In municipio è salita una rappresentanza di genitori che ha illustrato una controproposta per creare classi miste di bambini italiani e stranieri in modo da poter dare vita ad una scuola multietnica e multiculturale. Il direttore dell'istituto, che comprende anche la scuola d'infanzia, sembra però non voler cambiare idea, riguardo alla decisione assunta dal consiglio d'istituto. Il dirigente ha comunque assicurato che tra le sezioni di bimbi italiani e quelle degli immigrati ci saranno varie occasioni di confronto, conoscenza e interscambio.




Ma scusate, io mi chiedo, ma perchè??? Si tratta di una scuola materna, non mi venissero a dire che è perchè ci mettono più tempo ad imparare e quindi rallentano gli altri bambini "italiani"... perchè non mi pare proprio una valida motivazione!!!

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Ultima modifica di Kalyani il 01 ott 2009, 22:34, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 29 set 2009, 11:09 
Extra terrona
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ottimo aggiornamento kalyani. sono d'accordo con te sull'assurdità.


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MessaggioInviato: 29 set 2009, 15:24 
Clandestino

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Quello che la Lega aveva suo tempo auspicato si è realizzato la dobe meno te l'aspetti: nel sistema più evoluto di servizi per l'infanzia, elogiato persino dai gionali americani. A Reggio Emila una classe della materna è stata formata solo da bambini stranieri. È successo a Luzzara, piccolo comune in provincia di Reggio Emilia, come riferisce oggi il sito Stranierinitalia. La scuola materna “Grisanti Respicio” quest’anno ha 38 iscritti, 14 italiani e 24 figli di immigrati. Il dirigente Roberto Ferrari li ha divisi in due sezioni, una con tutti gli italiani e cinque stranieri, l’altra con tutti gli altri alunni non italiani, soprattutto indiani.
Questa scelta, ha spiegato Ferrari a Stranieriinitalia.it, «è giustificata dalla legge, che vieta di formare classi con la maggioranza di alunni stranieri, e dalla necessità di tutelare le iscrizioni di bambini italiani. I loro genitori minacciavano di trasferirli alla materna privata se fossero finiti in una classe a maggioranza straniera».
«La divisione tra le due sezioni, inoltre, esiste solo sulla carta. Tre giorni su cinque – sottolinea Ferrari – i bambini si mescolano per fare attività in comune. Nessuna discriminazione, nelle risorse e personale aggiuntivo sono sempre destinati agli alunni stranieri e nella scuola dell’obbligo, dove questi sono più del 40%, abbiamo ottimi risultati di rendimento».
I genitori dei bambini stranieri non la pensano così e stamattina, insieme alla Cgil, hanno organizzato un presidio di protesta di fronte alla scuola.
La creazione della classe di bimbi immigrati, spiegano in un volantino, «è avvenuta senza alcun coinvolgimento nostro, senza alcuna consultazione preventiva. Siamo contrari a una scuola che separa anziché unire, siamo contrari all’idea che un bambino di tre anni deve imparare alla svelta l’italiano, crediamo sia molto più importante che a quell’età non si senta “diverso”».
Le famiglie immigrate si rivolgono ai genitori italiani: «Diversi dei nostri bambini sono nati qui, sono italiani. Per quale ragione non possono stare insieme ai vostri? La scuola forma gli uomini di domani, dà il senso di una comunità. Purtroppo il segnale che viene dato ci pare vada in senso contrario!».

Vita.it



..."i bambini si mescolano"... :shock:

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MessaggioInviato: 30 set 2009, 22:08 
Clandestino

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Da L'espresso local


Cita:
Il sindaco e il caso-Luzzara: non volevamo far fuggire gli italiani
«La scuola è della comunità»
Mauro Pinotti

L'assessore Terzi «Spero non sia una macchinazione»

LUZZARA. L'assessore alla Scuola Mirco Terzi è «rammaricato» per come è stata gestita la polemica sulla scuola materna statale «Grisanti», ma tenterà una mediazione, attraverso un tavolo di confronto programmato per venerdì, in municipio.
Non tutti hanno condiviso il percorso scelto dalla Cgil di Guastalla per risolvere la questione della sezione composta solo da bimbi indiani. Per questo, due dipendenti dell'ufficio scuola del Comune, Laura Brighenti e Isella Freddi, hanno disdetto la tessera sindacale. E la stessa intenzione è stata paventata anche dalle Rsu del Comune.
«Mi auguro che tutta questa storia non sia frutto di una macchinazione politica - commenta l'assessore Mirco Terzi - Sono rammaricato perché lunedì, nell'ufficio del sindaco, ho incontrato per la prima volta la delegazione di genitori indiani. Il 26 giugno scorso, il dirigente scolastico Roberto Ferrari, nel corso di un incontro con genitori luzzaresi e stranieri, aveva già spiegato le sue intenzioni. Perché non se n'è parlato prima di arrivare a una simile protesta con un volantinaggio, il cui contenuto è, a dir poco, pesante?».
L'assessore non si limita a parlare solo della vicenda scuola ma affronta il tema dell'immigrazione ricordando che a Luzzara, nell'ultimo ventennio, la popolazione straniera è passata dal 2% al 20%. Su 9mila abitanti ci sono 1.600 stranieri.
«La concentrazione di stranieri, nel nostro paese, è stata favorita anche da grossi agglomerati industriali, come quelli della vicina Suzzara, che hanno offerto nuove opportunità agli immigrati. In più la nostra zona offriva condizioni immobiliari più favorevoli rispetto alle zone limitrofe. C'è anche una discreta zona agricola che ha dato lavoro a molti indiani».
Ma come si vive oggi a Luzzara? Perché la gente dice di aver paura ad uscire la sera?
«A Luzzara si è in linea con le difficoltà economiche che sta attraversano il nostro Paese - aggiunge Terzi - E' innegabile che la convivenza tra le varie etnie non sia semplice. La contaminazione di culture e tradizioni, in senso positivo, ha tempi lunghi. Non è vero che la gente ha paura di uscire la sera: i bar sono pieni di italiani. Piuttosto sono gli stranieri che stanno in gruppo tra di loro. I pakistani tengono ancora le lore donne come nel medioevo, mentre nordafricani e cittadini dell'Est sono ben integrati. Pensi che abbiamo un'indiana che gestisce un'edicola, perfettamente integrata, che sarà delegata al congresso provinciale del Partito Democratico».
Il sindaco Stefano Donelli, dal canto suo, torna sulla dolorsa scelta di comporre una classe della materna con soli bambini indiani.
«E' un segnale, non di discriminazione ma di resistenza. Se avessimo rinunciato a tenere uniti nella stessa classe i 14 bambini italiani, li avremmo persi e non potevamo permettercelo, perché quella è una scuola della comunità e tale deve rimanere. Quello che dico io e che avrei voluto dire ai rappresentanti della Cgil - da Ciro Maiocchi al segretario provinciale Mirto Bassoli - se ci fossimo seduti intorno a un tavolo, è: non fermiamoci alla singola scelta, che è di emergenza, ma di fronte a una difficoltà evidente cerchiamo insieme delle soluzioni. Ma una cosa dev'essere chiara: non vogliamo far fuggire gli italiani dalla nostra scuola. La nostra comunità è in continua trasformazione e, con grande maturità, ha saputo costruire il proprio futuro, cercando di comprendere difficoltà e paure, per superarle insieme. Fare una manifestazione del genere, da parte dei sindacati, è un grave errore, anzi gravissimo: simili situazioni, in una comunità come la nostra, ha solo l'effetto di portare a irrigidire le posizioni tra i cittadini, con le conseguenze che ne possono derivare. Non è che i problemi si risolvano alzando il livello di temperature delle polemiche. Occorre recuperare il dialogo».

(30 settembre 2009)

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MessaggioInviato: 01 ott 2009, 16:57 
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Ciao Kalyani.

scusa se vado off topic.

Potresti lasciare la tua mail gentilmente all'indirizzo dreaming_a_star@hotmail.it oppure mandarlo alla segreteria g2@secondegenerazioni.it con i tuoi dati:)

nome, cognome, origini, sesso, mail, e numero di cell ( se hai voglia).

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L'indifferenza è la peggior malattia dell'UOMO.


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MessaggioInviato: 01 ott 2009, 18:21 
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stella si è scordata di aggiungere che i dati (in particolare la mail) servono soltanto per tenerti aggiornata sulle iniziative di G2 attraverso la nostra newsletter, ed eventualmente per invitarti a partecipare ai nostri esclusivissimi aperitivi G2 & much much more :!: :!: :!:

stella, ci sono anche secondi fini? :roll:

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MessaggioInviato: 01 ott 2009, 18:22 
G2 con doppia cittadinanza
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Grazie Kalyani per questi articoli.
Ho trovato interessante al riguardo anche il commento di Furio Colombo sul Fatto Quotidiano di ieri.

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MessaggioInviato: 01 ott 2009, 22:44 
Clandestino

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@stella
Ok, fatto! Grazie!

@ahimsa
Prego, figurati!

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MessaggioInviato: 02 ott 2009, 19:21 
Clandestino

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Posto questo commento di Matteo Rinaldini, ricercatore dell'Università di Modena e Reggio, che ho trovato davvero interessante

Cita:
Luzzara, la soluzione c’è: regole uguali nelle scuole

Matteo Rinaldini, ricercatore impegnato nelle questioni dell’immigrazione e dell’integrazione, ci spiega come nella vicenda della classe di bambini indiani di Luzzara una semplice azione risolverebbe tutto: regole uguali sia nelle scuole materne statali che in quelle private (che, ricordiamolo, sono finanziate dal comune e quindi da tutti i cittadini, anche da quelli stranieri)

2 OTT 2009 - Dopo avere letto l’articolo di viaEmilianet relativo all’inserimento differenziato dei figli di cittadini immigrati residenti nelle scuole dell’infanzia del comune di Luzzara, ho sentito il bisogno di scrivere qualcosa che potesse contribuire a comprendere meglio quali sono i termini del problema. Infatti, nonostante mi capiti spesso di apprezzare i vostri articoli, in questo caso ritengo che abbiate approcciato la questione un po’ troppo banalmente e soprattutto che non abbiate fornito ai lettori gli strumenti necessari per comprendere a fondo la portata di quello che sta accadendo (ammesso che i protagonisti della vicenda l’abbiano presente).

A LUZZARA NASCE UNA CLASSE DI BAMBINI STRANIERI
Andiamo per ordine. La vicenda: a Luzzara nasce una sezione della scuola dell’infanzia statale di soli figli di genitori stranieri o di origine straniera. L’istituzione scolastica e il Comune si difendono affermando che da anni i genitori italiani hanno cominciato a portare i figli alle scuole private (la scuola della parrocchia) e nella scuola statale sono rimasti talmente pochi figli di genitori italiani che risulta impossibile fare due sezioni miste. L’unica soluzione è una classe di soli figli di immigrati e l’altra formata al 50% da figli di italiani e al 50% da figli di immigrati. Una ripartizione alternativa (ad esempio il 75% di bambini “immigrati” per sezione), secondo il Comune e la scuola, sarebbe controproducente sia per i “bambini italiani” che per i “bambini immigrati”. Alcune famiglie immigrate, quando si accorgono di quello che è stato deciso non ci stanno, temono che questa separazione non vada a favore delle possibilità di socializzazione dei loro figli e chiedono aiuto alla CGIL che decide appoggiare la causa delle famiglie immigrate.

GLI IMMIGRATI SI RIVOLGONO ALLA CGIL
Già a questo punto ci sarebbe materiale per fare una doppia riflessione: la prima riguarda il fatto che non sono stati gli immigrati ad essere organizzati dalla CGIL, ma che sono stati gli immigrati a “svegliare” la CGIL; la seconda riguarda il fatto che, nonostante la CGIL sia stata attivata in un momento successivo, le famiglie di immigrati si sono rivolte alla CGIL e non ad un’altra organizzazione o partito, non a Rifondazione e nemmeno al PD, nonostante i suoi rappresentanti sbandierino con orgoglio l’iscrizione tra le fila del parito di una edicolante indiana (destinata a diventare nell’immaginario dei lettori un personaggio alla pari del pasticcere trozkista di Nanni Moretti).

L'ILLUSIONE DELLA COMPLESSITA'
Nell’articolo la questione di Luzzara è definita complessa e delicata e sono definiti “beati” coloro che pensano di avere idee chiare e facili soluzioni, riferendosi a Rifondazione Comunista. Nonostante non condivida alcuni slogan e alcune definizioni che ho letto sui giornali locali, la cui paternità è stata attribuita a Rifondazione Comunista (continuo a ritenere che il linguaggio sia importante e le parole vadano dosate anche se capisco che purtroppo c’è bisogno di bucare il muro mediatico), trovo che oggi a sinistra ci sia più che mai bisogno di una posizione netta su queste tematiche e dunque non disprezzerei il fatto che qualcuno ha avuto il coraggio di prenderle. Ma questa è ovviamente una opinione personale. Allo stesso tempo per esperienza ho imparato a diffidare di chi usa il concetto di “complessità” come il prezzemolo.

UN FENOMENO DI AVANGUARDIA
Fuori dai denti: nel 90% dei casi quando sento parlare di complessità o c’è puzza di bruciato o si vuole nascondere qualcosa o si hanno idee confuse. Nel caso degli immigrati e dell’inserimento dei loro figli nelle scuole dell’infanzia di Luzzara ammetto che qualche elemento di complessità in effetti c’è, vista l’alta presenza di immigrati su un territorio così piccolo, l’alta percentuale di bambini con genitori stranieri o di origine straniera e il problema che si pone di come inserirli nelle scuole dell’infanzia (e nelle scuole in generale) le quali a loro volta hanno poche sezioni e poche risorse. Tra l’altro Luzzara e tutta l’area della Bassa è da anni che manda richieste di aiuto che spesso sono state inascoltate. In altri termini la questione non va sottovalutata soprattutto perché la complessità della situazione non coincide con la sua eccezionalità, dal momento che quello che si sta verificando a Luzzara ha l’aspetto di un fenomeno di avanguardia, un caso avanzato ed emblematico di quello che gradualmente diventerà una situazione estesa a livello provinciale (e in parte la situazione in altre aree della provincia è già così).
Nessuno si illuda infatti: la crisi economica non avrà effetti molto significativi sul volume dei flussi reali di immigrati in entrata nel nostro paese, né tanto meno ne avrà sulla presenza degli immigrati già residenti sul nostro territorio (nazionale, regionale e provinciale). Detto ciò, ci sono altri aspetti della vicenda omessi dall’articolo in questione, il cui grado di complessità o di semplicità lo lascio giudicare ai lettori. Tenterò di riassumerli brevemente.

LA FINE DELLE SCUOLE DELL'INFANZIA COMUNALI
Nell’articolo non c'è nessun riferimento ad una questione fondamentale: il Comune di Luzzara, alla pari di molti altri Comuni della provincia, durante gli anni ‘80 ha rinunciato alle scuole dell’infanzia comunali e ha deciso di distribuire i finanziamenti annuali alle scuole già stanziate sul territorio, sia a quelle statali che a quelle private (la scuola del parroco). Il motivo di questa scelta bisognerebbe chiederlo agli amministratori di allora, ma è facile immaginare che due fattori come il declino delle nascite di quel periodo e la non convenienza a breve termine dell’apertura di una scuola dell’infanzia abbiano pesato molto nel prendere questa decisione. In ogni caso oggi a Luzzara non ci sono scuole comunali e i fondi sono distribuiti tra la scuola statale e quella privata. E’ sempre bene ricordare che i fondi e i finanziamenti a cui ci stiamo riferendo sono, in ultima istanza, quelli dei cittadini residenti a Luzzara (che essi siano italiani, indiani, pakistani, eskimesi, nepalesi, prussiani, etruschi, sassoni, bretoni, ecc…).

SCUOLE PRIVATE SENZA REGOLE
Ora, il Comune di Luzzara, o meglio i cittadini di Luzzara (tutti), finanziano (in che misura non è dato sapere ma non importa in questo caso) entrambe le scuole, ma i figli dei cittadini di origine straniera sono di fatto obbligati a iscrivere i propri figli nelle scuole statali (e non per una questione di costi, perché a Luzzara la scuola della parrocchia costa meno di quella statale). Le scuole statali, infatti, sono dotate di un regolamento che permette di avere un tetto alto riguardo il numero di bambini stranieri da inserire nelle sezioni (almeno per ora e speriamo ancora a lungo), mentre la scuola della parrocchia ha la facoltà di stabilire in autonomia il proprio regolamento e il proprio tetto di inserimenti. Nel caso della scuola della parrocchia di Luzzara il tetto sembra essere stato stabilito a …… 5 bambini! Infatti, le famiglie immigrate quest'anno, una volta saputo che i loro figli avrebbero rischiato di essere messi in una classe di soli stranieri, hanno chiesto di inserire i propri figli nella scuola della parrocchia (evidentemente hanno pensato, molto pragmaticamente, che sarebbe stato meglio rischiare di avere un figlio cattolico che un figlio non inserito nel tessuto sociale locale), ma si sono sentiti dire che nella scuola della parrocchia c'era posto solo per un bambino straniero perché se ne erano iscritti già 4.

PERCHE' IL COMUNE FINANZIA E NON REGOLA?
Se si tiene presente questo aspetto, di cui, a dir la verità, non ho trovato traccia sui giornali locali, la complessità dell’inserimento scolastico dei figli degli immigrati assume altri tratti. Molti degli elementi di complessità infatti sono determinati dal contesto in cui si trovano collocati gli immigrati e non da questi ultimi. Non è, infatti, sorprendente che il Comune non abbia detto nulla né abbia avanzato alcuna richiesta di modifica del regolamento della scuola della parrocchia pur contribuendo a finanziare quest’ultima? In questo caso non si tratta di avere dubbi riguardo la legittimità del finanziamento del Comune alla scuola parrocchiale (anche se in effetti personalmente ce li ho). Siamo ad un livello più avanzato. Infatti il problema è che se io cittadino (italiano, indiano o pakistano), attraverso il Comune, finanzio una scuola privata vorrei avere voce in capitolo almeno sulle regole in vigore e soprattutto non posso accettare regole che tendono ad escludermi. Se il Comune invece di avere reazioni scomposte con coloro che nutrono legittimi dubbi sugli aspetti virtuosi di questa operazione di separazione dei bambini o se invece di ricercare soluzioni distributive dei bambini a dir poco cervellotiche, iniziasse a contrattare l’applicazione di uguali regolamenti nelle scuole statali e private del territorio, probabilmente alcuni problemi si risolverebbero molto velocemente. Forse questa che ci si presenta può essere una occasione da cogliere al volo. Con l'immigrazione niente rimane come prima. L’immigrazione fa emergere questioni profonde della società di accoglienza e limitarsi ai problemi relativi all'incontro tra culture, alle tensioni del multiculturalismo, ecc .... è un modo per evitare di affrontarle e impedisce di capire quale è la vera posta in gioco.

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MessaggioInviato: 13 ott 2009, 20:30 
Clandestino

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Scuola di Luzzara: la “frittata” è fatta
Dopo la guerra cgil-comune sulla sezione della scuola materna fatta solo da bambini stranieri adesso si cerca di “ricomporre i contrasti”. Il sindacato presenta il suo piano su come gestire nei prossimi anni l’emergenza educativa e sociale. Ma intanto rinnova le accuse di discriminazione razziale nei confronti del comune

13 OTT 2009 - A Luzzara la “frittata” è ormai abbondantemente fatta e adesso si tratta di non tanto di ricomporre le uova rotte quanto di pensare al futuro assetto scolastico. La storia i nostri lettori la conoscono bene: quest’anno una delle due sezioni della materna del paesino reggiano sarà composta da soli bambini stranieri (in gran parte di origine indiana). Ne abbiamo parlato a lungo, ospitando anche un intervento del ricercatore Matteo Rinaldini (che oggi trovate anche sul quotidiano il manifesto).

Parliamo di “frittata” perché Luzzara non è uno di quei paesini del varesotto in cui qualche scellerato sindaco leghista fa affiggere scritte anti-islamiche o anti “clandestini” ai cartelli stradali. Luzzara è un comune amministrato (bene) dal centrosinistra, dove a fronte di un tasso di immigrazione del 20% negli scorsi anni si sono sperimentate e attuate politiche di integrazione all’avanguardia rispetto al resto d’Italia.

A sparare a zero contro la torre del municipio è stata la Cgil locale. Colpi di cannone che si sono avvertiti in tutta Italia, tanto che il 30 settembre Furio Colombo (ex direttore dell’Unità, e quindi non certo un estremista di sinistra) scrive letteralmente nella sua rubrica su Il Fatto quotidiano: “Che un partito secessionista come la Lega faccia di tutto per danneggiare l’Italia in futuro (quando i bambini che adesso la Lega tormenta e perseguita con il “pacchetto sicurezza” saranno cresciuti) e screditi adesso l’immagine di questa Repubblica con gli odiosi respingimenti in mare, certo non si può approvare ma si può capire, se l’Italia è il nemico da spezzare. Se invece un sindaco del Pd prende una simile iniziativa, è necessario che il partito che lo indica agli elettori faccia subito sapere – non solo con una ferma dichiarazione in tv – che tra Pd e classi separate non ci può e non ci deve essere nessun rapporto. E’ un grave errore da cancellare subito. La direttiva Gelmini (il 30% in ogni classe) – oltre che dannosa e razzista – è fuori dalla realtà. La decisione del sindaco di Luzzara è più realistica (è facile separare i piccoli indiani). Ma, consciamente o inconsciamente, è la più carica di razzismo. Pensi al Sud Africa prima di Mandela, il sindaco di cui stiamo parlando, e ci dica se Luzzara è davvero diversa da Soweto”.

Luzzara come Soweto è davvero un’enormità. E il sindaco Pd Stefano Donelli peggio dei leghisti? Ecco perché definiamo “frittata” la vicenda della scuola materna Grisanti Respicio di Luzzara.

Stamattina la Cgil provinciale ha presentato la sua posizione sulla vicenda, in pratica assolvendosi da qualsiasi responsabilità sulle polemiche in corso (che qualche cicatrice siamo convinti lasceranno sul tessuto sociale della cittadina reggiana). Stop alle polemiche, dice adesso la Cgil, e torniamo a parlare di contrattazione sociale. E avanza una serie di proposte che in pratica chiedono di includere nella programmazione scolastica anche la scuola parificata (cioè quella privata gestita dalla parrocchia), che fino ad ora ha tenuto quote queste sì “sudafricane” di bambini nelle proprie classi. In più, è la piattaforma della Cgil, è necessario investire più soldi per far sì che all’attività comune delle classi (soprattutto quella del mattino) siano “compresenti” più insegnanti, superando così di fatto la questione delle sezioni e in particolare di quella composta da soli bambini stranieri. Il sindacato non chiede più operatori per agevolare l’integrazione dei bambini stranieri, ma proprio più insegnanti (a ulteriore conferma che l’origine dei mali sono i tagli alla scuola del governo Berlusconi e del suo ministro Gelmini).

Una programmazione, aggiunge la Cgil, fatta per tutti i bambini del territorio, non solo del comune di Luzzara. Che non vuol dire spostare i bambini da/a altri comuni ma spostare le risorse, mettendo in campo istituzione scolastica, comune, ufficio scolastico regionale e competenze provinciali in materia di istruzione.

Un progetto che naturalmente sarà attuabile dai prossimi anni, perché per quest’anno le cose restano così, compresi i conflitti che adesso la Cgil vorrebbe fossero ricomposti. E’ un problema che oggi si è reso evidente nella scuola ma riguarda, aggiunge la responsabile per le politiche di integrazione della Cgil reggiana Maria Nella Casali, la seconda fase di integrazione della popolazione immigrata e cioè le persone che in Italia ci sono nate e che va affrontata con un vero e proprio “salto di qualità” nella programmazione anche scolastica.

Idee del tutto condivisibili. Sta di fatto che sono pronunciate insieme a frasi come “la discriminazione c’è stata” e “la responsabilità è dell’ente locale”. Insomma, alla fine dei conti, l’amministrazione comunale di Luzzara oggi per il sindacato (anche se il giudizio, come dice il segretario locale dell’Flc Roberto Bussetti, riguarda “la prima classe della materna statale”) è proprio come Soweto ai tempi dell’apartheid.

di Marco Sotgiu

Da http://www.viaemilianet.it

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