Cita:
Apc-*Immigrati/ Pdl bipartisan per ius soli, mancano solo firme Lega
Presentata alla Camera. Granata: Avanti anche senza Carroccio
Roma, 23 set. (Apcom) – Mancano soltanto le firme dei deputati della Lega in calce alla proposta di legge in materia di cittadinanza avanzata dal democratico Andrea Sarubbi e dall’ex esponente di An Fabio Granata per passare dallo ius sanguinis, previsto dalle norme attuali, allo ‘ius soli temperato’: il testo, già all’esame della commissione Affari Costituzionali a Montecitorio insieme ad altri 11 testi, è stato presentato oggi alla stampa ed è condiviso da 20 deputati del Pd, 20 del Pdl, 5
dell’Udc e 5 dell’Italia dei Valori.
Il Carroccio non l’ha presa bene ma Granata vede degli spiragli di dialogo e comunque fa sapere che il Pdl non si fermerà: “La Lega ha una forma pregiudiziale di contrarietà ma su alcuni
aspetti si può dialogare anche se per quanto mi riguarda andremo avanti”. Anche perché l’articolato ha uno ’sponsor’ d’eccezione,
il presidente della Camera, Gianfranco Fini. Ma, precisa Granata, “non c’è alcuna rottura di un patto di governo. Si tratta di una iniziativa parlamentare. Il Parlamento fa delle leggi anche fuori dal programma di governo: forse qualcuno lo ha dimenticato…”. Il deputato del Pdl ammette che “il percorso non è semplice, perché
ci sono difficoltà politiche, ma la politica deve governare i processi di integrazione, non averne paura. E a chi nel Pdl mi dice che questa legge ci fa perdere consensi rispondo che le leggi non si fanno per motivi elettorali. Questo è un atto
politico”.
Neanche il Pd chiude le porte alla Lega: “Ci parlo tutti i giorni – confessa Sarubbi – ma comunque mi auguro che il Pdl dimostri di essere una forza di maggioranza e di governo indipendente dalla
Lega. Sono fiducioso perché il Pdl non ha certo le casacche verdi, ha le sue idee”.
La proposta bipartisan stabilisce che può diventare cittadino italiano uno straniero maggiorenne che soggiorna in Italia da 5
anni e sia attualmente residente, che abbia superato un test di integrazione civica e linguistica che può ripetere un numero illimitato di volte ma ad intervalli non inferiori a quattro
mesi, che presti giuramento (vincolante) sulla Costituzione. Può diventare cittadino anche chi è nato in Italia da genitore legalmente soggiornante da almeno 5 anni e attualmente residente; un minore straniero (indipendentemente dal luogo di nascita e
dalla condizione dei genitori) che ha completato con successo un ciclo di studi; chi è sposato con un cittadino italiano da almeno 2 anni e non c’è separazione. In caso di figli, il periodo di due
anni non vale. Il criterio, insomma, è quello di porre l’acquisizione della cittadinanza come culmine di un percorso di integrazione: i criteri non sono più quantitativi, ma qualitativi
(la conoscenza della lingua, della Costituzione ecc.).
‘Testimonial’ della proposta di legge trasversale è la nazionale italiana di cricket, composta in gran parte da figli di immigrati asiatici (una delegazione era presente alla conferenza stampa), che ha appena vinto il campionato europeo under 15.
Luc
231707 set 09