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I vescovi chiedono la riforma della l. cittadinanza https://www.secondegenerazioni.it:80/forum/viewtopic.php?f=5&t=751 |
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Autore: | G2 [ 09 gen 2008, 15:17 ] |
Oggetto del messaggio: | I vescovi chiedono la riforma della l. cittadinanza |
Ribadiamo che è errato chiamare "immigrato" un figlio di immigrati, soprattutto se nato in Italia. A parte questo sono dichiarazioni importanti che vanno nel senso della Campagna G2 per la riforma della legge sulla cittadinanza italiana. Inoltre G2 si batte per migliorare l'accesso alla cittadinanza anche dei figli di immigrati non nati in Italia ma qui cresciuti. I vescovi: "Riformare la legge sulla cittadinanza" La fondazione Migrantes chiede ius soli e tempi più brevi per le naturalizzazioni. "Così l'integrazione sarebbe più facile" CITTA' DEL VATICANO - 9 gennaio 2008 - I vescovi italiani spingono per una riforma della cittadinanza che dia subito il passaporto tricolore a chi nasce in Italia e dimezzi da dieci a cinque gli anni di residenza richiesti per le naturalizzazioni. Questa la strada, secondo la fondazione migrantes (che fa capo alla Cei), che può "favorire una vera integrazione degli immigrati in Italia e soprattutto dei giovani immigrati". Gli auspici dei vescovi sono stati illustrati stamattina da monsignor Domenico Sigalini, segretario di Migrantes, e da mons. Gianromano Gnesotto, responsabile della pastorale dei migranti per la fondazione durante la presentaziomne presso la Radio Vaticana della Giornata nazionale delle migrazioni, che la chiesa italiana celebrerà domenica prossima. "Occorre - ha affermato mons.Sigalini - che nella concessione della cittadinanza si aggiunga allo 'jus sanguinis' lo 'jus soli', cioé che chi nasce in Italia alla maggiore età resti italiano". "Chiediamo - ha detto mons. Gnesotto - che continui per questo l'iter legislativo cominciato il 7 febbraio 2007 in Commissione affari costituzionali della Camera e che si svolga in maniera positiva". Gnesotto ha ricordato che in Europa soltanto l'Italia e la Spagna richiedono ancora dieci anni di permanenza nel paese per poter fare domanda di cittadinanza e ha auspicato che si ritorni alla legge del 1912 che ne richiedeva soltanto cinque. Anche Monsignor Piergiorgio Saviola, direttore generale di Migrantes, batte sul tema delal cittadinanza. "Quasi tutti gli Stati europei, - si legge in un editoriale pubblicato questa settimana da Famiglia Cristiana - hanno introdotto, o rafforzato se già l'avevano, l'elemento dello ius soli. L'Italia invece e' restata indietro, mantenendo ancora il principio dello ius sanguinis, cosicche' il figlio di stranieri nato in Italia non e' italiano e solo la residenza legale e ininterrotta fino al raggiungimento della maggiore età gli consentiranno di farne richiesta e di diventare cittadino". "È da augurarsi -conclude Saviola - che si giunga a una riforma in tempi brevi, perchè le lungaggini rischiano di rafforzare la costituzione di enclave che possono alimentare il senso di disaffezione nei confronti del Paese". Fonte: Stranieri in Italia |
Autore: | G2 [ 09 gen 2008, 18:05 ] |
Oggetto del messaggio: | |
Fonte: Redattore sociale IMMIGRAZIONE - Alunni stranieri: nel 2050 il "sorpasso"? Il 13 gennaio la 95° Giornata mondiale delle Migrazioni indetta dalla Cei e dedicata quest'anno ai giovani migranti "tra risorsa e provocazione". Sono in totale quasi 1,3 milioni: 560 mila gli italiani minorenni emigrati all’estero, 665 mila i minori stranieri presenti in Italia; a cui si aggiungono quasi 50 mila giovani sinti e Rom e oltre 10 mila figli di lunaparkisti e circensi. Nelle scuole italiane il 2050 potrebbe segnare il sorpasso degli alunni stranieri su quelli italiani. - La cittadinanza diventi “ius soli”, chiede mons. Domenico Sigalini: chi nasce in Italia da genitori stranieri deve essere riconosciuto come cittadino italiano. |
Autore: | clandestino [ 10 gen 2008, 01:40 ] |
Oggetto del messaggio: | |
il Vaticano sta ufficialmente sostenendo la campagna di G2. |
Autore: | samiretta [ 10 gen 2008, 12:38 ] |
Oggetto del messaggio: | |
non vorrei essere blasfema...ma mi sono immaginata razinger con la maglietta scritto G2 durante l'angelus...ehehehehe |
Autore: | tammarinho [ 30 gen 2008, 13:19 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: I vescovi chiedono la riforma della l. cittadinanza |
veramente non è stato detto di passare allo ius solis..... solo di aggiungerlo e di regolarizzarlo come si conviene..... cmq questo è un passo avanti e va verso ciò che io auspico maggiormente...il rispetto delle leggi democratiche italiane ed i valori che le sostengono...bisogna distinguere chi è nato in italia, figlio di stranieri e democratico...da chi invece è nato da figli di stranieri con mentalità antidemocratica, antiliberale,paternalista,sovversiva,mascilista o fondamentalista a livello culturale o religioso! la cittadinanza x merito! |
Autore: | cavallo [ 30 gen 2008, 16:08 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: I vescovi chiedono la riforma della l. cittadinanza |
l'idea che la cittadinanza sia un premio ("per merito") é degna della recia classica schiavista che considerava gli stranieri "meteci" o "barbaros" e ritrovarla nel XXI secolo(fuori dei siti di FN e simli e addirittura a insozare il sito G2) non so se faccia iù ridere o piangere. Quando tammarinho scrive: "bisogna distinguere chi è nato in italia, figlio di stranieri e democratico...da chi invece è nato da figli di stranieri con mentalità antidemocratica, antiliberale,paternalista,sovversiva,mascilista o fondamentalista a livello culturale o religioso!" affernma una duplice assurdità. Primo, se la cittadinana devono averla solo quelli che non sono "con mentalità antidemocratica, antiliberale,paternalista,sovversiva,mascilista o fondamentalista a livello culturale o religioso", questo collega la cittadinanza né allo ius solis né allo ius sanguibnis ma appunto a criteri specifici e per definizione (come in Grecia antica) varrebbe anche per gli Italiani, perché non capisco con quale criterio un maschilista pakistano non possa avere la cittadinanza italiana e uno stipratore romano sì, un antidemocratico cinese non possa averla e un razzista milanese sì, un sovversivo colombiano no e un terrorista italiano sì, un antiliberale turco no e un antiliberale mafioso siciliano sì, ecn. Secondo, chi decide sull'aderenza o no a quei criteri? Ve li immaginate Mastella o Cuffaro o Bassolino o Caruso o Vittorio Emanuele o Bossi o Gentilini o i centinaia di migliaia di Italiani mafiosi, camorristi, abusivisti, maschilisti, evasori, bullisti, clientelisti, squadristi da stadio, integralisti (cattolici), ecc. che decidono su chi é "con mentalità antidemocratica, antiliberale,paternalista,sovversiva,mascilista o fondamentalista a livello culturale o religioso"? Vabbene che é carnevale, ma insomma...! |
Autore: | ahimsa [ 30 gen 2008, 22:11 ] |
Oggetto del messaggio: | Re: I vescovi chiedono la riforma della l. cittadinanza |
Ma e' sempre lo stesso fregno-pseudo-laureato-in-giurisprudenza-per-corrispondenza Ma costui lo paga qualcuno per venire qua a sparare ca**ate? Me lo chiedo seriamente, devono sicuramente pagarlo!!! tammarinho, ti senti solo? Hai provato a chiamare telefono azzurro? Se andasse a berciare queste porcherie in piazza farebbe più bella figura: probabilmente troverebbe pure qualcuno che sta ad ascoltarlo. |
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