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http://www.corriere.it/spettacoli/10_ap ... aabe.shtmlIl programma accompagnato da una ricerca: la multiculturalità in Italia arranca ancora
Indie, debutta la sit-com anti razzismo
Su DeaKids la vita di una tredicenne di origine indiana alle prese con l'integrazione nella vita occidentale
Il programma accompagnato da una ricerca: la multiculturalità in Italia arranca ancora
Indie, debutta la sit-com anti razzismo
Su DeaKids la vita di una tredicenne di origine indiana alle prese con l'integrazione nella vita occidentaleMILANO - Per un bambino della scuola materna una compagna di colore è semplicemente una compagna con la pelle scura: «non c'è traccia di razzismo perché non c'è giudizio, non c'è paura e non c'è attribuzione di valore» . Ma già alle scuole elementari le cose iniziano a cambiare. E ancora di più alle medie. Lo confermano i dati di una ricerca sul tema dell'integrazione e della cross-culturalità commissionata dal canale satellitare DeaKids per il lancio di una nuova sit-com per ragazzi (tutti i giorni alle 15,20 a partire da oggi, sul canale 601 del decoder Sky) che non ha per protagonista la solita teenager bianca, bionda, bella e ricca - tipo la Miley di Hannah Montana, tanto per intendersi - ma una tredicenne di origini indiane trapiantata in Canada, alle prese con una famiglia molto tradizionalista e una vista scolastica da teenager occidentale. Una fiction che arriva in Italia in una fase in cui anche il nostro Paese è alle prese con la multiculturalità: sono infatti circa 700 mila in questo anno scolastico gli alunni che provengono da famiglie di immigrai; nel 2000 erano appena 120 mila. Uno studente su 14 è dunque straniero.
LA SITUAZIONE IN ITALIA - Ma l'Italia è pronta ad affrontare il melting-pot che altre nazioni europee, per non parlare degli Stati Uniti o del Canada dove da anni l'immigrazione si coniuga con l'integrazione, stanno già sperimentando da anni? I segnali che arrivano dalla cronaca non sono incoraggianti - basti pensare anche alle recenti vicende di Adro e alla contrapposizione che ne è scaturita o alle polemiche suscitate dal limite del 30% di stranieri per classe stabilito dal ministero - e dalla ricerca di DeaKids, corredata da videointerviste con i ragazzi delle scuole italiane e con i loro genitori, emergono in tutta evidenza. Sono gli stessi bambini a lasciare trasparire le difficoltà dell'integrazione. Non solo tra italiani e stranieri, ma anche tra le diverse etnie ormai presenti nel nostro Paese. «Io ho la pelle scura, ditemi tutto ma non che sono marocchina perché loro puzzano e hanno i denti gialli» dice una bambina dell'Ecuador che frequenta la quarta elementare in Italia. «Io sono albanese ma nessuno se ne accorge e non lo sa nessuno perché ho la pelle bianca». Segnali, dunque. Che riflettono i malumori e le incertezze presenti nel tessuto sociale. Eloquenti anche le opinioni raccolte tra alcuni dei genitori italiani di classi in cui la presenza multietnica inizia ad essere significativa: «Mia figlia si sente straniera nel suo Paese»; «E se la classe rimane indietro per aspettare gli altri?»; «Io mia figlia non la manderei a giocare in un campo rom a casa del suo compagno». Spiega una mamma: «E' facile fare i liberali in teoria, poi quando ci sono di mezzo i tuoi figli ti scopri più razzista di quello che pensavi di essere...». Ma dalla ricerca emergono anche aspetti incoraggianti: proprio i bambini in età scolare possono avere un ruolo fondamentale per favorire l'integrazione tra gli adulti: «Io traduco le cose a mia mamma e mio papà quando vanno a parlare con le maestre - dice una bimba straniera -. Loro non sanno molto bene l'italiano, lo devono ancora imparare».
DIVERSA MA UGUALE - «E' per questo motivo - spiegano a DeaKids - che abbiamo scelto Essere Indie, un prodotto che affronta il tema della diversità cross-culturale in modo positivo ed efficace. Nella serie, infatti, il tema si inserisce in un quadro di integrazione che passa attraverso l'esperienza quotidiana. Indie, la protagonista, trasmette una prospettiva ottimista e costruttiva: per lei essere indiana è uno strumento di originalità e distintività rispetto ai compagni che la rende diversa ma in maniera sempre positiva». Indihra "Indie" Mehta, la protagonista, sarà alle prese con l'integrazione nella nuova scuola, le nuove amicizie. Ma anche il divertimento e lo studio. E, come già avveniva per la giovane appassionata di calcio di «Sognando Beckham», dovrà confrontarsi con due eccentrici genitori ancorati alle loro antiche tradizioni indiane. «Ci saranno giorni sì e giorni no - anticipano i curatori della serie -, ma Indie non si perderà mai d'animo e anzi non scambierebbe per unulla al mondo e con nessun altro il mix di culture che la contraddistingue e la renderà così unica, in una parola così Indie».
Alessandro Sala
19 aprile 2010© RIPRODUZIONE RISERVATA