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MessaggioInviato: 10 feb 2010, 15:44 
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Seconda generazione perno dell'accoglienza
di Innocenzo Cipolletta

10 Febbraio 2010
Senza una politica dell'immigrazione, continueremo a considerarla una malattia e questo finirà per accentuare il già forte movimento razzista che sta caratterizzando il nostro paese. Occorre passare dal contrasto alla clandestinità, che è opera della polizia, alla gestione dell'integrazione, che deve essere opera della politica.
Come ci insegnano le esperienze di altri paesi, la clandestinità è un fenomeno transitorio, mentre l'immigrazione è un fenomeno permanente. E la politica deve interessarsi di ciò che è permanente. L'Italia si avvia ad avere una percentuale di immigrati non dissimile a quella degli altri paesi europei. Posto che l'immigrazione data ormai da diversi anni, il fenomeno più rilevante a cui dovremo far fronte è l'integrazione della seconda generazione di immigrati, quelli nati nel nostro paese.
Qualcuno pensa e spera che l'integrazione della seconda generazione sarà più facile, perché costituita da gente che parla l'italiano, conosce le nostre leggi e le nostre abitudini. Niente di più errato. L'integrazione della seconda generazione di immigrati richiede una forte attenzione e misure mirate, per evitare fenomeni di razzismo e tensioni sociali.
La prima generazione di immigrati ha trovato collocazione nei lavori che gli italiani hanno abbandonato e questa è stata una valvola forte per la loro accettazione. Spesso non li vediamo affatto, perché impegnati tutto il giorno nella fabbriche, nelle campagne, nei retro dei ristoranti o nelle abitazioni a badare agli anziani e ai bambini. Ma i figli degli immigrati, la seconda generazione, avranno studiato nelle nostre scuole, avranno imparato la nostra lingua, avranno consapevolezza del loro diritti, aspireranno, giustamente a occupare posizioni sociali ed economiche non diverse da quelle degli italiani di più generazioni.
L'esperienza di altri paesi mostra che questa è la fase più delicata del processo di immigrazione. Se la nostra società saprà accogliere correttamente questi immigrati di seconda generazione, allora il fenomeno dell'immigrazione avrà avuto effetti positivi per tutti. Ma questo esito non è affatto scontato. Oggi il razzismo italiano, che purtroppo c'è, è di natura primaria e si basa sulla paura del diverso e sui miti della criminalità esasperati da taluni politici che giocano sulla paura per prendere voti. Ma domani, con la seconda generazione di immigrati, il razzismo sarà guidato dal timore di perdere il lavoro per opera di una persona più preparata e più motivata, dal rifiuto di abitudini e di costumi che questi nuovi italiani vorranno giustamente praticare senza doversi nascondere come hanno fatto i loro genitori, dalla aspirazione ad avere una abitazione normale in qualsiasi quartiere delle nostre città, dalla pretesa di contare nella vita del loro paese.
Se non sapremo dare una risposta positiva a questi fenomeni, rischiamo di generare ghetti per gli immigrati, dove nascerà criminalità e terrorismo, e di favorire l'emergere di un razzismo puro negli italiani, perché centrato solo sulla differenza di razza, pur di rifiutare loro posizioni e lavori prima riservati agli italiani con un numero maggiore di generazioni alle spalle. E questi fenomeni sono già visibili, dai cori razzisti e dai blog contro il calciatore Mario Balotelli, nato a Palermo da genitori del Ghana, ma cittadino italiano a tutti gli effetti dopo l'affidamento alla famiglia Balotelli, fino ai divieti spesso violenti di padri italiani alle loro figlie di frequentare i figli degli immigrati o al bullismo contro gli immigrati nelle scuole.
Una politica dell'immigrazione passa attraverso una scuola rafforzata, una assistenza sociale assidua, una apertura delle nostre abitudini e normative a quelle degli altri, una disponibilità di abitazioni, un percorso visibile per il diritto al voto e alla cittadinanza. Occorre che l'immigrato e la sua famiglia si sentano parte di una società che ha previsto per loro percorsi di inserimento e processi di accettazione per tutte le diversità che dovranno confrontarsi e convivere.
Ci sono pezzi della società che già operano positivamente in questa direzione. Ma non bisogna che lo stato si limiti ai respingimenti operati dall'esercito e ai controlli interni della polizia. Sarebbe veramente errato, malgrado l'umanità e l'intelligenza delle nostre strutture militari e di polizia.


Fonte: http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLi ... iew=Libero


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MessaggioInviato: 10 feb 2010, 18:42 
Clandestino
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Iscritto il: 05 mag 2008, 16:00
Messaggi: 47
Questo clima di razzismo é istigato da un nazzionalismo che prolifera con l'appoggio di questi 2mezzi: I Media et la Protezzione Intollerante
Nel senso che, in un primo momento c'é la manifestazione di una propaganda di paura e di diffidenza nei cuori degli italiani, che li incita all'intolleranza. Quest'intolleranza con il tempo é accentuata da altri problemi (di tipo personale), che cercando uno sfogo, si convertono in vere e proprie violenze. Lo straniero (che vive in un paese di cui il governo non gli granatisce i suoi diritti e ancor meno la sua sicurezza e stabilità) diventa il campo espiatorio di quest'odio, dove l'extracomunitario a dei Doveri d'integrazzione, e di conseguenza subisce gli abusi dei padroni di casa, che si sentono tutelati, protetti e "giustificati" dalla politica del loro paese.


Prima e dopo l'Aprile 2008 delle elezioni
Cita:
Alessandro Robecchi, dati alla mano, spiega certi meccanismi dietro alla scelta della scaletta dei tg, in particolare uno del gruppo merdaset. In altre parole: come fare propaganda astenendosi dalla cronaca politica.

Come ben sapete nel "pacchetto sicurezza" del ministro Maroni, c'é una lotta alla criminalità causata da extracomunitari...

13-14 aprile 2008: Elezioni politiche italiane del 2008
Prima di questa date, il governo era diretto del presidente Prodi, nonche da un esponente delle forze di sinistra (una sinistra molto tollerante e aperta alle problematiche degli stanieri). A quell'epoca le cronache nere aprivano i telegiornali cotidianamente e senza interruzzione. Infatti i media diretti da dei militanti di destra, trasmettevano interrottamente dei servizi giornalistici, e delle statistique ("offuscate" cifre dei cittadini italiani escluse) che mettavano sotto una cattiva luce gli stanieri. E dunque seminavano una propaganda di paura, d'intolleranza e d'odio verso gli stranieri.
Dopo questa data invece, sotto un governo Berlusconiano di una destra molto conservatrice, le cronache nere dei TG lasciano spazio a dei servizi in bichini arancioni e gelati fuori stagione.
Queste sono statistique che fanno un vero bilancio tra informazione diffusa e episodi reali de criminalità.
Studio dell'Osservatorio di Pavia

Eguardate un po' come reagiscono "questi tg" quando qualcuno denuncia questa BALESE violazione dei diritti umani.
Studio aperto aggredisce con la Satira Beatrice Borromeo
Cita:
Beatrice Borromeo scrive un articolo per il Fatto Quotidiano su dei presunti immigrati uccisi per errore dalla guarda costiera e Studio Aperto confeziona per lei un servizio RIDICOLO.


E adesso guardate il "Vero servizio intero": Intervista a Beatrice Borromeo



Studio aperto fa schifo!
Pure TG5


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MessaggioInviato: 12 feb 2010, 15:27 
G2 Integrato

Iscritto il: 17 apr 2008, 19:06
Messaggi: 593
Località: Bruxelles
Domani (...)
Ezequiel ha scritto:
Il razzismo sarà guidato dal timore di perdere il lavoro per opera di una persona più preparata e più motivata,


Solo pochi tra noi punteranno veramente in alto. La stragrande maggioranza si è accontentata, si sta accontentando e si accontenterà di fare quello che fanno i nostri coetanei. Che lo si voglia o no però credo che in genere noi tutti siamo chiamati a fare DI PIU, molto di più dei nostri coetanei italioti.
Per ora la parola d'ordine sembra essere: NON FARE I LAVORI DEI NOSTRI GENITORI.
Temo che questo però non basti.
Per quello che vedo, qui a Roma, non è affatto scontato che i figli degli immigrati saranno più preparati dei loro coetanei, ANZIe questo non fa onore a nessuno.

Senza contare che alcuni personaggi politici (come già è successo in altri paesi europei) di certo non perderanno l'occasione per additarci come delinquenti, non appena il dibattito IMMIGRAZIONE/INTE(G)RAZIONEsarà maurato anche da noi. Quando non sapranno più che pesci pigliare se la prenderanno con noi.
Non più clandestini come i LORO genitori ma delinquenti peggio dei LORO genitori.

DOBBIAMO ESSERE PRONTI AL PEGGIO. :wink:

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Alphius


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