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Perfetti cittadini - Il Manifesto
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Autore:  j@strasmigrante [ 31 dic 2009, 16:17 ]
Oggetto del messaggio:  Perfetti cittadini - Il Manifesto

Cita:
Perfetti cittadini

di Alessandro Dal Lago

su il manifesto del 30/12/2009

Tra feste, attentati e attesa per il ritorno in grande stile del Capo, invece di parlare di cittadinanza agli immigrati, il Giornale si scatena per mano di Vittorio Feltri - «Fermiamo gli immigrati islamici» (titolo di ieri) - insieme ai vertici della Lega e ai nostalgici del padano papa Ghislieri e della sua battaglia di Lepanto (evocata ieri in apertura della Padania).
La discussione della proposta Bertolini, approvata dalla Commissione affari costituzionali di Montecitorio è stata rimandata a dopo le elezioni regionali di marzo, per non esporre gli elettori del centrodestra alle prevedibili tensioni tra i finiani, spalleggiati dall'Udc e dal Pd, e l'ala dura del centrodestra, Lega e Berlusconiani di stretta osservanza. Ma questa è solo la politica di piccolo cabotaggio di una maggioranza evidentemente rinvigorita dall'accresciuta popolarità del Capo, che oggi, perse le vesti del libertino e del manipolatore di processi, si offre come il buon pastore che tutti devono amare. Non è difficile prevedere che sull'onda della riconciliazione nazionale vagheggiata da D'Alema, dal papa ecc. gran parte dell'opposizione non farà grandi battaglie per gli immigrati. D'altra parte, la proposta Bertolini rappresenta mirabilmente la cultura di gran parte della maggioranza in materia di immigrazione, e quindi vale la pena illustrarla, visto che determinerà la vita degli stranieri chissà per quanto tempo.
Il nocciolo del pensiero di destra (largamente governato dalla Lega) è in una dichiarazione della stessa relatrice: la cittadinanza non è uno strumento per l'integrazione, ma il suo coronamento. Come dire: se uno si comporta bene per dieci anni (periodo di permanenza minima nel territorio italiano), allora potrà chiedere la cittadinanza, che forse gli sarà concessa (dopo tre o quattro anni, almeno). E così uno straniero resterà in Italia per poco meno di quindici anni in condizione di precarietà, paura e subordinazione: basterà una piccola infrazione o un qualsiasi giro di vite per ricacciarlo nel limbo da cui tentava di uscire. D'altronde, le ordinanze dilaganti dei sindaci leghisti vanno esattamente nel senso di un controllo asfissiante del comportamento dei migranti anche nella vita privata. Come nel film Welcome, la vita degli stranieri e di chi li aiuta sarà circondata dalla delazione e dal sospetto.
A partire da questo punto fondamentale, e dallo ius sanguinis come criterio prevalente di cittadinanza, gli articoli della proposta Bertolini apportano piccoli ma significativi ritocchi delle leggi in vigore: la frequenza obbligatoria di corsi sulla cultura italiana e sull'educazione civica e soprattutto l'osservanza delle leggi italiane «anche in famiglia», la frequenza della scuola dell'obbligo per i minori di 18 anni ecc. Ed ecco disegnato il profilo del candidato ideale alla cittadinanza italiana: giovane ma non troppo (visto il tempo che deve aspettare), lavoratore sottomesso e capofamiglia pronto a spalancare in ogni momento la porta di casa a qualche messo comunale che venga a indagare sulla salubrità dell'alloggio, la composizione del nucleo famigliare, le pratiche alimentari e magari religiose.
CONTINUA|PAGINA4 Con ciò la proliferazione di norme che violando i diritti civili in nome del nazionalismo tocca il tragicomico. Basterebbe l'articolo sui corsi di cultura e storia patria: se applicato ai leghisti più noti dovrebbe comportare la perdita della loro cittadinanza, se ci fosse un po' di giustizia...
Ma c'è ben poco da ridere. L'idea di cittadinanza che sottostà a tutto questo è ristretta, punitiva e miope. Lungi dal facilitare la partecipazione degli stranieri alla vita del paese, come si dovrebbe proporre un governo lungimirante, fa dei diritti la posta di un gioco d'azzardo limitato a pochi.
Tutti gli altri continueranno a vivere, ma peggio di prima, la condizione di servitù sociale ed emarginazione civile che la nostra società impone a chi ha dovuto allontanarsi dal suo paese.


Fonte: http://esserecomunisti.it/index.aspx?m= ... colo=30806

Autore:  alphius [ 31 dic 2009, 16:53 ]
Oggetto del messaggio:  Re: Perfetti cittadini - Il Manifesto

Pochi giornalisti sanno fare il proprio mestiere in questo paese. pochissimi hannno modo di lavorare come vogliono. Mi pare che si è scatenata una guerra tra giornali, ma Feltri non è nuovo a queste uscite. e poi parliamoci chiaro: al di la delle parole.
Sono tutti la stessa merda..secca. già si sà. :?

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