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Immigrazione, Fini accelera sulla cittadinanza. Stop della Lega
ROMA (26 novembre) - Il presidente della Camera Gianfranco Fini accelera sulle norme sulla cittadinanza e mette il provvedimento all'ordine del giorno del calendario dell'Aula di Montecitorio. D'accordo l'Udc, mentre la Lega, irritata, chiede immediatamente una riunione di maggioranza. Nel vertice del Pdl di oggi si è registrata un'apertura sul tema della riforma della cittadinanza (sì al dialogo) ma all'unanimità, fa sapere il ministro La Russa, è stata bocciata l'ipotesi del voto ai non italiani perché non rientra nel programma.
Fini accelera e se non si fa in fretta una nuova legge il «rischio» è che i figli degli immigrati nati in Italia «si rifugino in identità pregresse, formando un ghetto di autoesclusione». «Mi auguro - sottolinea - che la discussione possa avvenire sul testo della commissione; se non si giungerà ad un accordo, in Aula si voteranno le diverse proposte di legge». Tredici, per l'esattezza, e contenenti uno spettro amplissimo di ipotesi, compresa la 'cittadinanza brevè del testo 'bipartisan' che porta la firma di Andrea Sarubbi del Pd e del finiano Fabio Granata.
La Lega irritata. «Semmai - dice chiaro e tondo il capogruppo Roberto Cota - in un momento come questo andrebbero fatte ipotesi più restrittive». Ma il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è pronto a stoppare le fughe in avanti dell'ex leader di An e, durante l'ufficio di presidenza del partito, avverte: le decisioni su questo argomento, come su giustizia o riforme, si prendono a maggioranza. Il partito, è l'avvertimento del premier, decide tutto a maggioranza e chi non si adegua è fuori.
Voto agli immigrati. «Non è nel nostro programma», taglia corto La Russa. Sì del Pdl a un dibattito sulla cittadinanza, dunque, che però sembrerebbe richiedere tempo. «Una buona legge - sottolinea in questa chiave la relatrice del provvedimento, Isabella Bertolini - non si fa forzando il calendario della Camera alla vigilia di Natale».
L'opposizione accoglie con favore l'accelerazione di Fini. «È una vittoria del Pd», dice il capogruppo del partito alla Camera, Dario Franceschini. E da parte di Fini, dice il segretario Pier Luigi Bersani, «c'è uno sforzo generoso di europeizzare la destra italiana».
Udc. «È giusto che la legge sulla cittadinanza venga esaminata al più presto - dice anche il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini - senza che ci siano rinvii sine die». Casini, tra l'altro, ribadisce il proprio favore all'ipotesi di una cittadinanza a punti. L'idea, tra l'altro, è stata messa nero su bianco dalla fondazione Magna Carta, non è vista con sfavore dal Pdl e ha tra i suoi sostenitori il ministro del Welfare Maurizio Sacconi.
Fonte:
http://www.ilmessaggero.it/articolo_app ... &desc_sez=