l'immigrazione è il tema di scontro nella maggioranza

Immigrazione, Zaccaria: Fini può cercare maggioranze diverse da quella di governo
L'esponente del Pd invita a non immaginare scenari politici fantasiosi ma a tenere presente il ruolo del presidente della Camera

L'immigrazione sta diventando sempre di più il tema sul quale si misura la tenuta della maggioranza e i suoi rapporti con l'opposizione. Il presidente della Camera Gianfranco Fini sta portando avanti già da qualche anno il tentativo di introdurre nel nostro ordinamento il voto amministrativo per i cittadini stranieri, questa volta ha cercato sponde anche nel Pd che ha accolto con favore tale proposta. L'ex An Fabio Granata è autore, insieme a Andrea Sarrubbi del Partito Democratico, di un'altra proposta per il dimezzamento dei tempi di permanenza sul nostro territorio, da 10 a 5 anni, necessari al conseguimento della cittadinanza italiana, nonchè all'introduzione dello “ius soli”. Intervista all'On. Roberto Zaccaria, vicepresidente della I Commissione Affari Costituzionali.

L'immigrazione sta diventando sempre di più il tema sul quale si misura la tenuta della maggioranza e i suoi rapporti con l'opposizione. Il presidente della Camera Gianfranco Fini sta portando avanti già da qualche anno il tentativo di introdurre nel nostro ordinamento il voto amministrativo per i cittadini stranieri, questa volta ha cercato sponde anche nel Pd che ha accolto con favore tale proposta. Il testo della proposta di legge è stato illustrato alla Camera da Walter Veltroni e Salvatore Vassallo del Pd, Leoluca Orlando dell'Idv e Roberto Rao dell'Udc, da Flavia Perina e ancora da Fabio Granata per il Pdl. Lo stesso Granata è autore, insieme a Andrea Sarrubbi del Partito Democratico, di un'altra proposta per il dimezzamento dei tempi di permanenza sul nostro territorio, da 10 a 5 anni, necessari al conseguimento della cittadinanza italiana, nonchè all'introduzione dello “ius soli”.

Su questi temi si assiste dunque alla costruzione di maggioranze variabili, a volte inaspettate, che possono avere anche ricadute sul governo. In particolare sulla legge per la cittadinanza esiste un iter di discussione nella Commissione Affari Costituzionali che sembra molto contrastato e il cui esito non è al momento scontato. Con il vicepresidente della prima Commissione, Roberto Zaccaria del Pd, abbiamo cercato di capire quali poteranno essere gli sviluppi della situazione.

«Con riferimento alla cittadinanza – dice Zaccaria -, questo tema è il solo rilevante che il Pd ha chiesto arrivasse in Aula come propria iniziativa. Noi partiamo dalla proposta Bressa alla quale si è aggiunta quella di Sarrubbi e Granata. Sia chiaro che la riduzione da 10 a 5 anni e il diritto di cittadinanza dato in ragione della nascita nel nostro territorio sono contenuti già nel testo della Bressa. Quello che ci interessa è che ci siano parlamentari della maggioranza che mostrano consenso su questa impostazione. La relatrice su questo tema è la Isabella Bertolini (Pdl) che ha fatto capire che intenderebbe fare lei stessa una proposta, dal punto di vista del Pd ciò è accettabile se si aggiunge qualcosa di nuovo nel nostro ordinamento. Noi abbiamo 4 milioni di cittadini stranieri regolari e diamo 40000 cittadinanze l'anno, se si fa un rapido calcolo ci metteremmo 100 anni per dare la cittadinanza a tutti».

Inoltre per il parlamentare del Pd: «Bisogna ridurre il termine di permanenza nel nostro paese e bisogna concedere ai ragazzi che nascono quì la possibilità di avere la cittadinanza. Se lo “ius soli” non fosse riconosciuto noi prenderemmo atto che c'è una chiusura, naturalmente le disponibilità della maggioranza sono le benvenute».

Per Zaccaria «se in una politica razionale non si affronta il tema dei diritti, all'accoglienza, all'integrazione, alla cittadinanza, noi facciamo prevalere il governo della paura che è uno stato emotivo, giustificabile nei cittadini colpiti da alcuni episodi, ma guai a renderlo sistema paese. Questo è l'elemento che ci differenzia nelle commissioni, nell'approvazione delle leggi e nei governi locali».

Sulla costruzione di maggioranze diverse da quella di governo, l'ex presidente della Rai invita a non volare con la fantasia, e sebbene alcuni elementi di fibrillazione nel governo proprio in relazione all'immigrazione possano far sorgere pensieri maliziosi, Zaccaria afferma: «Io non credo che questi temi possano essere usati in maniera strumentale, credo che il presidente Fini gioca un ruolo non solo da autorevole esponente della maggioranza ma da presidente della Camera. A volte sfugge questa importante distinzione, che un presidente del Parlamento su temi di rilevanza costituzionale possa in qualche modo cercare maggioranze più ampie che non corrispondono necessariamente a quella di governo. Su questi temi non si devono evocare scenari nuovi ma bisogna restare aderenti alle regole istituzionali».


(alessandro fioroni)
2009-11-24 14:50:10