Dalla gazzetta di Mantova
Cita:
ISTRUZIONE E IMMIGRATI
Fuga dagli istituti pieni di stranieri:
bimbi italiani concentrati in due scuole
Nicola Corradini
Assessorato, presidi e provveditorato pronti a prendere misure: «Si rischia di creare due mondi separati» Fuga dalle scuole frequentate dagli stranieri. I tecnici dell’assessorato all’istruzione la chiamano ‘polarizzazione’, il risultato delle scelte fatte dalle famiglie mantovane quando si tratta di iscrivere i figli alle elementari. In termini pratici significa che negli ultimi anni si sono creati due mondi paralleli nella popolazione scolastica, con quasi la metà dei ragazzini italiani concentrata in due delle 10 elementari di città, la Nievo e l’Ardigò. Uno squilibrio che le autorità scolastiche vogliono frenare.
Argomento di stretta attualità, vista la proposta della Lega di istituire ‘classi ponte’ per bambini stranieri che non conoscono l’italiano, distinte da quelle ordinarie. A spingere l’assessorato a convocare tutte le componenti del mondo scolastico sono state anche le richieste arrivate da gruppi di genitori, insegnanti e persino da comitati civici di introdurre un regime di quote (o di tetti) per distribuire (o limitare) gli studenti stranieri nelle scuole dell’obbligo. Richieste che preoccupano via Roma. Il timore è che si creino due mondi separati nella scuole e, quindi, nella comunità. L’applicazione delle quote è stata esclusa: le autorità scolastiche puntano piuttosto a frenare la migrazione di alunni italiani da tutta la città nelle due scuole del centro.
La Nievo e l’Ardigò sono le uniche elementari con quote di stranieri inferiori al 10%. Secondo l’assessorato quasi la metà dei circa 1.600 alunni di nazionalità italiana frequenta i due istituti. Gli altri sono sparpagliati in concentrazioni disomogenee nel resto delle elementari cittadine. I bimbi stranieri si concentrano (e sono in aumento) negli istituti della periferia. Basta pensare alla Allende di Lunetta, dove i bimbi immigrati (ma molti sono nati a Mantova) sono diventati la maggioranza (52%), alla Tazzoli di Cittadella (47%) o alla De Amicis di Borgo Pompilio (24%). Il caso limite è la materna Berni di Lunetta, dove 8 bimbi su 10 sono stranieri. La media provinciale generale è del 17%. Le iscrizioni alla Nievo e all’Ardigò provenienti da zone distanti sono in crescita. All’Ardigò, ad esempio, c’è stato un boom di iscrizioni dalla zona di Valletta Valsecchi, dove pure c’è la don Mazzolari (dove gli stranieri sono circa il 15%). Ma anche dal bacino della Pomponazzo (24%) si registrano spostamenti verso Nievo e Ardigò. L’anno scorso il provveditore Ghilardotti e l’assessore Aldini si erano appellati agli istituti (le medie) per porre un freno al fenomeno. Ora si pensa a misure più concrete. Ieri non è stata presa alcuna decisione (ci sarà un summit in provveditorato il 17 novembre), ma non sono mancate ipotesi operative: abbassare il numero di prime all’Ardigò o alla Nievo e dare maggior peso al criterio della residenza nelle graduatorie delle iscrizioni. Dai genitori (Stefano Lorelli, presidente del consiglio della Martiri) è partita la proposta di istituire corsi di lingua pomeridiani per i bimbi stranieri.(17 ottobre 2008)
Per le discussioni sulla mozione Lega classi separate si rimanda all'Osservatorio G2 dove ci sono due argomenti già aperti:
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