l'idea che la cittadinanza sia un premio ("per merito") é degna della recia classica schiavista che considerava gli stranieri "meteci" o "barbaros" e ritrovarla nel XXI secolo(fuori dei siti di FN e simli e addirittura a insozare il sito G2) non so se faccia iù ridere o piangere.
Quando tammarinho scrive: "bisogna distinguere chi è nato in italia, figlio di stranieri e democratico...da chi invece è nato da figli di stranieri con mentalità antidemocratica, antiliberale,paternalista,sovversiva,mascilista o fondamentalista a livello culturale o religioso!" affernma una duplice assurdità.
Primo, se la cittadinana devono averla solo quelli che non sono "con mentalità antidemocratica, antiliberale,paternalista,sovversiva,mascilista o fondamentalista a livello culturale o religioso", questo collega la cittadinanza né allo ius solis né allo ius sanguibnis ma appunto a criteri specifici e per definizione (come in Grecia antica) varrebbe anche per gli Italiani, perché non capisco con quale criterio un maschilista pakistano non possa avere la cittadinanza italiana e uno stipratore romano sì, un antidemocratico cinese non possa averla e un razzista milanese sì, un sovversivo colombiano no e un terrorista italiano sì, un antiliberale turco no e un antiliberale mafioso siciliano sì, ecn.
Secondo, chi decide sull'aderenza o no a quei criteri? Ve li immaginate Mastella o Cuffaro o Bassolino o Caruso o Vittorio Emanuele o Bossi o Gentilini o i centinaia di migliaia di Italiani mafiosi, camorristi, abusivisti, maschilisti, evasori, bullisti, clientelisti, squadristi da stadio, integralisti (cattolici), ecc. che decidono su chi é "con mentalità antidemocratica, antiliberale,paternalista,sovversiva,mascilista o fondamentalista a livello culturale o religioso"?
Vabbene che é carnevale, ma insomma...!
_________________ "nostra patria é il mondo intero, nostra legge la librtà" (Malatesta)
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