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MessaggioInviato: 11 dic 2009, 18:13 
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Immigrati/ Pronto testo base cittadinanza. Pd: E' passo indietro
Restano i dieci anni, percorso diventa più difficile



Roma, 11 dic. (Apcom) - E' pronto il testo base messo a punto da Isabella Bertolini (Pdl) sulla cittadinanza: l'articolato elaborato dalla relatrice verrà adottato oggi dalla commissione Affari costituzionali di Montecitorio. Nel testo non c'è traccia delle modifiche caldeggiate dal presidente della Camera Gianfranco Fini e tradotte nella proposta bipartisan Sarubbi-Granata ma ricalca la legge vigente mettendo ulteriori paletti. "E' una provocazione, un ritorno indietro", commenta il deputato del Pd Roberto Zaccaria.

Il testo Bertolini all'articolo 1 stabilisce che lo straniero nato in Italia che risiede legalmente nel nostro Paese senza interruzioni fino alla maggiore età è cittadino italiano come prevede la legge vigente ma solo a patto che "abbia frequentato con profitto scuole riconosciute dallo Stato italiano almeno fino all'assolvimento del diritto-dovere all'istruzione". Per gli immigrati invece il periodo di residenza legale in Italia necessario per ottenere la cittadinanza resta di dieci anni ma viene subordinato ad un dettagliato percorso da seguire per diventare cittadini italiani. Secondo il testo base sono necessari il permesso di soggiorno, la frequentazione del corso di un anno di storia e cultura italiana ed europea, di educazione civica e di Costituzione, "l'effettivo grado di integrazione sociale e il rispetto, anche in ambito familiare, delle leggi dello Stato e dei princìpi fondamentali della Costituzione", il rispetto degli obblighi fiscali, il mantenimento dei requisiti di reddito, alloggio e assenza di carichi pendenti necessari per ottenere il permesso di soggiorno.

Il testo Bertolini prevede anche che la concessione della cittadinanza acquisti efficacia con la prestazione di un giuramento alla Repubblica italiana nella cui occasione viene consegnata al nuovo cittadino una copia della Costituzione. Nessun riferimento alla disciplina per i minori figli di cittadini stranieri per i quali Fini aveva chiesto la concessione della cittadinanza al termine di un intero ciclo di studi.

(segue)


Fonte: http://notizie.virgilio.it/notizie/poli ... ml?pmk=rss


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MessaggioInviato: 11 dic 2009, 18:15 
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Immigrati/ Sarubbi: Nuovo testo Bertolini su cittadinanza, non va
Non apre dialogo su tanti bambini stranieri nati in Italia

Roma, 11 dic. (Apcom) - Il Pd non condivide il nuovo testo sulla cittadinanza presentato oggi in Commissione Affari costituzionali alla Camera dalla relatrice Isabella Bertolini, Pdl.

"Cominciamo male", commenta Andrea Sarubbi (Pd), primo firmatario di un disegno di legge bipartisan sulla cittadinanza. "È una proposta deludente che, accanto a poche idee condivisibili, come quella di porre un tetto temporale alla burocrazia, fallisce l'occasione più grande, ovvero quella di aprire un dialogo costruttivo sulla situazione dei tantissimi bambini stranieri nati o cresciuti nel nostro Paese. Si tratta di circa 862.000 persone, una popolazione pari a quella della quinta città italiana. Il testo Bertolini - prosegue - ignorando le loro esigenze, prevede la concessione della cittadinanza solo al compimento della maggiore età, sbattendo la porta in faccia a qualsiasi tentativo di far sentire questi ragazzi in tutto simili ai loro compagni di scuola. Non è un caso che nel dibattito in commissione siano state mosse dure critiche su questo punto anche da esponenti dal suo stesso partito. Se la norma venisse approvata senza modifiche, l'Italia potrebbe vantare un tristissimo primato: il record della legge più chiusa in tutto il panorama europeo".


Fonte: http://notizie.virgilio.it/notizie/poli ... 27963.html


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MessaggioInviato: 11 dic 2009, 21:26 
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Cominciamo male
Dicembre 11, 2009

Dopo un anno abbondante di discussione ed una valanga di proposte di legge in materia – una quindicina, se non erro, tra le quali la nostra bipartisan – in Commissione Affari Costituzionali si è scelto oggi il testo base, che tra poco (dopo l’esame e la votazione degli emendamenti) arriverà in Aula. Il compito di prepararlo spettava alla relatrice, Isabella Bertolini, che ha scelto la linea del low profile: un testo secco, di soli 5 articoli, costruito intorno all’esigenza di compattare il Pdl intorno ad una linea conservatrice e di rassicurare la Lega. L’articolo 1 è una doccia fredda, che in poche righe riesce ad ammazzare i sogni di 862 mila minori stranieri: una coltellata all’Anolf, una mazzata in testa alla rete G2, una scarica elettrica a tutte quelle associazioni che cercano di dar voce ai nuovi italiani. Se sei nato in Italia, vi si legge, non diventi comunque italiano prima dei 18 anni; nel frattempo, devi aver risieduto qui senza interruzioni e frequentato con profitto le scuole dell’obbligo. Se ci sei arrivato da piccolo o piccolissimo, peggio per te: non rientri nella casistica, dunque farai il test come gli adulti. O forse no, perché su questo punto – e su molti altri – la legge non è chiara: in alcuni casi, dice, ci possono essere esoneri dal test, ma sarà il ministero dell’Interno a decidere le circostanze, con un apposito regolamento attuativo. Il test, lo avrete capito, è quello di “conoscenza della lingua, della storia e della cultura italiana ed europea, dell’educazione civica e dei principi della Costituzione italiana”: lo puoi fare al termine di un corso obbligatorio, della durata di un anno, frequentabile da chi ha già 8 anni di residenza. La procedura amministrativa – spiega la legge, ed è uno dei suoi meriti – non può durare più di due anni e 4 mesi: prepari i documenti ad 8 anni, ti devono rispondere per forza entro 4 mesi, parti con il test e nel giro di altri due anni diventi cittadino italiano. Ma non dice, la legge, cosa accade a chi non supera il test, né - mancanza ancora più grave – cosa accade se la burocrazia va per le lunghe: l’ideale da un punto di vista pratico sarebbe il silenzio-assenso, ma lasciare la concessione della cittadinanza ad un atto di silenzio dello Stato che ti accoglie è onestamente un controsenso simbolico. A proposito di simboli, l’articolo 4 prevede un giuramento sulla Costituzione, come anche nella Sarubbi-Granata, ma qui con un riferimento esplicito alla “pari dignità sociale di tutte le persone”: una frecciata all’Islam, nelle intenzioni della relatrice, ed al mancato rispetto della dignità della donna da parte di alcuni musulmani. I tre pregi del testo li ho già sottolineati: il fatto che non sia una legge a costo zero (ed è bene che Tremonti lo sappia dalla sua stessa maggioranza, perché quei corsi costano); la certezza di un termine burocratico (con tutti i difetti di cui parlavo, d’accordo, ma una soluzione si troverà); la possibilità di cominciare il cosiddetto “percorso di integrazione” in anticipo, rispetto ai 10 anni di residenza. Ma è comunque un testo deludente, molto deludente, nella parte più attesa: quella sui minori. Rispetto alla proposta bipartisan di ius soli temperato (sei cittadino alla nascita in Italia se vieni da una famiglia stabilmente soggiornante da 5 anni, ed in tutti gli altri casi diventi cittadino alla fine di un ciclo scolastico), questo testo unico è un passo indietro gigantesco: con la scusa di non voler imporre la cittadinanza a nessuno, ma di dare a tutti la possibilità di scegliere, si dimentica completamente l’importanza del senso di appartenenza, nella crescita di ogni adolescente. Continueremo a regalare cittadini alla terra di mezzo, a meno che – nella stessa maggioranza – qualcuno non si svegli dall’incantesimo padano e cominci a guardare in faccia la realtà: un autorevole esponente del Pdl oggi ci ha già provato, ma ve lo racconto domani. Si chiama Gaetano Pecorella, e non è certo un finiano.


Fonte: blog di Andrea Sarubbi http://andreasarubbi.wordpress.com/2009 ... i-granata/


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MessaggioInviato: 11 dic 2009, 21:50 
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IMMIGRATI: BOCCHINO, TESTO BERTOLINI SARA' EMENDATO

Per Italo Bocchino, "l'adozione del testo base sulla cittadinanza presentato dalla relatrice Bertolini e' un fatto estremamente positivo". Il vicecapogruppo del Pdl ha pero' puntualizzato in una nota che si tratta solo di una base da cui far partire il dibattito. "E' un utile punto di partenza da emendare in commissione e in aula", ha detto.

(11 December 2009)


Fonte: http://www.repubblica.it/ultimora/polit ... io/3740326


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