Al via le ronde dei vicini di casa. Il Pirellone: segnalate i sospetti
La sicurezza in Lombardia sarà affidata direttamente ai cittadini con il "controllo del vicinato". Cartelli dissuasori e potere ad associazioni e amministratori di condominio, incaricati di indicare sospetti alle forze dell’ordine: è il piano della Regione predisposto dall’assessore Maullu (Pdl). A Milano il via a gennaio
di Andrea Montanari
Dopo il flop delle ronde del ministro Maroni, il Pirellone affida la sicurezza ai vicini di casa. Il progetto del "controllo di vicinato" dell’assessore regionale Stefano Maullu, del Pdl, prende spunto dal Neighbourhood Watch anglosassone, riveduto e corretto in chiave lombarda. Prevede che i sindaci affidino direttamente ai cittadini, ma più ancora alle associazioni di categoria e agli amministratori di condominio, il compito di fare da sentinella nei quartieri delle città. Annotare targhe di macchine sospette, affacciarsi se un cane abbaia o se nei pressi dell’appartamento del vicino si aggira qualche faccia poco rassicurante, o denunciare la presenza di un clandestino nel vicinato. Per poi segnalare il tutto alle forze dell’ordine. Con tanto di appositi cartelloni e adesivi per scoraggiare i malintenzionati.
Con slogan come "Questa è una zona sotto il controllo del vicinato" o "Attento, in questo quartiere c’è chi ti osserva ed è pronto a chiamare la polizia", all’ingresso delle principali vie e dei negozi dei quartieri a rischio. In cambio, le amministrazioni che aderiranno al progetto otterranno dal Pirellone un punteggio maggiore nell’assegnazione delle risorse sulla sicurezza. Che tra il 2003 e il 2008 sono state pari a ben 90 milioni di euro. A Milano il progetto partirà a gennaio. Prima nei quartieri Baggio, San Siro e Affori, per poi estendersi a Buenos Aires e Paolo Sarpi.
Il messaggio politico è chiaro. «Rispetto alle ronde - spiega l’a ssessore Maullu - è una maniera diversa di coinvolgere le persone sul tema della sicurezza creando l’abitudine di rivolgersi alle forze dell’ordine. Perché ogni reato represso è comunque già stato commesso. Basta con i finanziamenti a pioggia: è arrivato il momento di premiare le amministrazioni più virtuose. Non mi piacciono i Comuni che preferiscono chiudersi a riccio in un fortino, dobbiamo fare in modo di rafforzare il rapporto tra i cittadini e le forze dell’ordine, in primo luogo la polizia locale».
Tanto per rimarcare il messaggio, la sperimentazione è partita a Caronno Pertusella, nel varesotto, nel cuore delle terre leghiste. Dove Gianfranco Caccia ha dato vita al sito
http://www.controllodelvicinato.com e creato il logo che sarà utilizzato in tutta la regione. I principi base sono già leggibili sul sito ufficiale dell’assessore Stefano Maullu. Il progetto “dal basso” si divide in tre fasi: raccolta di firme tra i cittadini del quartiere per sensibilizzare il consiglio di zona; presentazione di una mozione al sindaco per chiedere l’adesione al programma; firma di un accordo tra il Comune e le associazioni professionali o di categoria che diventano, così, il tramite con le forze dell’o rdine.
Il decalogo dei consigli per i cittadini riportato nel sito dell’a ssociazione specifica: «Non sono richiesti né eroismi né particolari competenze: presta maggiore attenzione a ciò che avviene nella tua zona e nelle strade». E poi via con i consigli: «Segna su un taccuino tipo e targa di eventuali auto sospette: in caso di furti questi indizi potrebbero rivelarsi utili alle autorità. Al suono di un allarme esci, anziché girarti dall’altra parte: nessuno chiede di correre fuori dalla vasca da bagno e precipitarsi in strada, ma quante volte ci basterebbe aprire la finestra o fare pochi gradini per verificare che non si stia perpetrando un reato?».
(21 novembre 2009)
http://www.repubblica.it