Forum della Rete G2 – Seconde Generazioni

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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 19 set 2006, 17:55 
Amministratore
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Iscritto il: 14 lug 2006, 20:30
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Oggetto: lettera di denuncia del caso di discriminazione nei confronti di Alessandra Samira Mangoud, figlia di immigrati, da parte del Comune di Roma

Siamo una Rete nazionale di figli e figlie di immigrati nati in Italia o arrivati in Italia da minorenni. “G2 – Generazioni Seconde” è il nome della nostra Rete (https://www.secondegenerazioni.it). Vi scriviamo per denunciare il caso di discriminazione che sta vivendo una figlia di immigrati che fa parte di “G2”: Alessandra Samira Mangoud, di professione assistente sociale, nata in Italia da madre filippina e padre egiziano. Samira non ha potuto prendere la cittadinanza italiana al compimento del diciottesimo anno di età perché nessuno l’aveva informata che doveva richiederla in breve tempo e adesso si ritrova ad essere straniera in patria: un’italiana con permesso di soggiorno. Attualmente le viene impedito di continuare a fare il lavoro che le piace e per il quale ha studiato. Questo perché il Comune di Roma ha escluso solo lei tra tutti i suoi colleghi che lavorano allo Sportello comunale “H”, in base a un’interpretazione delle leggi restrittiva. Un’interpretazione che al giorno d’oggi, con mezzo milione di figli di stranieri iscritti nelle scuole italiane, rappresenta uno sguardo miope sulla realtà italiana.

Ci rivolgiamo agli organi di informazione per comunicare quanto sta avvenendo, affinché episodi del genere non restino nell’invisibilità e trovino una soluzione positiva. Ci uniamo a Samira nel chiedere che il Comune di Roma riesamini il proprio operato e si renda conto della gravità dell’esclusione che ha messo in atto. Un’esclusione che potrebbe rappresentare un triste precedente per un Comune al quale appartengono molti figli di immigrati, cittadini di Roma.
Per informazioni: g2@secondegenerazioni.it, smangoud@yahoo.it.

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Roma, 15 settembre 2006

Quante belle parole si spendono sui diritti degli stranieri, per le politiche sull’integrazione, per una società multi-etnica e tollerante, eppure per gli stranieri e i loro figli, seconde generazione nati e cresciuti in Italia come me, la realtà spesso è una doccia fredda.
Sono laureata in discipline dei servizi sociali e proprio per il tipo di formazione che ho, sono stata assunta insieme ad altri 13 colleghi per lavorare ad un progetto chiamato ‘Sportello H’, ho lavorato un anno e mezzo per il Comune di Roma, con un contratto a tempo determinato e sin dall’inizio ho dichiarato di non avere la cittadinanza italiana, mi era stato comunicato dall’ufficio assunzioni che il I° Dipartimento aveva fatto degli accertamenti ed era risultato che potevo lavorare per una pubblica amministrazione anche senza cittadinanza, perché avevo un contratto a tempo determinato e nessuno degli operatori era stato assunto tramite un concorso pubblico.
Ma poco prima della scadenza del contratto vengo ricontattata dal I° Dipartimento, delle risorse umane del Comune di Roma e mi viene fatto un interrogatorio, su come fossi stata assunta e del perché non avessi la cittadinanza. A quel punto mi sono affidata ai sindacati, i quali potevano interloquire in prima persona con gli assessori responsabili del progetto e delle risorse umane, Gramaglia e D’Ubaldo, che all’epoca si impegnarono a rinnovare tutti i contratti, quelli dei miei colleghi a tempo determinato e il mio con un contratto a progetto.
La doccia fredda è arrivata quando dopo tre mesi che aspettavo senza stipendio il rinnovo, mi hanno comunicato che nella delibera con cui venivano riassunti gli operatori dello ‘Sportello H’ il mio nominativo era stato eliminato. E la motivazione è stata che non avevo la cittadinanza. Eppure mi avevano promesso un contratto a progetto giuridicamente compatibile con il fatto che non avessi la cittadinanza e il mio ruolo di operatrice dello ‘Sportello H’.
A me sembra la solita storia in cui agli italiani è dovuto, mentre ad una seconda generazione è concesso. Eppure io sono nata a Roma e cresciuta qui, ho una formazione professionale più che adeguata e l’esperienza, ma evidentemente i lavoratori non sono tutti uguali, una ‘straniera’ che fa un lavoro d’ufficio e non la badante può aspettare.
Mi sento discriminata rispetto ai miei colleghi di cittadinanza italiana che ora ritorneranno a lavorare, mentre io dovrò aspettare chissà quanto tempo, senza uno stipendio ma con l’affitto e le bollette da pagare.
Mi sento delusa e amareggiata anche dal modo in cui sono stata trattata e da tutto quello che ho dovuto subire, gli interrogatori, l’arroganza di un dirigente che mi accusava di aver dichiarato il falso, le aspettative che sono state alimentate e poi tradite, ma la delusione più grande è giunta dall’assessore Gramaglia, che non ha mi sembra disposta a risolvere in maniera repentina un episodio di discriminazione avvenuta sotto i suoi occhi, a dispetto di tutte quelle politiche sull’integrazione e la non discriminazione che in questi anni hanno caratterizzato il Comune di Roma.


Alessandra Samira Mangoud
Sportello “H”, Comune di Roma


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 Oggetto del messaggio: Stranieri in patria!
MessaggioInviato: 19 set 2006, 20:32 
Amministratore

Iscritto il: 03 lug 2006, 11:19
Messaggi: 755
Località: Roma
Colpisce la trascuratezza con cui i politici nostrani trattano le questioni che riguardano la vita delle persone. Questo è un caso lampante di discriminazione che colpisce una di noi che per fortuna ha il coraggio di denunciarlo pubblicamente. Forza Samira sei tutti noi!!!


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MessaggioInviato: 20 set 2006, 01:39 
Pds in rinnovo
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Iscritto il: 02 lug 2006, 21:43
Messaggi: 174
Località: Milano
Samira non ho parole su come si sono comportati e si stanno comportando, se non coraggio!

Coraggio nonostante queste continue umiliazioni ed esclusioni.


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MessaggioInviato: 20 set 2006, 09:14 
Lavoratore a nero

Iscritto il: 01 ago 2006, 14:55
Messaggi: 110
ciao Samira, quanta amarezza per questo spiacevole episodio!
mi dispiace e ti sono vicina; ti capisco perchè anche io ho fatto domande di lavoro presso gli enti pubblici e mi sono state sempre rifiutate per il motivo della cittadinanza, nonostante avessi le capacità e gli studi adeguati e l'esperienza richiesta.
Non arrenderti.
Forza e coraggio.


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MessaggioInviato: 20 set 2006, 09:40 
Clandestino

Iscritto il: 28 lug 2006, 19:15
Messaggi: 45
Località: Manila
Shame on Them!

Tanto di cappello per la forza d'animo di Samira!

Se gli italiani sulla carta pur essendosi laureati devono far fronte alla precarietà del nostro sistema lavorativo, gli italiani "figli di immigrati"(più specificatamente gli stranieri sulla carta) considerano già un vincolo il come accedere a quel sistema precario...

Vergogna!

Le parole Italia multietnica, Integrazione, non-discriminazione ecc. ecc. non trovano posto in situazioni simili.... ne tanto meno noi diretti interessati abbiamo la possibilità di ancorarci su di esse per trovare un minimo di conforto.

Che la forza sia con te... con noi!

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padano-filippino


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MessaggioInviato: 20 set 2006, 12:15 
G2 con doppia cittadinanza

Iscritto il: 01 lug 2006, 21:34
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Località: Roma
Mi hanno suggerito di rivolgersi all'UNAR, serve?

http://www.pariopportunita.gov.it/DefaultDesktop.aspx?page=72

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Cinese fasullo


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MessaggioInviato: 20 set 2006, 15:03 
Extra terrona
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Località: roma
Speriamo che il Comune di Roma si attivi presto per dare una soluzione positiva a un caso che rischia di fargli fare una figuraccia grossa.

Comunque sia chiaro una cosa: per questo caso (Samira ha anche parlato con qualche esperto) non va applicata la legge sull'accesso ai concorsi pubblici visto che un concorso pubblico non c'è mai stato. E inoltre, se anche ci fosse stato, è previsto un ricorso al Tar per i casi di non accesso ai concorsi, ricorsi che in alcune Regioni hanno dato ragione agli immigrati o figli di immigrati.

Sembra proprio che qualcuno al Comune di Roma stia cercando una soluzione facile (ma legalmente non difendibile) per liberarsi di una seconda generazione. Forse pensavano di avere a che fare con una persona non determinata (come a volte credono che siano i nostri genitori). Ma non potevano sapere che si trattava di una G2 :)


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MessaggioInviato: 21 set 2006, 12:09 
già, e secondo me quel qualcuno cercava anche di dare quel posto di lavoro ad un suo conoscente.. :lol: dopo tutto parliamo del COMUNE DI ROMA no??!!


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MessaggioInviato: 21 set 2006, 19:54 
Extra terrona
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Iscritto il: 03 lug 2006, 13:44
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Località: roma
mamma mia, non pensavo proprio a una cosa del genere alphius,
ma che siano rimasti alla superficialità delle cose e che, per una figli di stranieri non siano disposti a sbattersi granché. terribile ma sembra che stia accadendo proprio questo e noi G2 dobbbiamo vigilare perché una cosa del genere non resti nell'invisibilità


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MessaggioInviato: 21 set 2006, 19:56 
Extra terrona
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Iscritto il: 03 lug 2006, 13:44
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Località: roma
alla mail di G2 è arrivato questo bel messaggio di solidarietà di Leonardo Chow:

"Forza ragazzi, sarà una battaglia dura però continuate a lottare per Lei e credo per tanti altri ragazzi come lei.
Buon lavoro".


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MessaggioInviato: 22 set 2006, 10:47 
In attesa del pds

Iscritto il: 08 lug 2006, 16:24
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Località: Firenze
Se sarà necessario, andremo in massa verso l'ufficio che ha rifiutato Samira, magari con l'appoggio di qualche tv, per vedere cosa ci rispondono a riguardo dell'atto discriminatorio.


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 Oggetto del messaggio: grazie ragazzi!!!!!
MessaggioInviato: 22 set 2006, 11:30 
G2 regolarizzato
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Iscritto il: 04 lug 2006, 18:30
Messaggi: 283
Località: Roma
Grazie ragazzi, mi consola molto leggere i vostri messaggi e avere il vostro aiuto, siete fantastici!!!
Lottare da soli è dura ma avere l'appoggio di tante persone mi da la forza di combattere questa ingiustizia!
Per adesso non ci sono ancora novità, l'assessore Gramaglia ormai quando mi vede scappa, perchè passo le mie giornate nei corridoi del dipartimento, sto scrivendo una lettera per chidere in base alla legge sulla trasparenza le motivazioni della mia esclusione e la normativa di riferimento, mi fanno tante promesse e mi danno tante speranze, ma finchè non mi fanno firmare il nuovo contratto non credo a niente.

_________________
vogliamo la cittadinanza senza se e senza ma!


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 Oggetto del messaggio: I maiali di Orwell
MessaggioInviato: 27 set 2006, 20:15 
Clandestino

Iscritto il: 27 set 2006, 19:38
Messaggi: 1
Località: Roma
Cara Alessandra Samira,
mi dispiace molto per questa condizione di limbo in cui ti costringe la tirannia burocratica che ci gestisce tutti, con o senza passaporto italiano.

Mi permetto di suggerirti un'azione che potrebbe sembrarti inutile ed obsoleta,ma che ritengo valga la pena tentare, anche in considerazione del fatto che in Italia, si sa, i problemi vengono spesso risolti attraverso interventi "dall'alto".
Scrivi una lettera/fax/e-mail/tazebao al Sindaco Veltroni e al Presidente Napolitano (persone di cui penso si possa presumere un sincero interesse verso le tematiche della cittadinanza e del senso di appartenenza ad una comunità).
Tu dimostri di sentirti italiana prima di aver bisogno di leggerlo su di un documento e per questo meriteresti un'encomio ( accompagnato però dal passaporto!!)
In bocca al lupo e grazie per il lavoro che hai svolto e che continuerai a fare in favore di tutta la comunità. :wink:


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MessaggioInviato: 06 ott 2006, 09:29 
Sanatoria
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Località: Roma
Vi segnalo che c'è un articolo sul caso di Samira sul nuvoo quotidiano gratuito di Roma "E Polis" di oggi 6 ottobre.
Si intitola "Contratto negato per Samira. Motivo ? E' figlia di uno straniero"

_________________
http://afroitaliani.splinder.com


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MessaggioInviato: 06 ott 2006, 13:48 
Extra terrona
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Messaggi: 3014
Località: roma
grazie flora, samira ha già in mano l'articolo che aggiungeremo presto alla rassegna stampa su G2.

Eccolo qua l'articolo. Viene citata anche la rete G2:

Contratto negato per Samira. Motivo? E’ figlia di uno straniero
Cresciuta a Roma la ragazza costretta a lasciare il lavoro perché senza cittadinanza
Dal quotidiano E Polis Roma, 6 ottobre 2006

Samira Mangoud ha 26 anni,madre filippina e padre egiziano,e non le è stato rinnovato il contratto per uno sportello comunale perchè non ha la cittadinanza italiana.È nata e cresciuta a Roma,si è laureata a Roma 3.L'accesso degli stranieri al pubblico impiego e agli albi professionali è una questione aperta che tocca da vicino sia l'aumento di immigrati di seconda generazione nelle scuole,sia le proposte per modificare la leg-
ge sulla cittadinanza.Stranieri in patria.Nati e cresciuti qui, non sono cittadini italiani.Sono gli immigrati di seconda generazione,come Samira Mangoud,26 anni,assistente sociale,laureata all'università di Roma 3.Ha lavorato per un anno e mezzo allo sportello H del VI municipio,fornendo servizi alle persone disabili.A giugno,alla scadenza del contratto,le era stato promesso il rinnovo.Il 13 settembre scorso,la doccia fred-
da.Nella delibera comunale che riassumeva a tempo determinato i 12 colleghi,il suo nome non c'era.Esclusa perché non ha la cittadinanza.Madre filippina e padre egiziano,Samira fa anche volontariato con la sala operativa sociale che aiuta i senzatetto.Una romana a tutti gli effetti, che non ha potuto chiedere la cittadinanza al compimento del diciottesimo anno d'età per cavilli burocratici.Racconta le deprimenti file al commissariato per rinnovare il permesso di soggiorno due volte l'anno,con il rischio di diventare clandesti-
na se non trova lavoro entro sei mesi.Dopo un'attesa di tre, delusa,Samira denuncia con amarezza:«A me sembra la solita storia in cui agli italiani è dovuto,mentre a una seconda generazione è concesso ».Di «un'ingiustizia oggettiva subita dalla lavoratrice » parla l''assessore capitolino alle Pari Opportunità Mariella Gramaglia,in una nota in cui afferma che Samira «si è dimostrata un'ottima operatrice agli sportelli H.È tempo di dire forte e chiaro che le leggi italiane devono cambiare ».Forte e chiaro è anche il titolo di un vi-
deo realizzato da G2-seconde generazioni, una rete nazionale di figli di immigrati cresciuti in Italia,di cui Samira fa parte. L'opera è stata presentata a San Lorenzo,nel corso del festival Enzimi,per esprimere il disagio di chi non si sente né carne,né pesce.G2 vuole chiedere una sanatoria per i ragazzi stranieri nati in Italia,che non sono riusciti ad ottenere la cittadinanza una volta maggiorenni.Una questione destinata a diventare sempre più pressante,considerato che nelle scuole della capitale gli studenti stranieri sono diventati 26 mila rispetto ai 18mila dell'anno scorso.Se l'amministrazione comunale decidesse di riassumere la ragazza, «sarebbe una scelta largamente difendibile dal punto di vista giuridico »secondo il professor
Vittorio Angiolini,ordinario di diritto costituzionale all'università di Milano,che aggiunge: «c'è un margine di discrezionalità per l'amministrazione comunale che deve comunque garantire parità di chance laddove c'è una parità di requisiti.Non ci possono essere discriminazioni sulla cittadinanza,se la lavoratrice straniera è in regola ed ha le qualifiche professionali ».Per il momento una soluzione non è stata trovata.Dal Campidoglio,
l'assessore alle Politiche delle Risorse Umane,Lucio D'Ubaldo,fa sapere che si sta vagliando l'ipotesi di un contratto co.co.pro con un'azienda privata che lavora per il comune.


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