Dalla Cina
Certo per me ritornare in Cina per lavoro è stata una decisione piuttosto basata sul nulla: qui non ho nè parenti nè amici: alla fin fine è mi trovo nella stessa situazione di un romano che va in Cina per lavorare. Difatti gli italiani che ho conosciuto qui mi guardano più come a un romano che a un cinese: appena apro bocca si capisce tutto.
La cosa che mi differenzia di più dai cinesi è la seguente:loro fanno di tutto per cercare di distinguersi, mentre io faccio di tutto per apparire uno di loro. Per fortuna non è difficile. La difficoltà maggiore sta quando ho a che fare con banche e pubblici servizi in generale. Allo sportello automatico da dove si prelevano i soldi all’aeroporto mi hanno appioppato su 800 RMB, 300 RMB (30 € circa) falsi. Mo’ con quei soldi mi ci pulisco le ascelle…per non nominare altre parti.
Sono stanziato in un hotel al momento: un tre stelle che in Italia può benissimo essere passato per 4 *. Ho il supermercato vicino, ristoranti a gogo che vanno dal giapponese all’italiano-quello doc-, dal taiwanese al fujianese. Insomma di cibo da mangiare ce n’è a volontà. E si spende di solito non più di 10 €. Se poi si vuole andare sul lusso, come aragosta cucinata sul momento e scelta tra più aragoste vive, si può andare sui 30 €.
Al momento non sento nostalgia dell’Italia, anche perchè i ritmi di lavoro non me lo permettono.