La cittadinanza ai 18 anni!
La legge sulla cittadinanza rappresenta un’Italia che non esiste più!
Noi che viviamo in questo paese e siamo figli/e di genitori non italiani siamo sistematicamente esclusi dal riconoscimento della cittadinanza italiana. Bambine e bambini, ragazze e ragazzi, donne e uomini, nati o cresciuti in Italia, esclusi dal godimento dei tanti diritti connessi al riconoscimento della cittadinanza.
Da questa prospettiva, è indispensabile riformare, in maniera strutturale, la normativa sull’attribuzione della cittadinanza, in modo che sia in linea con la dimensione eterogenea e plurale dell’Italia odierna.
Accanto alle mobilitazioni per l’approvazione di una nuova legge sulla cittadinanza, è indispensabile fare in modo che la norma attuale non sia applicata in maniera ancor più escludente del suo puntuale contenuto.
Per questa ragione, Rete G2 – Seconde Generazioni e Black Lives Matter Roma e, con il contributo di ActionAid Italia, ASGI Lazio, Associazione 21 Luglio, Clinica del diritto dell’Immigrazione e della cittadinanza dell’Università Roma Tre, Comunità di Sant’ Egidio, Lucha y Siesta – Casa delle Donne, hanno realizzato il dossier “La cittadinanza ai 18 anni”. La pubblicazione analizza, nel dettaglio, uno degli articoli dell’attuale legge sulla cittadinanza, quello che disciplina l’ottenimento della cittadinanza italiana al compimento del diciottesimo anno per chi è nato/a in Italia ed è figlio/a di genitori non italiani
In molti territori le e i giovani fanno esperienza dell’esclusione da questa possibilità in ragione delle prassi illegittime applicate dalle amministrazioni locali. Si tratta di un problema di grande portata in quanto l’esclusione dalla cittadinanza determina, ad esempio, l’impossibilità di esercitare in maniera piena il diritto di voto, di accedere senza limitazioni al pubblico impiego, di poter soggiornare liberamente e senza restrizioni. Il dossier fornisce, nello specifico, una panoramica sulle prassi attuate a Roma.
Non smetteremo mai di dire che la legge attuale sulla cittadinanza sia vecchia di trent’anni e escludente, ma è ugualmente inaccettabile che la norma sia ulteriormente peggiorata dalle procedure attuate dalla pubblica amministrazione. La pubblicazione di questo “dossier” è un’occasione per mettere a fuoco un tema così rilevante per tutti noi. Da qui possiamo partire per invertire la rotta!