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Autore Messaggio
MessaggioInviato: 01 ott 2008, 12:41 
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Iscritto il: 31 ott 2006, 17:31
Messaggi: 394
Località: Vercelli
Segnalo questa notizia perchè credo che sia importante per l'Italia fare i conti col proprio passato coloniale con un po' meno ipocrisia e un maggiore senso storico rispetto a quanto è stato fatto fin'ora.

Nella speranza che le verità emergenti in questi anni servano a coloro che crescono per costruire un'Italia migliore, diversa, meno ipocrita e più solidale...



Per 73 anni è rimasto a marcire in una soffitta. Poi, qualcuno lo ha trovato.
E' stato scoperto per caso, tra oggetti vecchi e impolverati, il diario di un soldato della guerra d'Etiopia.
Si chiamava Elvio Cardarelli, autista della fanteria, matricola 15253.
Nato a Vignanello, Cardarelli aveva solo 25 anni quando morì, nel gennaio del '37.
Esattamente quindici giorni dopo il suo ritorno dall'Africa.
Cardarelli ha iniziato a tenere un diario dal giorno della sua chiamata alle armi, il 12 febbraio 1935.
Ha poi continuato a scrivere per tutta la campagna d'Etiopia, fino al 5 gennaio 1937, dopo il suo ritorno in patria.
Il diario era stato tenuto nascosto dalla sua famiglia, per paura delle reazioni dei fascisti.
Sono stati i nipoti del soldato a ritrovarlo, dopo 73 anni, insieme a vecchie fotografie di Cardarelli con i suoi commilitoni.
Nelle parole del soldato si legge tutto l'orrore della guerra.

"Scorgo da traverso le alte erbe corpi neri di guerrieri indigeni rattrappiti dal fuoco dei nostri lanciafiamme.

Non emanano cattivo odore, ma sono orrendi a vedersi: molti di essi hanno gli arti distaccati dal corpo e un'orribile smorfia è dipinta sul viso scheletrico".

Agghiaccianti le descrizioni del massacro del popolo etiope da parte degli italiani, che non hanno risparmiato donne, vecchi, bambini.

Interi villaggi distrutti, uso indiscriminato di gas e lanciafiamme contro una popolazione praticamente inerme.

"Siamo nella zona colpita dai gas che i nostri aerei hanno gettato quando il terreno che ora attraversiamo pullulava di Abissini - scrive Cardarelli -. L'effetto deve essere stato terribile, lo certificano le centinaia di carogne di cavalli e muletti, che rattrappite e impressionanti sono sparse ovunque".

Con la sua testimonianza, il giovane soldato conferma le tesi di Angelo Del Boca, raccolte nel libro "I gas di Mussolini. Il fascismo e la guerra d'Etiopia".

L'autore, in passato, fu duramente attaccato dalla destra e dai reduci per aver sostenuto che, durante la guerra, i fascisti utilizzarono armi di sterminio di massa contro gli etiopi.

Inoltre, Cardarelli racconta delle terribili condizioni in cui combatteva l'esercito italiano, oppresso dalla fame.

"Non ho avuto la forza di scrivere. Non ch'io sia stato malato o il tempo mi sia mancato - riporta il soldato - ma c'é stata una cosa che ci ha fatto vivere lunghi giorni d'abbattimento morale, abbrutimento, indebolimento fisico e intellettuale: si chiama fame. Una terribile fame.

Sono stati otto giorni d'angoscia, in cui si girava come belve nel campo in cerca di una briciola di galletta, di una patata da lessare o di un poco d'erba da mischiare insieme al gavettino di farina che ci veniva distribuito come vitto".

Alla fame si aggiungevano le pessime condizioni igienico-sanitarie, il rapporto difficile con i civili etiopi, l'incapacità degli ufficiali, che lasciavano le truppe allo sbando.

Una realtà, questa, della quale gli italiani erano totalmente ignari.

La propaganda fascista "gonfiava" i successi ottenuti al fronte, nascondendo la drammaticità del conflitto.
Le truppe italiane erano assolutamente impreparate a una campagna militare di quella portata.

In compenso, dal diario di Cardarelli emerge anche la grande solidarietà tra commilitoni.
I sei quaderni con copertina nera del giovane soldato saranno pubblicati da una casa editrice di Vetralla, Davide Ghaleb Editore.
Emanuele Trevi e Daniele Camilli i curatori del libro, che sarà intitolato "Dove la vita nasconde la morte".

Il tentato genocidio messo in atto dall'italia fascista nei confronti dell'Ethiopia è una macchia vergognosa nella nostra storia di cui ancora poche persone sono a conoscienza, e che ancora troppi sporchi fascisti cercano di occultare e di negare.


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MessaggioInviato: 01 ott 2008, 13:46 
G2 con doppia cittadinanza

Iscritto il: 01 nov 2007, 05:02
Messaggi: 911
Località: Milano
Interessante.
Va sicuramente letto.

Grazie GioiaK


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MessaggioInviato: 01 ott 2008, 14:14 
Clandestino

Iscritto il: 20 mar 2007, 18:31
Messaggi: 13
Località: roma
se vi interessa approfondire vi posso consigliare due libri che mi sono stati utilissimi :
- L. RICCI, La lingua dell’Impero. Comunicazione, letteratura e propaganda
nell’età del colonialismo italiano, Roma, Carocci, 2005 ....per una visione generale del periodo storico e delle varie "correnti" di pensiero
- "Nell'Affrica italiana:ricordi e impressioni (1895)" di Ferdinando Martini ... Ministro di Stato e Membro della Commissione ministeriale per esaminare e riconoscere il contegno e gli atti di governo nella Colonia Eritrea ,fu il più moderato nella questione coloniale e da quanto ne so uno dei pochi che si riferiva alla popolazione locale dicendo "neri" e non "negri" .un diario molto interessante.


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MessaggioInviato: 11 ott 2008, 15:49 
G2 Integrato

Iscritto il: 17 apr 2008, 19:06
Messaggi: 593
Località: Bruxelles
grazie Gioiak, per la segnalazione! non l'avevo notata.
cmq per chi fosse a diguino di quest'argomento. io consiglio sempre di dare un'occhiata al sito del museo virtuale delle discriminazioni e dell'intoleranza. che a me ha dato molti spunti di riflessione. http://www.romacivica.net/amis/ric.asp?id=7
ciao!

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Alphius


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MessaggioInviato: 31 ott 2008, 18:52 
Clandestino

Iscritto il: 20 ott 2008, 13:46
Messaggi: 7
Ciao Gioiak. L'argomento mi interessa tantissimo. Vorrei sapere da quale fonte hai tratto quel che hai scritto e se c'è un articolo riguardante proprio questa cosa. Grazie.


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MessaggioInviato: 02 nov 2008, 13:21 
Clandestino

Iscritto il: 20 mar 2007, 18:31
Messaggi: 13
Località: roma
purtroppo molti dei diari, racconti , foto e documenti riguardanti il colonialismo italiano in Africa sono stati occultati...per ragioni ovvie...meglio cancellare il passato e dimenticarlo per mantenere la propria immagine di "italiani brava gente".
La memoria storica che oggi abbiano su questo periodo è decisamente parziale e distorta ma per chiunque sia davvero interessato consiglio Angelo Del Boca ,ha scritto vari libri sul colonialismo italiano .Io sto leggendo "L'Africa nella coscienza degli italiani - miti , memorie , errori e sconfitte." :wink:
Consiglio anche la lettura della breve storia scritta da Pirandello intitolata "zafferanetta"

http://www.filosofico.net/pirandellonov ... o/otto.htm

fa di certo riflettere.....


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