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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Misure contro la clandestinità
MessaggioInviato: 21 lug 2008, 00:05 
G2 Integrato

Iscritto il: 27 mag 2008, 17:36
Messaggi: 544
Località: Roma
Reato di Clandestinità
Le recenti misure di sicurezza varate dal governo Berlusconi e anche dal consiglio europeo prevedono sanzioni molto più dure che colpiscono gli immigrati irregolari. Coloro i quali verranno scoperti in assenza di documento valido saranno rimpatriati entro 15 giorni e l’impossibilità di rientrare in Italia nei successivi 5 anni . Il reato di clandestinità, a quanto affermato dai vertici, è una misura contro la criminalità, che negli ultimi anni è aumentata in modo vertiginoso. Le carrette che solitamente i telegiornali mostrano attraccheranno ancora a Lampedusa , ma i clandestini una volta identificati verranno denunciati e rispediti a casa. Riceveranno l’accoglienza nei centri appositi ma nient’altro.
Sono giuste queste nuove misure? Erano necessarie?
La problematica sicuramente è complessa. Prima di tutto ci sono vari fattori che hanno spinto il governo ad agire in questo modo, lo stato di xenofobia nel paese è evidente, così come pregiudizi lampanti contro il diverso sociale e culturale. Per rassicurare gli italiani è stato necessario prendere dei provvedimenti in campo immigratorio, gli immigrati ancora una volta vengono considerati cittadini di serie B.
La prima domanda che sorge spontanea chiedersi, in questa istanza, è come mai un uomo, una madre, un ragazzo, decide di abbandonare il proprio paese per approdare in uno sconosciuto? Sogni di gloria? Capriccio dell’attimo? Assolutamente no! Una persona lascia il luogo in cui è cresciuto solo in caso di estrema necessità, solo nei casi limiti. Trasferirsi significa sradicarsi da un contesto culturale e affettivo, estraniarsi da tutto per accoglierne del nuovo. Quanti di noi sarebbero disposti a vivere in un paese straniero, privandosi degli affetti?
I clandestini non sono criminali, ma persone! Sono padri di famiglia, sono madri di figli piccoli, sono ragazzi giovani speranzosi. La cronaca nera presenta una massa senza scrupoli in cui l’unico scopo è rubare e uccidere. L’informazione, spesso, distoglie l’attenzione dai problemi reali e mostra il mondo fenomenico particolaristico, dettato dal clima culturale e dal bisogno di incolpare costantemente qualcuno o qualcosa. I clandestini sono persone che cercano di sopravvivere, chiedono il piatto di pasta che nel loro paese non possono avere. Non chissà quale carne, né quale pesce, ma un semplice pasto per riempire lo stomaco e non dover soffrire i crampi della fame. Sono persone che scappano dalle guerre, dai genocidi, dalla miseria dallo sfruttamento dell’Occidente ipocrita che presta gli aiuti ma li sfrutta nello stesso momento. Anche in questo caso, invece di comprendere le difficoltà e le situazioni drammatiche, si usa l’arma dell’indifferenza, meglio non vedere ciò che è eticamente inaccettabile.
Con le nuove misure si comunica ufficialmente a tutti che cercare di sopravvivere è un reato, entrare in casa altrui per chiedere un po’ di cibo è scorretto anche se quella casa ne possiede in abbondanza.

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L'indifferenza è la peggior malattia dell'UOMO.


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 Oggetto del messaggio: Re: Misure contro la clandestinità
MessaggioInviato: 23 lug 2008, 22:52 
G2 Integrato

Iscritto il: 17 apr 2008, 19:06
Messaggi: 593
Località: Bruxelles
stella ha scritto:
Una persona lascia il luogo in cui è cresciuto solo in caso di estrema necessità, solo nei casi limiti. Trasferirsi significa sradicarsi da un contesto culturale e affettivo, estraniarsi da tutto per accoglierne del nuovo. Quanti di noi sarebbero disposti a vivere in un paese straniero, privandosi degli affetti?

molte persone clandestini, imigrati, cittadini italiani o americani che siano, cercano una cosa nella vita: una condizione migliore. questo è quello che mi è stato isegnato dai miei genitori in risposta a quello che tantissime volte mi è stato chiesto ( sopratutto alle elementari e alle medie, dai miei coetanei come da personoe pià grandi) come mai i tuo igenitori sono venuti in italia? per crecare una condizione migliore, ho sempre risposto io. non mi sono mai chiesto se loro si aspettassero che gli dicessi che i miei erano scappati da una guerra o dalla fame, ma visto tutte le belle parole che si ricamano su questa realtà, l'immigrazione. propongo di ritornare su terra. avvolte la realtà è molto più semplice e meno drammatica di come la si vuol far sembrare. :|
Io non conosco la condizione di coloro che arrivano in Italia con l'intenzione di chiedere lo status di rifufgiato. farò male a pensarla così.. può darsi. Ma questa è la mia impressione ed è rivolta anche alle centinaia di migliaia di giovani italiani che come noi si stanno rendendo conto di avere maggiori opportunità all'estero e per una serie di motivi sono pronti a rinunciare anche ai loro affetti più cari e alla terra che li ha cresciuti. diventando anche loro imikgrati a tutti gli effetti. ora.. tra questi motivi siamo daccorso che non rientrano la fame e la guerra; no? :)
Verremmo criminalizzarci tutti cittadini (di serie A di serie Z) in quanto persone? se continua così, non mi sorprenderebbe e il reato di immigrazione clandestina a preso questa strada purtroppo :|

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Alphius


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