STORIEMIGRANTI - 22 E 23 MAGGIO - TEATRO GHIONE - VIA DELLE FORNACI 37 - 20.30
Duecento milioni di immigrati nel mondo, quasi quattro milioni nel nostro paese. In Italia oggi, un nato ogni dieci è figlio di immigrati, e un matrimonio su otto coinvolge almeno un cittadino straniero. Questi semplici dati mostrano come il fenomeno “migrazioni” assuma oggi proporzioni mai raggiunte prima. A fronte di grandi cambiamenti che questo ha portato, nel nostro paese spesso il dibattito sulle migrazioni è fermo ai luoghi comuni che circolavano vent’anni fa, quando gli immigrati erano ancora poche centinaia di migliaia.
Per tentare di gettare luce sui diversi aspetti del fenomeno migratorio in Italia, i circa 40 ragazzi e ragazze (16-20 anni circa) del Clan “Il Nomade” del Gruppo Scout AGESCI Roma 8, hanno scritto e preparato il recital in tre atti “StoriEmigranti”, che andrà in scena al Teatro Ghione di Roma, il 22 e 23 maggio, ore 20.30.
Dando voce agli scrittori stranieri emergenti, il recital racconterà l’esperienza migratoria vista dagli occhi dei protagonisti, i migranti, cercando di rappresentare la pluralità di “storie” e percorsi che generalmente vanno sotto l’unica etichetta di immigrazione: dal dramma degli sbarchi clandestini, agli ostacoli che incontra chi sta tentando di integrarsi nella società italiana, fino a chi, come i figli degli immigrati, è costretto a mediare continuamente tra l’identità italiana e quella del paese di origine.
Il recital “StoriEmigranti” nasce quindi per tentare di contrastare i pregiudizi, le incomprensioni, i luoghi comuni, che gravano sugli immigrati, ma anche su chi, come i ragazzi delle “seconde generazioni”, in Italia è nato, ma non ha ancora la possibilità di esercitare pienamente i diritti di cittadinanza.
I testi del recital - che oltre alle testimonianze dirette, includono articoli di giornale, estratti di saggi e poesie – saranno accompagnati anche dall’interpretazione dal vivo di antichi canti della diaspora ebraica e zingara, dei tradizionali canti dei migranti dell’Ottocento e del Novecento (tra cui anche quelli italiani), da brani di world music.
Le scenografie e i costumi, come tutto il resto dello spettacolo, sono interamente realizzati dai ragazzi e dalle ragazze del Clan “il Nomade”.
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