Asili Milano: il Comune si arrende, ok per i figli degli irregolari
Si chiude a favore dei più piccoli la vicenda giudiziaria sull’accesso alle scuole dell’infanzia per i bambini con genitori clandestini
Milano - 17 aprile - Sugli asili pubblici il Comune di Milano si è messo in regola e dunque è venuta meno la materia del contendere. Lo ha stabilito un collegio della prima sezione civile del Tribunale di Milano nella causa nata dall'esposto di una madre marocchina senza permesso di soggiorno che chiedeva l’inserimento della figlia nelle liste di accesso agli asili pubblici.
I giudici hanno preso atto che con una determina dirigenziale del febbraio scorso il Comune ha recepito il principio della "dimora abituale", di fatto negato dalla iniziale circolare sulle iscrizioni all'asilo che il giudice civile Claudio Marangoni aveva giudicato "discriminatoria" nei confronti dei figli di irregolari. Contro quell'ordinanza il Comune aveva presentato un ricorso.
Nel frattempo la figlia della donna marocchina che ha intentato la causa è stata inserita al tredicesimo posto delle liste di iscrizione all'asilo. Vale anche per lei il principio della dimora abituale nel Comune di Milano e dunque potrà essere iscritta.
Tuttavia l'amministrazione cittadina non esclude la possibilità di un ricorso in merito al pronunciamento della Magistratura. "Sul piano politico - è scritto in una nota dell'assessorato alle Politiche sociali di Palazzo Marino - riaffermiamo il rispetto della legalità e la contrarietà alla clandestinità: occorrono norme chiare e ben definite che regolino diritti e doveri ed è per questo che valuteremo la possibilità di altre azioni giudiziarie".
Se da un lato il Comune resta fermo sulle sue posizioni per quanto concerne gli immigrati irregolarmente presenti sul suo territorio, dall’altro l’integrazione dei bambini stranieri viene promossa senza mezzi termini. Ieri, a Milano, è stato presentato il libro 'Alunni arabofoni a scuola', che nasce dall’esperienza triennale del progetto 'Laboratorio interculturale', nato per favorire l'integrazione tra i banchi dei bambini di madrelingua araba, aiutandoli al contempo a conservare le loro radici.
Si tratta del racconto di un'esperienza, strumento di lavoro per insegnanti e addetti ai lavori. Il volume affronta molte problematiche legate all'inserimento dei bambini arabofoni e musulmani e spazia dalle questioni linguistiche a quelle giuridiche e sociali.
Il lavoro si inserisce in un progetto promosso dall'Ufficio scolastico provinciale di Milano e dalla Cattolica con la collaborazione della Direzione scolastica regionale. “L'iniziativa - dice Paolo Branca, uno dei curatori del libro – è nata anche con lo stimolo della vicenda di via Quaranta. Dopo la chiusura dell'istituto era importante che la scuola desse un segnale positivo alle famiglie degli immigrati''.
Il laboratorio coinvolge otto scuole elementari e medie di Milano (Cadorna, Casa del Sole-Rinaldi, De Nicola, Filzi, Francesco d'Assisi, Lorenzini-Feltre, Madre Teresa di Calcutta, Thouar-Gonzaga), con corsi pomeridiani di arabo classico per i bambini, tenuti da insegnanti madrelingua, e momenti di formazione per i docenti. ''Sono stati coinvolti qualche centinaio di alunni - spiega Branca - ma nelle scuole elementari e medie di Milano e dintorni i bambini arabofoni sono circa 22 mila''.
Fonte: stranieri in italia
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