Forum della Rete G2 – Seconde Generazioni

Una cosa che ho sempre pensato con degli amici: guardate che le teste rasate son persone pure loro, semplicemente son più attabrighe di una persona normale (per dovere al look nella maggior parte dei casi). Più che altro posso capire benissimo che il look spaventa, ma d'altronde è voluto, alla fine la cultura skin nasce dalli operai inglesi che se vestivano così. Ho amici skinhead, alcuni ora nn lo sono più (nn son di destra), sapeste quante prese per il culo perchè si vestivano in quel modo. Il fatto quindi è: se sei uno che accetta provocazioni ci fai a pizze, tanto un sacco che ne ho visti son stupidi persino a quello, sennò prendi e li eviti, non c'è niente di cui aver paura perchè son teste rasate, c'è da aver paura (se sei ragazza, pacifica/o etc...) perchè son rompiballe, come per i truzzi etc...

_________________
Cinese fasullo

Io li ho sempre associati ( e anche visti) alla violenza perchè fanno violenza. Sono li che aspettano qualche pretesto per andare a rompere le scatole a qualcuno.
Alcune volte possono anche accontentarsi di "prendere in giro la gente", quando invece sono di luna storta, è meglio stare alla larga. Comunque, si sono questo tipo di persone che mi fanno paura. Con gli altri che fanno solo commenti qualche volta si riesce anche a dialogare.

A me succedeva da piccolina (figurati sono cresciuta in paese... l'unica straniera era mia madre e io la figlia della straniera!!) di essere presa in giro perchè ero diversa. il bello che mi succedeva pure quando tornavo in famiglia perchè ero l'unica con i capelli troppo ricci e con la pelle troppo scura (che palle c'è sempre qualcosa che non va bene! )

Mi ricordo che ci rimanevo malissimo e che mi vergognavo da morire. poi crescendo ho scoperto l'ironia e me la sono cavata così.

Dovrò cominciare anch'io ad essere un pò più ironica con me stessa e con gli altri...ehehe

EH, quindi posso affermare che sei per nel luogo GIUSTO per apprendere questo! Anch'io sono stato "salvato" da G2 <---------- ce lo vedo tipo slogan su maglietta stampata G2 auhaauahu.

_________________
Cinese fasullo

ve l'ho mai raccontato che alle superiori in classe mia c'era uno skined di perifieria, di quelli proprio buzzurri, che addirittura come passatempo aveva quello di andare a bruciare i campi nomadi il sabato sera??? bene....dopo due o tre mesi dall'inizio della scuola mentre scherzavamo tra amici, mi si avvicina, mi abbraccia e mi dice, samira sai che sei simpatica pensavo fossi la solita extracomunitaria e invece mi sbagliavo!!!
pensava di avermi fatto un complimento, io invece l'ho trovata come affermazione di una tristezza inaudita, questo mi fece capire che alla base del razzismo c'è proprio l'IGNORANZA.
chiudersi verso l'altro e non volerlo conoscere.....

_________________
vogliamo la cittadinanza senza se e senza ma!

tipico pischello. dicono "fuori gli extracomunitari, extracomunitari assassini, stupratori, ecc. ecc." e poi quando gli chiedi perché ce l'hanno con te rispondono "ma mica parlava de te, a te ti conosco, sei brava!"

primo episodio pre-razzista in prima elementare:

oggi un bimbo ha detto a mia figlia "marrone come la cacca" , e lei, ha reagito mollandogli un calcio.
la maestra non sapendo la causa scatenante, ha incolpato la bambina....
a casa lei mi ha raccontato tutto.
Adesso sto scrivendo alla maestra la ragione del calcio chiedendo che prenda provvedimenti verso il pre-razzismo dimostrato dal compagnuccio....

che avreste fatto voi?

_________________
http://afroitaliani.splinder.com

Ah! io per un pò sono stata "giallo-piscio" e "musho-piatto" alle elementari ( ), sono cresciuta in paese quindi immagina un ambiente piuttosto greve, ho tirato i miei bei calcioni e alla fine sono arrivata alle medie. Dove hanno trovato nuovi e più coloriti appellativi Qualcuno dei miei amici oggi mi chiama affettuosamente "ah-ggialla" (alla romana)! Ma nessuno adulto educato mi insulta più e per fortuna le parole degli altri bambini del passato hanno lasciato solo sorrisi.

Io personalmente (non credo valga per tutti, parlo solo in base alla mia esperienza) non ho mai pensato che queste offese fra bambini siano razziste (forse non sanno neanche cos'è il razzismo), credo che equivalgano alle offese tipo "brutta nana", "cicciona come un rospo", "orecchie a vela", "guercia" ecc.

Una cosa però me la ricordo bene, e quando succedeva la odiavo più di tutto - perchè sapevo che ci sarebbe stata la vendetta prima o poi e perchè mi sembrava di essere stata prevaricata - quando la maestra mi metteva davanti alla bambina/o che mi aveva offeso e davanti a tutti, le chiedeva di chiedermi scusa. Dopo quella falsa e incompresa scusa TUTTI dietro mi chiamano così.

Eppoi ero convinta che gli adulti non potevano capire come si sistemano le cose tra bambini.

Non prendertela se ti dico che mi ha fatto ridere l'episodio di tua figlia...alla fine marrone come la cacca e' esilarante, sentire due bambini fare cosi fa ridere, se poi gli ha mollato un calcio, magari proprio nei cosidetti... e' roba da paperissima... i bambini alla fine imparano cosi, dopo quel calcio puo' essere che ha capito che e' una cosa da non dire...non essere troppo protettiva, lascia che se la veda da sola...mi sembra che il carattere non le manca, sbaglio? ciao e a presto

_________________

credo che non si debba fare confusione fra vari tipi di atteggiamenti e comportamenti pure tutti impregnati (ma in modo del tutto diverso) di razzismo e che la reazione debba essere del tutto diversa a fenomeni del tutto differenti.

Se uno o più bambini insultano in modo razzista un/una coetaneo/a credo si debba comunque far presente il fatto agli insegnanti, perché la scuola é in teoria il luogo dell'educazione ezxtra-familiare per eccellenza e non si può sorvolare; non si tratta di retendere inutili scuse, a di pretendere che gli insegnanti agiscano su ue piani (é loro dovere):
- intervenendo sui genitori (sono loro i primi responsabili di certe frasi) anche in forme propositive (iniziative multiculturali, incontri, ecc.);
- intervenendo sugli alunni, valorizzando gli elementi (feste, musiche, cibi, riti) che fanno pate della cosiddetta "identità nostra" e che invece sono di altra matrice geo-culturale e valorizzando pure le "differenze" in sé (regionali, oltre che nazionali, di esperienze, di interesse, di gusto, ecc.) in modo da far capire che TUTTI siamo "differenti" perché TUTI siamo UNICI e FIGLI DI INTRECCI.

Verso giovani o, peggio, adulti che invece si comportano apertamente da razzisti ed ostentano riferimenti o pego comportamenti violenti (come i neonazisti, i Leghisti, ecc.) credo che la reazione debba esseere sempre COLLETTIVA, ossia di gruppo informale, di associazione, di icinato, ecc. e molto articolata, ma senza pensare che li si "convertirà" al non-razzismo o all'antirazzismo finché non veranno demolite le loro convinzioni alse.

Quelle persone (che perfino quando commettono atti di violenza sono comunque meno pericolose dei razzisti in doppiopeto, che fanno leggi, odinanze, discriminano senza aggredire fisicamente!) hanno un'unica cosa che le sostiene: la presunzione di esere "superioi", il mito dell'invincibilità.

La prima "terapia" é spezzare quel mito, in vari modi:
- non mostrarsi MAI vigliacchi davanti a loro (costi quel che costi), non assecondarli, non tacere;
- se si é in condizione (rapporti di forza numerici o di altro tipo o luoghi adeguati, come un'assemblea o un dibattito in cui non possono aggredire squadristicamente) non aggredirli ma deriderli, anche dimostrando le loro incoerenze (tipo il fatto che i crani pelati erano una moda dei pirati musulmani, he la "padania" non é mai esistita, che molti simboli cari ai "nordisti" sono di origine turca, ecc.; ma per fare questo bisona conoscere bene gli argomenti che si usano) e comunque mettere in discussione con il proprio comportamento la loro presunta "superiorità"; non c'é persona più pronta a rimettersi in discussione di un razzista o nazifascista...dopo che é stato battuto, sconfitto, umiliato, deriso, perché si spezza dentro di lui tutta la "sicurezza": sono innumerevoli gli esempi, che per brevità non posso citare, che lo provano!

Il vero problema é come affrontare i razzisti "in doppiopetto", quelli che iniziano ogni discorso con "premesso che non sono razzista" e poi teorizzano e praticano in mulle forme, spesso "legali" (o facendosele loro le legi) razzismo e supremaismo magari differenziale e selettivo e, soprattutto diffondono fra la "gente comune" (dall'alto di cattedre, podi, studi TV, seggi parlamentari, poltrone di assessorati ecc.). le loro menzone seminatrici d'odio.

Ed é contro di loro che credo vada concentrata l'azione culturale, sociale, informativa, non per "convertirli", ma per far loro il vuoto attorno, creare un "cordone sanitario culturale" per evitare che il loro veleno infetti menti di "gente comune" e controbattere le loro falsità ovunque, nei Forum come in Tv, a scuola come nei giornali, all'Università come nei Consigli Comunali.

_________________
"nostra patria é il mondo intero, nostra legge la librtà" (Malatesta)

inoltre il fatidico colore verde della padania e' lo stesso identico colore dell'islam...

_________________

Io proverei a fare una cosa: invece di andare a parlare con la maestra, proverei ad invitare a casa mia questo bambino, con la sua mamma. Lo farei giocare con le bambine e insieme tu, loro e la sua mamma, parlerei di quell'episodio poco carino avvenuto a scuola.
Con tranquillità. Io sono sempre dell'idea che i bambini, siccome non sono stupidi, possano capire benissimo qual è la cosa giusta e quella sbagliata.
Io lavoro in una scuola, e quando succede qualcosa che non va tra i bambini, a me piace metterli uno di fronte all'altro, e parlare con loro, farmi spiegare quello che è successo e magari chiedere che soluzione si potrebbe trovare per non litigare più e per andare d'accordo insieme.

Provare non costa niente...e si può insegnare ai bambini il valore a la potenza del dialogo.
Questo è il mio motto!

Grazie ragazzi per le vostre risposte!

magari il bambino picchiato in futuro cascherà ai piedi della ex bambina picchiatrice .

è la tipica trama di un film semi-sentimentale dove lei e lui si reincontrano anni dopo e non si riconoscono. si innamorano ma lei non si ricorda che lui da piccolo era il peggio del peggio. allora lui si ricorda del suo terribile passato, quell'episodio così pessimo, ma cerca di nasconderle la verità... come andrà a finire?