Forum della Rete G2 – Seconde Generazioni

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MessaggioInviato: 19 nov 2007, 20:05 
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La rete G2 incontra il Presidente Napolitano
Al Presidente viene consegnato un appello per la riforma della legge sulla cittadinanza


Oggi 20 novembre 2007, Giornata nazionale per i diritti dell'infanzia e dell’adolescenza, una delegazione della rete di figli di immigrati “G2 – Seconde Generazioni” verrà ricevuta dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

La delegazione, composta da bambini e adolescenti figli di immigrati, incontrerà il Presidente in occasione della celebrazione ufficiale della Giornata, promossa dalla Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, che si svolgerà dalle 12 alle 13 al Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dei Ministri Rosy Bindi, Politiche per le famiglie e Paolo Ferrero, Solidarietà sociale, e di Anna Maria Serafini, Presidente della Commissione parlamentare per l’infanzia. Durante la cerimonia bambini e ragazzi, accompagnati dal Gruppo partecipazione del Coordinamento PIDIDA (Per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che raccoglie oltre 40 ONG italiane) interverrà all’incontro, facendo ascoltare il punto di vista e le opinioni dei ragazzi.

In tale contesto la delegazione della rete G2 rivolgerà un appello al Presidente della Repubblica attraverso la voce di Ian, studente del liceo scientifico Newton (Roma), che consegnerà anche una lettera a Napolitano riguardante la riforma della legge sulla cittadinanza italiana (l. n.91 del 1992) che riguarda anche i figli di immigrati nati in Italia o nei Paesi di origine ma tutti cresciuti in Italia.

Ecco alcuni passaggi della lettera:

“Caro Presidente, le chiediamo di ascoltarci e di non farci rimanere invisibili. Mentre i nostri amici e vicini ci riconoscono come italiani, l’attuale legge sulla cittadinanza impedisce a molti di noi di essere considerati italiani anche sulla carta. Noi siamo orgogliosi dei nostri genitori che lavorano in Italia per darci un futuro migliore, ma, Signor Presidente, noi, nati qui o arrivati qui da piccoli, ci sentiamo anche figli dell'Italia e adesso chiediamo a Lei di aiutare noi e le nostre sorelle e fratelli più piccoli a essere riconosciuti come tali. Crediamo che è anche a noi che Lei si rivolge quando parla a tutta la popolazione. Per questo le chiediamo di fare in modo che tutti i figli d’Italia abbiano le stesse opportunità di partenza e possano avere le stesse aspirazioni e non restino degli “Italiani con il permesso di soggiorno”. Le chiediamo quindi di sollecitare il percorso della legge sull’accesso alla cittadinanza italiana, che noi speriamo possa finalmente riconoscerci tutti dei pari rispetto ai nostri coetanei, figli di italiani, amici, compagni di scuola, vicini di casa, con i quali, spalla a spalla, stiamo già diventando adulti”.


Ultima modifica di G2 il 20 nov 2007, 11:00, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 19 nov 2007, 20:09 
G2 con doppia cittadinanza
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ragazzi!!! con cautela mi raccomando!!! non fatevi riconoscere!!! non si puo' buttare via un'occasione simile. fatemi sapere!

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MessaggioInviato: 19 nov 2007, 20:11 
Sergente di ferro
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mi raccomando. comportatevi bene, fate pure gli occhietti dolci se necessario... ma tenete la testa alta! :lol:


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MessaggioInviato: 20 nov 2007, 10:16 
G2 regolarizzato
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dai che ieri ho istruito i miei cuginetti a fare gli occhi languidi e a pubblicizzare G2 con le istituzioni e i media eheheheh speriamo bene!!!

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vogliamo la cittadinanza senza se e senza ma!


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 Oggetto del messaggio: informazioni sulla giornata
MessaggioInviato: 20 nov 2007, 10:57 
Sergente di ferro
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qualche altra informazione sulla giornata....

GIORNATA NAZIONALE PER I DIRITTI
DELL'INFANZIA E DELL'ADOLESCENZA


La Giornata nazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza è stata istituita dalla legge 23 dicembre 1997, n. 451 per celebrare la ricorrenza della firma della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo avvenuta il 20 novembre del 1989.
La legge n. 451 ha anche istituito:

La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo afferma per la prima volta che il bambino è “soggetto di diritti” e non più “oggetto del diritto”. Ogni bambino ed ogni bambina ha diritto alla vita, al nome, ad una famiglia, alla sua identità, ad esprimere la propria opinione e ad essere ascoltato.

Ogni bambino ed ogni bambina deve godere di libertà di espressione, di pensiero, di religione e di associazione. Ogni bambino ed ogni bambina deve essere tutelato da ogni forma di violenza e sfruttamento sessuale ed economico. Ogni bambino ed ogni bambina ha il diritto alla salute, a vivere libero da condizioni di povertà e degrado e, soprattutto, ad un’educazione di qualità e al gioco.
Ogni Stato è chiamato a rendere effettivi questi diritti indipendentemente dalla razza, dal colore della pelle, dal sesso, dalla lingua parlata, dalla religione professata, e dall’origine nazionale, etnica e sociale.

Ecco gli interventi principali:

- Ministro delle politiche per la famiglia Rosy Bindi

- Ian Ssali Kiggundu Elly della rete G2 Seconde Generazioni, racconta una storia di integrazione. L'identità come incontro di più culture e i diritti negati alle seconde generazioni senza cittadinanza italiana.

- Ministro della solidarietà sociale Paolo Ferrero

- Rappresentanti dell'Osservatorio nazionale per l'infanzia e l'adolescenza e, attualmente presieduto dal Ministro delle politiche per la famiglia e dal Ministro della solidarietà sociale, è un organismo di coordinamento fra amministrazioni centrali, regioni, enti locali, associazioni, ordini professionali e organizzazioni non governative che si occupano di infanzia e di adolescenza. Ogni due anni predispone il piano del Governo di interventi in favore dell'infanzia e dell'adolescenza e la Relazione sulla condizione dell'infanzia e dell'adolescenza in Italia. Ogni 5 anni predispone il Rapporto del Governo all'ONU sull'applicazione della Convenzione del 1989. L'Osservatorio si avvale del Centro nazionale di documentazione e di analisi per l'infanzia, attualmente presieduto dal dott. Francesco Paolo Occhiogrosso.

- Presidente dell’Unicef Antonio Sclavi

- Antonella Rosella, sindaco junior di Benevento, che parlerà della sua esperienza e della sua prossima partecipazione, in rappresentanza dell'Italia, al Forum di New York che precederà l'evento celebrativo e che vedrà coinvolti bambini e ragazzi provenienti da ogni parte del mondo
Antonella Rosella frequenta il liceo classico ed è sindaco del Consiglio comunale Junior di Benevento. Il compito di tali Consigli comunali, presenti in tutta Italia, è quello di favorire la piena e autentica partecipazione dei ragazzi e delle ragazze e di promuovere una cultura dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza nella realtà locale in cui operano.

- La presidente della Commissione parlamentare per l’infanzia Anna Maria Serafini che ha compiti di indirizzo e di controllo sulla concreta attuazione degli accordi internazionali e della legislazione in materia di diritti dei soggetti in età evolutiva. La Commissione chiede informazioni, dati e documenti sui risultati delle attività svolte da pubbliche amministrazioni e da organismi che si occupano di infanzia e di adolescenza ed esercita il potere di indirizzo tramite lo strumento della risoluzione.

- Alcuni ragazzi e ragazze del Coordinamento PIDIDA, per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza – è un libero tavolo di confronto e coordinamento aperto a tutte le Associazioni, ONG, e in generale alle realtà del Terzo Settore che operano per la promozione e tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia e nel mondo.

- Conclude il Presidente Napolitano rispondendo ai ragazzi.


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MessaggioInviato: 20 nov 2007, 11:17 
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Ecco il testo della
Lettera al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano


Roma, 20 novembre 2007

Caro Presidente,

Siamo una rete nazionale di figli di immigrati che ha sentito il bisogno di organizzarsi per lavorare insieme sui nostri diritti e per confrontarci sulla questione dell’identità di chi cresce fra diverse culture, a cominciare da quella italiana.

In occasione della Giornata nazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, Le chiediamo di ascoltarci e di non farci rimanere invisibili. Mentre i nostri amici e vicini ci riconoscono come italiani, l’attuale legge sulla cittadinanza impedisce a molti di noi di essere considerati italiani anche sulla carta.

Ci capita di sentirci invisibili nelle difficoltà e altre volte invece indifesi nel momento in cui diventiamo terribilmente visibili a causa di episodi di cronaca di cui non siamo responsabili, e per i quali rischiamo di essere considerati i capri espiatori, per ingiustizie che non dipendono da noi.

Le chiediamo di ascoltarci perché siamo preoccupati per i nostri fratelli e sorelle più piccoli, che crescono nella scia della nostra incertezza.

Noi giovani figli di immigrati ci troveremo presto a dover decidere, assieme ai nostri coetanei, su un futuro che sembra già così precario. Ma il fatto di cominciare la nostra età adulta come “italiani con permesso di soggiorno” rende il nostro passo ancora più incerto e il nostro futuro ancora più precario.

Noi siamo orgogliosi dei nostri genitori che lavorano in Italia per darci un futuro migliore, ma, Signor Presidente, noi, nati qui o arrivati qui da piccoli, ci sentiamo anche figli dell'Italia e adesso chiediamo a Lei di aiutare noi e le nostre sorelle e fratelli più piccoli a essere riconosciuti come tali.

Crediamo che è anche a noi che Lei si rivolge quando parla a tutta la popolazione. Per questo le chiediamo di fare in modo che tutti i figli d’Italia abbiano le stesse opportunità e possano avere le stesse aspirazioni.

Le chiediamo quindi di sollecitare il percorso della legge sull’accesso alla cittadinanza italiana, che noi speriamo possa finalmente riconoscerci dei pari rispetto ai nostri coetanei, figli di italiani, amici, compagni di scuola, vicini di casa, con i quali, spalla a spalla, stiamo già diventando adulti.

Con stima e affetto,

Le ragazze e i ragazzi della Rete G2 – Seconde Generazioni


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MessaggioInviato: 20 nov 2007, 15:05 
Sergente di ferro
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Ho appena sentito un stralcio del Tg di Radio Rai 1.
Il servizio era già iniziato quindi non so se G2 è stato nominato (dubito) però pare il che presidente abbia fondato il suo intervento finale sull'importanza di dare la cittadinanza ai figli degli immigrati nati in Italia (ma insomma ma chi c'arriva da piccino che colpe ha?!? :evil: ) e che la legge va assolutamente cambiata il prima possibile...

DEVE ESSERE STATO CONVICENTE IL NOSTRO IAN!!
grande...
speriamo ci diano qualche fotina... 8)


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MessaggioInviato: 20 nov 2007, 15:43 
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Da Repubblica.it

Il capo dello Stato ha parlato alla Giornata nazionale per i diritti dell'infanzia
"Far rispettare la legge ma guai se passasse un atteggiamento di rifiuto"
Napolitano: "I romeni non sono il male
allargare la legge sulla cittadinanza"


Napolitano incontra i ragazzi alla Giornata dell'infanzia
ROMA - "I romeni non sono il male". L'Italia deve sapere integrare nel rispetto della legge. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano nel suo intervento alla Giornata nazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza.

Non solo, ma il capo dello Stato è convinto che si debbano allargare le maglie per il raggiungimento della cittadinanza italiana: "La legge è troppo
restrittiva, bisogna aprire canali nuovi di accesso alla cittadinanza italiana per tanti ragazzi e tanti giovani".

Napolitano è tornato a lungo sul tema "caldissimo" dei romeni e dei rom: "Si è sentito dire, non solo dei rom
ma dei romeni, che sono il male di cui avere paura. Ma non bisogna avere paura, bisogna farli integrare nel rispetto della legge e far avere loro la cittadinanza". Prima di lui aveva preso la parola un ragazzo rom che studia in un liceo romano.

Il capo dello Stato ritiene necessario "evitare che dilaghi la violenza, specie se impunita. "Bisogna far rispettare la legge - ha precisato - ma guai se passasse un atteggiamento di rifiuto e di accusa indiscriminata".

(20 novembre 2007)

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Luci
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MessaggioInviato: 20 nov 2007, 15:50 
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Località: ROMA
da Ansa.it

ROMA - Giorgio Napolitano invita ancora una volta a giudicare gli episodi di violenza nelle loro esatte dimensioni, verificando i fatti e le responsabilita' personali. Un appello che ha rivolto gia' dopo l'uccisione di Giovanna Reggiani, un delitto che scateno' reazioni violente e indiscriminate nei confronti della comunita' rumena.

Lo ripete al Quirinale: ''Bisogna evitare che in Italia dilaghi la violenza, specie se impunita. Guai a passare ad atteggiamenti di rifiuto e di indiscriminata accusa''. Il presidente della Repubblica lo ha detto al Quirinale durante la cerimonia per la Giornata dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, una ricorrenza che ricorda la firma della Carta dei diritti dell'infanzia delle Nazioni Unite. Al Quirinale, ospiti, i ministri Rosy Bindi e Paolo Ferrero, rappresentanti dell'Unicef, tanti bambini, ragazzi, adolescenti. Alcuni di loro prendono la parola. Chiedono a Napolitano come si fa a realizzare i loro sogni, i progetti di una societa' piu' giusta, senza gli squilibri sociali, l'inquinamento, i cambiamenti climatici, con piu' tutela e piu' diritti per i bambini. Come si fa, ha chiesto, ad esempio una ragazza di Milano, se non si conosce neppure se esiste questa Convenzione a tutela dei diritti della nostra eta'? Hanno preso la parola anche due figli di immigrati. Ian, nato in Italia da genitori immigrati, non e' ancora cittadino italiano. ''Devo aspettare di diventare maggiorenne'', ha detto.

Tibellis, si e' presentato come un ragazzo rom di 16 anni. Vive in un centro di accoglienza con la famiglia. E' inserito a scuola. Studia Viola all'Accademia di Santa Cecilia. Riesce con la sua famiglia a partecipare anche, una volta alla settimana, a iniziative di volontariato della Comunita' di Sant'Egidio. Ha vissuto l'ondata di intolleranza e di odio scatenatasi dopo l'omicidio di Giovanna Reggiani. ''Mi fa molto soffrire - ha detto - quando a causa di alcune persone violente si incolpa un'intera nazione''. Napolitano ha risposto innanzitutto a questa domanda facendo propria la richiesta di evitare accuse indiscriminate. A Ian ha detto che cerchera' di dargli una mano per ottenere presto la cittadinanza. ''Bisogna modificare la legge per ottenere la cittadinanza in Italia - ha detto - perche' e' troppo restrittiva''. Ai ragazzi che gli avevano sollecitato ricette e indicazioni, ha detto: ''Vedete, parlando, alcune soluzioni le indicate voi stessi. Ad esempio uno di voi ha proposto che nei programmi di insegnamento si studi anche la Carta dei diritti dei bambini. Mi sembra giusto.

E' una risposta ad una delle vostre domande. Apprezzo molto che voi parliate non solo dei vostri problemi personali o diretti, ma di quelli di tutti i bambini, di tutti i ragazzi del mondo. Ci sono molte cause comuni. La tv a volte mostre brutture e violenze non necessarie, ma quando fa vedere i bambini in miseria, costretti a fare la guerra, fa bene a fare vedere queste immagini''. Fra le cause comuni, Napolitano ha ricordato quelle dell'ambiente, della salute, del cambiamento climatico. Poi si e' soffermato sui problemi dei bambini che vivono in Italia senza essere cittadini italiani. ''Sono figli di immigrati. Guai a pensare che questi bambini non abbiano gli stessi diritti dei bambini nati in Italia. Valgono gli stessi diritti per tutti i bambini entrati in Italia, quale che sia il modo in cui sono entrati loro e i loro genitori. E' importante dirlo. E' importante saperlo. E' importante crescere con questa consapevolezza''.

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MessaggioInviato: 20 nov 2007, 16:00 
Sergente di ferro
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In diretta dal Quirinale...

Napolitano si è impegnato pubblicamente a incoraggiare la nuova legge sulla cittadinanza e a trovare una soluzione per gli italiani con permesso di soggiorno.

Il Presidente Napolitano ha ricevuto dalle mani del nostro giovane G2, Ian, la lettera firmata dalla rete e il Fotoromanzo G2!

So che magari non lo sbircerà nemmeno... però l'idea che il Fotoromanzo G2 sia finito nelle mani del Presidente mi fa troppo ridere!! :lol:

Grande P. che ha avuto l'idea, la presenza di spirito di non farsi sfuggire l'occasione e il coraggio di gestire pure i ragazzini al quirinale!!! :lol: :lol: :lol:

..e naturalmente Grande IAN!


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Ian è stato bravo bravo, nonostante l'emozione. Si è pure ricordato di dare al presidente la lettera di G2 e il fotoromanzo in diretta. E il presidente alla fine ha risposto alle parole della rete G2, ha risposto a Ian. E' stata un'altra occasione per far tornare alla ribalta la necessità della riforma, visto che l'interesse di napolitano è stato ripreso dalle agenzie e così anche dai Telegiornali.

L'unica pecca: non hanno citato la Rete G2 se non quando hanno presentato Ian prima che parlasse in pubblico.

Ma vabbé, G2 è stato così strumento della causa.

GLi altri g2ini non sono intervenuti al microfono in pubblico ma sono stati intervistati radiofonicamente (addirittura davide è andato alla ricerca di una giornalista radiofonica per farsi fare una intervista, fa la terza media ma è già molto determinato :) ).

I cuginetti di samiretta erano troppo forti e l'impressione è che si siano pure divertiti anche se a un certo punto dormivano un po', si sono ripresi alla fine quando hanno fatto la foto con Napolitano e poi siamo andati a caccia dei ministri per salutarli.

Oltre a Napolitano anche il ministro Ferrero ha parlato in pubblico della riforma della legge cittadinanza citando anche la Rete G2 - Seconde generazioni.


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Cittadinanza, l'appello di G2 a Napolitano

La rete G2 Seconde Generazioni ha consegnato nelle mani del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, una lettera in occasione della Giornata nazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza.I rappresentanti della rete che riunisce ragazzi nati in Italia da genitori immigrati hanno chiesto al presidente di intervenire per sostenere la riforma della legge sulla cittadinanza .
di Paula Baudet Vivanco

ROMA-"Caro presidente, le chiediamo di ascoltarci e di non farci rimanere invisibili. Mentre i nostri amici e vicini ci riconoscono come italiani, l'attuale legge sulla cittadinanza impedisce a molti di noi di essere considerati italiani anche sulla carta. Noi siamo orgogliosi dei nostri genitori che lavorano in Italia per darci un futuro migliore, ma, signor presidente, noi, nati qui o arrivati qui da piccoli, ci sentiamo anche figli dell'Italia e adesso chiediamo a lei di aiutare noi e le nostre sorelle e fratelli più piccoli a essere riconosciuti come tali".
Così la lettera che la rete G2 Seconde Generazioni ha consegnato oggi nelle mani del presidente Giorgio Napolitano in occasione della celebrazione della Giornata nazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. A parlare al presidente e a consegnare l'appello per la riforma della legge sulla cittadinanza è stato il diciassettenne Ian Kiggundu, studente del liceo scientifico Newton di Roma, che guidava la delegazione della rete di figli di immigrati. La delegazione, composta da bambini e adolescenti è stata ricevuta al Quirinale alla presenza dei ministri Rosy Bindi, Politiche per la famiglia, e Paolo Ferrero, Solidarietà sociale, e di Anna Maria Serafini, presidente della Commissione bicamerale per l'infanzia.

Durante la cerimonia hanno parlato anche bambini e ragazzi, accompagnati dal Gruppo partecipazione del Coordinamento Pidida (Per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, che raccoglie oltre 40 Ong italiane).

"Crediamo che è anche a noi che lei si rivolge quando parla a tutta la popolazione - continua l'appello di G2 -. Per questo le chiediamo di fare in modo che tutti i figli d'Italia abbiano le stesse opportunità di partenza e possano avere le stesse aspirazioni e non restino degli Italiani con il permesso di soggiorno. Le chiediamo quindi di sollecitare il percorso della legge sull'accesso alla cittadinanza italiana, che noi speriamo possa finalmente riconoscerci tutti dei pari rispetto ai nostri coetanei, figli di italiani, amici, compagni di scuola, vicini di casa, con i quali, spalla a spalla, stiamo già diventando adulti”.

Alle parole e all'appello della rete G2 si è dimostrato sensibile Napolitano che ha concluso la cerimonia dichiarando: "la legge sulla cittadinanza è troppo restrittiva, bisogna aprire canali nuovi di accesso alla cittadinanza italiana per tanti ragazzi e tanti giovani, figli di immigrati".

(20 November 2007)


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In attesa del pds

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Più che per sentire tutte le campane, l'articolo della Apcom che vi riporto qui sotto, dimostra come il discorso di Napolitano ha una importante rilevanza politicamente sull'iter della legge. Grandi G2!!!!

Roma, 20 nov. (APCom) - Quella di Giorgio Napolitano "è una autentica invasione di campo: il capo dello Stato rimanga al suo ruolo". Massimo Polledri, senatore della Lega commenta così la dichiarazione fatta questa mattina dal presidente della Repubblica in tema di cittadinanza. "La cittadinanza - ribadisce Polledri - è prevista e nasce dalla Costituzione, ma applica principi dello ius sanguis. Modificare lo schema della cittadinanza significa modificare le carte dei diritti e dei doveri connessi con la Costituzione. Avrei capito - conclude Polledri - questo intervento se fatto da Veltroni teso ad assicurarsi un tesoretto sicuro di voti; detto dal presidente della Presidente è inaccettabile".

Gli fa eco il suo collega di partito, Ettore Pirovano, anche lui molto critico nei confronti di Napolitano oggi intervenuto alla Giornata Mondiale dell'Infanzia. "Io plaudo all'iniziativa del sindaco di Cittadella (il leghista Massimo Bitonci autore dell'ordinanza anti-sbandati firmata nei giorni scorsi, ndr) che pur sapendo che il potere conservatore farà di tutto per dichiarare illegittima la sua ordinanza ha tutelato la sicurezza e soprattutto la dignità dei suoi concittadini. Viceversa - sottolinea il senatore del Caroccio - sono assolutamente in disaccordo con il presidente della Repubblica sul tema della cittadinanza e alle sue esternazioni dal Colle".

Secondo Pirovano Napolitano "non puù non sapere che i 10 anni di permanenza sul suolo nazionale necessari per avere diritto a chiedere la cittadinanza decorrono dalla prima residenza ottenuta in uno degli oltre 8 mila comuni italiani. Il presidente della Repubblica - ribadisce ancora - non può non sapere che oggi la residenza deve essere concessa a chiunque, italiano o straniero, senza alcun requisito. In tutti i paesi europei, tutt'ora sovrani sulle modalità di concessione della cittadinanza, sono previsti dei requisiti oggettivi al fine del conseguimento della residenza, in quanto quest'ultima parifica i diritti degli stranieri (eccetto il diritto di voto) a quello dei cittadini di quella nazione". E' quindi evidente, per il senatore Pirovano "che prima di ipotizzare una modifica che faciliti le norme costituzionali per l'ottenimento della cittadinanza si deve chiarire che il concetto di residenza deve essere strettamente collegato ad una abitazione a norma di legge, a un reddito minimo superiore a quello della no-tax area e alla precisa e dichiarata volontà di rispettare tutte le leggi di questa nazione. Se cio' non avvenisse l'attuale invasione causata dal mancato rispetto della Bossi-Fini e dai tentativi in corso di liberalizzare ulteriormente l'ingresso sul territorio nazionale metterebbe i cittadini italiani nella condizione di non aver alcuna difesa dall'invasione programmata del nostro territorio".


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Extra terrona
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mi sembra che la lega non abbia neanche capito di cosa stava parlando Napolitano. Il presidente ha augurato leggi meno restrittive per i figli di immigrati che sono anche figli di Italia.

Qualcuno l'ha mai chiesto il reddito alla madre di Piovano per concedere a lui la cittadinanza italiana?

E Piovano dovrebbe leggersi meglio le leggi. Non lo sa che la legislazione italiana già non prevede il reddito per chi nasce in Italia e a 18 anni (e fino ai 19) può richiedere la cittadinanza italiana in base al concetto di residenza di suolo (e non in base al reddito?).

------------------------
Ricordiamo che:

Quello che G2 chiede è una riforma che appunto non intoduca il reddito per chi chiede la cittadinanza per i nati in italia (visto anche che l'attuale legge non lo prevede) ma che permetta a questi bambini e poi adolescenti di prendere la cittadinanza ben prima dei 18 anni (come nel caso del nostro Ian, che ha 17 anni e quindi ancora ha un passaporto straniero e dipende dal permesso di soggiorno di sua madre pur essendo nato a roma).

Inoltre G2 chiede che non si preveda il reddito per l'accesso alla cittadinanza per chi è nato nei paesi di origine ma cresciuto in italia.

Il reddito basso deve forse trasmettersi come una colpa, di padre in figlio?

Torniamo al Medioevo?


Ultima modifica di paula il 20 nov 2007, 20:41, modificato 1 volta in totale.

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Ho appena visto l'intervista del nostro Ian su Tg3!!!! Purtroppo non è stato citato G2 Seconde Generazioni figli di immigrati.

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Io sono la legge!!!


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