Forum della Rete G2 – Seconde Generazioni

Oggi parlavo con una mia amica dell'integrazione.Lei sostiene che un immigrato non può essere mai preso sul serio perchè non parlerà mai bene l'italiano perchè il linguaggio e la scrittura sono due cose fondamentali.Concordo con l'ultima affermazione io sostengo che avere la padronanza di una lingua è un qualcosa di potente,però non mi trovo che se si parla benissimo una lingua straniera si viene sempre presi poco seriamente,certo si sente che si è stranieri però la credibilità si ha per il comportamento di una persona,la sua serietà.Inoltre questa visione è triste,perchè allora un immigrato può solo aspirare ad essere un operaio?Nulla contro questo mestiere,però il ragionamento mi sembra razzista...
Voi cosa ne pensate?

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la perfezione non esiste...

io credo che come visione sia molto razzista, la lingua è il mezzo di comunicazione fondamentale, ma saperla poi cosi perfettamente? la dignità di una persona è a prescindere da come questa persona sappia parlare o meno la lingua del paese che la ospita o in cui vive.

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vogliamo la cittadinanza senza se e senza ma!

uno statunitense o uno svizzero che studia o lavora in Italia non viene certo considerato poco credibile...
I "poco credibili" sono sempre e solo i poveracci.

anche secondo me sapere o non sapere perfettamente l'italiano ha poco a che fare con l'integrazione o con la credibilità...
infatti come dice pipit dipende da chi è a parlare!!!!
e poi ci sono un sacco di "italiani" (di quelli che pensano di essere più italiani di altri) che non sanno l'italiano! in alcune zone dell'italia c'è ancora chi sa solo il dialetto e l'italiano lo capisce appena!!! come mai a loro non si chiede se sono integrati?!?!?!?
e poi basta sentir parlare i politici e leggere i giornali... nonostante facciano errori madornali con la lingua italiana son tutti a dargli credito anche se dicono panzane enormi..... mah?!??!?!!

ciao lulu... io sono rosy

Un mese fa sono stato a Ferrara con Alphius e abbiamo conosciuto un signore di origine inglese che vive in Italia da più di 20 anni e parla ancora con il classico accento inglese(tipo quello di Stalio).potresti chiedere alla tua amica se questo signore è integrato o no?
O intende immigrati solo le persone non comunitarie?
Dimenticavo il signore inglese è felicemente sposato con una italiana e hanno due figli.

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Io sono la legge!!!

il signore di Ferrara, ospite gradito di intermundia tra l'altro se non ricordo male direi che è "integrato". la questione della lingua è molto facilmente manipolabile e quindi lascia spazio a diverse interpretazioni. non c'è dubbio che la lingua sia uno strumento in più per chi vive in Italia ed ha intenzione di rimanerci o comunque di "interagire" nel migliore dei modi con gli autoctoni. Nello stesso tempo sappiamo benissimo che in Italia viviamo in una società in cui la meritocrazia non è certo presa in considerazione e di conseguenza una persona straniera per quanto possa conoscere alla perfezione la lingua vive sempre con il macigno del pregiudizio e della discriminazione. Qualcuno ha detto: "mentre in Europa costruivano la società della conoscenza in Italia ci siamo impegnati a costruire la società delle CONOSCENZE". Questo riassume molte cose...

ebbene lulu, manca la mia testimonianza qui, ...qualche anno fa lavoravo in un azienda come operaio tessile...ero in squadra con due italiani del sud e uno del nord...i due meridionali hanno cominciato a parlare male degli extracomunitari... io da nuovo italiano non mi sentivo tirato in causa in prima persona...pero' un po' mi hanno infastidito...ci ho pensato un attimo e ho risposto:"mi fate ridere! mio padre che non e' italiano, parla la lingua meglio di voi due! e ne sa altre tre! che ne dite a riguardo?", non so perche' ma ho avuto l'impressione come se fossero parecchio imbarazzati. e con questo...tolgo il disturbo! ciao!

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