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MessaggioInviato: 17 ott 2007, 13:14 
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'Ricerca sociale sull’immigrazione in Italia' commissionata dal ministero dell'Interno alla Makno e Consulting

Roma, 11 ottobre - La ‘Ricerca sociale sull’immigrazione in Italia' è un sondaggio, commissionato dal ministero dell'Interno alla Makno e Consulting, su un campione rappresentativo di italiani e di immigrati che ha analizzato le due diverse identità impiegando tecniche di indagine innovative. Sono presenti nel nostro Paese almeno 12 etnie importanti, mondi diversi e migrazioni diverse, che sono state studiate sotto il profilo dell’età, dell’istruzione, della lingua, del tipo di lavoro, della retribuzione, della soluzione abitativa, del possesso dei beni di consumo, della fruizione del tempo libero, ecc. per arrivare ad un vero identikit del mondo dell’immigrazione. La ricerca, presentata dal dott. Mario Abis della società Makno, «evidenzia una chiusura forte nella popolazione italiana rispetto agli immigrati che riguarda quasi la metà dell’opinione pubblica». Diversamente da quanto si sostiene, risulta che l’immigrato lavora nel 73,5% dei casi e che la figura del disoccupato è marginale e riguarda appena l’11%. Mediamente la popolazione straniera possiede un profilo socio-culturale abbastanza elevato, con una buona conoscenza della lingua italiana, che arriva fino al 74,9% per quanto riguarda il parlato, anche se scende al 42,1% per lo scritto. In evidente contraddizione con il livello di istruzione, il livello delle professioni svolte è piuttosto basso, per il 24,5% sono operai, 12,3% badanti, 10,2% colf, 8,9% cameriere, ecc., con conseguente reddito medio non superiore a 1.000 euro. «Sembra la classe lavoratrice italiana di 20-30 anni fa», ha commentato Abis, con gli stessi modelli e stili di vita vive una situazione di precarietà e povertà significativa. Sono veramente soddisfatti di stare nel nostro Paese solo il 24,3% degli intervistati, ma un altro 61,6% dichiara di trovarsi ‘abbastanza bene’, per un totale di soddisfazione pari all’85,9%, ma solo circa un quarto sono davvero integrati e desiderano vivere in Italia tutta la vita.

Per quanto riguarda la conoscenza del fenomeno immigrazione tra gli italiani, la ricerca evidenzia che, mentre il fenomeno è percepito come uno dei problemi fondamentali, il 65,3% non ne conosce i termini quantitativi e per la metà è convinto che l’incidenza della clandestinità nell’immigrazione sia in un rapporto da 1 a 2. Ancora diversamente da quanto ritenuto, solo il 7% degli stranieri immigrati chiede l’elemosina o vive di espedienti. I sentimenti nei loro confronti da parte degli italiani sono per il 32,7% di chiusura, ma non per motivi razzisti o di rifiuto ideologico, piuttosto a causa della percezione di una minore tutela rispetto all’immigrato.

La ricerca ha fornito, inoltre, una mappa degli atteggiamenti più presenti all’interno delle diverse etnie ed è risultato che ‘paura e diffidenza’ è il sentimento principale degli immigrati provenienti dall’Africa nei confronti degli italiani, di ‘distanza e autonomia’ per quanto riguarda gli asiatici, di ‘rispetto e valorizzazione’ per quelli provenienti dall’Europa centro orientale e di ‘assimilazione e rispecchiamento’ per gli immigrati dell’America latina. Solo nel 36,7% dei casi, infine, si riscontra una reale propensione all’assimilazione e alla creazione di un rapporto interculturale.


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