A parte l'errore (orrore
) di chiamare immigrato chi è nato o è stato scolarizzato in Italia, il resto è una segnalazione interessante. Il titolo del progetto è un po' scioccante: Giovani generazioni di immigrati
. Ma si può sapere 'sti bambini come hanno fatto a emigrare se sono nati in Italia?e per i cresciuti in Italia perché non smettere di chimarli immigrati se sono stati portati qui dai genitori? questi bambini e adolescenti non avevano un loro progetto migratorio quando sono arrivati qui: e allora anche loro, perché chiamarli "immigrati"?
Per il resto buona fortuna ai bambini/e seguiti dalla Caritas di Napoli e agli operatori.
Napoli, centro di integrazione per bambini
NAPOLI - E' un progetto che punta a integrare i giovani immigrati che vivono a Napoli. E' appena stato avviato al Centro di accoglienza della Caritas "Ero forestiero", nella zona flegrea di Napoli.
L'iniziativa "Integra - Percorsi di accompagnamento e integrazione per giovani generazioni di immigrati" è nata grazie a una proposta dalla Caritas diocesana di Pozzuoli ed e' coordinata da Fausta Sabatano, pedagogista esperta di progettazione in ambito socio-educativo.
Il progetto è rivolto ai bambini stranieri e italiani provenienti da famiglie disagiate e di eta' compresa tra i 5 ed 13 anni. L'attività coinvolge in parte anche i genitori.
I bambini tutti giorni dalle ore 15,30 fino alle 19,30 vengono coinvolti in varie attività formative. Si insegna loro a seguire un buon metodo di studio mentre fanno compiti, ma c'è anche un laboratorio di educazione interculturale con l'aiuto di un mediatore culturale. I bimbi possono raccontare usi e costumi del proprio paese. Fra gli altri laboratori sono attivi quello delle fiabe, quello sulla musica con un professore e quello delle emozioni in cui intervengono gli psicologi. Durante il pomeriggio i bambini hanno una pausa con una merenda offerta dal centro.
Viene inoltre garantito un servizio di pulmino per il trasporto dei bambini dalla propria abitazione al centro.
Tutto è gratuito con l'unica condizione che i genitori devono una volta al mese partecipare a incontri di gruppo per confrontarsi e ricevere un sostegno da pedagogisti e psicologi.
. Il centro si prende cura e sostiene l'intero nucleo familiare e diventa un punto di riferimento sia per i bambini che per i genitori.
Il progetto prevede la partecipazione di 70 bambini.
Finora gli iscritti sono 50
tra cui ucraini, moldavi, africani ,romeni, brasiliani , americani ed italiani.
Inoltre verrà aperto uno sportello d'ascolto, dove i genitori possono ottenere sostegno da parte di uno psicologo.
Alla fine dell'anno scolastico per questi bambini ci sarà anche la colonia estiva.
"Ł'immigrazione fa parte della nostra realtà. Il nostro obiettivo è quello di aiutare gli immigrati in un processo di reale integrazione - dice la coordinatrice scientifica del progetto Fausta Sabatano -
Per questo nel nostro progetto sono presenti anche bambini italiani. La multiculturalita' e' un emergenza educativa che richiede un intervento formativo integrato tra famiglie, scuola, tenti locali e religiosi".
Per informazioni ed iscrizioni chiamare al numero 081.5269168
Le iscrizioni sono ancora aperte.
(9 October 2007)
Fonte: Metropoli di repubblica