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Randa Ghazy su Metro http://www.secondegenerazioni.it/forum/viewtopic.php?f=5&t=336 |
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Autore: | Idra [ 28 apr 2007, 11:41 ] |
Oggetto del messaggio: | Randa Ghazy su Metro |
Una nostra vecchia conoscente che parla delle seconde generazioni. ![]() |
Autore: | samiretta [ 30 apr 2007, 08:44 ] |
Oggetto del messaggio: | |
ma questa signorina avrà mai letto seriamente la fallaci??? ![]() |
Autore: | paula [ 30 apr 2007, 14:27 ] |
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pure a me la fallaci ultimi tempi non era per niente simpatica. altro era stato il suo lavoro coraggioso da giornalista fino a che non aveva visto solo la tonalità rossa quando si parlava di musulmani. |
Autore: | leciram [ 02 mag 2007, 23:55 ] |
Oggetto del messaggio: | |
ho letto l'ultimo libro... credo che sia Jasmine la protagonista e Randa la scrittrice ammirino la Fallacci giornalista non l'Oriana che affermava che se avessero costruito la moschea a Colle Val D'Elsa l'avrebbe fatta saltare in aria. Ci sono quelle due o tre pagine da leggere, è come una sorta di battuta (della Fallaci) e risposta di Randa: Cita: "Ma allora cos'ha scritto la Fallacci?"
"Te l'ho detto, una giornalista del New Yorker le ha fatto un'intervista... non l'ho an cora letta" "Lascia perdere, ti fai salire la bile per nulla" Ha ragione. ma come tutte le volte, non riesco a resistere [...] Il primo che ho letto mi ha fatto piangere. Quel dannato articolo sul quotidiano più letto d'Italia, me lo ricordo bene. I musulmani bla bla... "berciando e sputando saliva il signor Arafat..." [...] "non volete capire che qui è in atto una guerra di religione..." [...] "e al posto delle campane ci ritroviamo i muezzin, al posto delle minigonne ci ritroviamo il chador, al posto del cognacchino il latte di cammella..." sul momento non avevo capito, ero uscita di casa, [...] mi sembrava una bella giornata, avevo solo quel sottile senso di angoscia legato al presagio di qualcosa di sgradevole "se vuoi proprio saperlo, a me dà fastidio perfino parlare di due culture: metterle sullo stesso piano come se fossero due realtà parallele, di uguale peso e di eguale misura..." l'avevo comprato, e subito un'occhiata alla copertina mi aveva fatto capire che La Grande era tornata. Anche se non sapevo che grande, almeno per me, lo sarebbe stata ancora per poco. "Come la mettiamo col veto degli alcolici e la pena di morte per chi li beve?" era lungo, lunghissimo, ma l'ho divorato. E lente, senza che neanche me ne accorgessi, hanno iniziato a scivolare le lacrime "se son così minchione da sposare uno stronzo che vuole quattro mogli, peggio per loro" è difficile da spiegfare, ma è qualcosa di più che sentirsi offesi o insultati. E' come essere colpiti nel profondo, come essere spinti a terra "le gialle strisciate di urina che profanavano i marmi del Battistero. (Perbacco! hanno la gittata lunga, questi figli di Allah)" una vera e propria forma di umiliazione. Io non credo di esagerare nel dire che con le sue parole mortificava l'orgoglio e la dignità di milioni di musulmani nel mondo che vivono in modo comlicato i propri dissidi e travagli interiori, e insieme cercano di stare in mezzo agli altri provando faticosamente a farsi capire "se davvero son tanto poveri, chi glieli dà i soldi per il viaggio sulla nave o sul gommone che li porta in Italia" ci dipingeva come bestie, come esseri immondi, culturalmente e umanamente inferiori... il ritratto che faceva di noi ghignava beffardo e grottesco tra le pagine, io vedevo che era una deformazione, ma in qualche strano modo mi rendevo conto che questo stravolgimento, questo mostro deforme non era altrettanto evidente agli occhi degli altri. "Le campane si santa maria del Fiore che all'Epoca della Tenda la vociaccia sguaiata del muezzin soffocava" e poi, con crudeltà, si prendeva gioco di uomini e bambini che vivono una vita di stenti e si infilano in un gommone per sfuggire alla miseria, per cui non era più una cosa personale tra me e lei, diventava piuttosto un orribile e squallido sfottò. facile ironia. Facile, facile ironia, Oriana. Prendersela con gli emarginati e i reietti è proprio facile. Le cose stavano così. L'avevo adorata. Ed era questo a distruggermi. Giornalisticamente parlando, non le si poteva dire proprio nulla. Avevo divorato con ingordigia mista a inesauribili ammirazione il suo reportage dal Vietnam, Niente e così sia, e avevo provato altrettanta ammirazione nel leggere Lettera a un bambino mai nato, forse il suo libro più popolare. Mi dicevo c'è una spudorata onestà nel suo modo di scrivere, [...] Questa donna è incredibile. così dicevo. Io piangevo mentre leggevo La rabbia e l'orgoglio, proprio per questo, piangevo per la rabbia e l'orgoglio. La rabbia di vedere che tutti gli sforzi dei musulmani normali e moderati come me venivano vanificati così rozzamente e bruscamente da una giornalista che di botto era diventata ignorante, reazionaria e bigotta, che sparava stronzate belle e buone (arrivare a parlare di pena di morte per chi beve alcolici, come se fosse una norma del Corano: era davvero fantascientifico), che per il solo fatto di possedere quel nome diventavano opinioni degne di attenzione. E l'orgolgio di sapere che no, non è così. La nostra cultura non è inferiore, il nostro apporto allo sviluppo delle scienze umane non è trascurabile, i nostri immigrati non si divertono a rischiare la vita per finire a lavorare sottopagati in un paese per alcuni tratti tanto razzista, non esiste nessun piano e nessun progetto per islamizzare l'Europa intera, e soprattutto quelle povere donne "minchione", non sono felici della loro condizione. Mentre lei si prendeva gioco di tutto questo vidi spuntare la rabbia e l'orgoglio. Ancora una volta, Oriana, sei così efficace. [...] |
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