Forum della Rete G2 – Seconde Generazioni

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MessaggioInviato: 11 apr 2007, 16:18 
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La Rete G2 è stata invitata a partecipare alla presentazione di una interessante ricerca sul campo riguardante i figli di immigrati di Torino realizzata dalla Fondazione Agnelli che dal 2001 si occupa di seguire con sguardo attento la realtà delle seconde generazioni in Italia.
Alcuni dei loro ricercatori li abbiamo già incrociati in giro per l'Italia e si sono dimostrati interlocutori interessati e interessanti.
Ci hanno proposto di partecipare all'incontro, ad esempio con una comunicazione di presentazione della Rete G2 e dei suoi obiettivi.
Li ringraziamo della proposta.

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Approssimandosi
Vita e città dei giovani di seconda generazione a Torino

che avrà luogo lunedì 23 aprile p.v. a partire dalle ore 15 presso la Sala Conferenze della Fondazione Giovanni Agnelli (via Giacosa, 38 – Torino), secondo il programma allegato.

Al convegno saranno presentati e discussi i risultati di una ricerca sul campo dedicata alle seconde generazioni nell’area torinese. Grazie a una pluralità di strumenti analitici la ricerca si è posta l’obiettivo di favorire la conoscenza della vita quotidiana dei figli degli immigrati a Torino, dei loro rapporti con la realtà sociale, culturale e spaziale della città, anche allo scopo di circoscrivere e superare stereotipi e semplificazioni indebite.

La ricerca e il convegno sono due nuove iniziative del programma ‘seconde generazioni’ che la Fondazione Giovanni Agnelli conduce dal 2001.

Nella speranza che la nostra iniziativa possa suscitare il Vs interesse, Vi prego di voler cortesemente dare conferma alla nostra segreteria organizzativa, e-mail: segreteria@fga.it , entro giovedì 19 aprile 2007. L’adesione si rende necessaria per motivi di capienza della sala.

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Programma

ore 15.00 Apertura dei lavori
Marco Demarie, direttore della Fondazione Giovanni Agnelli

ore 15.15 Presentazione a cura del gruppo di ricerca
con immagini fotografiche di Ilaria Turba

Intorno all’approssimazione: concetti, pratiche, persone
Daniele Cologna, Codici, Milano
Dall'intervista alla biografia: appunti di metodo
Chiara Lainati, Synergia, Milano
L’esperienza dello spazio nel tempo della crescita
Elena Granata e Christian Novak, Politecnico di Milano e Synergia, Milano
I numeri delle seconde generazioni a Torino
Stefano Molina, Fondazione Giovanni Agnelli

ore 16.15 coffee break

ore 16.30 Interventi di
Ilda Curti, assessore alle politiche per l’integrazione, Città di Torino
Silvana Mosca, dirigente tecnico, Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte
Andrea Bocco, Politecnico di Torino

dibattito

ore 18.00 Conclusione dei lavori


Ultima modifica di G2 il 26 apr 2007, 17:05, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 11 apr 2007, 16:25 
Extra terrona
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alcuni di noi hanno letto con interesse il testo:
"Seconde generazioni. Un'introduzione al futuro dell'immigrazione in Italia"
A cura di: Maurizio Ambrosini, Stefano Molina
Editore: Edizioni Fondazione Giovanni Agnelli

Fa parte della biblioteca di G2.

Se nn ricordo male erano una sorta di Atti di un incontro realizzato dalla fondazione agnelli sulle seconde generazioni. Non era una mattonata ma di facile lettura e c'erano un sacco di spunti interessanti.
C'erano anche le analisi utili sui percorsi di seconde, terze e altre generazioni dell'immigrazione in altri Paesi (in particolare USA e Francia).


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MessaggioInviato: 11 apr 2007, 18:03 
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ehm...è possibile avere il libro in qualche modo? so che son lontana... :roll:


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MessaggioInviato: 13 apr 2007, 12:45 
Extra terrona
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la copia che hoi io mi serve fino al 14 di maggio, soprattutto la parte relativa agli stati uniti visto il vertice di migranti latinoamericani che si terrà in messico nella prima metà di maggio. dovendo partecipare mi devo preparare...

però a intermundia, seconda metà maggio, volevamo mettere in piedi una specie di biblioteca sul posto. magari potresti cominiciare a leggerlo lì e poi portartelo su e rimandarlo a roma più avanti.


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MessaggioInviato: 17 apr 2007, 14:03 
G2 regolarizzato

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Ragazzi! lunedì pomeriggio andrò a Torino...in questi giorni farò una scaletta con l'intervento che mi porporrei di fare e poi lo posterò affincheè tutti possano leggerlo commentarlo e darmi suggerimenti.
ora vorrei capire: quali altri G2 ci saranno lunedì pomeriggio alla conferenza? :?:


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MessaggioInviato: 24 apr 2007, 12:13 
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Ecco un'agenzia dell'Ansa sulla ricerca presentata ieri.
Gioia dovrebbe aver approfittato della presentazione di ieri alla Fondazione Agnelli per parlare di G2.
A presto quindi anche una sua informativa.

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Seconde generazioni: chi è nato in Italia da genitori stranieri ha meno difficoltà di integrazione
I dati di una ricerca della Fondazione Agnelli

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TORINO - La società multietnica nelle grandi città italiane c'è già nei fatti ma meno nei comportamenti.

Emerge dai dati di una ricerca della Fondazione Agnelli, che rivela che nel 2006 il 30% dei nati a Torino erano figli di immigrati o di matrimoni misti e che chi è nato in Italia da genitori stranieri ha meno difficoltà di integrazione di chi vi è venuto per ricongiungersi con la famiglia.

L' indagine è stata presentata ieri in un convegno sulla vita dei giovani di seconda generazione nelle città italiane. Intitolata "Approssimandosi", rivela alcuni aspetti interessanti, primo tra tutti la differente potenzialità di integrazione, a seconda dell' età di arrivo in Italia.
L'indagine (che presto sarà edita in un volume) ha coinvolto circa 1.000 ragazzi, ovvero un ottavo dei giovani compresi tra i 13 e 21 anni che vivono a Torino, a fronte di un totale di 24.200 figli di immigrati.

"Chi è nato a Torino da genitori entrambi stranieri, o misti, ha molto meno difficoltà di chi è arrivato qui nelle altre due fasce considerate, 6-12 anni, 13-17 anni", ha detto Marco Demarie, direttore delle Fondazione. "I ragazzi che arrivano in Italia nel periodo scolastico delle medie inferiori - ha aggiunto - hanno serie difficoltà, vivono disagi anche profondi e bisogna che la società si dia da fare per non perderli, ovvero per non perdere una fetta del nostro futuro, perché questa è la realtà".

Un altro dato che emerge è il maggiore conflitto generazionale dei figli degli immigrati rispetto ai loro coetanei italiani. "In molti casi questi ragazzi sono stati 'costretti' a ricongiungersi con i genitori - ha spiegato Daniele Cologna, uno dei curatori della ricerca - e hanno un ricordo nostalgico del loro paese e vivono un dualismo sentimentale e culturale. Parlano la lingua d' origine con i genitori e l' italiano con i compagni di scuola. Hanno un triplo gap, con i genitori, con i coetanei italiani, ma anche con i connazionali nati a Torino. I genitori cercano di riprodurre per loro determinati ruoli e comportamenti per proteggerli, ma questo spesso li allontana".

La ricerca dimostra come sia complessa la figura del giovane immigrato contemporaneo, come sia forte il suo desiderio di appartenenza e spesso anche di cittadinanza, come in molti casi sia visto come uno 'straniero', anche se nato in Italia, solo per il fatto di avere la pelle gialla, o comunque caratteri somatici diversi, e come per questo desideri andare a studiare all' estero. (ANSA).


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MessaggioInviato: 24 apr 2007, 21:05 
In attesa del pds

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G2 ha scritto:
La ricerca dimostra come sia complessa la figura del giovane immigrato contemporaneo, come sia forte il suo desiderio di appartenenza e spesso anche di cittadinanza, come in molti casi sia visto come uno 'straniero', anche se nato in Italia, solo per il fatto di avere la pelle gialla, o comunque caratteri somatici diversi, e come per questo desideri andare a studiare all' estero. (ANSA).


Ecco perche`mi ritrovo a Londra l'Italia ha davvero problemi in quel senso, mi sento trattata meglio qui....

:?

Secondo voi esiste una soluzione (o varie soluzioni) per risolvere questo problema.

_________________
Sta cittadinanza mi fa impazzire.


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MessaggioInviato: 25 apr 2007, 20:08 
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Credo che il punto di forza di questa ricerca fosse il punto di vista di partenza: i ricercatori che hanno lavorato ed esposto questo lavoro sono ragazzi molto giovani, in parte di Torino e in parte però di Milano.
Hanno cercato di far dialogare il dato umano (le interviste ai ragazzi) con i dati numerici. In questo modo molti dei punti “critici” che sembravano essere denunciati dai numeri, sono stati corretti dall’arricchimento della lettura delle testimonianze: così infatti la percentuale di coloro che hanno dichiarato di non sentirsi italiani è stata correlata al fatto che molti ragazzi nelle interviste abbiano dichiarato di sentirsi “anche italiani”.
Il fatto che alcuni dei ricercatori fosse di Milano ha contribuito molto ad ampliare il punto di vista e a partire da un’analisi che tenesse conto di come i giovani vivono la città di Torino, piuttosto che di come Torino accolga i giovani.
L’esposizione dei ricercatori e dei relatori della Fondazione Agnelli è stata arricchita dall’intervento di Andrea Bocco del Politecnico di Torino, il quale, oltre a mettere in luce alcuni punti critici della ricerca (come il non avere avuto un campione di controllo formato da ragazzi di origine italiana nati a Torino), ha sottolineato come il punto che era stato esposto come di maggior criticità, cioè l’alto tasso di disagio nell’età adolescenziale delle seconde generazioni, fosse forse più da correlarsi alla specificità di quella fase di vita, che alle proprie origini.
L’intervento dei rappresentanti della città di Torino ha voluto sottolineare come la città abbia ben chiara l’importanza dello sviluppo di un dialogo con le comunità immigrate presenti nel territorio e di come le seconde generazioni rappresentino un capitale preziosissimo per la città stessa. Hanno parlato di progetti a livello scolastico e non, rivolti soprattutto a quei quartieri in cui convivono più culture.
L’assessore Ilda Curti ha anche parlato di un bando per il servizio civile rivolto alle seconde generazioni che uscirà a maggio. Questo mi è sembrato un punto critico: cosa ne pensate ragazzi?
Nell’intervallo ho chiacchierato con alcune seconde generazioni di Torino, cui ho lasciato il nostro biglietto da visita e spero di rivedere sul forum J
Inoltre ho conosciuto Cile, di Associna – Padova, con cui ho scambiato qualche battuta su come in linea di massima sia buono il clima rispetto l’integrazione a Torino, ma di come rappresenti un po’ un’eccezione nel Nord Italia. L’ho sentito in questi giorni e mi ha detto che sarebbe passato dal nostro forum ad arricchire il mio commento col suo punto di vista: ti aspettiamo!J)
Al termine di tre ore e mezza di conferenza in un’aula in cui il calore rendeva l’aria irrespirabile (so che non sembra di descrivere una Torino di fine aprile, eppure…), all'inizio del dibattito, quando oramai la sala era semi deserta, ho finalmente preso la parola e presentato G2 ai pochi superstiti. Il mio intervento è stato seguito da quello di Cile, che ha presentato Associna e ha fatto alcune interessanti domande, di cui però non ho potuto sentire la risposta perché si era fatto tardi e avevo l’ultimo treno per tornare a casa…
Probabilmente il dibattito sarebbe stato interessante, anche perché fra gli altri, i punti critici di questa conferenza mi sono sembrati: il fatto che si sia solo accennato alle difficoltà burocratiche che le seconde generazioni hanno nell’ottenimento dei propri diritti di cittadinanza (lo ha accennato il dott. Demarie, commentando la percentuale dei ragazzi che non vorrebbero la cittadinanza italiana, dicendo che i ragazzi nelle interviste spesso l’avevano collegata a un percorso molto difficile; poi chiaramente io); il fatto che soprattutto i relatori più anziani parlassero più spesso di giovani immigrati (come poi hanno riportato anche i giornali) piuttosto che di seconde generazioni; e che magari l’esposizione poteva essere arricchita con l’intervento di qualche seconda generazione che aveva partecipato alla ricerca.
Il dott. Molina è stato molto gentile, ha detto che ci terrà informati sugli sviluppi della ricerca (i dato sono ancora in fase di elaborazione e stesura definitive) e che la Fondazione è lieta di essere in contatto con noi di G2. Non abbiamo parlato molto poiché lui è arrivato poco prima che la conferenza iniziasse e dopo io sono dovuta andare via. In ogni caso mi è sembrato molto disponibile. Inoltre mi ha presentato il dott. Demarie che si è detto lieto della nostra presenza in sala.
Se a qualcuno interessa ho a disposizione una sintesi della ricerca, che presenta tutte le statistiche.
Inoltre mi sembra che i giornali (ho visto che sia La Stampa che La Repubblica hanno parlato della ricerca) come sempre abbiano voluto insistere più su alcuni punti (che presentano un allarme, che invece il tono della ricerca mi sembra volesse smorzare) che su altri.
L’ultima frase della comunicazione per la stampa fatta dalla Fondazione recitava “L’obiettivo è quello di mirare a una società in cui, a parità di altre condizioni, le opportunità dei giovani siano eguali a prescindere dalla loro estrazione familiare migratoria”.


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MessaggioInviato: 26 apr 2007, 09:28 
Sergente di ferro
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grazie del report gioia!
hai visto per caso se c'era un gruppo di filippini di torino tra il pubblico? avevo informato del convegno un'associazione filippina, particolarmente attenta alla questione sec. gen. e proprio di Torino (per chi c'era, sono gli stessi che erano a Mantova). Gli ho scritto un'email ma non mi hanno risposto... se non ci sono andati sono i peggio! :?


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MessaggioInviato: 26 apr 2007, 09:41 
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non mi sembra, ma magari non li ho notati. soprattutto nella prima fase della conferenza (prima del coffee break) c'era però veramente tanta gente...per cui magari c'erano e non ci siamo solo incontrati... :wink:


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MessaggioInviato: 26 apr 2007, 13:25 
Extra terrona
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grazie del report Gioia. fa piacere che nella ricerc della Fondazione Agnelli abbiano permesso il dialogo e respiro tra la parte più qualitativa e quella più quantitativa. Questo è molto importante.

A proposito: ieri, 25 aprile, su rrepubblica ho letto una presentazione di alcune ricerche su figli di immigrati (1 ricerca in Emilia Romagna che verrà presntata i primi di gennaio e un'altra del veneto) che mi mi ha provocato un rigurgito di grande di critica. Ora non so se sono i ricercatori o il gironalista di turno ad avere un quadro poco chiaro delle definizioni, ma resta comunque che quello che si leggeranno i lettori di repubblica sarà una roba criticabile.

A me quello che continua a non andare giù è il fatto che si parli di immigrati e non di figli di immigrati. Soprattutto per i nati in Italia, e ancor più dove si parla anche di figli di italiani/e (figlie di cosiddette coppie miste, italiano + straniero).
Questi ragazzi non hanno compiuto neanche il minimo movimento migratorio: ma come cavolo li puoi chiamare immigrati!
Tra l'altro a forza di sentirsi chiamare così gli stessi ragazzi cominceranno a farsi chiamare così. Mentre per quelli che non sono nati in Italia ma che sono venuti da piccoli o adolescenti: non sono mai stati immigrati volontari!!! non avevano fatto nessun progetto migratorio!! Chiamandoli immigrati li schiacci e basta sulla categoria dei genitori che è un'altra cosa. Non per dire che non siamo fedeli ai nostri genitori e che non abbiamo punti in comune con loro: ma è che non si può confondere tra due categorie diverse. Soprattutto poi se stai parlando di esseri umani e non di atomi, e quindi di soggetti ricettivi che leggono quello che dici di loro e che ne sono influenzati a loro volta.

A me è invece però sembrato molto positivo che le due voci autorevoli della Fondazione Agnelli più riportate dai media (Demarie e Molina): non parlassero mai di immigrati ma al massimo di giovani stranieri o di origine straniera, e comunque di figli di immigrati.

Per quanto riguarda le foto che accompagneranno la pubblicazione della ricerca della Fondazione: mi sembra fuorviante che siano state inserite anche le foto di prime generazioni (una ragazza di 22 anni nata in Marocco e arrivata da pochissimo a Torino, non la puoi mica far passare per una seconda generazione cresciuta in Italia!), non è per essere puristi ma mi sembra confusionario. Alcune di queste foto usciranno su Metropoli di repubblica domenica prossima con le didascalie di chi sono i soggetti delle foto. Poi addirittura sembrerebbe che nelle foto ci sia qualche minori non accompagnati, che certo non sono figli di immigrati visto che i genitori sono altrove.

Credo che soprattutto da parte dei ricercatori sarebbe importante non usare "il calderone dove ci metto dentro tutto quello che può sembrare" ma invece essere molto precisi. Può anche essere che poi siano i giornalisti di turno a essere sbrigativi e non capcaci di leggere in maniera esatta quanto fornito dai ricercatori. Ma se non sono i ricercaotri i primi a essere molto chiari...


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MessaggioInviato: 26 apr 2007, 14:39 
Extra terrona
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GioiaK ha scritto:
”.
Probabilmente il dibattito sarebbe stato interessante, anche perché fra gli altri, i punti critici di questa conferenza mi sono sembrati: il fatto che si sia solo accennato alle difficoltà burocratiche che le seconde generazioni hanno nell’ottenimento dei propri diritti di cittadinanza (lo ha accennato il dott. Demarie, commentando la percentuale dei ragazzi che non vorrebbero la cittadinanza italiana, dicendo che i ragazzi nelle interviste spesso l’avevano collegata a un percorso molto difficile; ”.


Quando scoraggiano tutto il tempo i tuoi genitori cercando di farli sentire inferiori agli altri...
Quando dicono che non fai parte di un paese dove sei cresciuto o addirittura nato, sostenendo che non te lo sei meritato (ma chi lo ha meritato dei figli di italiani?)...
Quando dicono che sei diverso e basta...
Quando dicono che non rientri nei canoni dell'italianità come deve invece essere (ma datemi una definizione di italianità valida al 100 per cento!)...
Quando ti senti pari agli altri e non l'hai messo in dubbio ma a 18 anni ti ritrovi un permesso di soggiorno con rischio di diventare clandestino...
Insomma quando ti escludono in più modi...

Come cavolo fai ad andare in giro col sorriso sulle labbra a dire: il mio primo obiettivo nella vita è prendere la cittadinanza italiana (anche se so pure che me la rifiuteranno perché non ho un reddito adeguato visto che conta quello più di ogni altra cosa?)?


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MessaggioInviato: 06 mag 2007, 16:25 
Clandestino

Iscritto il: 01 mag 2007, 17:16
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scusate il ritardo, avevo detto alla Gioia, che sarei passato subito, ma per problemi ....(non si sa di che genere) sono arrivaato adesso.
Un'esperienza, memorabile almeno per me. Nel mio testo, che sicuramente è diversificato in quanto mi sono più soffermato più sulla specificità delle seconde generazioni cinesi a Torino, invece che delle altre, e più anche sulla diiversificazione delle seconde generazioni.

Ogni seconda generazione, ha una sua storia, ne sono state lette, non sicuramente tutte quelle intervistate, ma alcune, ma basta quelle per colpirci e per capirci. Tra le piu importanti ricordo:
1) svegliarsi nell'adolescenza di non essere italiani, e tutto questo pperchè UNO si è accorto che nonostante siamo nati qui, siamo diversi; e tutto ciò che ne consegue.
2) essere fieri della propria origine, perchè sono diversa e non sarò mai accettata dagli italiani
3) volere la cittadinanza perchè diminuisce la burocrazia
4) si fa una vita, aiutando i propri genitori, sperando in un futuro diverso; ma alla fine non ci piace ma è anche quello che sappiamo fare, perchè l'abbiamo fatto sin da piccoli, odio e amore......
5) sono straniero in Iitalia, ma anche quando torno al mio paese, sono straniero anche là.

_________________
Ciò che ci unisce è anche ciò che ci divide: La diversità!!!


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MessaggioInviato: 07 mag 2007, 14:27 
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Località: Vercelli
Ho pochissimo tempo, ma volevo ringraziare Cilex, che alla fine ce l'ha fatta a passare di qui!
grazie! :D

spero di rivederti prestissimo!! :wink:


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MessaggioInviato: 07 mag 2007, 15:39 
Extra terrona
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Località: roma
cilex ha scritto:
scusate il ritardo, avevo detto alla Gioia, che sarei passato subito, ma per problemi ....(non si sa di che genere) sono arrivaato adesso.
Un'esperienza, memorabile almeno per me. Nel mio testo, che sicuramente è diversificato in quanto mi sono più soffermato più sulla specificità delle seconde generazioni cinesi a Torino, invece che delle altre, e più anche sulla diiversificazione delle seconde generazioni.

Ogni seconda generazione, ha una sua storia, ne sono state lette, non sicuramente tutte quelle intervistate, ma alcune, ma basta quelle per colpirci e per capirci. Tra le piu importanti ricordo:
1) svegliarsi nell'adolescenza di non essere italiani, e tutto questo pperchè UNO si è accorto che nonostante siamo nati qui, siamo diversi; e tutto ciò che ne consegue.
2) essere fieri della propria origine, perchè sono diversa e non sarò mai accettata dagli italiani
3) volere la cittadinanza perchè diminuisce la burocrazia
4) si fa una vita, aiutando i propri genitori, sperando in un futuro diverso; ma alla fine non ci piace ma è anche quello che sappiamo fare, perchè l'abbiamo fatto sin da piccoli, odio e amore......
5) sono straniero in Iitalia, ma anche quando torno al mio paese, sono straniero anche là.


ma se il cilex cilex (iniziali h p.), ossia il cilex dell'emilia romagna ma anche ex di padova che dice sempre quello che gli passa per la testa? :D se sei lui un grande benvenuto da queste parti.
se sei un altro cile, be? anche un grande grande benvenuto :D


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