Ieri è stato presentato un video su alcune seconde generazioni dell'Isituto Galileo (zona centro di roma). L'articolo è del quotidiano l'Unità di oggi. Il documentario è di una regista italiana.
Mi sembra interessante la parte che ho segnato in neretto: festival EduCinema.it riservato alle scuole. Immaginate l'impatto dei nostri due video G2 in una simile occasione:
«NON SONO ITALIANO, non sono capoverdiano, mi sento come se fluttuassi in un limbo», confessa Francesco, 24 anni, nato in Italia da mamma di Capoverde, a Erik, 20 anni, anch’egli dell’arcipelago atlantico, madre conosciuta (e raggiunta) dopo 15 anni. «Sei del mondo», risponde il ragazzo. Sei del mondo. Giovani immigrati si raccontano, è il titolo del bel film presentato ieri all’Istituto Galilei alla presenza dell’assessore provinciale alle politiche Sociali, Claudio Cecchini e del sottosegretario all’Istruzione, Letizia de Torre. Patrocinato dalla Provincia di Roma (che lo ha interamente finanziato con 10 mila euro), con la collaborazione del Centro Ricerche Spettacolo “Il Labirinto”, l’opera prima della giovane regista Camilla Ruggieri sarà distribuita nelle scuole, oltre a compiere un doveroso percorso per i festival. Per soli 10 giorni di riprese, la regista ha passato 4 mesi nell’Istituto Galileo di via Conte Verde, Esquilino, parlando con i docenti, incontrando le famiglie, entrando nelle loro case. Farsi accettare dai ragazzi, diventarne amica era necessario per cogliere con tanta delicatezza i sentimenti degli intervistati, provenienti da paesi diversi (Congo, Nigeria, Cile, Bangladesh, Polonia, Romania, Capo Verde) e con storie familiari differenti ma accomunati dal distacco dai genitori, dall’atteso ricongiungimento, dalla difficoltà di inserimento in un paese straniero. E poi i problemi con l’italiano e con i documenti per la cittadinanza. Ed il sentirsi, nonostante l’accento romano, in un “limbo perenne”. Intanto a maggio partirà la
rassegna di EduCinema.it, riservata alle scuole nel mattino e alla libera fruizione nel pomeriggio, Migrazione. Film degli anni ‘70 e ‘80 (da Pummarò di Michelle Placido a Lamerica di Gianni Amelio), con rarità dell’Istituto Luce degli anni venti e trenta. «Con le capacità specifiche del mezzo audiovisivo - ha detto Giorgio Valente, produttore di Sei del mondo tramite il progetto della regione Lazio e della provincia di Roma, EduCinema.It - possiamo dare un contributo alla creazione di una logica permanente di intercultura. Il resto lo devono fare la scuola e gli enti locali».