Forum della Rete G2 – Seconde Generazioni

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MessaggioInviato: 27 nov 2006, 15:15 
Extra terrona
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Che ne pensate di 'sta roba?
Fonte Metropoli:

Adolescenti stranieri
più a rischio tv e fumo

PAVIA- Sono più soli e fragili. Soffrono di noia e nostalgia per la famiglia spesso assente o distante. E così si 'rifugiano' in un mondo fatto di televisione e pubblicità, e ancora più dei coetanei italiani sono a rischio di comportamenti dannosi come fumo, alcool e dieta sbagliata.
E' il ritratto degli adolescenti stranieri che vivono in Italia, emerso da un'indagine presentata dalla Sip (Società italiana di pediatria) al convegno "La societa' degli adolescenti: modelli comportamentali e integrazione multietnica" che si è appena tenuto a Pavia.
La ricerca, realizzata da Sip e Fondazione L'Aliante Onlus di Milano, è stata svolta su un campione di 100 ragazzi e ragazze immigrati residenti nel capoluogo lombardo e di età compresa tra 12 e 18 anni. Il campione ha risposto allo stesso questionario usato per i 12-14enni protagonisti del X Rapporto annuale dell'Osservatorio adolescenti della Sip illustrato nei giorni scorsi.
"L'obiettivo era confrontare le abitudini dei ragazzi italiani con quelle dei giovani stranieri che vivono in Italia", spiega in una nota Giorgio Rondini, past president della Sip, ideatore dell'Osservatorio adolescenti e direttore del Dipartimento di Scienze pediatriche dell'università di Pavia. E pur tenendo conto delle differenze anagrafiche degli intervistati e del diverso luogo di residenza (solo Milano invece che tutta Italia), "dal confronto dei dati emerge una maggiore vulnerabilità dei ragazzi stranieri rispetto a quelli italiani", riferisce Alessandra Piacentini, che ha presentato l'indagine.
Dato chiave la maggiore solitudine: solo l'84,1% dei teenager stranieri vive con la mamma (contro il 97,2% degli italiani), e appena il 68,3 % vive con il papà (contro l'88,7%). La prima conseguenza è un'allarmante 'schiavitu dal piccolo schermo: il 46,9% dei maschi stranieri guarda la tv per più di tre ore al giorno, contro il 28,6% dei ragazzini italiani.
Gli effetti della 'video-dipendenza' sono quindi prevedibili. Rispetto ai ragazzi italiani, quelli stranieri apprezzano di più la pubblicità (la considera troppa solo il 60,3%, contro l'87,4% degli italiani), e sono più attratti dai prodotti proposti. Non soltanto da telefonini e nuovi 'gioielli' elettronici, ma anche da oggetti che tradiscono una voglia di infanzia: il 48,4% delle ragazze straniere è conquistata dai giocattoli (contro l'11,2% delle italiane).
Purtroppo, poi, le bevande alcoliche attirano il 28,1% dei maschi stranieri contro il 17,5% degli italiani, e i prodotti alimentari il 34,9% degli adolescenti stranieri contro il 22% degli italiani. E se si considera che l'84,4% dei maschi stranieri confessa di 'mangiucchiare' davanti alla tv (contro il 59,4% degli italiani), emerge evidente il rischio di 'mali' sempre più nazionali come sovrappeso e obesità. Il 18,8% dei maschi stranieri ha perciò fatto una dieta dimagrante (contro il 13,9% degli italiani), e di questi solo il 14,3% si è rivolto a un medico per avere indicazioni corrette.
Ai teenager stranieri importa meno apparire più grande (36,5% contro il 55,5% degli italiani) o esserlo davvero (23,8% contro il 46,3%). Ne deriva come la percentuale di stranieri che dichiara comportamenti a rischio sia inferiore che nei giovanissimi autoctoni (6,3% vs 17,2%). Ma ciò nonostante la consapevolezza di quello che può far male è inferiore, tanto che il 58,7% degli stranieri maschi e femmine ha provato a fumare una sigaretta (contro il 28,8% degli italiani), e i ragazzini immigrati sembrano avere più spesso amici che fumano canne (47,6% contro 44,3%) o ubriachi (14,3% contro 8,4%).
Quanto all'emergenza bullismo, di fronte alle violenze subite dai coetanei solo il 6,3% dei ragazzi stranieri si confronta con un amico, mentre più degli italiani gli stranieri tendono a confidarsi con l'insegnante (17,5% contro 2,7%). I giovani trasferitisi in Italia amano Internet perchè li fa sentire più vicini agli affetti lasciati a casa. E tra i sogni nel cassetto mettono la pace nel mondo, la salute e la felicità di familiari e amici, rivedere il genitore lontano o tornare nel Paese d'origine.
(24 novembre 2006)


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MessaggioInviato: 27 nov 2006, 23:26 
G2 con doppia cittadinanza

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Sul fatto della tv concordo, cioè è esperienza diretta :D :(
per fumo e alcool... mah.

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Cinese fasullo


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MessaggioInviato: 28 nov 2006, 12:50 
Extra terrona
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io vedevo tanta tv pure quando ero nel mio paese di origine. mi vedo almeno una volta qualsiasi programma che c'è e pure mi incavolo con tutta la pubblicità che cercano di rifilarti. uso lo zapping tantissimo ogni volta che c'è la pubblicità...
vogliamo farci mandare la pubblicazione se l'hanno già fatta?
e cmq non sono venuta su male. ho fumato molto presto (12 anni per questo dicono che sono rimasta gnappetta) ma ho anche smesso presto (a 23 anni). ed ero una fumatrice socievole.
alcool? da sola quasi mai, mi ricordo una volta una birretta a casa.
le canne nn mi sono mai piaciute anche se mi piace il profumo, e quin insisto che per gli effetti preferisco l'acool ma non tropoo e di buona qualità che sennò il mal di testa dopo mi ammazza.


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MessaggioInviato: 28 nov 2006, 16:28 
Sergente di ferro
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A me la cosa che mi fa stranire è il confronto con gli "altri" adolescenti (cioè quelli italiani come noi però con la cittadinanza). apparte le esperienze personali (a me era severamente proibito vedere la TV più di 1 ora al giorno, mentre per il fumo e il bere non mi hanno detto mai nulla -anch'io sono gnappetta- però direi che tutto sommato sono cresciuta bene), a me non sembra di vedere che a parità di estrazione sociale i ragazzi figli di immigrati siano più fragili e in pericolo di quelli con i genitori puro-sangue italiani.
Riguardo alla noia e alla solitudine, per quest'ultima forse può pure essere vero, ma per la prima non credo proprio. Le seconde generazioni che conosco (me inclusa) qualche lavoretto lo fanno da subito e ancora prima si occupano della casa e di tutte le cose che i genitori non possono o non sanno fare. Sulle ore passate davanti alla TV, mi chiedo se chi ha risposto al questionario ha considerato TV anche i videogiochi. Io vedo tutti 'sti ragazzini che hanno il supernintendo, BOX e altro sempre appiccicati al video. Magari gli stranieri non ce l'hanno per questo passano più tempo davanti alla TV.

:roll: Non so, forse a Pavia la situazione è diversa che a Roma. Questi hanno fatto uno studio e ne sapranno sicuramente più di me che a Pavia non ci sono mai stata. Però un pò m'insospettisco.... spesso accade che se uno si aspetta di trovare un tipo di risposta la cerca finchè non la trova.

(Comunque, prima di giudicare sarebbe opportuno leggerla 'sta ricerca... lo so, lo so.. :wink: .)


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MessaggioInviato: 05 dic 2006, 14:39 
Sanatoria
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Iscritto il: 14 set 2006, 15:41
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ma a cosa si riferisce con la parola stranieri.......

perchè non si può fare di tutta l'erba un fascio e immagino che chi sia nato qui G2 o "bianco italiano" abbia comportamenti per molti versi simili .....a parità di condizioni sociali....

magari ci può essere più variazione nei comportamenti tra chi è nato qui e chi invece è arrivato recentemente e quindi ha modelli comportamenetali più simili al paese di provenienza....e di conseguenza grande variazione a seconda da che paese proviene......
non credete?

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http://afroitaliani.splinder.com


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MessaggioInviato: 19 dic 2006, 20:26 
Clandestino

Iscritto il: 07 nov 2006, 19:27
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Un pò fuori tempo ma voglio cmq scrivere la mia... Sui dati riportati dall'articolo nn posso aprire bocca perchè della ricerca nn ne so nulla,sarebbe interessante avere il documento e vedere gli strumenti e parametri di indagine utilizzati. IO mi son fatta delle idee: personalmente sono cresciuta nelle bellissime campagne abruzzesi quindi la tv nn mi interessava molto e se ho mangiato troppo è dipeso soprattutto da tutto quello che mia nonna pensava servisse x il mio fabbisogno giornaliero... poi mi sono abituata ed ho continuato... Ironia a parte, rispetto al "campione d'indagine" nn so quanto sia corretto ricercare tra le cause dei risultati proprio l'assenza prolungata e frequente dei genitori, sappiamo tutti che oggi nella maggior parte delle famiglie italiane e nn entrambi i coniugi lavorano per sostenere il caro vita e nn so se si può affermare realmente che i bambini italiani passano più tempo con i genitori... Poi nn si capisce se x immigrati si intende di seconda generazione o di prima immigrazie,e chi sono gli italiani? Poi per la mia piccola esperienza romana di lavoro nelle scuole ho avuto modo di capire che i ragazzi di seconda generazione hanno una propensione a parlare di se in modo più sincero rispetto ai ragazzi figli di italiani che anche con una canna accesa in mano sono capaci di negare che fumano,e inoltre sottoposti ad una indagine di ricerca sociologica tendono a compilare questionari con più serietà... Queste sono solo idee mie che a 24 anni bevo un pò di vino,fumo qualche canna e parlare di comportamenti a rischio con gli adolescenti attualmente è il mio lavoro, quindi nn posso che pensare che i veri rischi e disagi di tutti gli adolescenti, senza distinzioni perchè adolescenti si è al di là del proprio colore, siano da rintracciare da un'altra parte, riflettendo su quante alternative offre o vuole offrire questo sistema ai pomeriggi passati davanti alla tv...


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MessaggioInviato: 09 gen 2007, 23:52 
Clandestino

Iscritto il: 04 gen 2007, 20:31
Messaggi: 5
Località: Verona
Credo d'aver letto quell'articoletto qualche tempo fa. Certamente, come molti di voi scrivono, sarebbe interessante leggere la ricerca per intero. Sta di fatto che una ricerca di questo tipo, per la metodologia che adotta, presenta i suoi limiti, se non c'è un approfondimento di tipo qualitativo con interviste, ad esempio. D'altra parte, una considerazione mirata va fatta sulle condizioni considerate come "fattori di rischio". Nella mia ricerca di dottorato sto cercando di esplorare anche queste categorie, non so ancora con quali risultati, ma spero di sapervi dire qualcosa in più non appena avrò prodotto qualcosa. Sta di fatto che la definizione del rischio e dei comportamenti a rischio risulta abbastanza cruciale per i risultati di questa ricerca.

Ringrazio chi mi ha fatto venire in mente di nuovo questo articolo.

PS: Avevo promesso di non scrivere troppo... non vorrei rimangiarmi la parola!


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MessaggioInviato: 10 gen 2007, 10:46 
Sergente di ferro
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Iscritto il: 03 lug 2006, 11:07
Messaggi: 2177
Località: Roma
Hey Mersim! questo forum è aperto a tutti quindi posta tranquillamente, per noi è sempre meglio un'idea in più che una in meno! :wink:

:roll: comunque riguardo l'argomento, io incontro più seconde generazioni con la testa sulle spalle (nonostante "una vita a rischio devianza"... diciamo così) che coetanei italiani... mhà. sarà un caso...


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MessaggioInviato: 10 gen 2007, 20:56 
Amministratore

Iscritto il: 02 nov 2006, 13:30
Messaggi: 338
Località: roma
Le mie abitudini derivano tutto dalle abitutdine italiane...dato ke frequento solo italiani dall'età di 9 anni....se sono cosi è colpa mia nell'essere straniero???mah....


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