Aggiorno lo stato dell'arte, riportando i resoconti delle sedute della Commissione Affari Costituzionali del 22-23-29 giugno 2010
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Commissione Affari Costituzionali
SEDE REFERENTE
Martedì 22 giugno 2010. - Presidenza del presidente Donato BRUNO. - Interviene il ministro per l'Attuazione del federalismo Aldo Brancher.
La seduta comincia alle 12.50.
Modifiche alla legge n. 91 del 1992, recante nuove norme sulla cittadinanza.
C. 103 Angeli, C. 104 Angeli, C. 457 Bressa, C. 566 De Corato, C. 718 Fedi, C. 995 Ricardo Antonio Merlo, C. 1048 Santelli, C. 1592 Cota, C. 2006 Paroli, C. 2035 Sbai, C. 2431 Di Biagio, C. 2670 Sarubbi, C. 2684 Mantini, C. 2904 Sbai e C. 2910 Garagnani.
(Seguito dell'esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato da ultimo, nella seduta del 17 dicembre 2009.
Donato BRUNO, presidente, ricorda che il 22 dicembre 2009 si è svolta in Assemblea la discussione sulle linee generali sulle proposte di legge in materia di cittadinanza. L'esame è ripreso il 12 gennaio 2010, quando l'Assemblea ha deliberato di rinviare il provvedimento in Commissione, ai fini di un maggior approfondimento del testo.
Ricorda quindi che nella seduta dell'11 maggio scorso, la Commissione ha deliberato di svolgere una breve indagine conoscitiva finalizzata ad approfondire gli aspetti problematici rimasti aperti.
Nella giornata di venerdì 11 giugno hanno avuto luogo le audizioni dei soggetti individuati sulla base delle indicazioni fornite dai gruppi.
La Commissione riprende quindi oggi l'esame in sede referente delle suddette proposte di legge.
Isabella BERTOLINI (PdL), relatore, nel richiamare quanto emerso nel corso delle audizioni svolte nell'ambito dell'indagine conoscitiva deliberata dalla Commissione, esprime disponibilità ad un confronto serio ed articolato nell'ambito della Commissione.
Andrea SARUBBI (PD) ritiene che le audizioni svolte dalla Commissione siano state utili ed abbiano posto l'accento, con forte attualità, sulla questione dell'attribuzione della cittadinanza ai minori. Ricorda, infatti, come tutte le associazioni presenti abbiano posto tale problema che invece era stato ignorato dalla relatrice nella predisposizione del testo sottoposto all'approvazione della Commissione.
Ritiene che alla vigilia dell'anniversario del centocinquantesimo anno dell'unità d'Italia andrà definito cosa vuol dire essere italiani oggi e come lo si diventa, indipendentemente dal tempo necessario. Auspica, quindi, che possa avere luogo un confronto costruttivo nell'ambito della Commissione.
Donato BRUNO, presidente, preannuncia che, come convenuto nell'ambito dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, l'intenzione è quella di svolgere alcuni interventi nella discussione di carattere generale a cui far seguire una proposta di testo unificato da parte della relatrice.
Pierluigi MANTINI (UdC) sottolinea come ci si trovi di fronte ad un tema che è stato sufficientemente «arato», su cui le posizioni di ciascuno sono chiare e si possono riassumere in due temi fondamentali, su cui auspica ci possa essere un confronto. In primo luogo, il tempo occorrente per acquisire la cittadinanza seppur in presenza di una serie di condizioni; in secondo luogo, il tema dello ius soli temperato.
Ricorda come il secondo tema non sia stato addirittura preso in considerazione nel testo approvato dalla Commissione, su proposta della relatrice. Le audizioni ora svolte hanno posto nuovamente il problema ed auspica possa esservi un dialogo ulteriore che consenta di trovare una convergenza. Sono state proposte anche soluzioni come quella della «cittadinanza a punti» sulle quali occorre un approfondimento.
Ritiene tuttavia che in questa fase spetti alla relatrice rimuovere una pregiudiziale di fondo, considerato che altrimenti è inutile individuare un possibile iter di esame. Ritiene infatti che per trovare soluzioni costruttive occorrerà superare i veti politici che allo stato persistono.
Isabella BERTOLINI (PdL), relatore, ritiene opportuno, anche alla luce delle audizioni svolte e del fatto che le condizioni politiche allo stato non sono mutate, richiedere al Ministero dell'interno dati ulteriori riguardo all'iter burocratico che riguarda l'attribuzione della cittadinanza ai minori che nascono in Italia, una volta raggiunti i requisiti previsti dalla legge.
Rileva, infatti, come molto spesso si acquisiscono più notizie dagli organi di stampa su casi particolari che dalle fonti ufficiali. È quindi, a suo avviso, importante acquisire tali elementi conoscitivi per poter poi dare una soluzione ai problemi esistenti.
Rileva, inoltre, come una normativa in materia di cittadinanza dovrebbe coordinarsi necessariamente con le nuove leggi in materia di immigrazione. Ricorda, in particolare, che dal 2011 troverà applicazione l'accordo di integrazione, previsto dalla normativa sul «pacchetto sicurezza». Sarà quindi a suo avviso importante svolgere una discussione ed un approfondimento sul funzionamento di tale nuovo strumento e sulla sua incidenza rispetto alla questione della cittadinanza. In particolare, ricorda che in tale accordo si prevedono requisiti come lo svolgimento di un test inerente alla conoscenza della lingua e della cultura civica: non vorrebbe quindi che il nuovo percorso per la cittadinanza creasse duplicazioni rispetto a quanto già stabilito.
Occorre quindi comprendere il funzionamento nella realtà dei nuovi strumenti previsti dalla legge e svolgere, di conseguenza, un'ulteriore riflessione per evitare duplicazioni.
Fa inoltre presente di essersi attivata per acquisire informazioni dalla prefetture sulle modalità applicative riguardanti le richieste di cittadinanza: è a suo avviso fondamentale comprendere dove si creano gli «intoppi burocratici», da più parti lamentati come una delle maggiori cause del problema, così da poter elaborare principi di buon funzionamento nell'ambito delle proposte di legge che si stanno esaminando.
David FAVIA (IdV) rileva come l'acquisizione dei dati numerici richiamati dalla relatrice potrebbe essere richiesta formalmente dalla Commissione al Ministero dell'interno, anche per evitare eccessivi allungamenti dei tempi.
Salvatore VASSALLO (PD) intende evidenziare ulteriori quesiti che potrebbero essere utilmente posti al Ministero dell'interno sul tema della cittadinanza.
Donato BRUNO, presidente, tenuto conto di quanto emerso dal dibattito, ritiene che entro la giornata di domani potranno essere raccolti tutti gli elementi conoscitivi su cui si intende chiedere al Ministero dell'interno di fornire dati ed elementi informativi alla Commissione.
David FAVIA (IdV) prende atto di quanto evidenziato dal presidente sui tempi da seguire ma ritiene imbarazzante che la Commissione debba sottostare ad elementi forniti dal Governo o a veti politici. Concorda comunque sull'opportunità di svolgere un ulteriore approfondimento purché questo avvenga in tempi brevi considerato l'ampio dibattito che già si è svolto sulla materia. Ritiene che le questioni fondamentali riguardino, da una parte, chi nasce in Italia ed il percorso che gli viene richiesto, con particolare riguardo all'introduzione dello ius soli temperato
e, dall'altra parte, gli immigrati che giungono in Italia in età molto giovane per i quali potrà essere richiesta una soluzione più o meno lunga e l'acquisizione della cittadinanza al massimo alla maggiore età, anche se sarebbe più opportuno consentirla prima. Infine, un'ulteriore questione riguarda l'attribuzione della cittadinanza ai maggiorenni, sulla quale occorre abbreviare i tempi poiché i dieci anni previsti dalla legge diventano oggi di fatto quindici o venti.
Ribadisce quindi l'esigenza di non allungare oltremodo i tempi dell'esame parlamentare delle proposte di legge in titolo poiché questo prolungamento non fa onore all'immagine della Commissione e del Parlamento nel suo complesso.
Luciano DUSSIN (LNP), nel condividere le richieste di approfondimento testé prospettate dalla relatrice, ricorda come da più di un decennio l'argomento sia stato oggetto di discussione in Commissione.
Rileva come alla base delle decisioni vi sia sempre stata una questione politica e richiama quanto proposto già nel 1996 da alcuni gruppi in merito all'estensione della capacità di voto agli stranieri. A tale proposta non è seguito un intervento normativo poiché ciò rendeva necessaria una modifica costituzionale; conseguentemente, è stata individuata quale soluzione alternativa l'anticipazione da dieci a cinque anni del requisito previsto dalla legge per l'attribuzione della cittadinanza.
Ritiene quindi chiaro il tema in questione e le ragioni che non hanno poi portato ad una decisione definitiva. Rileva come oggi ci si trovi di fronte all'ennesimo tentativo finalizzato al raggiungimento dell'obiettivo iniziale. Evidenzia come l'attribuzione della cittadinanza con maggiore facilità ai minori o a chi nasce nel territorio italiano equivale ad attribuire la cittadinanza anche ai genitori. In tale caso, infatti, non sarebbe possibile l'espulsione in caso di reato.
Sottolinea, pertanto, come con argomentazioni di carattere emotivo si sta cercando di coinvolgere i cittadini su un tema che necessita di grande attenzione ed approfondimento.
Donato BRUNO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 13.05.
Mercoledì 23 giugno 2010. - Presidenza del presidente Donato BRUNO, indi del vicepresidente Roberto ZACCARIA. - Interviene il ministro per l'attuazione del federalismo Aldo Brancher.
La seduta comincia alle 14.15.
Modifiche alla legge n. 91 del 1992, recante nuove norme sulla cittadinanza.
C. 103 Angeli, C. 104 Angeli, C. 457 Bressa, C. 566 De Corato, C. 718 Fedi, C. 995 Ricardo Antonio Merlo, C. 1048 Santelli, C. 1592 Cota, C. 2006 Paroli, C. 2035 Sbai, C. 2431 Di Biagio, C. 2670 Sarubbi, C. 2684 Mantini, C. 2904 Sbai e C. 2910 Garagnani.
(Seguito dell'esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato da ultimo, nella seduta del 22 giugno 2010.
Donato BRUNO, presidente, ricorda che nella seduta di ieri si era convenuto che entro oggi i gruppi avrebbero fatto sapere alla presidenza quali sono gli elementi conoscitivi che intendono chiedere al ministro dell'interno. Al fine della predisposizione di un quadro competo di tali elementi da inoltrare al ministro stesso, sollecita i gruppi a comunicare quanto prima i quesiti che intendono porre al Governo.
Roberto ZACCARIA (PD) propone che sia la relatrice a predisporre un elenco di questioni, da integrare o modificare successivamente sulla base delle indicazioni dei gruppi.
Donato BRUNO, presidente, ritiene che si possa procedere nel modo proposto dal deputato Zaccaria, a condizione che non si perda tempo, in modo che la Commissione sia pronta a riferire all'Assemblea nel caso in cui la conferenza dei presidenti dei gruppi che si riunirà il 1o luglio decidesse di iscrivere il provvedimento nel calendario dei lavori dell'Aula già per il mese di luglio.
Roberto ZACCARIA (PD) ritiene che, al di là del completamento dell'istruttoria in Commissione, occorra affrontare un problema di fondo: nella seduta di ieri il deputato Luciano Dussin, che è espressione di una componente della maggioranza, ha espresso posizioni molto nette, alla luce delle quali è legittimo domandarsi se ci siano le condizioni per portare avanti il provvedimento. A suo avviso sarebbe auspicabile un chiarimento al riguardo.
Raffaele VOLPI (LNP) ricorda che la posizione del suo gruppo in materia di cittadinanza è stata espressa con chiarezza fin dall'inizio del dibattito, che questa posizione è unanime all'interno del gruppo e non è mai stata modificata: sulla base di tale posizione il suo gruppo appoggia il testo formulato dalla relatrice e portato all'attenzione dell'Assemblea prima del rinvio in Commissione. Non è pertanto corretto, a suo avviso, sostenere che la Lega Nord Padania costituisce un ostacolo al prosieguo dell'esame.
Mario TASSONE (UdC), espresso apprezzamento per il difficile lavoro svolto dalla relatrice su una materia complessa come quella della cittadinanza, si dice convinto che alla soluzione dei problemi emersi nel dibattito contribuirebbe un intervento del ministro dell'interno. A suo avviso, è indispensabile capire se c'è lo spazio per riprendere un tentativo di accordo su alcuni temi; diversamente, è preferibile desistere. L'intervento del ministro dell'interno è opportuno affinché questo fornisca non tanto un contributo tecnico, quanto un contributo politico ai lavori della Commissione, chiarendo l'orientamento del Governo sulla materia.
Isabella BERTOLINI (PdL), relatore, ricorda che nel mese di dicembre scorso aveva elaborato un testo su cui è stato conferito al relatore il mandato a riferire in Assemblea. Successivamente si è deciso di svolgere ulteriori approfondimenti, ma trova singolare che da parte dei gruppi di opposizione vi sia una insistenza per accelerare i lavori su questo provvedimento sempre poco prima delle sospensioni dei lavori dell'Assemblea, per la pausa natalizia o per quella estiva.
Non vorrebbe che una materia così delicata e rilevante fosse utilizzata come strumento politico di dibattito, soprattutto con dichiarazioni sugli organi di stampa, nei momenti in cui non vi sono altri temi di rilievo in discussione. Ritiene che in questa fase i cittadini italiani abbiano altre emergenze, pur essendo indubbia l'importanza dell'argomento in discussione.
Rileva come il tema dell'attribuzione della cittadinanza ai minori stia a cuore ai gruppi dell'opposizione così come a parte della maggioranza. Fa osservare come nel corso delle audizioni svolte sul tema dei minori siano stati sollevati degli appelli a prendere in considerazione tale argomento ma non siano stati chiariti i profili su cui vi erano esigenze di approfondimento emerse nel corso dell'iter parlamentare.
Ritiene quindi che l'acquisizione di dati da parte del Ministro dell'interno, anche attraverso lo svolgimento di una audizione da programmare in Commissione, potrebbe essere di grande utilità così da poter poi pervenire all'esame del testo unificato.
Chiede tuttavia ai gruppi se effettivamente ritengono così urgente, da un punto di vista politico, accelerare i lavori della Commissione, considerato che un lavoro frettoloso ed a cui si sovrapporrà anche l'esame parlamentare della manovra economica, attualmente all'esame del Senato, potrebbe risultare più complesso e meno soddisfacente.
Giuseppe CALDERISI (PdL) ricorda che il regolamento riserva ai gruppi di opposizione una quota dei provvedimenti da iscrivere nel calendario dei lavori dell'Assemblea, ma non assicura che in Assemblea i provvedimenti giungano nel testo voluto dai gruppi di opposizione. Ricorda altresì che il suo gruppo è favorevole ad una riforma della legge sulla cittadinanza nei termini del testo portato dalla Commissione all'esame dell'Assemblea a dicembre. Non c'è dubbio che su alcuni punti sia utile un approfondimento e che l'acquisizione di ulteriori elementi di conoscenza potrebbe aiutare a comprendere appieno il fenomeno. La cosa migliore, a questo punto, è predisporre il questionario per il ministro dell'interno ed acquisire da quest'ultimo le informazioni ulteriori che si riterrà di chiedere. Ciascun gruppo valuterà poi, secondo i propri orientamenti, se sia il caso di rimettere mano al testo portato all'esame dell'Assemblea a dicembre.
Roberto ZACCARIA (PD) precisa come non sia da considerarsi negativo il fatto che un gruppo della maggioranza abbia espresso un orientamento differente, visto che la posizione effettiva di un gruppo si misura al momento della votazione.
Per quanto riguarda il rischio di un'accelerazione prima delle pause dei lavori dell'Assemblea, paventato dalla relatrice, ricorda come la Commissione sia stata effettivamente impegnata in questi mesi su due disegni di legge collegati alla manovra di finanza pubblica che hanno fatto sì che solo oggi si riprendesse la discussione sulle proposte di legge in esame. Ritiene tuttavia che la questione non sia questa, riguardando piuttosto l'esigenza di acquisire entro tempi ragionevoli i dati da parte del Ministero dell'interno e di potere affrontare con serietà l'argomento.
Ricorda inoltre che il testo unificato è stato rinviato in Commissione anche perché, per il suo gruppo, la proposta non rappresentava un significativo passo in avanti. In questa fase, tuttavia, si era fatto l'idea di poter trovare forme di intesa affrontando l'argomento in un ambito più limitato, circoscrivendo l'intervento normativo alla questione dell'attribuzione della cittadinanza ai minori, come d'altronde prospettato anche dalla VII Commissione Cultura nel parere reso sul testo unificato nel mese di dicembre scorso.
L'auspicio è quindi quello di vedere se, anziché prevedere una riforma organica della legge n. 91 del 1992, si potrà trovare un terreno di incontro su un tema di rilievo qual è quello che riguarda i minori. Dal dibattito di ieri in Commissione aveva avuto tuttavia l'impressione che da parte di un gruppo della maggioranza vi fosse stato un «freno» in questo senso.
Pierguido VANALLI (LNP) ricorda che non è stato il suo gruppo a chiedere il rinvio del provvedimento in Commissione. Il suo gruppo ha aderito alla proposta di rinvio in quanto ritiene che ogni approfondimento utile a migliorare un provvedimento su una materia così delicata debba essere perseguito. Non è però il suo gruppo ad ostacolare l'iter del provvedimento. Il suo gruppo è anzi pronto a ritornare in qualsiasi momento in Assemblea con il testo già approvato dalla Commissione a dicembre. Auspica quindi che i lavori della Commissione, che da dicembre ad oggi sono andati a rilento, procedano in futuro più speditamente e soprattutto che vi partecipino anche quei deputati della maggioranza, anche componenti della Commissione, che sulla materia sono soliti pronunciarsi sui giornali anziché nelle aule parlamentari. Invita infine l'opposizione a non approfittare di un ritardo nei lavori dovuto a circostanze varie per dichiarare in pubblico che la maggioranza non intende fare nulla in materia di cittadinanza.
Andrea SARUBBI (PD) richiama l'intervento svolto dal presidente del gruppo PDL, Fabrizio Cicchitto, nella seduta dell'Assemblea del 22 dicembre scorso, in cui ha affermato che «sulla questione dei bambini faremo una riflessione che avremmo potuto fare se ci aveste consentito di approfondire il ragionamento in Commissione». Ricorda che, in tale ambito, su trentasette interventi ventotto - di deputati appartenenti a vari schieramenti politici - si sono espressi in favore della cittadinanza ai minori.
Ritiene quindi che non si possa dire che la questione riguarda solo un'ala politica del Popolo delle libertà poiché il problema reale consiste nel fatto che il PDL ancora non ha una propria posizione sulla questione. Il timore è che il Ministro dell'interno, quando interverrà in Commissione, verrà a dire quale sarà la linea della maggioranza. Rileva pertanto come, finché non vi sarà un chiarimento politico vero nel PDL, sul tema dei minori si continuerà a fare un lavoro inconcludente, definibile come «aria fritta».
Auspica quindi che sia possibile trovare un accordo in Commissione, rimettendo poi all'Assemblea - in cui vi saranno anche molte votazioni segrete - le decisioni finali. Chiede pertanto al relatore di fare il massimo lavoro di sintesi fissando un termine, un orizzonte per il lavoro della Commissione sulle proposte di legge in esame.
Isabella BERTOLINI (PdL), relatore, ritiene ingenerosa l'accusa rivolta dal deputato Sarubbi alla relatrice ed alla maggioranza di aver portato all'esame dell'Assemblea un provvedimento privo di sostanza, «aria fritta». Ricorda che il suo gruppo ha assunto una posizione chiara in materia di cittadinanza già prima che il provvedimento andasse all'esame dell'Assemblea: questa posizione era quella definita nel testo proposto dalla relatrice ed approvato dalla maggioranza come testo da portare all'Assemblea. Non è in alcun modo corretto sostenere che il suo gruppo non avrebbe una posizione propria e avrebbe portato in Assemblea un testo definito alle condizioni poste dall'alleato di maggioranza. C'è stato un dibattito, è emersa una divergenza di opinioni e le posizioni, da dicembre ad oggi, non sono cambiate. Dopodiché il suo gruppo è disponibile ad un ulteriore riflessione e ad un supplemento di istruttoria, ma possibilmente evitando sterili accuse reciproche che non aiutano il confronto.
Donato BRUNO, presidente, avverte che il gruppo dell'Unione di centro ha comunicato alla presidenza un elenco di quesiti da sottoporre al Ministero dell'interno. Invita gli altri gruppi a far pervenire i propri. Quindi, nessun altro chiedendo di intervenire, invia il seguito dell'esame ad altra seduta.
Martedì 29 giugno 2010. - Presidenza del presidente Donato BRUNO.
La seduta comincia alle 14.35.
Norme in materia di cittadinanza.
C. 103 Angeli, C. 104 Angeli, C. 457 Bressa, C. 566 De Corato, C. 718 Fedi, C. 995 Ricardo Antonio Merlo, C. 1048 Santelli, C. 1592 Cota, C. 2006 Paroli, C. 2035 Sbai, C. 2431 Di Biagio, C. 2670 Sarubbi, C. 2684 Mantini, C. 2904 Sbai e C. 2910 Garagnani.
(Rinvio del seguito dell'esame).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato da ultimo, nella seduta del 23 giugno 2010.
Donato BRUNO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.
Fonte:
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