Forum della Rete G2 – Seconde Generazioni

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MessaggioInviato: 18 set 2007, 15:59 
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Da "Informa scuola", bollettino di settembre dell'Assessorato alle Politiche educative del Comune di Roma (Assessore Coscia).



Principali progetti d‘intervento per l’integrazione e l’educazione interculturale

Novità per quest’anno:

"Noi come voi", in classe con la rete di giovani di "G2 - Seconde Generazioni": programma di incontri, laboratori e seminari tenuti da G2 nelle scuole e nei Poli Intermundia, per analizzare la realtà di questi cittadini e i possibili percorsi per una loro vera integrazione.

L’intercultura a scuola


I minori migranti nelle scuole romane
I cittadini migranti residenti a Roma sono 235.708 e di questi 36.095 hanno meno di 18 anni. I bambini nati a Roma da genitori entrambi o uno solo stranieri sono ogni anno circa 4000 e la tendenza è di un incremento costante, soprattutto di bambini con la sola madre straniera.
Dei 36.095 minori 14.350 hanno 0-6 anni; 14.133 hanno 7-13 anni; 7612 hanno 14-18 anni. Le percentuali di alunni di origine migrante rispetto al totale della popolazione scolastica sono: scuola comunale dell’infanzia 9,7%; elementare 7,1%; media 6,6%; superiore 4,8 %.
In quasi tutte le scuole pubbliche e paritarie sono presenti, anche se in diversa percentuale, alunni non italiani; ciò dimostra che i cittadini migranti abitano e lavorano in tutte le zone della città.
Alcune scuole hanno percentuali molto alte:
Pisacane 68% ( infanzia ed elementare- VI Municipio )
Di Donato 58%( infanzia elementare media -I Municipio)
Andrea Doria 34%( elementare- VII Municipio)
Pavoni 51% ( medie- VI Municipio )
Pestalozzi 33%( elementare –I Municipio)
De Magistris 30%( medie-VI Municipio )
Via dell’Archeologia 27% ( infanzia elementare media –VIII Municipio )
Anche alcuni Istituti superiori registrano negli ultimi anni percentuali significative, per esempio:
Bottardi 25% ( ITT –VII Municipio ) Cattaneo 14%( professionale-I Municipio ) Sisto V 14% ( IPSIA-IV Municipio) Marco Polo 19% ( ITT-I Municipio ) Pantaleoni 19%( ITC –II Municipio)


Ultima modifica di G2 il 03 ott 2007, 12:45, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 24 set 2007, 08:12 
Lavoratore a nero

Iscritto il: 10 lug 2007, 07:17
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Località: roma
ciao, da antropologo impegnato da oltre 15 anni (nei periodi in cui non sono all'estero per la Cooperazione allo viluppo) in progetti di intercultura in Italia, in paticolare nelle scuole e fra scuole e territorio (es.: Roma XV Municipio e Roma I Municipio), mi interessa moltissimo questa iniziativa e verificare se posso contribuirvi.

In particolare, vorrei conoscere le caratteristiche degli interventi previsti nelle scuole (soprattutto obiettivi e metodologie) e i oprocessi di fomazione (o co-formazione) degli operatori (come e gestiti da hi?) che rappresentano la chiave del successo o meno dell'approccio.

Vorrei inoltre sottolinare il mio punto di vista generale sulla questione, per sgombrare subito il campo dalle incomprensioni.

Ritengo che i messaggi debbano riflettere davvero i contenuti e secondo gli approcci che evitino la fabbricazione di nuovi pregiudizi nello sforzo di combatere i vecchi. Così mi pare fondamentale (specie nella scuola dell'obbligo, ma la cosa vale in generale per tutte le iniziative he amano definisrsi "interculturali", anche nel tereritorio:
- partire dal fatto che le "identità" NON SONO un qualcosa di fisso, puro ed immutabile (sia quelle "migranti straniere", sia quelle dei cosiddetti "autoctoni", tanto più he spesso si tratta in questo caso di "migranti interni" da altre regioni e loro discendenti) ma SEMPRE rutto intrecci, miscugli, apporti di varia origine e questo tanto più in n Paese come l'Italia che negli ultimi 3.000 anni é stato luogo di simili pocessi in modo enorme;
- fare di QUESTO fatto un elemento essenziale, di metodo e di contenuto, delle iniziative, valorizando tutti gli elementi che lo dimostrano e che sono figli, assai prima dell'esistenza in Itala del fenomeno dell'immigrazione recente (e delle G 2) di grandi flussi migratori e scambi materiali ed immateriali nella Storia passata;
- farlo partendo da elementi della quotidianeità di vita e studio degli alunni (ma vale pure per tutti gli alrti): cibi e bevande (es.: arance, riso, gelati, té, patate, birra, mais, caffé, pomodoro, vari dolci, ecc.), feste e riti (es.: re magi, carnevale, fuochi d'artificio, rosario, evv.), musiche e danze (es.: balli latinoamericani, chitarre, percussioni, campane, ec.), giochi (es.: scacchi, aquiloni, ecc.), arte e letteratura(es.: intarsi, poesia "cortese", arco acuto, broccati, seterie, Divina Commedia, avori, ecc), parole e segni (es.: numeri indiani,. termini arabi ed iraniani, ecc.);
- sottolineare, infine, quelle parti della Storia (spesso avventurose ed avvincenti) che evidenziano alcune occasioni particolari di commistione e intreccio interculturale; es.: le carovane, i caravanserragli, i corsari, i viaggi marittimi e le ciurme, i "rinnegati", i pelegrinaggi, le città portuali e mercantili.

Per questo, mi permetto sinceramente di fare anche una piccola critica: trovo non adeguato il titolo dell'iniziativa "NOI COME VOI", perché focalizza subito l'attenzone sul binomio "NOI" e "VOI" (sia pure attraverso la similitudine "come"), e per ragazzi non abbastanza addentro nelle questioni interculurali (che alrimenti non avrebbero bisogno dell'iniziativa, no?) ciò cosnolida lo stereotipo che esistano, appnto un "NOI" ed un "VOI" predefiniti e distinti, mentre invece "NOI" sta dentro "VOI" e viceversa e i tipi di titoli che mi convincono di più sono:
- "L'ALTRO SIAMO NOI"
- "L'ALTRO CHE C'E' IN NOI"

Scusate la mia (solita) lunghezza, ma per me conta più la chiarezza che il numero di parole; i dialoghi non si pesano a chili!

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MessaggioInviato: 24 set 2007, 11:15 
Sergente di ferro
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Iscritto il: 03 lug 2006, 11:07
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Località: Roma
ciao Cavallo!
non appena il programma sarà ufficialmente approvato dall'assessorato, ne posteremo il contenuto.
Riguardo il titolo "Noi come voi" è nato pensando che noi "seconde generazioni/ovvero figli di immigrati" oramai adulti, come "voi" (bambini con genitori italiani e/o stranieri) siamo stati a scuola. E che "voi/loro" seconde generazioni-bambini non sono i primi ad essersi seduti in quelle sedie. Spiegare così al volo questioni così complesse non è mai facile. Comunuqe spero di averti dato qualche spiegazione in più (o forse ti ho confuso? :roll: )

Approposito dei titoli che consigliavi tu, la mia personale opinione, è che hanno un effetto molto negativo, peggiore del fuorviare.
Io non mi sento "l'altro". Anzi, io mi sento proprio come te.

Comunque sì. Sono personalmente d'accordo con te. Le definizioni, i titoli sono sempre limitanti...


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MessaggioInviato: 26 set 2007, 01:14 
Lavoratore a nero

Iscritto il: 10 lug 2007, 07:17
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Località: roma
ciao pipir,
sono del tutto d'accordo con te sulla questione di essere o sentirsi "altro", ed infatti i titoli che io proponevo volevano andare esattamente in quella direzione che dici tu, di aiutare a capire che "l'altro" non esiste:
- "L'ALTRO SIAMO NOI" (che é stato il titolo di na splendida iniziativa dell'Assessorato all'Educazione del Comune di Roma, alcuni anni fa, al museo Pigorini, rivolta agli alunni) vuol dire che l'"altro" siamo noi stessi, é in noi stessi, che ognuno é "altro" perché unico ma anche perché contiene "alterità" di ogni tipo e appartenenze (etniche, linguistiche, sportive, sessuali, religiose, musicali, politiche, ecc.) di ogni tipo;
- "L'ALTRO CHE C'E' IN NOI" (usato da me anche nel 2004-2005 in un progetto interculturale da me organizzato col Municipio XV di Roma) riafferma ancor di più il concetto sopa detto.

Invece, dopo la tua spiegazione capisco il senso di "NOI COME VOI" e mi sta bene, ma ti assicuro per esperienza che i termini "NOI" e "VOI", pure se collegati da un "come" danno alla gente comune (che sono poi i genitori degli alunni e molti degli stessi insegnanti...) un mesaggio che distingue il "NOI" dal "VOI" e poi, succesivamente, ne analizza comunanze (anhe esperienziali, come tu dici), ma patendo dall'idea (errata e stereotipata) che esistano omnque un "NOI" ed un "VOI" predefiniti, non comunicanti, diversi a priori e er "radici", che eventualmente, "buonisticamente", possono essere comparati, evidenziando similitudini di percorso.

Ebbene, su quanto sia limitante questo approccio esistono studi socioantropologici italiani, francesi, ecc. da almeno 15 anni, anche se purtroppo poi molti che operano nell'Intercultura (e in primis le istituzioni: basta vedere i manifesti di Intermundia 2005 e 2006 del Comune di Roma, dove a rappresentare i migranti ci sono africani con le lance, eskimesi, cinesi in costume, pellerossa, ecc.!!!!) che non si rendono conto della gravità del "NOI" e "VOI" come punti di patenza.

Ma tu hai ragione, non é il titolo che conta di più, ma il contenuto e, ancor di più, la metodologia e l'approccio e mi piacerebbe conoscerli meglo, nonché verificare se posso davi una mano o no.

I titoli sono sempre limitanti, come dici tu, ma se la gente comune li interpreta male sono conroproducenti.

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MessaggioInviato: 26 set 2007, 20:32 
Clandestino

Iscritto il: 13 mag 2007, 00:47
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Località: Milano-Roma
grande cavallo anche su G2, ma associna non ti bastava?
ma xk la bandiera della Jamaica??? hanno fatto un altro record mondiale? :lol:


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MessaggioInviato: 27 set 2007, 00:54 
Lavoratore a nero

Iscritto il: 10 lug 2007, 07:17
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Località: roma
per leviatano:
mentre su Associna cerco di partecipare a molti topics, qui mi interessa in particolare la questione del rapporto con le scuole e le relative iniziative.

La bandiera della Giamaica l'ho scelta perché per me vale il detto (di Malatesta): "Nostra patria é il Mondo intero, nostra legge la libertà".

Più precisamente, poi, dai miei interventi su Associna avrai notato che (anche professionalmente, da antropolgo) io non condivido le appartenenze rigide, le identità precostituite, e adoro gli intrecci, i miscugli, le "contaminazioni", sia pure nel rispetto di "radici identitarie" che però non si riducono ad una nazionalità (simboleggiata da una bandiera).

Io sono nato in Italia e cittadino italiano (e non sono G2/G3 se non come nipote di migranti "interni", ma siciliani, umbri e piemontesi, con "radici" culturali e perfino onomastiche e biologiche arabe, normanne, etrusche ed occitane), per cui avrei dovuto mettere la bandierina italiana, ma mi sento di "radici" (come diceva l'insuperabile De André) afro-mediorientali, mediterranee, meticce, con apporti estremorientali e americani e quindi non ho voluto mettere il tricolore.

Allora ho messo la bandierina giamaicana perché:
- non rappresenta né uno Stato UE, né uno Stato da cui ci sia un forte flusso di migranti in Italia (e quindi non dà adito a confusioni);
- é la culla del reggae e del movimento rasta, che ha tratti di forte "meticciato" e sincretismo culturale.

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MessaggioInviato: 30 ott 2007, 20:41 
Clandestino

Iscritto il: 30 ott 2007, 19:28
Messaggi: 3
Località: Firenze
Ciao, mi chiamo Lucia e mi sono appena iscritta anche se sleggiucchio il vostro sito già da un po' (e ho imparato un monte di cose!..).

Coordino un progetto nelle scuole superiori sul tema del volontariato (sociale, ambientale, un po' di tutto...) e tra l'altro organizzo incontri nelle classi con i volontari di diverse associazioni. Parlando con i docenti spesso mi viene chiesto di affrontare il tema dell'"intercultura, perchè nelle classi ci sono molti stranieri e talvolta emergono comportamenti razzisti" MA non è propriamente il tema delle associazioni che partecipano a questo progetto.. :roll:

Quello che ho rilevato, comunque, è che la richiesta di progetti come quello che fate a Roma ci sarebbe eccome anche a Firenze e sono convinta che anche da parte degli enti locali potrebbe esserci interesse a collaborare.

C'è qualche G2 nei dintorni di Firenze che sta pensando di promuovere qualcosa del genere?


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MessaggioInviato: 30 ott 2007, 23:18 
G2 Integrato

Iscritto il: 07 ott 2006, 12:07
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Località: Toscana
presente


ad arezzo stiamo cercando di fare qualcosa di simile.


più vicini di cosi :wink:


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MessaggioInviato: 03 dic 2007, 02:31 
Lavoratore a nero

Iscritto il: 10 lug 2007, 07:17
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Località: roma
dopo che sono passati 2 mesi e mezzo, si hanno notizie dall'Assessorato del Comune di roma sul progetto o tutto tace....?

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MessaggioInviato: 03 dic 2007, 12:15 
Extra terrona
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Iscritto il: 03 lug 2006, 13:44
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credo che sulle scuole si daranno informazioni qui più avanti. intanto mi pare di capire che le seconde generazioni continuano ad elaborare idee e materiali di cui i/le responsabili ci faranno sapere su questo canale quando avranno un po' più di tempo a disposizione.


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MessaggioInviato: 15 dic 2007, 13:00 
Lavoratore a nero

Iscritto il: 10 lug 2007, 07:17
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Località: roma
la mia richiesta era dovuta al fatto che la notizia iniziale era di settembre, epoca in cui le scuole per lege preparano i POF (Piani Offerta Formativa) che devono comprendere TUTTE le iniziative dell'anno scolastico.

Siamo quasi alle vacanze di Natale e il fatto che non ci siano novità vuol dire semplicemente che NULLA si potrà fare nell'anno scolastico 2007-2008 (tanto più che sono vietate attività extra da aprile in poi), e che il Bilancio Comunale 207 scade il 31 dicembre e se si doveva stanziare anche solo 1 Euro non lo si farà più.

Non sarebbe il caso di smetterla di farsi prendere in giro da burocratelli che fanno finta di essere interessati alle proposte e poi lasciano scadere i tempi per realizzarle? Che facciamo, andiamo di nuovo a marzo 2008 ad "Intermundia" (per la quale quell'Assessorato del Comune di Roma continua a spendere tante migliaia di Euro per splendidi depliants in carta patinata, inquinante, con immagini di "migranti" simboleggiati da Eschimesi, fricani con le lance, Pellerossa, Marzianini verdi) a discutere i seconde generazioni e integrazione mentre una qualsiasi iniziativa nelle scuole giace come proposta in un cassetto?

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MessaggioInviato: 17 dic 2007, 14:48 
Sergente di ferro
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Località: Roma
Bonjour monsieur Cavallo! Quanta partecipazione! :wink: Ma non è il caso di scaldarsi. Infatti, il progetto con l'assessorato sta procendedo piuttosto bene. Abbiamo già iniziato a fare delle iniziative nelle scuole di altre Province e mi sembra che ci sia stato un ottimo riscontro da parte degli studenti, sia figli di immigrati che non. All'inizio del prossimo anno posteremo il programma degli interventi nelle scuole romane e presto in quelle di altre province.

Nulla giace nei nostri cassetti e cerchiamo di non lasciare mai i nostri progetti in balia degli eventi. :lol:


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MessaggioInviato: 17 dic 2007, 23:52 
Lavoratore a nero

Iscritto il: 10 lug 2007, 07:17
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Località: roma
scusa pipit ma io non mi scaldo sw bnon quando i problemi vengono rimossi o sottovalutati.

1) Tu dici: "Abbiamo già iniziato a fare delle iniziative nelle scuole di altre Province e mi sembra che ci sia stato un ottimo riscontro da parte degli studenti, sia ": che c'entra? Io mi riferivo al caso romano (stando disciplinatamente dentro al titolo del topic, he non ho aperto io) e non vedo come quel che si fa altrove c'entri coi rapporti con l'Assessorato Educazione del Comune di om,a (a cui é riferita la critica anche su "Intermundia", che é iniziativa di Roma e non di altrove ed i cui aspetti da me criticati lo sono stati anzhe in un convegno ufficiale alla facoltà di Studi Orientali a Roma nel 2005); so benissimo che in altre località la cosa é diversa.

2) Dici anche: "All'inizio del prossimo anno posteremo il programma degli interventi nelle scuole romane"; ribadisco allora che:
- gli interventi non inclusi nei POF (che sono approvati dalle scuole a settembre), su qualsiasi tema risultano sempre un'aggiunta appicicaticcia poco incisiva e spesso controproducente; se gli interventi nelle suole romane sono definiti a gennaio (seconda metà dell'anno scolastico e con le vacanze di pasqua ed il periodo di divieto di iniziative extracurriculari che inizia a fine aprile), il rischio che si riducano a questo é altissimo, perché non rendersene conto? Non credo serva fare iniziative tanto per farle ma solo se sono utili davvero e non come fiori all'occhiello;

3) resta inoltre del tutto aperta la questione che io avevo posto a settembre e che non riguarda l'APPROVAZIONE da parte dell'Assessorato dei progetti, ma la PRESENTAZIONE degli stessi,che credo sia avvenuta da tempo; infatti io avevo chiesto: "vorrei conoscere le caratteristiche degli interventi previsti nelle scuole (soprattutto obiettivi e metodologie) e i processi di fomazione (o co-formazione) degli operatori (come e gestiti da chi?)" Questi elementi dovrebbero essere (spero) indicati nei progetti al'atto della presentazione e quindi non vedo la difficoltà (a settembre come ora) a renderli noti e potercisi confrontare anche prima della fatidica approvazione (tardiva) dell'Assessorato..

Quegli elementi (assieme alla calendarizzazione seria degli interventi ed al rapporto coi POF) sono essenziali per evitare, ancora una volta, iniziative di scarsissimo impatto o addirittura conroproducenti (come purtroppo molte ONG e Associazioni italiane fanno e come ho visto fare personalmente appunto anche in ambito "Intermundia" non da G2 ma da altri), ad esempio:
* non considerando che gli operatori devono essere FORMATI (non basta certo essere "seconda generazione" per poter condure simili niziative, come non basta essere anglofono per insegnare l'Inglese) e che vanno individuati percorsi e soggetti (certamente l'avrete fatto prima di presentare il progetto, qindi non vedo la difficoltà a riassumere la cosa sul Forum);
* non considerando le esperienze fallimentari (per genericità, episodicità, scollegamento dal curriculum, ideologismo, ecc.) già datesi in alcune realtà romane negli anni passati da parte di vari soggetti associativi;
* non considerando infine l'inerzia delle burocrazie scolastiche.

Naturalmente non sto riticando specifici punti del progetto, dato che non é stato spiegato sul Forum, ma solo mettendo in guardia, visto che in questi casi i ritardi temporali e le approssimazioni concettuali (stile depliant e non-connessione con la realtà territoriale di "Intermundia" a Piazza Vittorio) sono sintomi pesanti di rischi gravi.

Mi scaldo? In po' peché vorrei che le cose, nelle scuole e nel territorio, si facessero come in altre città anche a Roma ma spesso pare volutamente impossibile...

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MessaggioInviato: 18 dic 2007, 00:06 
G2 con doppia cittadinanza

Iscritto il: 01 lug 2006, 21:34
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Località: Roma
cavallo ha scritto:
Mi scaldo? In po' peché vorrei che le cose, nelle scuole e nel territorio, si facessero come in altre città anche a Roma ma spesso pare volutamente impossibile...


altre città tipo dove? quali sono quei modelli che per te son riusciti?

su non scaldarti, farlo su un forum è da sciocchi e poi fa male alla digestione :lol:

p.s. io nn ho ancora capito quali sono le critiche ad intermundia :?:
a parte la spiegazione ecologica, e che molti stand/progetti a tua detta erano organizzati male perchè decontestualizzati dal territorio di piazza vittorio. Che tra l'altro intermundia è un contenitore e gli organizzatori che hanno valutato i progetti se ne occupano da un sacco di edizioni oramai, mi sembra, quindi credo abbiano l'esperienza e le competenze necessarie. Penso che la tua critica se consistente potrebbe spiegarsi con il non successo o la disorganizzazione dei singoli progetti e che vabbè uno può saperlo solamente una volta presentati. magari l'anno prossimo gli organizzatori non reinviteranno più quei progetti "falliti", mah.
Che baccano.

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Cinese fasullo


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MessaggioInviato: 18 dic 2007, 10:58 
Lavoratore a nero

Iscritto il: 10 lug 2007, 07:17
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Località: roma
rispondo ai 2 punti posti da Cino, sperando di riuscire ad essere costruttivo come vorrei.

A) Intermundia:
le critiche (sviluppate anche nel Convegno sponsorizzato dal Municipio I su Esquilino del 2005) sono le seguenti:
- si usa Piazza Vittorio e il Rione Esquilino come palcoscenico per l'iniziativa in modo purtroppo strumentale, perché:
* non si coinvolgono le associazioni dei migranti (bangladeschi, inesi, ecc.) né le loro attività comerciali e di ristorazione (contro quel che invece ha cercato faticosamente e senza soldi di fare il Municipio I) nel'iniziativa, dando invece a coop e associazioni non locali perfino l'incarico delle "visite guidate ai negozi" (un fiasco colossale);
* non si costruisce nessun rapporto con le valenze educative date dalla presenza ad Esquilino di elementi immateriali interculturali nel commercio;
* si registra un uso della piazza (studiato criticamente ora per ora per 3 giorni già nell'edizione 2005 da un gruppo d antropologi di cui facevo parte) che durante "Intermundia" (fatte salve le visite coatte di alunni) é addirittura meno interculturale che nei giorni normali e con gruppi di migranti (africani, cinesi, esteuropei) presenti solo sulle panchine e mai coinvolti nelle attività;
* si riduce la vera interattività interculurale al solo, pregevole, stand dei "Poli Intermundia", che soffrono comunque una forte distanza dal mondo delle attività socioeconomuche "etniche" durante tutto l'anno ad Esquilino (si veda l'assenza di ogni rapporto col mercato rionale);
* si inonda la città (a caro prezzo: ci si potrebbero fare 30 iniziative serie nelle scuole con quei soldi) di locandine e si ammassano nella tenda-organizzazione di "intermundia" migliaia di costosissimi depliants patinati (antiecologici) che restano in larga misura non distribuiti l'ultimo giorno, in cui "scherzosamente", da anni, si usano immagini per simboleggiare i bambini figli di migranti (l'"intermundialità"), ossia "seconde enerazioni"..., che fanno parte degli stereotipi condannati da tutte le pubblicazioni sull'educazione interculturale e derisi da sociologi ed antropologi all'unanimità: il "negretto" con la lancia, il "cinersino" col codino, ed addirittura il "pellerossa" con le piume e l'"eschimese"!

B) "altre città":
le iniziative interculturali nelle scuole in Italia si svolgono da almeno 20 anni, con alterne vicende e una percentuale di insuccesso enorme per approssimazione, scarsa formazione degli operatori, episodicità, folklorismo; di quelle a cui ho partecipato fuori rRoma ho trovato molto ben fatte:
- iniziative a Modena che si sono svolte collegando scuola e commercianti;
- iniziative a Palermo di formazione degli insegnanti per evitare interventi estemporanei nelle scuole di pseudo-mediatori e senza rapporto coi POF;
- iniiative a catania basate molto sulla ludicità e con n'ottima formazione degli operatori "a monte";
- iniziative a Civitavecchia, per la loro multisettorialità (scuola-territorio);
- iniziative in Sardegna (Cagliari, Sassari, Oristano e soprattutto Nuoro nell'ambito di un progetto triennale di "Ricerca e Cooperazione" con Tunisia e Francia) che anno collegato utilmente scuola ed extrascuola.

Ce ne sono sicuramente altre che non conosco.

A Roma io ho lavorato in un quadro positivo per 2 anni (2004-2005) nelle scuole del Municipio XV su un progetto interculturale centrato su De Anré, ma successivamente (206-2007) le difficoltà e i limiti di quell'iniziativa sono cresciuti e per il 2008 non si vede continuità progettuale, quindi non posso parlare di "esperienza riuscita".

Ho molta paura del riscoprire sempre le cose fondamentali degli interventi interculturali nelle scuole (delicatissimi), senza conoscere i 20 anni di esperienze avvenute e trovarmi nel 2007 davanti a banalizzazioni, episodicità, occasioni mancate (come, confermo, é Intermundia sul piano educativo, non su quello di "vetrina positiva" delle Associazioni, G 2 compresa, che é altra cosa!) perché non c'é memoria storica di quel che di positivo e di sbagliato é stato fatto.

Ribadisco poi che uno dei problemi essenziali nell'agire nelle scuole (che ha rappresentato anche il limite dell'esperienze nel Municipio XV) é la tempistica: un'iniziaiva che non sia PROGRAMMATA ED APPROVATA a settembre e quindi non entri nei POF, che non veda una formazione degli insegnanti "a monte" e naturalmente anche degli "operatori esterni", che non sia collocata nella prima metà dell'anno scolastico, perde il 90% delle possibilità di avere successo se non come (inutile) fiore all'occhiello: queto lo sa chiunque abbia fatto simili esperienze ma sembra sia più facile dimenticarlo.

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