Ecco un bozza del verbale della mattinata del WS. anche per questo per favore, aggiungete e correggete...
Generale
Al workshop sono state invitate seconde generazioni residenti a Roma, Milano, Torino, Genova, Reggio Emilia, Prato, Ancona, Camerino e Napoli. Hanno partecipato alla giornata a loro dedicata una trentina di giovani e meno giovani di origine filippina, cinese, giapponese, libica, etiope, capoverdiana, tunisina, egiziana, iraniana, cilena, equadoriana, peruviana e messicana. Tutti figli di genitori immigrati o di coppie miste.
I partecipanti, di un’età compresa tra i 18 e i 40 anni, rappresentano una piccola percentuale delle seconde generazioni maggiorenni non considerate da nessuna statistica ufficiale che identifica come seconde generazioni solo i minorenni, che hanno raggiunto in Italia quota 500.000 (Caritas).
Erano presenti anche vari giornalisti e fotografi (la repubblica, rete oro, il romanista ecc.).
Mattinata
Nella prima parte del workshop erano presenti due esperti: Caterina Boca, avvocato della Caritas e Mauro Valeri, vice presidente del Comitato minori stranieri.
- Sono state presentate delle brevi relazioni sulla normativa vigente in fatto di permesso di soggiorno (famiglia, studio e lavoro), carta di soggiorno, cittadinanza e “spine nel fianco” ovvero servizio civile e accesso al mondo del lavoro (concorsi pubblici, albi professionali)
- Ad ogni relazione è seguita una discussione/approfondimento a cui hanno partecipato anche gli esperti.
- Ci si è soffermati su:
il permesso di soggiorno per motivi familiari, che permette di essere dipendenti economicamente dalle proprie famiglie solo fino ai 18 anni, questo secondo la legge ma in alcuni casi le questure hanno fatto delle eccezioni. Secondo gli esperti il fatto che alcuni abbiano ottenuto un PDS per famiglia facendo un ricorso non rappresenta un precedente che garantisca un pds per famiglia a chiunque faccia ricorso.
il permesso di soggiorno per studio, evidentemente pensato solo per chi entra in Italia con un visto per studio, diventa una "trappola" per i ragazzi di seconda generazione che decidono di continuare gli studi e non di lavorare raggiunta la maggiore età, questi infatti saranno constretti a rinnovarlo ogni anno. il PDS per studio è considerato "meno forte" di un PDS per motivi familiari. Una delle G2 presenti, non riuscendo a rinnovare il PDS per lavoro ha chiesto se poteva trasformare il PDS per lavoro in studio ma le è stato sconsigliato dagli esperti, poichè poi sarebbe stato molto più difficile tornare al PDS per lavoro.
la carta di soggiorno che, secondo l’esperto Mario Valeri, era stata studiata per le prime generazioni lungo residenti e non per le seconde generazioni, alle quali sarebbe dovuta essere riservata una legge per la cittadinanza più aperta che non è mai stata fatta.
Il confronto dei casi personali dei partecipanti al workshop e la conferma degli esperti, ha messo concretamente in evidenza la discrezionalità delle questure nell’interpretare le leggi, spesso ambigue e complicate da atti amministrativi e note interne difficili da reperire.
In generale è emersa la sensazione che la “categoria” di seconde generazioni non sia, in effetti, contemplata da nessuna legge, se non in una circolare che prevede che chi ha compiuto la maggiore età in Italia per passare da un permesso di soggiorno per studio a uno per lavoro non debba rientrare nelle quote.
Alla prima parte del workshop, dopo una breve relazione sull’attuale legge per la cittadinanza, è intervenuto il neo-assessore romano all'università, alle politiche giovanili e alla sicurezza, Jean Leonard Touadì che ha dichiarato che non si possono chiamare immigrati ragazzi che non si sono mai mossi da Roma, l’assessore ha continuato affermando che “E' una cosa folle che in un paese come il nostro non si conceda la cittadinanza a chi è nato qui. L’Italia ha tutte le ragioni politiche per concederla visto l’andamento demografico del paese”. Tuaodì ha anche voluto sottolineare la differenza tra le prime e le seconde generazioni: “La prima generazione è la generazione del sacrificio, ma la seconda non può essere sacrificata, per evitare a questi ragazzi di vivere il disagio della doppia appartenenza, che può portare a problemi e tensioni, dobbiamo riuscire a rendere questa doppia appartenenza una risorsa per l'Italia".
Un saluto e un augurio è stato anche fatto dal Senatore Francesco Martone, intervenuto brevemente al WS.
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