(ANSA) - ROMA, 30 NOV - Gianfranco Fini torna ad insistere perché l'Italia riconosca lo 'ius soli' e dia la cittadinanza ai bambini che nascono e crescono nel nostro Paese, indipendentemente dalla cittadinanza dei loro genitori. Il Presidente della Camera parla a Montecitorio, aprendo il convegno con "Pane e pregiudizio. Storie di migrazioni, 65 anni dell'Anfe dalla sua fondazione", con il ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant'Agata, il presidente dell'Anfe Paolo Genco, Emma Bonino, il presidente Mentoring Usa-Italia Matilda Raffa Cuomo, il portavoce Rete G2 Seconde Generazioni, Mohamed Abdalla Tailmaun. "Bisogna consentire a chi nasce in Italia di diventare cittadino italiano - afferma Fini - ce lo chiedono i bambini che a scuola giocano con i bambini italiani, parlano i loro stessi dialetti, tifano le loro stesse squadre. Bisogna superare, nel più breve tempo possibile, una forma odiosa di discriminazione che non può esistere in un Paese civile come il nostro, memore della storia dei suoi immigrati". "Bisogna guardare agli immigrati con occhi scevri dal pregiudizio etnico, religioso, razziale - prosegue Fini - se nel nostro cuore albergasse un tale sentimento mortificheremmo e vanificheremmo la storia dei nostri connazionali, che furono vittime anch'essi, ma seppero integrarsi ed i loro figli e nipoti colsero il frutto più bello dell'impegno dei loro padri, arrivando in tutto il mondo a ricoprire ruoli ai livelli più alti". "Non dobbiamo avere timore che questo accada tra 50 anni anche in Italia - conclude Fini - dobbiamo operare perché l'integrazione sia basata sul reciproco rispetto e sulla difesa delle identità". (ANSA).
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