Aiutiamo ad essere italiani i ragazzi che compiono diciotto anni
Numerose in questi anni sono state le campagne per ricordare che l’attuale legge italiana sulla cittadinanza (la 91/92), contiene alcuni principi dello ius soli (è cittadino chi nasce in quel territorio) che rimangono sconosciuti a chi ne potrebbe beneficiare. Si tratta della possibilità per i neo diciottenni stranieri nati e cresciuti in Italia, di presentare domanda di cittadinanza entro il compimento del diciannovesimo anno. Da sempre, a occuparsi del tema, sono stati gli aderenti alla Rete G2, che di recente, assieme a Save The Children, hanno lanciato l’iniziativa “18 anni…in Comune” che ha trovato il sostegno dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci). L’idea, già sostenuta in passato ma che era rimasta inapplicata nella maggior parte dei casi, è quella di inviare una lettera a circa quindicimila diciassettenni attualmente stranieri anche se nati in Italia, invitandoli a presentare tempestivamente la domanda di cittadinanza entro il termine previsto. Quindi fino a che non verranno approvate nuove proposte di legge in materia, è meglio applicare al meglio quel che già c’è. Ma non è l’unico passo a proposito di cittadinanza. Il comitato “L’Italia sono Anch’io” da un paio di settimane raccoglie le firme perché la proposta di legge di iniziativa popolare, che prevede alcune modifiche all’attuale 91/92 arrivi in Parlamento. Si tratta di una iniziativa che propone uno ius soli “temperato” che prevede, anche in questo caso, un diritto di suolo che renda automaticamente cittadino chi nasce nel territorio dello stato, indipendentemente dalla cittadinanza dei suoi genitori. Cinquantamila sono le firme da raccogliere. Tutte le informazioni su dove trovare i banchetti nella vostra città sono sul sito
www.litaliasonoanchio.it.
14 ottobre 2011