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Razzismo.
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Autore:  Pushpa [ 07 dic 2007, 18:55 ]
Oggetto del messaggio:  Razzismo.

Non so se c'è già questo argomento, però, mi interessano le vostre opinioni.

Mi è capitato spesso di ricevere frasi offensive e sguardi altrettanto pesanti solamente perchè il colore della mia pelle non è bianco.
Molte volte non ho avuto la capacità di reagire, ho semplicemente incassato quelle parole che hanno fatto male come una lama di coltello nella pelle...Poi a casa, in silenzio perchè mi vergognavo di quelle parole, piangevo. Mi sono sempre odiata per questa mia debolezza. Non riesco ad affrontare a parole queste persone, un pò mi spaventano e un pò non riesco, in quel momento, a ragionare perchè la rabbia, la tristezza e tutto un insieme di sentimenti mi prende alla testa e l'unica mia risposta è il silenzio...e la paura.

Io non ho mai capito, e mai capirò, cosa ci possa essere di "divertente" o di soddisfacente nel ferire le persone solo per il gusto di farlo. Dentro a quelle teste deve esserci un vuoto incredibile che viene riempito dalla stupidità. Questa, secondo me, è l'unica spiegazione.

Voi come vi siete comportati o come vi comportereste di fronte a persone così?

Autore:  ahimsa [ 07 dic 2007, 19:25 ]
Oggetto del messaggio: 

Premetto che mi sono trovato pocchissime volte in casi del genere, non ricordo neanche quando sia stata l'ultima volta. Sarò stato fortunato? Accorto? Avrò girato largo da queste persone? Le avrò convertite? :roll:

Posso dire per certo che la risposta più efficace che potresti dare a persone del genere è cercare di ragionarci educatamente, per marcare la differenza (in questo caso è lui che lo ha fatto per primo) tra la tua "cultura", la tua "educazione" d'innanzi alla sua "ignoranza". Più il suo attacco è violento, più il tuo dovrebbe essere docile.

Se non riesci a controbattere, poco male. Lui non ti ha tolto nulla, ed allo stesso tempo si è privato di una opportunità. Di conoscere una persona "diversa" da lui.

Il razzismo è una reazione di difesa, nasce dalla consapevolezza - a volte infondata ed esagerata - della propria debolezza e nell'aspettativa di una reazione dello stesso segno dall'altro, dal "diverso".
Un razzista ha bisogno di essere amato, di essere avvicinato, rassicurato, abbracciato (pensa bello, abbracciare uno che pensava di averti detto la cosa peggiore di questo mondo!! pensa che faccia farebbe :shock: ).
Bisogna fargli capire che dietro a maschere diverse si nascondo persone che fanno la stessa vita, mangiano gli stessi cibi, ascoltano la stessa musica, hanno gli stessi sogni.

La reazione più sbagliata è proprio la appropriazione del suo stesso linguaggio e dei suoi stessi stilemi. Se lo si attacca, gli si darà ragione del suo mettersi in difesa ed poi controattaccare ulteriormente.

In un libricino di duemila anni fa, chiamato Vangelo, c'è scritto che un certo Jesus era venuto non per i "buoni", pudici e lindi, ma per i peccatori, i malati, gli straccioni, le prostitute, ecc.

Questa gente ha bisogno più di altri del nostro aiuto. Più dei nostri amici più intimi.
Aiutiamoli.

PS: vi consiglio di guardare il fim "Crash, contatto fisico". E' davveri illuminante :idea:

Autore:  Pushpa [ 07 dic 2007, 19:54 ]
Oggetto del messaggio: 

ahimsa ha scritto:


Posso dire per certo che la risposta più efficace che potresti dare a persone del genere è cercare di ragionarci educatamente, per marcare la differenza (in questo caso è lui che lo ha fatto per primo) tra la tua "cultura", la tua "educazione" d'innanzi alla sua "ignoranza". Più il suo attacco è violento, più il tuo dovrebbe essere docile.

Se non riesci a controbattere, poco male. Lui non ti ha tolto nulla, ed allo stesso tempo si è privato di una opportunità. Di conoscere una persona "diversa" da lui.


Un razzista ha bisogno di essere amato, di essere avvicinato, rassicurato, abbracciato (pensa bello, abbracciare uno che pensava di averti detto la cosa peggiore di questo mondo!! pensa che faccia farebbe :shock: ).
Bisogna fargli capire che dietro a maschere diverse si nascondo persone che fanno la stessa vita, mangiano gli stessi cibi, ascoltano la stessa musica, hanno gli stessi sogni.

La reazione più sbagliata è proprio la appropriazione del suo stesso linguaggio e dei suoi stessi stilemi. Se lo si attacca, gli si darà ragione del suo mettersi in difesa ed poi controattaccare ulteriormente.



Quello che hai scritto mi ha fatto sorridere. Prendila come una cosa positva, non è una presa in giro nei tuoi confronti.
Le tue parole mi sembrano un pò troppo "buoniste", si sente che, per tua grandissima fortuna, non hai avuto grossi problemi con queste persone.
A volte, comunque, soprattutto quando ero bambina e ragazza, riuscivo a far cambiare idea o meglio, riuscivo a far capire che oltre al colore della pelle, c'era qualcosa di molto più importante su cui porre attenzione.
Ora, diventata adulta ho molta più difficoltà a trovare questa disponibilità al dialogo: dall'altra parte trovo un muro che pensa di essere migliore solo perchè nato nella parte "giusta" del modno. Di fronte all'indifferenza, alla maleducazione e alla stupidità delle persone razziste, a mio avviso, serve più di qualche parola di conforto nei loro confronti, o un abbraccio. In quei momenti vorrei davvero dire qualche parola intelligente che risvegli in loro un lume di "umanità"....Quello che mi blocca e che mi fa andare in panne il cervello è la certezza che dall'altra parte non c'è voglia di dialogo, non c'è voglia di capire chi sono io, penso che in quel momento non ci sia nemmeno molta umanità. C'è solo la voglia di ferire, e c'è un certo odio non molto nascosto. La mia frase posso anche dirla: posso dire loro che siamo tutti uguali, che siamo tutti della stessa razza umana e altre belle parole, ma sono straconvinta che, dall'altra parte, nel migliore dei casi, avrei in risposta solo delle risate sarcastiche ( se non qualcosa di peggio).
Scusa lo sfogo, e grazie per la tua risposta.
C'è da dire che il mio obiettivo è comunque quello di cercare almeno di fare qualche ragionamento con queste persone...ma la vedo molto, molto dura.

Autore:  cavallo [ 07 dic 2007, 21:35 ]
Oggetto del messaggio: 

esiste un limite oltre il quale essere buoni e non violenti con chi fa della negazione della qualità di essere umano di altre persone significa solo diventare complici di concezioni ed atti criminali.
Voglio ricordarvi che il Mahatma Gandhi, ad un giornalista britannico che gli chiedeva se le sue strategie non-violente, usate contro i colonialisti inglesi, le avrebbe uisate anche contro i nazisti rispose: "Certamente no! L'Inghilterra ha un'opinone pubblica su cui agire con la non-violenza, ma di fronte al male assoluto del nazismo, la nonviolenza diventerebbe complicità"!

Provate a dire ad una donna di "abbracciare" uno stupratore!

Il razzista convinto é peggio dello stupratore, perché considera certe categorie semplicemente sub-umane, non-umane e gli orrori provocati dal razzismo nella Storia non hanno paragone; io credo che si possa e si debba dialogare coi ragazzetti che si credono razzisti, si possa e si debba ialogare con le persone comuni che ripetono a pappagallo gli stereotipi razzisti senza neppure capirli e che si possa e si debbano costruire argini culturali, informativi, alla diffusione di tali stereotipi.

Ma il razzista convinto (specie se colto, se uomo con un potere educativo e/o informativo e/o politico, e/o militare) va combattuto su tutti i terreni, va fermato nel suo agire, con le leggi, la mobilitazione, l'isolamento, va smascherato per quel che é: un diffusore di menzogne velenose e un esaltatore del crimine.

Lasciare spazio con un sorriso a simili figure significa confermare loro che appartengono ad una élite superiore, libera di fare quel che vuole e che gli altri sono vili, paurosi, mezzo-umani, inferiori. L'errore che troppe volte hanno fatto le vittime del razzismo compresi gli Ebrei che si sono lasciati condurre quasi ovunque tranne che a Varsavia) al massacro senza nepure creare ostacoli ai loro carnefici.

Autore:  Pushpa [ 08 dic 2007, 14:08 ]
Oggetto del messaggio: 

cavallo ha scritto:
esiste un limite oltre il quale essere buoni e non violenti con chi fa della negazione della qualità di essere umano di altre persone significa solo diventare complici di concezioni ed atti criminali.
Voglio ricordarvi che il Mahatma Gandhi, ad un giornalista britannico che gli chiedeva se le sue strategie non-violente, usate contro i colonialisti inglesi, le avrebbe uisate anche contro i nazisti rispose: "Certamente no! L'Inghilterra ha un'opinone pubblica su cui agire con la non-violenza, ma di fronte al male assoluto del nazismo, la nonviolenza diventerebbe complicità"!
io credo che si possa e si debba dialogare coi ragazzetti che si credono razzisti, si possa e si debba ialogare con le persone comuni che ripetono a pappagallo gli stereotipi razzisti senza neppure capirli e che si possa e si debbano costruire argini culturali, informativi, alla diffusione di tali stereotipi.
Ma il razzista convinto (specie se colto, se uomo con un potere educativo e/o informativo e/o politico, e/o militare) va combattuto su tutti i terreni, va fermato nel suo agire, con le leggi, la mobilitazione, l'isolamento, va smascherato per quel che é: un diffusore di menzogne velenose e un esaltatore del crimine.




D'accordo con te su tutto.
Con i ragazzini che si credono solamente superiori,ma che non hanno proprio un odio verso il "diverso", a mio avviso si può e si deve cercare un dialogo.
Una volta, però, mi è capitato di imbattermi in tre individui di chiaro stampo razzista: quelli, per intenderci, che fanno parte di Forza Nuova e che ne vanno orgogliosamente e testardamente fieri. Non si sa, o almeno, io non so e non ho mai capito cosa ci sia di utile per la società in questo tipo di propaganda, ma tant'è. Qui a Verona, poi, sono molto presenti, oltre agli "amici" della Lega...

Ecco, in quel caso ho provato davvero paura, e non penso che se avessi cercato di dialogare sarebbe finita meglio di come è finita grazie (o per colpa) del mio silenzio.

Autore:  Cino [ 08 dic 2007, 16:30 ]
Oggetto del messaggio: 

Da piccolo incassavo come te, crescendo sviluppi la NAUSEA, che comprende anche presunzione, ovvero tu sei meglio di chiunque altro, eviti tutti e guardi tutti dall'alto in basso.
A me quando mi capitano ancora questi episodi, rispondo con un bel siggail, altrimenti nn rispondo ma nn mi tocca più di tanto oramai.
Forse sono stato poco chiaro, ma poco importa.

Autore:  Pushpa [ 08 dic 2007, 17:14 ]
Oggetto del messaggio: 

Cino ha scritto:
Da piccolo incassavo come te, crescendo sviluppi la NAUSEA, che comprende anche presunzione, ovvero tu sei meglio di chiunque altro, eviti tutti e guardi tutti dall'alto in basso.
A me quando mi capitano ancora questi episodi, rispondo con un bel siggail, altrimenti nn rispondo ma nn mi tocca più di tanto oramai.
Forse sono stato poco chiaro, ma poco importa.


No, ho capito cosa intendi.
Io non riesco ancora a "rispondere per le rime" di fronte a sta gente...più che altro lascio che dicano. Solo una volta sono riuscita a dialogare dopo una frase poco carina nei miei confronti. Ma, come ho già detto, con i ragazzini è un pò più facile che con adulti immaturi ma che si sentono i padroni del mondo.

Autore:  El Persiano [ 09 dic 2007, 02:38 ]
Oggetto del messaggio: 

e' vero che esistono i razzisti...e' altrettanto vero che molte volte certe frasi vengono dette in tono ironico o incosciente...quindi dovremmo prima noi saper assorbire certi atteggiamenti da parte degli altri...altrimenti non saliamo piu' a galla, capite che intendo?

Autore:  Pushpa [ 09 dic 2007, 10:34 ]
Oggetto del messaggio: 

El Persiano ha scritto:
e' vero che esistono i razzisti...e' altrettanto vero che molte volte certe frasi vengono dette in tono ironico o incosciente...quindi dovremmo prima noi saper assorbire certi atteggiamenti da parte degli altri...altrimenti non saliamo piu' a galla, capite che intendo?


Si.
Ma quando ti trovi davanti a persone che VOGLIONO dire quelle cose perchè sanno di darti fastidio o di offenderti? Tu come ti comporti?
Forse per voi maschi è più facile perchè riuscite a fregarvene di più....non lo so. Io, quando sento certe cose, mi sento "ferita", soprattutto quando sono frasi dette con leggerezza e con intento di offendere.

Autore:  Cino [ 09 dic 2007, 12:28 ]
Oggetto del messaggio: 

no fidati che il sesso c'entra poco, uno si sente ferito uguale. Il fatto non sta nell'affrontare la singola situazione o imparare ad affrontare il singolo fatto, sta nell'approccio mentale, devi cambiare te, da li in poi riuscirai ad affrontare le singole situazioni.

Autore:  Pushpa [ 09 dic 2007, 13:12 ]
Oggetto del messaggio: 

Cino ha scritto:
no fidati che il sesso c'entra poco, uno si sente ferito uguale. Il fatto non sta nell'affrontare la singola situazione o imparare ad affrontare il singolo fatto, sta nell'approccio mentale, devi cambiare te, da li in poi riuscirai ad affrontare le singole situazioni.


:) Certo.
Deve essere una "lavoro" che devo fare su me stessa...

Autore:  El Persiano [ 09 dic 2007, 16:15 ]
Oggetto del messaggio: 

ottimo, ben detto sorella! ...cmq mi hai chiesto come mi comporto io se sento queste frasi... io in genere scherzo assieme a coloro che me le hanno dette, ma scherzaci pure te, renditi brillante alla risposta. ;)

Autore:  Pushpa [ 09 dic 2007, 16:39 ]
Oggetto del messaggio: 

El Persiano ha scritto:
ottimo, ben detto sorella! ...cmq mi hai chiesto come mi comporto io se sento queste frasi... io in genere scherzo assieme a coloro che me le hanno dette, ma scherzaci pure te, renditi brillante alla risposta. ;)


E di fronte alle "teste rasate" hai ancora voglia di scherzare? Oppure, come ti comporti?

Autore:  El Persiano [ 09 dic 2007, 16:49 ]
Oggetto del messaggio: 

le teste rasate son dei classici esempi di codardia...fortunatamente sono uno piuttosto grosso e quindi non mi hanno mai importunato...e ovviamente se sono in gruppo e tu da sola, cerca di starne alla larga...hai poco da fare...ma finche non si arriva a situazioni cosi tragiche...si puo' sempre mediare. C'e' dell'altro?

Autore:  Pushpa [ 09 dic 2007, 17:08 ]
Oggetto del messaggio: 

El Persiano ha scritto:
le teste rasate son dei classici esempi di codardia...fortunatamente sono uno piuttosto grosso e quindi non mi hanno mai importunato...e ovviamente se sono in gruppo e tu da sola, cerca di starne alla larga...hai poco da fare...ma finche non si arriva a situazioni cosi tragiche...si puo' sempre mediare. C'e' dell'altro?



Certo, mi viene spontaneo evitarli, comunque! Eheheh

Grazie per il consiglio, per ora non c'è altro!
:mrgreen:

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