Premetto che mi sono trovato pocchissime volte in casi del genere, non ricordo neanche quando sia stata l'ultima volta. Sarò stato fortunato? Accorto? Avrò girato largo da queste persone? Le avrò convertite?
Posso dire per certo che la risposta più efficace che potresti dare a persone del genere è cercare di ragionarci educatamente, per marcare la differenza (in questo caso è lui che lo ha fatto per primo) tra la tua "cultura", la tua "educazione" d'innanzi alla sua "ignoranza". Più il suo attacco è violento, più il tuo dovrebbe essere docile.
Se non riesci a controbattere, poco male. Lui non ti ha tolto nulla, ed allo stesso tempo si è privato di una opportunità. Di conoscere una persona "diversa" da lui.
Il razzismo è una reazione di difesa, nasce dalla consapevolezza - a volte infondata ed esagerata - della propria debolezza e nell'aspettativa di una reazione dello stesso segno dall'altro, dal "diverso".
Un razzista ha bisogno di essere amato, di essere avvicinato, rassicurato, abbracciato (pensa bello, abbracciare uno che pensava di averti detto la cosa peggiore di questo mondo!! pensa che faccia farebbe
).
Bisogna fargli capire che dietro a maschere diverse si nascondo persone che fanno la stessa vita, mangiano gli stessi cibi, ascoltano la stessa musica, hanno gli stessi sogni.
La reazione più sbagliata è proprio la appropriazione del suo stesso linguaggio e dei suoi stessi stilemi. Se lo si attacca, gli si darà ragione del suo mettersi in difesa ed poi controattaccare ulteriormente.
In un libricino di duemila anni fa, chiamato Vangelo, c'è scritto che un certo Jesus era venuto non per i "buoni", pudici e lindi, ma per i peccatori, i malati, gli straccioni, le prostitute, ecc.
Questa gente ha bisogno più di altri del nostro aiuto. Più dei nostri amici più intimi.
Aiutiamoli.
PS: vi consiglio di guardare il fim "Crash, contatto fisico". E' davveri illuminante