Vi ho battuti sul tempo. Qualcuno di voi sarà ancora sotto le coperte (quanto li invidio!), altri saranno in giro per Roma, altri ancora, molti, in questo momento sono in viaggio. Pure io sono ancora in viaggio. Sono fermo ad Arezzo. Il prossimo autobus che mi porterà in Umbria, a Città di Castello, passerà tra 2 ore e mezza; quindi, dato che aspettare fuori è un suicidio, ho pensato di starmene un'oretta a 1,85 €/h in un Net Cafè.
Che bello ragà....sono estasiato da questo evento, da noi, da quello che siamo, da quello che vorremmo essere. Siamo una realtà straordinaria, così bella e singolare che tutti dovrebbero conoscerla. Dobbiamo farci conoscere, "fare casino", parlare, spiegare, smuovere le acque. Dovremmo cercare di inserirci in ogni contesto che ci può rappresentare, ogni contesto cui noi possiamo parlare. Siamo un ottimo esempio di un buon prodotto della mondializzazione, e dobbiamo essere un buon esempio per tutti, per i nostri genitori G1, per i nostri figli G3 e per i nostri amici italiani autoctoni. Siamo un mosaico di colori, di accenti, di espierenze fuori dal comune;forse l'unica cosa che ci accumuna è che SIAMO TUTTI ITALIANI. Non è importante che questo si sappia?
Tante parole sono state spese e queste mie non hanno certo la pretesa di aggiungere alcunchè; non ho preso la parola durante il workshop perchè purtroppo non sono un bravo aizzatore di folle, e comunque non avevo da dire nulla che non fosse già stato detto.
Vorrei RINGRAZIARE personalmente tutti gli ORGANIZZATORI del workshop che hanno fatto un lavoro grandioso e spero, per la prossima occasione, di poter condividere con loro questo sforzo. Ho mancato di stringere la mano a molti dei partecipanti (tra i quali Marco Wong e Samiretta), rimedierò la prossima volta.
Qualche considerazione personale sugli argomenti trattati:
1) Informazione e sensibilizzazione in senso diffuso in scuole, pubbliche piazze, manifestazioni e quant'altro
2) ma anche misure di pressione mirate; Gramsci considerava indispensabile coinvolgere e far aderire gli intellettuali alla sua causa , che non sono necessariamente i politici (quest'ultimi un pò sordi nel recepire la voce del popolo); bisognerebbe parlare, con tanti nomi e cognomi ma con una unica voce, agli intellettuali che in Italia hanno una certa cassa di risonanza.
3) L'Europa. Non bisognerebbe per nulla sottovalutare la dimensione Comunitaria, potremmo anzi girarla a nostro vantaggio; in questi anni molte buone riforme sono state 'imposte' dalla UE, dalle Corti europee in particolare. Avere casi da portare fino a queste Corti potrebbe rivelarsi provvidenziale (pensavo ad esempio ai ragazzi cui è stato sbarrato l'accesso a concorsi pubblici); per questo scopo si richiede assolutamente necessaria
l'assistenza legale di cui parlava Marco Wong e di cui ho discusso con Paula. Non abbiamo buoni avvocati tra i G2? e tra i G1?
Per ora tutto qui.
Spero di rivedervi presto amici/amiche di G2.
E' stato un piacere condividere questi attimi con voi.
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jaska
(ancora fermo ad Arezzo
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